“La RM della mammella tecnica di studio e procedure” U.O.C. di Radiologia Direttore : Prof. O. Tamburrini Dott. TSRM Gennaro Miranti RM della mammella Esame radiologico complementare e NON sostitutivo dell’ imaging convenzionale per l’alto costo e la limitata disponibilità di apparecchiature sul territorio. NEOANGIOGENESI RM della mammella L’esame richiede, nella maggior parte dei casi, la somministrazione di mezzo di contrasto paramagnetico (chelati del Gadolinio) che evidenzia e studia la neoangiogenesi della struttura tumorale. NEOANGIOGENESI: è la nascita di una rete vascolare che nutra e supporti la rapida proliferazione delle cellule tumorali. Nei tumori benigni i vasi si sviluppano con un certo ordine, mentre nei tumori maligni la proliferazione vascolare si presenta fitta e disordinata, con vasi grossi e contorti, con aree di necrosi al suo interno. Questa sarà evidenziata da un accumulo di mdc (enanchement) che risulterà come un segnale iperintenso. Mutazione somatica Piccolo Secrezione di fattori tumore angiogenetici avascolare enanchement Rapida crescita tumorale e metastatizzazione MRM: a chi si fa? • Donne giovani ad elevato rischio genetico-familiare con mammelle mammograficamente dense; • Valutazione della multifocalità E/O multicentricità del k mammario; • In presenza di metastasi di origine mammaria nel tentativo di trovare la lesione primitiva (cup sindrome); MRM: a chi si fa? • Donne sottoposte a terapia radiante a livello mediastinico prima del 30° anno di età; • Per valutare la risposta alla terapia neoadiuvante; • Nei casi in cui esistono difficoltà nel differenziare i fenomeni cicatriziali dalla recidiva; • In presenza di discrepanza tra le altre metodiche diagnostiche. • Nelle pazienti portatrici di protesi Timing di esecuzione • • • • • Nella donna in età fertile tra il 7° e il 14° giorno del ciclo mestruale. Nelle donne in età fertile che assumono contraccettivi orali è raccomandabile eseguire l’esame dal 7° al 14° giorno del ciclo di somministrazione. Nelle donne in menopausa che assumono terapia ormonale sostitutiva è preferibile la sospensione della terapia il mese prima dell’esecuzione dell’esame. Nelle donne operate l’intervallo ottimale tra intervento ed RM deve essere uguale o superiore a 6 mesi. Nelle donne sottoposte a RT l’intervallo ottimale tra trattamento radiante ed RM deve essere uguale o superiore a 12 mesi. Caratteristiche del sistema I componenti principali in un sistema di risonanza magnetica sono: ► Magnete ► Bobine ► Sequenze ► Iniettore automatico devono avere determinate caratteristiche per l’indagine di RM della mammella Caratteristiche dei magneti Magneti superconduttivi con un B medio elevato (superiore a 1 tesla) per avere una minima disomogeneità di campo nella regione di acquisizione Gradienti intensi e rapidi Bobine Le bobine utilizzate nello studio della mammella sono: bobine bilaterali multicanale (minimo bicanale) volumetriche capaci di garantire acquisizioni 3D in tutti e tre i piani con sezioni di spessore sottile Sequenze Sequenze veloci sensibili al mdc in grado di acquisire immagini 3D con spessore di strato sottile (max 3 mm) e gap tra strati minimo Fov di piccole dimensioni Matrice di acquisizione e ricostruzione elevata Tutto ciò per garantire un tempo di acquisizione molto veloce L’ iniettore automatico L’iniettore automatico viene preparato all’uso riempiendo le apposite siringhe con fisiologica (20 cc) e mdc paramagnrtico(ga dolinio-0.2 cc x kg di peso corporeo) Posizionamento della paziente Metodica d’ Esame Studio ghiandolare dinamico Studio per valutazione protesi Studio ghiandolare dinamico protocollo di studio STUDIO MORFOLOGICO Tempo medio 20’ STUDIO DINAMICO POST-PROCESSING Studio ghiandolare dinamico Survey Sequenza T1 pesata che permette di stabilire il corretto posizionamento, la valutazione della regione mammaria, i limiti di scansione e l’opportuno posizionamento del campo di vista (FOV) nei tre piani visualizzati. Studio ghiandolare dinamico “STUDIO MORFOLOGICO” Localizzazione protocollo NB → nel localizzare le sequenze assiali è utile contenere nel FOV entrambi i cavi ascellari, in modo da individuare eventuali linfoadenomegalie patologiche PHILIPS ACHIEVA 1,5 T ESAME: MAMMO-RM – PROTOCOLLO STANDARD STUDIO MORFOLOGICO SEQUENZA PIANO TE [ms] TR [ms] FOV MATRICE SP. STRATO RESP. T1w TSE ASSIALE 5.0 472 360x80 256x400 3 mm LIBERO 360x80 272x400 3 mm LIBERO 360x80 128x256 3 mm LIBERO STIR ASSIALE 60 DWIBS ASSIALE 70 6738 TI 160 6559 TI 180 Studio ghiandolare dinamico “STUDIO MORFOLOGICO” T1wTSE STIR Studio ghiandolare dinamico “STUDIO MORFOLOGICO” DWIBS Studio ghiandolare dinamico La sequenza dinamica 3D T1 pesata è fondamentale per lo studio del parenchima ghiandolare. Consiste in 6 fasi: la prima pre-contrastrografica le