L’apparato uditivo
La maggioranza delle normali attività
quotidiane richiede l’utilizzo dell’udito. Non ce
ne rendiamo conto perché in larga misura
l’orecchio compie bene il proprio lavoro senza
che ce ne accorgiamo: dobbiamo guardare il
ramoscello che si spezza per sapere che c’è
qualcuno che sta camminando dietro di noi nel
buio. Questa abilità fornisce importanti
vantaggi per la sopravvivenza per tutte le
specie animali.
Inoltre la struttura della società umana richiede
l’utilizzo del linguaggio orale che a sua volta
richiede una rapida analisi dei suoni di cui è
composto, garantita proprio dalle strutture
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dell’orecchio ed in particolare dell’orecchio
interno, la parte squisitamente nervosa.
Bisogna inoltre considerare che l’udito è il
nostro principale sistema di allarme e che,
come tale, non riposa mai, neppure quando
dormiamo: mentre il resto dell’organismo,
durante il sonno, va in una condizione di
riposo, la nostra sentinella è sempre vigile e ci
avverte di ogni attività esterna che potrebbe
minacciarci.
Questo è il principale motivo per il quale
l’apparato uditivo invecchia più precocemente
di ogni altro apparato organico; pertanto è
necessario averne una cura speciale, in
particolare evitando di sottoporlo a stress
eccessivi, in particolare esponendolo a rumori
prolungati ad alta intensità.
UN PO’ DI STORIA
I progressi nella conoscenza della struttura e
funzione di questo complesso organo risalgono
al 1400, con la scoperta della membrana del
timpano e dei tre ossicini dell’orecchio medio.
Solo nel 1761 Domenico Cotugno scopre che
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l’orecchio interno è riempito di liquidi, a
differenza dell’orecchio medio che è riempito
di aria. Un secolo più tardi Ernst Reissner
descrive la conformazione della coclea e del
labirinto e Alfonso Corti scopre l’organo
fondamentale dell'apparato uditivo, che oggi è
ancora detto organo del Corti.
Tra il 1877 e il 1900 furono inventate tre
macchine che rilanciarono in modo importante
il ruolo che l’orecchio svolge nella nostra vita
quotidiana. Alexander Graham Bell e Meucci
ci diedero il telefono, Thomas Edison il
fonografo, Nikola Tesla e Guglielmo Marconi
la radio. Queste nuove tecnologie del suono
ebbero un veloce ed enorme impatto sulla
nostra cultura dando inizio allo sviluppo delle
comunicazioni così centrale nella storia del 20°
secolo.
IL SUONO
Ognuno dei 5 sensi è in grado di captare gli
stimoli adatti alle sue caratteristiche. Gli occhi,
la lingua, l’orecchio e la pelle sono sensibili
ognuno ad una specifica forma di energia. Il
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naso e la lingua captano energia chimica, gli
occhi energia luminosa, la pelle calore e
energia meccanica.
Il suono è a sua volta una forma particolare di
energia meccanica vibratoria che dà origine a
piccole oscillazioni delle molecole dell’aria che
provocano a loro volta l’oscillazione di altre
molecole vicine permettendo così la
propagazione del suono lontano dalla sua fonte.
Il suono viene chiamato “onda pressoria” in
quanto le molecole dell’aria si avvicinano tra
loro quando la pressione cresce (compressione)
e si allontanano quando la pressione diminuisce
(rarefazione). La velocità del suono nell’aria è
di circa 340 m/secondo; è magiore nei solidi,
minore nei liquidi. Le vibrazioni sonore si
estendono da pochi fino a milioni di cicli al
secondo indicati con il nome tecnico di Hertz
(Hz). L’udito umano ha un campo limitato che
va da 20 a 20.000 Hz. I suoni con più di 20.000
Hz vengono detti ultrasuoni, quelli inferiori a
20 infrasuoni. Altri mammiferi possono
ascoltare gli ultrasuoni come i cetacei che
arrivano a 100.000 Hz.
