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IL VERDE URBANO
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
A cura di:
Dott.ssa Nadia Floris Naturalista
Dott.ssa Serena Soddu Biologa
Dott. Simone Poma Biologo
Dott. Stefano Sunda Naturalista
Con la supervisione del Dott. Agr. Claudio Papoff e Dott. Agr. Andrea Cossu.
Il verde urbano
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Ogni città possiede delle aree verdi di diverso tipo che
possono essere più o meno spontanee: esistono ad
esempio zone di verde storico (orto botanico), verde
attrezzato (parchi ed aree verdi urbane), verde di
protezione (per es. acustica), verde privato (giardini),
verde speciale (aree militari da dismettere), incolti.
I biotopi* urbani hanno un grande valore ambientale
poiché testimoniano i caratteri naturali dell’ecosistema
originario che in questo ambito risultano essere
profondamente modificati.
*Un biotopo è un luogo ove risiede una specie biologica
Perché è importante
il verde urbano
-
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Ufficio Verde Pubblico
Il verde influisce positivamente sul microclima
urbano:
Aumentando la concentrazione di ossigeno
rendendo l’aria più respirabile
Mitigando la calura estiva attraverso la presenza di
zone di refrigerio
Abbellendo l’ambiente cittadino
Migliorando la qualità della vita
Il verde urbano
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
L’ambiente urbano, benchè profondamente
trasformato dall’uomo, offre una notevole pluralità
di nicchie che permettono la sopravvivenza di una
flora abbastanza ricca.
Con questo lavoro il comune di Cagliari vuole
fornire al cittadino delle tavole di facile lettura che
permettano di riconoscere alcuni alberi e arbusti
della propria città.
Il verde urbano:
componente biotica
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nei biotopi urbani, specialmente ai limiti di passaggio
alle aree rurali circostanti la città, convivono molte
specie floristiche e faunistiche.
Per quanto riguarda gli animali (in particolare gli
uccelli) sono presenti specie sia stanziali che
migratorie; queste ultime legate da sempre agli
ambienti naturali oggi inglobati nel contesto urbano.
Sono in allestimento le schede faunistiche
Alaterno
Comune di Cagliari
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Nome scientifico: Rhamnus alaternus L.
Famiglia: Rhamnaceae
Foglie: alterne (in parte quasi opposte),
coriacee, ovali, a margine intero o seghettato.
Fiori: poco evidenti, di colore verdegiallognoli, senza petali o con uno soltanto
che compaiono da gennaio ad aprile.
Frutti: bacche di 4-6 mm di diametro, quasi
globose, dapprima rosse e poi nere, a 3 semi.
Portamento: arbusto sempreverde (alto fino
a 5 m).
Curiosità: è una specie a distribuzione
mediterranea; nella regione si rinviene in macchie e
boscaglie, talvolta è usata come pianta ornamentale
per la costituzione di siepi. Nome sardo: Aladerru.
Bagolaro spaccasassi
Comune di Cagliari
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Nome scientifico: Celtis australis L.
Famiglia: Ulmaceae
Foglie: da ovate a lanceolate, con base
asimmetrica, apice molto allungato e margine
seghettato
Fiori: sia maschili che femminili sulla stessa
infiorescenza, di forma rotondeggiante. Fiorisce
in aprile-maggio.
Frutti: drupe sferiche di circa 1 cm di diametro,
di colore blu nerastro a maturità; sono
commestibili e di sapore dolce e molto
gradevole.
Portamento: albero con fogliame deciduo, alto
fino a 25 m, con chioma globosa, espansa,
densa, di colore verde grigiastro; tronco dritto,
robusto con rami flessibili. Corteccia grigia e
liscia.
Curiosità: Usato nelle alberature stradali per la
chioma folta e abbondante. Possiede un potente
apparato radicale capace di sgretolare le rocce,
particolarità da cui deriva il nome. Nome sardo:
Cigraxia, Sulzaga.
Carrubo
Comune di Cagliari
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Curiosità: I frutti di questa pianta sono
commestibili e vengono ancora usati
come mangime per il bestiame, per la
produzione di alcool e di bevande
fermentate. Nome sardo: Carruba
Nome scientifico: Ceratonia siliqua L.
