Il Vampirismo Molti studiosi e teologi hanno vanamente cercato, consultando tomi polverosi e oracoli, di scoprire come sia “nato” il fenomeno del vampirismo. Recentemente, nella Biblioteca Reale di Azkabel, gli studiosi hanno scoperto un libricino polveroso intitolato Avventure nei Piani. Il libro, scritto con tutta probabilità da un anonimo sapiente intorno al 500 Era della Stella circa, sembrerebbe rivelare finalmente la risposta. Il libro tratta dei resoconti dei viaggi extraplanari condotti da un giovane e ambizioso mago in qualche remoto mondo della Dimensione della Materia di Nebvarasa. Molte sono le meraviglie elencate nel libro, ma il resoconto più importante resta l’ultimo passaggio, che salta immediatamente all’occhio del lettore: mentre il resto del libro è scritto con uno stile elegante e sicuro, infatti, il brano in questione presenta una forma stentata… come se il mago fosse stato vittima di una violenta febbre. “… la lugubre natura di quel piano ha sconvolto la mia ragione. Ripenso spesso al vento che scuoteva quel mondo: esso urla nella mia testa segreti che non voglio conoscere.” “L’esperienza mi ha cambiato per sempre. Non riesco più a bere, né a mangiare. Mi sono rinchiuso in laboratorio, nella speranza di sfuggire alla molesta luce del sole. I miei occhi si sono abituati al buio assoluto; colgo particolari di cui prima non conoscevo neppure l’esistenza.” “Mi desto al tramonto. Ho un terribile presentimento. Non riesco a zittire le urla nella mia testa!” “Questa notte ho finalmente compreso. Le tenebre di quel mondo mi hanno reso un’ombra fatta di carne. Devo nutrirmi della vita al suo stadio primordiale: il sangue è la linfa che alimenta i miei nuovi e incredibili poteri.” “La situazione è divenuta insostenibile. La gente comincia a mormorare delle strane uccisioni che avvengono ultimamente. Presto le indagini li porteranno a me. Anche i vecchi amici mi hanno abbandonato, sono ormai solo. Lascerò Azkabel questa notte stessa. Non prima, però, di affidare le mie memorie alla biblioteca. Possa Lanie avere pietà di me.” Da qui in poi, la storia della specie vampirica diviene mera supposizione. Probabilmente, l’autore del libro sopravvisse abbastanza a lungo da diffondere il vampirismo in altre persone, che a loro volta ne infettarono delle altre… Così i vampiri strisciarono nelle tenebre per secoli, fino al sopraggiungere dell’Era della Notte Eterna. Vampiri comuni I vampiri si differenziano in due specie ben distinte l’una dall’altra: vampiri comuni e alti vampiri (hjilaki). Con il passare dei secoli, le linee di sangue si sono notevolmente indebolite. Così i vampiri di recente creazione somigliano più a bestie fameliche che a quelle diaboliche e sensuali creature che hanno fama di essere. Gli hjilaki li chiamano progenie: soldati da prima linea, utili servitori, sudditi da comandare. Se gli hjilaki sono mossi da ideali deprecabili, ma pur sempre ideali, quali la sete di potere, fama e ricchezza, il solo scopo che sembra animare le misere esistenze dei vampiri è l’incessante ricerca di sventurate creature di cui nutrirsi. Alcuni di loro, per uguagliare gli hjilaki loro padroni, si sono sollevati dalla bestialità della loro condizione, divenendo in questo modo esseri ancor più crudeli e pericolosi di quello che già erano. È il caso dei vampiri esiliati del Dominio delle Trame, dove da moltissimi anni si combatte una guerra silenziosa fra hjilaki e vampiri scontenti e rivoltosi. Caratteristiche dei vampiri: I vampiri ottengono tutti i benefici e i punti deboli dei vampiri del bestiario T20, tranne le seguenti qualità speciali: figli della notte, dominare e forma gassosa. Hjilaki Il termine con cui sono conosciuti gli alti vampiri, hjilaki, deriva dal composto delle parole oscure hj e hlaká (letteralmente in lingua oscura “morto del sangue”). In principio il termine hjilaki si riferiva ad entrambe le specie, ma con il tempo è venuto a indicare esclusivamente gli alti vampiri. Gli hjilaki sono generalmente creature più affascinanti, scaltre e forti delle loro controparti comuni. Non desta meraviglia quindi che ai vertici di ogni banda, clan o nazione vampirica vi siano quasi sempre degli hjilaki. Secondo quanto affermano loro stessi, gli hjilaki avrebbero mantenute intatte le straordinarie caratteristiche del leggendario Primo, il progenitore di tutti i vampiri di Neir. Per creare un hjilaki non basta mordere la vittima designata, ma occorre che il vampiro sacrifichi parte delle sue energie vitali (creare un hjilaki comporta una perdita permanente di -1 a forza e destrezza). Caratteristiche degli hjilaki: Gli hjilaki ottengono tutti i benefici e i punti deboli dei vampiri del bestiario T20. Note speciali: In un mondo dove non sorge mai il sole, la potenza dei vampiri è notevolmente accresciuta. Ma sta di fatto che esistono altri poteri su Neir, e dai tempi in cui l’Armata dell’Apocalisse recò rovina sulla terra i mortali hanno appreso ogni punto debole dei vampiri, e sanno come combattere queste abominevoli creature.