Visione binoculare- estratto da: http://www

Visione binoculare- estratto da: http://www.rieducazionevisiva.it/ sul sito altre info su terapie
La visione è un atto percettivo unico compiuto da due organi insieme: l’occhio destro e
l’occhio sinistro. Il risultato delle immagini che vediamo dipende dalla sinergia di questi
due organi.
Gli occhi imparano a collaborare nel primo anno di vita compiendo dei passaggi ben
precisi fino a giungere intorno all’anno e mezzo ad un livello elevato e completo di
cooperazione. Queste le fasi, in ordine cronologico, della visone binoculare singola
normale.
1. Percezione simultanea: le due immagini colte da ogni singolo occhio in un dato
istante vengono percepite dal cervello contemporaneamente.
2. Sovrapposizione: due immagini differenti sono viste dai due occhi
simultaneamente e nella stessa direzione e vengono percepite dalla corteccia
cerebrale sovrapposte.
3. Fissazione bifoveale: gli occhi hanno imparato ad orientarsi correttamente su uno
stesso oggetto di interesse (il punto di fissazione si proietta su tutte e due le fovee
degli occhi).
4. Fusione sensoriale: quando si sono realizzate tutte le condizioni precedenti il
cervello è in grado di integrare i segnali provenienti dai due occhi in una
percezione singola. Questo avviene anche se le immagini inviate dai due occhi
sono leggermente dissimili. La capacità fusionale evolve dopo i primi mesi di vita
come riflesso condizionato. Può tuttavia incontrare degli intoppi nel suo sviluppo a
causa di anomalie dello stato refrattivo degli occhi (difetti di vista), nella
trasmissione nervosa degli stimoli visivi o nella cooperazione motoria dei due
occhi. La capacità fusionale varia quindi da un individuo all’altro e per qualcuno
può non esistere neppure una capacità fusionale di base.
5. Stereoscopia: la percezione della tridimensionalità degli oggetti si ottiene
fondendo due immagini retiniche leggermente differenti. Quando i due occhi
fissano uno stesso oggetto inviano al cervello segnali provenienti da elementi
retinici disparati. Occhio destro e occhio sinistro sono infatti collocati in due punti
diversi rispetto al naso e quindi rispetto al punto di fissazione. Il cervello è in grado
di leggere questa lieve disparità come un’immagine unica in rilievo. La
stereoscopia è una qualità unica dell’immagine, rappresenta il grado più fine di
collaborazione fra i due occhi. Stimolarla, acquisirla e mantenerla assicura una
solida visione binoculare singola.
Queste tappe naturali possono essere interrotte da difetti refrattivi o patologie oculari
che si presentano nei primi anni di vita. Oppure possono essersi compiute in modo
debole a causa di incidenti di percorso quali malattie importanti o traumi di vario
genere. Quando la persona incontra una difficoltà può perdere la visione binoculare
completa e regredire. Questo è il caso di patologie quali:
l’ambliopia e lo strabismo nei bambini
le eteroforie e la diplopia negli adulti.
Il metodo Zandonella prima con gli esercizi di fusione e poi di stereopsi aiuta il
paziente a ripercorrere questi passaggi naturali per insegnarli, se mancano proprio, o
ripristinarli se sono andati persi. Interessante è verificare che la persona acquisisce la
visione binoculare proprio ripercorrendo tutte le tappe naturali nel bambino piccolo:
nei primi esercizi passa per una fase temporanea di visione doppia confusa
(percezione simultanea)
poi impara a sovrapporre in qualche modo le due immagini apparse in modo
approssimativo (sovrapposizione e fissazione bifoveale)
alla fine del percorso di apprendimento integra, con gli esercizi più evoluti, queste
due immagini in un’unica percezione tridimensionale (fusione sensoriale e stereopsi).
Il decalogo per la cura degli occhi
Dieci indicazioni pratiche per acquisire maggior consapevolezza sulle abitudini visive
corrette e per mantenere la vista in buona salute. Questi consigli sono utili anche a chi ci
vede bene!
1. Igiene
E’ buona regola fare un lavaggio oculare con un bicchierino lava occhi il mattino appena
alzati. Si riempie di acqua minerale naturale e, sollevando la testa, si ruotano gli occhi a
destra e a sinistra. Poi si aprono e si chiudono 2 o 3 volte. Con questa pulizia gli occhi si
decongestionano e vengono eliminate le impurità assorbite dalla congiuntiva.
Fondamentale anche la quotidiana pulizia delle lenti a contatto.
Per bruciore agli occhi o lievi arrossamenti non abusate dei colliri sintetici. Ottimi i
colliri omeopatici all’eufrasia e camomilla.
Per la secchezza oculare, per alcune allergie e per contrastare l’eccessiva
esposizione ad agenti atmosferici inquinanti consiglio ai miei pazienti un collirio
ayurvedico indiano.