Famiglia: Leguminosae
Foglie: paripennate e brevemente picciolate,
coriacee e di un verde lucente sulla pagina
superiore.
Fiori: poco appariscenti, si sviluppano in
infiorescenze racemose sul legno vecchio dei rami
e del tronco
Frutti: legumi di colore bruno violetto, penduli e
appiattiti, che maturano in primavera.
Portamento: albero sempreverde che raggiunge
un’altezza massima di 8-10 m, mentre il tronco
oltrepassa anche i 3 m di circonferenza negli
individui secolari che non sono molto rari poiché il
carrubo ha una longevità elevatissima.
Corbezzolo
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Nome scientifico: Arbutus unedo L.
Famiglia: Ericaceae
Foglie: con picciolo peloso, rosato, di forma
oblanceolata, coriacea con apice acuminato e
margine dentellato.
Fiori: in pannocchie corimbose terminali,
pendule costituite da 5-30 fiori; corolla biancogiallastra urceolata. Fiorisce in ottobrenovembre.
Frutti: bacche sferiche del diametro di circa 2
cm di colore rosso porpora, con superficie
granulosa, commestibili e saporite.
Portamento: albero o alberello sempreverde
alto fino a 10 m con chioma irregolare di colore
verde intenso; tronco eretto, sinuoso,
densamente ramificato con corteccia brunorossiccia.
Curiosità: tipico della macchia mediterranea;
spesso
sulla
stessa
pianta
si
trovano
contemporaneamente fiori e frutti. Usata anche
come pianta ornamentale nei parchi e nei giardini.
Nome sardo: Alidòni, Olioni.
Albero bottiglia
Comune di Cagliari
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Nome scientifico: Chorisia speciosa St.Hill
Famiglia: Bombacaceae
Foglie: 5-7 obovate con margine serrato e
appuntito portate da un lungo picciolo (6-12
cm).
Fiori: con petali lunghi 8-12 cm di colore
variabile dal bianco rosato al rosso porpora
con striature o puntinature nel mezzo.
Portamento: albero caduco
che può
raggiungere i 5-15 m di altezza, ha un
caratteristico tronco spinoso frequentemente
più largo alla base, dove si trovano le riserve
d’acqua.
Curiosità:
Originaria
del
Brasile,
Argentina e Paraguay, fiorisce tra agosto e
ottobre.
Gelso bianco
Comune di Cagliari
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Nome scientifico: Morus alba L.
Famiglia: Moraceae
Foglie: da ovate a lanceolate a cuoriformi fino
a, con margine dentato, lucide sulla pagina
superiore, scarsamente pubescenti su quella
inferiore.
Fiori: sia ermafroditi che unisessuali, in amenti
cilindrici giallo verdastri 2-4 cm. Fiorisce in
aprile-maggio.
Frutti: in grappoli lunghi 1-2 cm, di colore
bianco rosato, dolci anche se immaturi.
Portamento: albero con fogliame deciduo, alto
fino a 8-10 m con chioma globosa espansa,
densa, di colore verde chiaro; tronco corto e
massiccio; corteccia brunastra e screpolata.
Curiosità: originario della Cina, venne
importato soprattutto perché le foglie erano
utilizzate come nutrimento per il baco da
seta. Nome sardo: Gessa, Mura bianca.
Ginepro coccolone
Comune di Cagliari
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Curiosità: è una pianta della macchia
mediterranea. Si trova spesso in spiagge
dove è utile per la consolidazione delle
dune e nei boschi aridi. Nome sardo:
Zinnibiri.
Nome scientifico: Juniperus oxycedrus L.
Famiglia: Cupressaceae
Foglie: aghiformi, pungenti in verticilli di 3
lunghe fino a 25 mm con due strisce
biancastre sulla pagina superiore.
Fiori: pianta dioica con fiori maschili gialli, i
femminili sono verdi e si trovano all’ascella
delle foglie su piante separate. Fiorisce tra
febbraio e aprile.
Frutti: galbuli di 8-15 mm che rimangono
per lungo tempo di colore verde poi
diventano brunastri prima della caduta.
Portamento: alberello o talvolta albero
sempreverde. Alto 5-6 metri, chioma
piramidale di colore verde vivo, tronco eretto
e ramificato fin dal basso con corteccia violabrunastra.
