La crisi e la riforma della Chiesa A partire dal X secolo la Chiesa attraversò un periodo di profonda crisi a causa della diffusa corruzione del clero: prevalevano interessi materiali e la mondanità. Non rispettavano più il celibato e si praticava la simonia. Alcuni vescovi ricevevano dall’imperatore investiture feudali, cioè avevano feudi che governavano: erano i vescovi-conti. L’imperatore conferiva questa nomina poiché essi non avevano figli e alla loro morte il feudo sarebbe stato riassegnato. La crescita del potere del papa fu la causa della rottura tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli: era lo Scisma d’Oriente del 1054. tale separazione fece nascere la Chiesa ortodossa, guidata dal patriarca di Costantinopoli. Nacquero in questo periodo ordini di monaci fedeli al messaggio del Vangelo, che desideravano tornare alla purezza dei costumi e della povertà. Il primo che nacque fu l’ordine Cluniacense, nato nel X secolo a Cluny (Borgogna, Francia): i monaci seguivano la regola benedettina. Tra il 950 e il 1130 fiorirono monasteri cluniacensi e i monaci ricevettero ricche donazioni. Nel XII secolo Cluny divenne molto potente ma cominciò a corrompersi. Nacquero così nuovi ordini monastici che volevano seguire i precetti del Vangelo. Nel 1089 venne fondato a Citeaux il primo monastero del futuro ordine Cistercense, guidato da Bernardo di Chiaravalle. Nel 1084 nacque a Chartreuse (Francia) nacque l’ordine monastico dei Certosini, animati dal desiderio di ricondurre la Chiesa all’osservanza della parola di Cristo, con il lavoro e il rigido isolamento dalla vita del mondo esterno. Secondo gli ordini monastici la Chiesa doveva essere liberata dai legami politici e dalle pesanti interferenze dell’imperatore. Il primo passo fu compiuto dal papa Niccolò II: nel 1059 convocò il Concilio dei vescovi che stabilì l’elezione del papa da parte dei cardinali; essa non doveva essere approvata dall’imperatore. Inoltre venivano condannai la simonia e il concubinato. Il nuovo sistema di elezione diede origine a un contrasto tra l’Impero e il Papato, in particolare con papa Gregorio VII. Nel 1075 egli espose il Dictatus Papae nel quale affermava il potere universale e superiore del pontefice su ogni altra autorità. Inoltre confermò l’obbligo del celibato e mise le basi per il Diritto Canonico e l’istituzione del Tribunale ecclesiastico. Il Dictatus Papae fu alla base del contrasto tra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV: il pontefice voleva avere il potere di designare i vescovi che solo dopo avrebbero potuto ricevere l’investitura del feudo. L’imperatore invece sosteneva che i vescovi-conti dovevano essere nominati da lui: nacque così un duro scontro, la Lotta per le Investiture durata per mezzo secolo. Gregorio VII diffidò i vescovi dall’accettare l’investitura da parte di Enrico IV e scomunicò l’imperatore. Quest’ultimo nel 1077 fu costretto a raggiungere il papa presso il castello di Canossa per chiedere perdono. Tuttavia Enrico IV invase la capitale nel 1078 e Gregorio dovette rifugiarsi a Castel Sant’Angelo. Nel 1122 si trovò un accordato di Worms tra papa Callisto II e l’imperatore Enrico V. Con questo accordo i territori a nord delle Alpi sarebbero stati sotto l’influenza dell’imperatore (investitura feudale), mentre quelli a sud sotto il papa (consacrazione religiosa). In Germania la cerimonia feudale precedeva religiosa mentre in Italia sarebbe avvenuto il contrario. Le Crociate Nel novembre 1095 il papa Urbano II, durante un viaggio in Francia, lanciò un appello a tutti i principi dell’Europa occidentale affinché partissero in armi alla conquista della Terra Santa, caduta nelle mani dei turchi. Dal VII secolo infatti gli Arabi avevano conquistato la Palestina, la terra sacra per i cristiani; in seguito arrivarono i Turchi che vietavano i pellegrinaggi presso i luoghi sacri. Lo stesso Impero Bizantino era minacciato da est e proprio per questo aveva chiesto aiuto all’Europa occidentale. Migliaia di uomini, provenienti da diverse classi sociali, così partirono: erano i crociati. Il primo tentativo fu la crociata popolare o dei pezzenti, avvenuta nel 1096: una folla di disperati, privi di armatura e di preparazione militare. Erano guidati dal predicatore francese Pietro l’Eremita; dopo aver superato l’Impero Bizantino, furono sterminati dai Turchi. Ci furono otto crociate organizzate militarmente, a cui parteciparono nobili, cavalieri e piccoli feudatari. Tutte furono segnate da gravi episodi di crudeltà e i sovrani oppressero i loro sudditi con pesanti tasse per procurarsi il denaro per queste spedizioni.