2. Alimentazione e riposo
Seguire un’alimentazione equilibrata, sempre ricca di frutta e la verdura. Non eccedere
con insaccati e latticini. Ridurre l’alcool, i grassi insaturi e il fumo.
Come integratori, ottimi quelli naturali: olio di germe di grano che contiene la vitamina E,
olio di carota per la vitamina A e estratto di mirtillo per rafforzare la retina.
3. Ampi spazi e giochi all’aria aperta
State il più possibile in mezzo al verde della natura. Cercate i belvedere, guardate
distante e sviluppate lo sguardo periferico aumentando la consapevolezza delle cose che
stanno intorno a voi, quelle che percepite con la “coda dell’occhio”.
Ottimi i giochi con la palla che esercitano la messa a fuoco rapida in punti diversi.
4. Belle immagini
Offri ai tuoi occhi bei paesaggi, belle immagini, opere d’arte. Nel processo della visione la
coscienza si identifica e si nutre con ciò che gli occhi percepiscono.
La medicina indiana arriva a “prescrivere” la visione delle bellezze naturali.
5. Computer
La visione di video luminosi affatica gli occhi perché è innaturale. Se lavori a lungo al
computer dovresti:
interrompere spesso la lettura per guardare qualche oggetto lontano (magari fuori
dalla finestra) in modo da sbloccare un po’ l’accomodazione
fare stacchi frequenti (almeno 10 minuti ogni ora) che consentono anche di
sciogliere le tensioni alle spalle e al collo causate da una prolungata permanenza seduti
posizionati di fronte allo schermo (meglio quelli a cristalli liquidi che emettono
meno radiazioni), a una distanza di 50 – 60 cm.
prediligere la luce naturale che proviene lateralmente (non da dietro o di fronte).
Se porti gli occhiali, utilizza lenti con appositi filtri per computer.
6. Illuminazione ambienti
La luce migliore è quella naturale. Evitate comunque di leggere in pieno sole. Se si lavora
a tavolino la luce dovrebbe arrivare trasversalmente, dal lato opposto alla mano che
scrive. La luce nella stanza non deve essere né troppo fioca, né troppo forte.
Evitate lampade al neon, meglio utilizzare lampade alogene. L’ideale è avere due punti
luce nella stanza: uno localizzato, l’altro più diffuso: per esempio una lampada sulla
scrivania e una discreta illuminazione in tutta la stanza.
Lavorare nell’oscurità con un solo fascio di luce sul libro o sul foglio non è corretto perché
taglia fuori tutta la visione periferica e fissa troppo lo sguardo.
7. Occhiali da sole
Indossali in tutte le situazioni in cui la luce del sole viene in qualche modo moltiplicata, per
esempio da un ghiacciaio, dalla sabbia, dall’acqua del mare. In caso di forte riverbero
infatti se gli occhi non vengono protetti si rischiano congiuntiviti e arrossamenti e alla
lunga problemi di cataratta.
Non bisogna però abusare dell’occhiale da sole perché l’occhio deve mantenere la sua
naturale capacità di adattamento ai cambi di luminosità.
Molto importante infine la qualità delle lenti. Non comprare occhiali molto economici che
sono spesso contraffatti e prodotti in Paesi che non offrono garanzie sufficienti di qualità.
8. Postura
Vista e postura si influenzano reciprocamente. Evitate di assumere posture scorrette in
situazioni di impegno visivo.
Per leggere e scrivere mantenete la schiena dritta. Per evitare di chinarsi sul testo
utilizzate un leggio o meglio ancora un piano reclinabile. La distanza degli occhi dal foglio
dovrebbe essere sempre superiore ai 30 cm.
Posizionarsi sempre frontali davanti al video: il naso dovrebbe tagliare a metà lo schermo.
Se si alterna rapidamente l’uso del computer alla lettura e scrittura meglio utilizzare una
seggiola girevole per essere sempre ben posizionati.
Se si legge a letto o in poltrona il busto deve essere ben appoggiato e il libro va tenuto
ben di fronte un po’ sotto l’altezza occhi.
9. Riposo
Durante la giornata gli occhi lavorano tantissimo e sono veramente poche le situazioni in
cui si riposano. Per aiutarli cercate di:
dormi almeno 7 – 8 ore per notte al buio completo
ammicca frequentemente, cioè chiudere e aprire spesso le palpebre
appena puoi, guarda lontano, il più lontano possibile per alcuni minuti
offri agli occhi il verde della natura, l’azzurro del cielo non assolato e il blu del mare
effettua il Palming mantenendo per 5 – 10 minuti gli occhi chiusi e coperti con le
mani a coppa.
10. Televisione
Guardate la TV alla giusta distanza: almeno 6 volte la diagonale dello schermo.
Posizionati frontalmente allo schermo e non sdraiati sul divano di traverso.
La TV intorpidisce la vista, seleziona i programmi e non gurdarla più di 1 – 2 ore al giorno