Ginepro comune
Comune di Cagliari
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Curiosità: le bacche sono aromatiche e
vengono usate in cucina e per fare il gin, al
quale conferiscono il tipico sapore.
Vengono anche usate in erboristeria per le
notevoli proprietà balsamiche e digestive.
Nome sardo: Zinnibiri de monte.
Nome scientifico: Juniperus communis L.
Famiglia: Cupressaceae
Foglie: aghiformi, pungenti, in serie, disposte in
verticilli di 3, di colore verde lucente con una
striscia biancastra nella pagina superiore.
Fiori: pianta dioica con fiori maschili gialli e
fiori femminili verdastri all’ascella dei ramuli,
portati in piante separate. Fiorisce in febbraioaprile.
Frutti: bacche blu-violacee di 4-6 mm, che
maturano in 3 anni.
Portamento: alberello o arbusto sempreverde
alto fino a 5-6 m con chioma a cono stretto di
colore verde chiaro; tronco diviso e ramificato
fin dalla base con rami ascendenti e corteccia
grigio rossastro.
Ginepro fenicio
Comune di Cagliari
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Nome scientifico: Juniperus phoenicea L.
Famiglia: Cupressaceae
Foglie: squamiformi triangolari, piccole 1 mm,
strettamente aderenti in sei file ai rametti
terminali.
Fiori: pianta dioica con fiori maschili giallastri
e i femminili verdi. Fiorisce in marzo-aprile.
Frutti: bacche di colore rosso vivo-rosso
mattone di 1-1,2 cm di diametro, pendule.
Portamento: arbusto o alberello sempreverde
alto fino a 4 m, ma spesso albero che raggiunge
7-8 m. Chioma ovata di colore verde, tronco
ramoso con corteccia grigio-brunastra.
Curiosità: è una pianta tipica della macchia
mediterranea diffusa lungo le coste occidentali
d’Italia e nelle isole maggiori. Nome sardo:
Zinnibiri femina, Zinnibiri burdu.
Gingko biloba
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Ginkgo biloba L.
Famiglia: Ginkgoaceae
Foglie: foglie decidue,, lungamente picciolate, di colore
verde chiaro (in autunno giallo vivo), forma triangolare o
romboidale, leggermente bilobate,
con numerose
nervature.
Fiori: pianta dioica con fiori maschili portati a coppie su
peduncoli disposti a spirale in amenti penduli caduchi; fiori
femminili, portati all'estremità di un lungo peduncolo
isolato.
Frutti: simili ad una grossa ciliegia o una piccola susina di
colore giallo, con odore sgradevole a maturità.
Portamento: pianta arborea che raggiunge un'altezza di
30-40 m, chioma larga fino a 9 m, piramidale nelle giovani
piante e ovale negli esemplari più vecchi, tronco poco
ramificato ma con numerosi tronchi laterali.
Curiosità: è una pianta originaria della Cina, molto
popolare nel mondo, usata per migliorare l'afflusso
di sangue al cervello, per migliorare la memoria e
lo stato di coscienza nell'anziano e la circolazione
del sangue in generale.
Ilatro
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Phillirea latifolia L.
Famiglia: Oleaceae
Foglie: coriacee lanceolate con margine
seghettato; pagina superiore lucida di colore
verde scuro, pagina inferiore più chiara,
opaca.
Fiori: ascellari in piccoli racemi composti
da 5-7 fiori molto profumati. Corolla
formata da quattro petali bianco-rosati,
fiorisce in marzo-maggio.
Frutti: piccole drupe sferiche blu-nerastre
del diametro di 5-7 mm con apice appiattito.
Portamento: arbusto sempreverde spesso
con aspetto arbustivo alto fino a 10 m con
chioma globosa di colore verde scuro, tronco
eretto e corteccia grigio brunastra.
Curiosità: Tipica della macchia mediterranea,
dove si trova esclusivamente allo stato
arbustivo. Nome sardo: Aladerri, Litarru.
Lagunaria
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Curiosità: pianta esotica importata in Europa
nel 1828. In Sardegna è usata per scopi
ornamentali, nei parchi, nei giardini, nelle ville e
per le alberature stradali.
Nome scientifico: Lagunaria patersonii
G. Don
Famiglia: Malvaceae
Foglie: ovali, spesse, lunghe 5-10 cm, con lungo
picciolo, margine intero; lamina ruvida,
tomentosa e di colore verde oliva nella pagina
superiore; biancastre in quella inferiore.
