Velocissima luce Caro professor Peruso, la luce, con la sua alta velocità e la grande energia trasportata fa parte dell’immaginario di ogni bambino di oggi. Cartoni animati e fumetti sono popolati di armi fotoniche, laser potentissimi personaggi eroici e formidabili che si spostano con la velocità della luce o più. Ma quanto è veloce la luce? davvero non si può andare più veloci? Distinti saluti Orfeo Piaz La velocità della luce? Circa 300000 km/s, ovvero più di 1000 milioni di km/h, un milione di volte di più della velocità del suono, che pure ci sembra viaggiare assai rapidamente. Il valore della velocità della luce è così incredibilmente elevato che per secoli si pensò che la luce si propagasse istantaneamente dalla sorgente all’osservatore. Galileo Galilei fu il primo scienziato a rendersi conto che la velocità della luce dovesse essere data da un valore non infinito e propose un metodo per misurarla. Tale metodo, semplicissimo (si trattava di inviare un segnale luminoso ad un compagno posto ad una distanza nota e di rilevare il tempo di andata e ritorno del segnale), non diede risultati, poiché i tempi da misurare erano troppo brevi per l’epoca (ponendosi a 1000 m di distanza i due sperimentatori avrebbero dovuto misurare un tempo di un centomillesimo di secondo). Circa un secolo più tardi l’astronomo danese Roemer riuscì ad ottenere una buona stima della velocità della luce osservando le eclissi dei satelliti di Giove (misurò la durata delle eclissi di un satellite quando la Terra è alla massima e alla minima distanza da Giove: i tempi sono diversi perché il segnale luminoso deve percorrere distanze diverse). Nei secoli successivi vennero messe a punto nuove tecniche che diedero il risultato del valore della velocità oggi accettato: 299792,458 km/s, con la precisione di un miliardesimo A spasso alla velocità della luce (cioè, della torcia elettrica) per farci di m/s (che è davvero una un’idea delle dimensioni del cosmo a noi vicino e di quanto la luce impiega precisione molto buona: come ad attraversarlo. conoscere entro qualche millimetro la distanza fra la terra e la luna!). L’esito sbalorditivo del valore della velocità non fu l’ultimo riservatoci dal fenomeno luce. Nel 1905 Albert Einstein postulò che nulla si può propagare con una velocità superiore a quella della luce nel vuoto. Il valore scritto sopra è un valore limite, insuperabile da alcun corpo, né da alcun segnale. La luce stessa viaggia più lentamente, se così si può dire, quando non si trova nel vuoto: ad esempio nell’acqua la luce si propaga a “soli” 225000 km/s, nel vetro a 200000 km/s. Non esisterà mai tecnologia che ci permetterà di comunicare istantaneamente con il resto dell’Universo. Quando E.T. telefona a casa, la sua voce impiega alcuni anni per giungere a destinazione (quattro se dovesse arrivare solo fino alla stella più vicina al Sole) e altrettanti anni impiegherà la voce di risposta della mamma. Ma ai bambini lasciamo correre la fantasia, lasciamo credere che E.T. possa subito sentire immediatamente le voci familiari, che possa tornare a casa in tempi ragionevoli per la scala umana, che esistano i supereroi che possano trovarsi sul luogo del pericolo nel medesimo istante in cui tale pericolo viene loro segnalato. Tuttavia potremmo farli giocare con la luce anche in altro modo: eseguendo assieme il calcolo della distanza del luogo in cui è caduto un fulmine (il conto è presto fatto: si moltiplica per 340 il numero di secondi che separa il lampo dal tuono: si ottiene la distanza in metri), oppure scherzando sul fatto che tutto ciò che vediamo è illuminato da luce “vecchia”, inviataci dal sole 8 minuti prima, che se ci mettessimo in contatto con un marziano (o più realisticamente con le sonde inviate dalla NASA ) ci sentiremmo con un ritardo di più di quattro minuti. [a cura di Silvia Defrancesco]