Personal Orologi Investire nella Qualità della Vita ■ Bulova ha realizzato per l’autunno-inverno l’orologio Colosseum, un modello dotato di cinturino su misura e caratterizzato da un movimento meccanico automatico. Fondo con viti in acciaio, cristallo zaffiro, lancette luminose e resistenza all’acqua fino a 100 metri. Prezzo: 1.200 euro. Info: 800.28568200 Stile ■ Aigle propone una variopinta collezione di polo da uomo a righe impunturate con manica lunga in piquet. Le maglie Darby sono in 100% cotone e spaziano dai colori blu cielo, marrone, verde, rosso e grigio. Il collo e i polsini sono a costine. Fanno parte della linea anche le polo in tinta unita con cotone trapuntato. Prezzo: 75 euro. Info: 0422.318000 Regali ■ Si chiama Diva Dream la collezione di borse limited edition di Francesco Biasia. La caratterizza una produzione artigianale. Ogni modello, infatti, è realizzato a mano con l’utilizzo di pellami pregiati come il pitone e la nappa. La linea si compone di un solo modello declinato in tre misure. Prezzi a partire da: 410 euro. Info: 0444.360500 ■ ■ ■ Medicina Allo studio una nuova classe di molecole promettenti per la cura della schizofrenia Un cervello senza scissioni Si riducono gli effetti collaterali e si bersaglia un diverso neurotrasmettitore di Pietro Pierangeli I l trattamento della schizofrenia è approdato a un nuovo traguardo. È allo studio infatti la prima molecola che appartiene a una nuova classe terapeutica attualmente codificata con la sigla LY2140023. Il trial clinico sull’uomo, avviato da un gruppo di ricerca dell’azienda americana Eli Lilly, ha suscitato l’interesse della comunità mondiale di psichiatria perché agisce su un nuovo neurotrasmettitore, mai preso in considerazione finora. Lo studio, compiuto su 196 soggetti schizofrenici, e le aspettative riposte su questa nuova molecola, non sono rimasti delusi. Secondo quanto riportato dalla rivista Nature, infatti, il nuovo composto ha dimostrato di avere un’efficacia paragonabile all’olanzapina, il trattamento più avanzato in circolazione, ma le speranze di un salto in avanti nel trattamento della schizofrenia si concentrano principalmente sull’incidenza ridotta degli effetti collaterali. «In termini di sviluppo di farmaci questo è un notevole progresso, il più importante ottenuto dal 1952 quando fu introdotta per la prima volta la clorpromazina», commenta Solomon Snyder neurofarmacologo della Johns Hopkins university di Baltimora che ha partecipato alla ricerca. La clorpromazina, nonostante i suoi notevoli effetti collaterali tra cui tremore similparkinsoniano, oltre a garantire una migliore qualità di vita ai pazienti schizofrenici ne ha permesso la re-integrazione sociale. I farmaci di seconda generazione come l’olanzapina ne hanno semplicemente migliorato il profilo di sicurezza, anche se molti pazienti abbandonano ancora la terapia a causa degli importanti effetti collaterali. «Il trial ha fatto registrare casi di insonnia e instabilità emotiva legate all’uso della nuova molecola, ma il diverso meccanismo di azione fa ben sperare per il futuro», aggiunge Snyder. Secon- do l’Organizzazione mondiale della sanità la schizofrenia colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, e sono in linea con questa percentuale i dati sui pazienti italiani, che sono circa 500 mila. Attualmente i farmaci in uso agiscono tutti diminuendo il livello di dopamina, un neurotrasmettitore nel cervello che funziona tramite l’attivazione di specifici recettori. La nuova molecola, che sarà a disposizione degli psichiatri non prima di tre anni, invece, una volta all’interno dell’organismo si trasforma andando ad agire su un altro neurotrasmettitore: il glutammato. L’idea che il glutammato sia in qualche modo implicato nella schizofrenia è nata osservando gli effetti della PCP (feniciclidina o benctazina), un anestetico chirurgico utilizzato come sostanza psichedelica negli anni 60. La PCP provoca, infatti, effetti molto simili alla schizofrenia e il suo meccanismo d’azione coinvolge proprio i recettori del glutammato. Da questa scoperta è nata l’idea di cambiare il neurotrasmettitore bersaglio e concentrarsi sul glutammato. «Nonostante i progressi fatti con i farmaci di seconda generazione, un paziente su due risponde in maniera non soddisfacente alla terapia e un 15% non risponde del tutto», afferma Emilio Sacchetti, direttore del dipartimento di psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia. «Per questo tutti gli studi su nuovi target molecolari sono di grande interesse e il glutammato è il neurotrasmettitore che alimenta le maggiori speranze da questo punto di vista. Anche il nostro dipartimento sta rivolgendo i suoi principali studi di genetica molecolare proprio su alcuni recettori del glutammato. E la genetica potrà aiutare, in un futuro, a sviluppare farmaci su misura, una volta individuato il target più efficace». Nel trial della durata di quattro settimane l’efficacia della nuova molecola è stata testata su circa 200 pazienti e messa a confronto con quella di olanzapina e placebo. (riproduzione riservata) ■ ■ Salute Rischi uguali a quelli dei fumatori ■ ■ Tendenze Potenzia muscoli e respirazione Il tabacco da masticare nasconde molte insidie Con la danza del ventre il parto diventa dolce di Galeazzo Santini L a lotta al tabacco si sta estendendo a tutte le parti del mondo, ma in diversi paesi si vanno riscoprendo vecchi riti ancestrali di ricorso al tabacco. Una delle forme di tabagismo che almeno finora avevano ottenuto qualche successo è quella del tabacco da masticare, in particolare il famoso snus degli svedesi. Negli Stati Uniti e in Australia diversi ricercatori hanno concluso che questa masticazione può indurre il fumatore a eliminare il vizio della sigaretta. Gli scienziati dell’U- nione europea la pensano esattamente al contrario. Uno studio molto recente, svolto proprio da un gruppo di ricercatori svedesi, ha dimostrato che chi si dedica allo snus raddoppia il rischio di contrarre il cancro del pancreas, rispetto a coloro che non hanno mai consumato tabacco sotto nessuna forma. Un’altra équipe ha controllato le urine di 420 normali fumatori e 182 utilizzatori di tabacco senza fumo e ha dimostrato che quest’ultimo sistema nel migliore dei casi provoca lo stesso rischio di contrarre malattie cancerogene. (riproduzione riservata) di Andrea Torti L’ ultima novità per la preparazione al parto è rappresentata dalla danza del ventre. Finora questo ballo veniva eseguito nelle palestre americane solo dalle donne che volevano perdere peso, ora però gli istruttori di danza hanno inserito nei loro programmi corsi speciali destinati alle mamme in attesa. I movimenti pelvici richiesti da questo ballo orientale rafforzano infatti i muscoli addominali, i più importanti per mantenere la giusta posizione al momento del parto. Per le donne che non frequentano le palestre è stato creato Prenatal Bellydance, un dvd di esercizi. Un altro vantaggio derivante dalla pratica di questa danza è il miglioramento della respirazione, essenziale per il parto. (riproduzione riservata) “ Lampi nel buio Chiunque può essere ragionevole, ma esser sani di mente è raro Oscar Wilde ”