Fiori: grandi, con 5 petali di colore fucsia,
molto simile all’ibisco.
Frutto: grande capsula con fibre di vetro
urticanti, 2-4 cm, con all’interno 4-5 semi
viscidi e lucenti.
Portamento: alberello sempreverde di forma
piramidale, alto fino a 10 metri, chioma di
colore verde oliva.
Leccio
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Curiosità: Il legno è usato per produrre
attrezzi agricoli ma soprattutto per produrre
legna da ardere e carbone. Nome sardo Elighe,
Ilixi.
Nome scientifico: Quercus ilex L.
Famiglia: Fagaceae
Foglie: coriacee, di forma molto variabile, da
oblunghe-ovate fino a lanceolate, lunghe 3-7
cm, con base arrotondata o cuneata, a bordo
intero o anche più o meno spinoso-denticolato;
pagina superiore verde-scura, glabrescente,
pagina inferiore fittamente grigio-feltrata con
nervature prominenti.
Fiori: i maschili sono riuniti in amenti penduli
lunghi da 4 a 7 cm, i femminili sono disposti in
spighette erette di 6-7 fiori.
Frutti: ghiande dalla forma allungata ed
appuntita.
Portamento: albero alto fino a 25-30 m,
chioma densa ed ampia.
Lentisco
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Curiosità: nel passato era una delle specie
più utili. Le foglie venivano per la concia
delle pelli, il legno per la fabbricazione degli
stuzzicadenti, legna da ardere e carbone di
buona qualità, olio usato per l’illuminazione e
per usi alimentari. Nome sardo: Moddizzi.
Nome scientifico: Pistacia lentiscus L.
Famiglia: Anacardiaceae
Foglie: persistenti, alterne e paripennate di
forma ovale allungata, di un bel colore verde
lucente e con un forte odore di resina.
Fiori: i maschili e i femminili sono distinti e
portati da piante diverse; la fioritura avviene in
marzo-aprile; i fiori sono piccoli e privi di
petali, riuniti in pannocchie cilindriche di color
rosso scuro.
Frutti: drupe più piccole di un pisello, globose
e di colore rosso scuro a maturità.
Portamento: arbusto sempreverde, folto e
ramoso,
caratteristico
della
macchia
mediterranea, specialmente di quella bassa delle
zone costiere.
Mirto
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Mirtus communis L.
Famiglia: Myrtaceae
Foglie: persistenti, coriacee piacevolmente
profumate di forma ovale e di colore verde
lucente nella pagina superiore.
Fiori: delicatamente profumati, hanno 5 petali
bianchi ed al centro numerosi stami giallastri,
l’abbondante fioritura avviene in maggiogiugno.
Frutti: bacche ovoidali di colore nero
(raramente bianche) lucenti a maturità
contengono numerosi semi.
Portamento: arbusto sempreverde da 1 a 3
metri, folto e molto ramificato, in condizioni
ottimali può raggiungere i 6 m.
Curiosità: tipico della macchia mediterranea,
apprezzata anche dai popoli antichi (Greci,
Romani), per le proprietà medicinali e
aromatiche. Da questa pianta si ottiene il tipico
liquore. Nome sardo: Muta, Murta.
Oleandro
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Nerium oleander L.
Famiglia: Apocynaceae
Foglie:
velenose,
coriacee,
lungamente
lanceolate, lamina di 1,5-2,5 cm con margine
cartilagineo. Pagina superiore lucida, verde
scura, pagina inferiore opaca.
Fiori: in cime apicali multiflore composte da 24 fiori grandi e vistosi, del diametro di 5-6 cm,
con corolla da rosea a rosso purpurea.
Frutti: capsule doppie, fusiformi, deiscenti,
lunghe fino a 15 cm, brune a maturità con
numerosi semi.
Portamento: piccolo albero sempreverde, ma
più spesso arbusto, alto fino 6 m con chioma
globosa densa, di colore verde scuro.
Curiosità: spontaneo nel bacino del
Mediterraneo, assai resistente e, per questo,
comune lungo le strade. Molto usata come specie
ornamentale anche se è velenosa in tutte le sue
parti. Nome sardo: Balandru, Lionaxi.
