Lettera di indizione
Ai Sacerdoti,
ai religiosi e alle religiose,
ai fedeli tutti,
con la gioia del cuore e vivo senso di
ringraziamento al Signore indico il Congresso
eucaristico diocesano per il prossimo 24 febbraio
2011 a Castrovillari il cui tema è:“Lo avevano
riconosciuto nello spezzare il pane” (Lc 24, 35) e
“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,
se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35).
Esso si inserisce nell’Anno Eucaristico
Nazionale, che si terrà in Ancona dal 3 all’11
settembre 2011. Quello diocesano è il III
Congresso eucaristico della nostra diocesi, dopo
quello del 1928, celebrato da mons. Bruno
Occhiuto e del 1962 da mons. Raffaele Barbieri.
E’ un evento di Chiesa, in cui tutti i fedeli della
diocesi dovranno essere coinvolti nelle forme che
la creatività dello Spirito saprà ispirare.
Con il Congresso eucaristico desideriamo
venga riconosciuta la centralità dell’Eucaristia,
“fonte e culmine della vita della Chiesa”.
L’insistenza su questo tema, fonte inesauribile di
santità, è stata la prima sollecitudine del mio
ministero episcopale, perché dall’Eucaristia
creduta, celebrata e vissuta scaturisce tutto l’agire
della Chiesa. Prego ed invoco dal Signore che in
ogni parrocchia della nostra amata diocesi tutto
parta dal Cuore eucaristico di Gesù. E’ questo lo
stile pastorale che deve caratterizzare la nostra
azione: la nostra Chiesa, in tutte le sue
componenti, possa vivere come evento di grazia
questo tempo di riflessione, di preghiera e di
adorazione.
“Lo avevano riconosciuto nello spezzare
il pane”: con questa frase, Luca (24, 35) ci parla
dei discepoli di Emmaus, i quali ci consegnano un
percorso educativo giuocato sulla relazione in
vari passaggi: dal disagio, dalla paura e dallo
sconforto
al
camminare,
accompagnare,
ascoltare, allo stare insieme e rimanere con Gesù,
quel compagno occasionale di viaggio che con la
fractio panis apre gli occhi dei discepoli. La Sua
presenza silenziosa attrae e diviene centro e cuore
della nostra vita e delle nostre Comunità cristiane.
Desidero che siano attivati tutti i mezzi liturgici e
pastorali necessari a che si possa “promuovere la
fede nella presenza reale del Signore nella Santa
Eucaristia e assicurare alla celebrazione della
Santa Messa tutta la dimensione dell’adorazione”
(Benedetto XVI).
Dal Concilio Vaticano II la Chiesa non ha
mancato di mettere in luce il singolare ruolo che
il mistero eucaristico ha nella vita dei fedeli, a
cominciare da Paolo VI che ha più volte ribadito
che “L’Eucaristia è un altissimo mistero, anzi
propriamente il mistero di fede” (Mysterium
fidei, n. 15). L’Eucaristia è alle origini stesse
della Chiesa ed “è la sorgente della grazia,
costituendo un’incomparabile occasione sia per
la santificazione dell’umanità in Cristo che per la
glorificazione di Dio” (Benedetto XVI). In questo
senso ci piace ricordare che tute le attività della
Chiesa sono ordinate a questo grande mistero ed
in virtù dell’Eucaristia “la Chiesa continuamente
vive e cresce” (LG, n. 26). Non possiamo, perciò,
trascurare il preziosissimo tesoro di questo
ineffabile mistero di fede, “tanto nella stessa
celebrazione della Messa quanto nel culto delle
sacre specie, che sono conservate dopo la Messa
per estendere la grazia del Sacrificio”
(Eucharisticum mysterium, n. 3). Ogni sacerdote
viva personalmente e aiuti a gustare la centralità
dell’Eucaristia, non mancando di sostare a lungo
in adorazione e di rimanere in compagnia di
Gesù, che è tutto il nostro bene. Nelle Parrocchie
si percepisca la bellezza ed il decoro della
liturgia.
“Da questo tutti sapranno che siete miei
discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”
(Gv 13, 35). Come il S. Padre Benedetto XVI
ricordava ai giovani in occasione della XX
Giornata Mondiale della gioventù (21 agosto
2005), nell’Eucaristia si percepisce la
“fondamentale trasformazione della violenza in
amore, della morte in vita; essa trascina poi con
sé le altre trasformazioni. Pane e vino diventano
il suo Corpo e Sangue. A questo punto però la
trasformazione non deve fermarsi, anzi è qui che
deve cominciare appieno. Il Corpo e il Sangue di
Cristo sono dati a noi affinché noi stessi veniamo
trasformati a nostra volta”. “Eucaristia e
carità”... “Noi, pane spezzato per i fratelli”. Sono
queste le consegne per tutti i fedeli quali percorsi
di santificazione personale ed ai sacerdoti e
religiosi quale preziosa indicazione di un’azione
pastorale attenta alle necessità dei poveri: che con
il “boccone spirituale” non manchi “il boccone
materiale”. In ogni parrocchia, pertanto, si
studino particolari iniziative di solidarietà
attraverso il gruppo Caritas, nel quale occorre
avvalersi di fedeli preparati capaci di leggere la
situazione sociale del territorio, nonché di esperti
a livello legale, fiscale, sociale, medico e
psicologico. In ogni parrocchia sia disponibile un
fondo caritativo per gli interventi urgenti.
Carissimi, accogliamo l’invito della
Vergine Madre, che a Cana di Galilea durante un
banchetto di nozze dice semplicemente agli
addetti alla mensa: “Fate quello che vi dirà” (Gv
2,5). Siamo docili alla voce del Maestro, restando
nella sua amicizia e sostando accanto a Lui. Sin
da ora ci prepareremo con la preghiera quotidiana
per il Congresso, ma anche seguendo tutte le
indicazioni che verranno date, perché l’evento
che celebriamo sia occasione di grazia e di
arricchimento spirituale per tutti. Amen.
Vi benedico.
? Vincenzo Bertolone