Il suono è caratterizzato da due componenti:
frequenza e intensità. La frequenza di un suono
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contribuisce alla sua tonalità, che viene
misurata contando il numero di cicli al secondo
nella vibrazione e viene misurata in Hertz (Hz).
L’intensità è il volume e viene misurata in
decibel (Db). Il compito dell’organo dell’udito
è analizzare i suoni ambientali e di trasmetterne
il risultato al cervello, che la interpreta: solo a
questo punto noi siamo coscienti che un suono
esiste e gli diamo un’etichetta, un significato.
LA STRUTTURA DELL’ORECCHIO
Gli animali acquatici hanno organi dell’udito
che permettono di captare i suoni nell’acqua.
Quando la vita si spostò anche sulla terra, gli
animali dovettero captare suoni che
viaggiavano nell’aria. Per massimizzare il
trasferimento dell’energia sonora dall’ambiente
aereo ai fluidi dell’orecchio interno, gli animali
terrestri subirono un’evoluzione del loro
orecchio esterno che divenne un raccoglitore di
suoni (il padiglione auricolare e il condotto
uditivo) e dell’orecchio medio che assunse la
funzione di un amplificatore meccanico. Gli
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ossicini dell’orecchio medio sono infatti
un’evoluzione delle branchie.
L’orecchio esterno raccoglie le onde sonore e,
funzionando come un imbuto, le convoglia in
uno stretto tubo (condotto uditivo esterno) che
termina con la membrana del timpano,
che, quando viene colpita dalle onde sonore,
trasmette la vibrazione alla catena formata dai
tre ossicini che si trovano all’interno
dell’orecchio medio (chiamati martello,
incudine e staffa), la catena ossiculare. Questa,
a sua volta, trasmette le vibrazioni sonore a un
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liquido (endolinfa) presente in un organo detto
coclea (o chiocciola) a causa della sua forma
simile al guscio della chiocciola, che fa parte
dell’orecchio interno 1.
Nella coclea si trovano le cellule ciliate2 che
mandano impulsi nervosi al nervo acustico
(ottavo nervo cranico), che porta il messaggio
sonoro fino al cervello.
All’interno dell’orecchio medio sbocca la
Tromba d’Eustachio, sottile canale che collega
l’orecchio medio con la parte posteriore del
naso. Le due estremità di questo canale si
trovano nel cavo del timpano, ed è sempre
aperta, mentre l’altra si trova nel rinofaringe e
si apre deglutendo o sbadigliando. Il suo
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L'orecchio interno è la parte più interna dell'orecchio dei
vertebrati; esso è costituito dal labirinto auricolare (o labirinto
osseo), un sistema di passaggi composto da due parti
funzionali:
• l'organo dell'udito, o coclea;
• l'organo dell'equilibrio, o apparato vestibolare, composto
da tre canali semicircolari e dal vestibolo.
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Le cellule ciliate sono particolari cellule nervose presenti
all'interno della coclea in numero di circa 16000 per orecchio e
trasformano gli impulsi delle onde sonore da meccanici in
nervosi. Se sono danneggiate non sono in grado di rigenerarsi
con conseguente sordità parziale o totale.
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compito è di garantire che la pressione di aria
nell’orecchio medio sia uguale alla pressione
dell’aria nell’ambiente esterno. L’equilibrio
pressorio permette al timpano di vibrare
liberamente. A volte se siamo raffreddati ci si
“tappano gli orecchi” questo perchè la tromba
d’Eustachio si blocca e la pressione
nell’orecchio medio non viene bilanciata. Si
può quindi provare disagio e a volte dolore se
cambiamo rapidamente altitudine (come
durante il decollo di un aereo).
Un’alterazione della tromba di Eustachio è
generalmente alla base dell’otite “media”
(acuta, cronica, catarrale ecc,), termine col
quale non si vuole intendere un quadro
patologico “medio” ma la sua localizzazione, in
quanto si può parlare di otite esterna, media e
interna.
L’orecchio interno contiene oltre alla coclea, i
sistemi sensoriali dell’equilibrio (canali
semicircolari), la sua struttura base è presente
nel feto nel 5° mese di gravidanza e l’udito è
già presente alla nascita.
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