Olivastro
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Olea europaea L. var.
sylvestris Miller
Famiglia: Oleacee
Foglie: persistenti ed opposte, di forma ovale e
allungata, coriacee, di colore verde scuro di
sopra e argentee di sotto.
Fiori: piccoli di colore bianco, riuniti in specie
di spighette, che fioriscono in marzo-aprile.
Frutti: piccoli e ovoidali, di colore prima verde,
poi nero-rossastro a maturità raggiunta, con
polpa scarsa e povera d'olio.
Portamento: albero sempreverde alto in genere
non più di 5-6 m.
Curiosità:
spontaneo nel bacino del
Mediterraneo. In Italia, vive nelle zone costiere
tirreniche, ioniche e bassoadriatiche, nelle isole
(dove si spinge anche all’interno). Nome sardo:
Ollastu crabinu.
Olivo
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Olea europea L.
Famiglia: Oleacee.
Foglie: coriacee e lanceolate colore verde scuro nella
pagina superiore e grigio argento nella pagina inferiore.
Fiori: sono piccoli, bianchi, profumati con due stami
gialli che sporgono alla sommità. Sbocciano all'ascella
delle foglie La fioritura avviene da aprile a giugno.
Frutti: i frutti maturano dal mese di settembre
all'inverno, secondo le zone. Sono drupe ovali
verdastre, rossastre, violacee o nerastre, con mesocarpo
carnoso e endocarpo legnoso detto nocciolo o seme.
Portamento: può raggiungere fino a venti metri di
altezza e la chioma può essere larga dai sei ai dodici
metri. Il tronco è nodoso con corteccia grigia e liscia e
si ramifica già dalla base. I rami giovani sono verdi e
flessibili.
Curiosità: usato nelle alberature stradali per la
chioma folta e abbondante. Possiede un potente
apparato radicale capace di sgretolare le rocce,
particolarità da cui deriva il nome. Nome sardo:
Ollastu.
Pino d’Aleppo
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Pinus halepensis Miller
Famiglia: Pinaceae
Foglie: aghi riuniti in fascetti di due, molto
sottili e di color verde chiaro, lunghi dai 5
agli 8 cm.
Fiori: sono unisessuali e portati dalla stessa
pianta.
Frutti: strobili o pigne, in genere riuniti in
coppie o in gruppi più numerosi lungo il
ramo, hano forma conico ovoidale e sono
lunghi dai 5 agli 8 cm.
Portamento: chioma rada e di forma molto
variabile. Il tronco ed i rami hanno spesso
andamento tortuoso e contorto.
Curiosità: il legno duro e pesante è usato per le
costruzioni navali, per le fabbricazioni di pali,
puntoni e come combustibile. In Gracia viene
sfruttata l’abbondante produzione di resina usata
per tingere le reti da pesca. Nome sardo: Oppinu
burdu.
Pino delle Canarie
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Curiosità: il nome indica la provenienza
dalle isole Canarie, in particolare La Palma ha
adottato la pianta come simbolo dell’isola. La
sua corteccia è utilizzata nell’edilizia. E’ molto
resistente agli incendi.
Nome scientifico: Pinus canariensis Sweet.
Famiglia: Pinaceae
Foglie: aghiformi di colore verde vivo e
raggruppati in mazzetti da 3, lunghi da 10-15
fino a 30 cm, disposti intorno ai rami tanto da
dare alla pianta un aspetto vaporoso.
Fiori: quelli maschili sono raccolti in
grappoli apicali di colore giallo dorato, quelli
femminili sono verdastri. Fioriscono tra
aprile e maggio.
Frutti: pigne grandi fino a 10 cm, con
squame molto prominenti ma arrotondate.
Portamento: albero sempreverde che può
raggiungere i 40 m, conico
Pino da pinoli
Curiosità: specie tipica delle zone costiere dove
veniva coltivato per i pinoli e per la formazione
di pinete. Nome sardo: Oppinu bonu.
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome Scientifico: Pinus pinea L.
Famiglia : Pinaceae
Foglie: persistenti di colore verde scuro,
aghiformi riunite a due a due, abbastanza radi
sui rametti, lunghi 10-15 cm, non pungenti.
