Iperdistensioni e stiramenti muscolari Domenica 03 Febbraio 2013 20:15 Assieme agli strappi muscolari, l'iperdistensione e gli stiramenti possono essere classificati come traumi distrattivi, ovvero da trazione. La fisiologia muscolare ci insegna che il muscolo, in virtù della sua organizzazione anatomica, possiede un certo grado di elasticità (compliance) che ne comporta la distensibilità passiva (l'allungamento), la quale a sua volta è anche alla base dell'efficacia contrattile. Se tale capacità fisiologica viene superata, e si arriva al limite dell'alterazione dell'integrità anatomica, parliamo di iperdistensione muscolare, un concetto più che altro teorico che rappresenta il “punto di rottura”, la linea di confine oltre la quale si giunge alla lesione delle fibre muscolari. Di fatto l'iperdistensione implica il mantenimento dell'organizzazione delle fibre muscolari e dello stroma (comprese le microstrutture vascolari e nervose), anche se, ovviamente, è ben difficile accertare o escludere l'esistenza (molto probabile) di microalterazioni. In ogni caso il quadro clinico, dominato dal dolore e dalla ridotta funzionalità, è meno impegnativo rispetto allo stiramento propriamente detto. Quest'ultimo accade quando, superati i fisiologici limiti di elasticità muscolare, si verifica una lesione anatomo-patologicamente documentabile, a carico delle fibre muscolari e dello stroma. Si creano pertanto nel contesto del ventre muscolare delle piccole alterazioni strutturali legate all'interruzione delle fibre muscolari e dei piccoli vasi, con versamento di sangue (stravasi ematici) ed innesco di una più o meno pronunciata reazione infiammatoria. Appropriate tecniche di indagine (ecografia) possono evidenziare tali lesioni, almeno quando di certa entità. Lo stiramento di per sé implica microlesioni (lesioni parcellari), per cui il muscolo inteso come organo, come entità macroscopica, rimane integro; se la lesione è di entità tale da creare lesioni macroscopicamente apprezzabili parliamo più precisamente di strappo muscolare, che tratteremo dettagliatamente in futuro. Lo stiramento muscolare si evidenzia con dolore acuto, puntorio in sede lesionale che si intensifica alla digitopressione. Ne consegue anche impotenza funzionale, sia per il dolore causato dalla contrazione del muscolo stesso, sia per atteggiamento antalgico degli altri muscoli. Lo stravaso ematico è costante, anche se l'ematoma può non essere macroscopicamente visibile a causa della modestia dello stravaso stesso; analogamente sarà presente anche una reazione infiammatoria (flogistica), con tumefazione più o meno evidente a 1/2 Iperdistensioni e stiramenti muscolari Domenica 03 Febbraio 2013 20:15 seconda dell'intensità. I principi di trattamento prevedono l'immobilizzazione immediata della sede infortunata, con applicazione di ghiaccio (o surrogati per 15 minuti circa) atte ad interrompere la reazione flogistica; nei giorni successivi massaggi (sulla muscolatura non colpita, solo tardivamente sul muscolo interessato) ed interventi massofisioterapici atti alla prevenzione di briglie aderenziali; sono consigliabili presidi antalgici (TENS, US, laser, tecarterapia) ed esercizi di fisiokinesiterapia. Un'adeguata massoterapia potrà essere inoltre utile nel ridurre eventuali contratture muscolari reattive. Ad ogni modo, prima di riprendere l'attività fisica, sarà necessario un periodo di riposo (circa dieci giorni) e per prevenire recidive, sarà utile seguire tutti gli step del riscaldamento muscolo-articolare. 2/2