altre cinque consecutive dopo l’infusione di mdc. La sequenza di acquisizione dura circa 6-7 minuti. Immagini RM di un singolo strato della mammella acquisito in assiale RM MAMMELLE POST- PROCESSING • • • • Sottrazione dell’immagine MIP: maximun intensity projection MPR: multiplanar reconstruction ROI e curve intensità/tempo Sottrazione dell’immagine Algoritmo che permette di enfatizzare l’elevazione del segnale determinato dal mdc, sia nel parenchima ghiandolare in particolari condizioni, sia nelle lesioni mammarie. Post-infusione di MDC Basale Immagini sottratte ROI e curve intensità/tempo Nel caso di aree di enhancement identificate alla sottrazione, queste vengono analizzate mediante la definizione di una regione d’interesse ROI che consiste nella misurazione numerica dell’intensità del segnale nel tempo. ROI ROI e curve intensità/tempo Intensità di segnale Tempo/numero delle sequenze CURVA INTENSITA’- TEMPO TIPO I: curva caratterizzata da una impregnazione progressiva. E’ tipica delle lesioni benigne. TIPO II: curva a plateau in cui l’intensità del segnale raggiunge il picco massimo entro 2-3 min e rimane a lungo questo livello. Può essere osservata sia nelle lesioni benigne che maligne. TIPO III: è una curva di enhancement precoce con picco raggiunto in due tre minuti e seguito da wash out. E’ altamente sospetta per lesione maligna. MIP:maximum intensity projection È la somma di tutte le immagini sottratte in un’unica immagine volumetrica con possibilità di rotazione graduale dell’immagine su di un asse prescelto. MIP in rotazione sull’asse sagittale in 4 immagini su 360° MIP:maximum intensity projection Può essere di ausilio nella distinzione delle strutture vascolari dalle lesioni nodulari e consente una migliore analisi della morfologia della lesione, della sua estensione e dei rapporti con i tessuti circostanti MPR: MULTIPLANAR RECONSTRUCTION Consente la ricostruzione, nei vari piani dello spazio, di singoli volumi di mammella con spessore variabile, partendo dalle immagini sottratte, senza perdita del segnale delle strutture a basso contrasto. Studio per valutazione protesi Non è necessario l’uso del m.d.c. Impostando differenti valori di T1 e di T2 ed utilizzando opportune sequenze, è possibile esaltare il segnale del silicone rispetto al segnale del grasso. Per differenziare il silicone dall’acqua si utilizza la saturazione chimica per eliminare il segnale di quest’ultima, dato che hanno differenti frequenze di precessione Studio per valutazione protesi Il silicone ha una frequenza di risonanza 100 Hz più bassa di quella del grasso e 320 Hz più bassa di quella dell’acqua. Le sequenze più utili per differenziare le diverse componenti fluide della protesi sono le sequenze STIR, che sopprimono il segnale del tessuto adiposo. Usando le sequenze STIR con una soppressione addizionale del segnale dell’acqua (water soppression) è possibile ottenere immagini nelle quali il silicone appare marcatamente iper-intenso mentre il segnale del grasso e della componente salina risulta abbattuta (sequenze SILICON ONLY). Al contrario, le sequenze STIR con una soppressione addizionale del segnale del silicone consentono la visualizzazione selettiva della componente salina (sequenze SILICON SUPPRESSION). Frequenza di precessione di acqua grasso e silicone Studio per valutazione protesi protocollo di studio Sequenza silicon-only La sequenza silicon-only è la combinazione di una STIR per annullare il segnale del grasso e una SPAIR per la soppressione dell’acqua, facendo risaltare il silicone rispetto ai tessuti circostanti. STUDIO VALUTAZIONE PROTESI SIL. SUPPRESSION SIL. ONLY Rottura intracapsulare di protesi monocamera di silicone. La freccia indica il “segno delle linguine” ossia l’aspetto collassato dell’involucro protesico con fuoriuscita di silicone STUDIO VALUTAZIONE PROTESI MIP SILICON ONLY SAG COR TRA RM Mammelle: perchè Vantaggi: - Elevata sensibiltà; - Maggior campo di vista; - Immagini multiplanari; - Permette di studiare mammelle molto dense; - Non utilizza radiazioni ionizzanti. Limiti: - Cattiva specificità; - Difficoltà di reperaggio; - Disponibilità di apparecchiature; - Elevato costo delle stesse apparecchiature; - Elevato costo complessivo dell’indagine. Concludendo … L’esame RM della mammella deve essere eseguito a conclusione dell’iter diagnostico tradizionale. Ma rappresenta comunque un esame ormai consolidato e affidabile nell’iter diagnostico del tumore della mammella. È per questo consigliabile anche alla luce nella nascita imminente delle Breast Unit (2016) che la paziente abbia sempre come punto di riferimento la stessa equipe medica che la segue in tutto il suo iter diagnostico dalla mammografia di screening, alla biopsia, alla localizzazione pre-operatoria. Grazie per l’attenzione FINE 39