Fiori: infiorescenze maschili formate da
piccoli coni ovoidali di colore giallo arancio,
in posizione terminale sui rami, infiorescenze
femminili costituite da macrosporofilli riuniti
in uno strobilo di colore verde chiaro (1-2
cm).
Frutti: pigne solitarie o a due a due, grandi
12-15 cm ad apice arrotondato. A maturità (3
anni), liberano i tipici semi detti pinoli.
Portamento: fusto generalmente dritto con
palchi laterali presenti solo nella parte alta
dove la chioma diventa espansa e globosa
formando un tipico cappello, corteccia
solcata a placche grigio brune. Raggiunge
anche 30 m di altezza.
Rosmarino
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Curiosità: ros marinus significa rugiada marina,
forse proprio perché i litorali marini costituiscono il
miglior habitat per queste piante, officinalis perché
è sempre stata un'erba utilizzata nelle antiche
farmacie. Nome sardo: Zippiri, Rosmarinu.
Nome scientifico: Rosmarinus officinalis L.
Famiglia: Labiatae
Foglie: foglie piccole, lineari, di colore verde
scuro e argenteo nella pagina inferiore.
Fiori: i fiori sono azzurrini o violetto chiaro
e sbocciano in gruppi ascellati in diverse
stagioni dell'anno, a secondo del clima.
Frutto: il frutto è una piccola capsula.
Portamento: è un arbusto che nelle zone a
clima caldo si espande facilmente in
larghezza (da 1 a 4 metri in relazione alle
varietà botaniche), ha i rami prostratoascendenti, e può superare i due metri di
altezza.
Salice piangente
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Salix babilonica L.
Famiglia: Salicaceae
Foglie: da lanceolate a lineari, 2,2,5-12-15 cm,
con apice con punta lunga e sottile, margine
fittamente seghettato, di colore verde vivo nella
pagina superiore, più chiaro in quella inferiore.
Fiori: infiorescenze che formano degli amenti, i
maschili lunghi 4 cm gialli e curvati verso
l’alto, i femminili lunghi 2 cm e verdi.
Frutti: infruttescenze che formano delle spighe
che formano delle capsule che si aprono a
maturità.
Portamento: albero con fogliame deciduo alto
fino a 10 m con chioma globosa espansa; tronco
cilindrico e sinuoso con corteccia bruno
rossastra solcata e fessurata.
Curiosità: entrata in Europa nella metà del ‘900,
ha avuto una larga diffusione in parchi e giardini
specialmente in vicinanza di laghetti. Nome sardo:
Salixi prangendi.
Sughera
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Curiosità: il sughero può essere raccolto, per la
prima volta, dopo 25 anni; in seguito l’albero
può venir scortecciato ogni 7-10 anni. Questa
pratica è molto diffusa in Sardegna. Nome sardo:
Ortigu, Suèrgiu.
Nome scientifico: Quercus suber L.
Famiglia: Fagaceae
Foglie: ovate od oblunghe fino a 4x7 cm di
colore verde scuro, lucido, sulla pagina
superiore, grigio-tomentose su quella inferiore.
Margine spesso revoluto liscio o dentato e
pungente, specialmente nelle parti basse della
pianta.
Fiori: infiorescenze maschili in ciuffi giallastre,
pendule e le femminili all’ascella delle foglie
separate sulla stessa pianta. Fiorisce in aprilemaggio.
Frutti: ghiande lunghe 2-3 cm con punta breve
e cupola conica avvolgente con squame grigiotomentose.
Portamento: albero sempreverde alto fino a 1520 m con chioma globosa. Presenta un tronco
sinuoso diviso e biforcato con rami tortuosi e
contorti.
Tamerice
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Nome scientifico: Tamarix gallica L.
Famiglia: Tamaricaceae
Foglie: di colore verde azzurrognole, molto
piccole (1-3 mm) ed a forma di squama,
disposte sui rami come tegole di un tetto
(embriciate).
Fiori: di colore rosa intenso e molto piccoli,
riuniti in specie di spighe terminali e
cilindriche (racemi).
Frutti: capsule piramidali, contenenti i semi
piccolissimi.
Portamento: è un arbusto od alberello di
modeste dimensioni (1-5), dalla chioma
espansa ed irregolare e dei rami lunghi e
flessibili.
Curiosità: I rami vengono di solito utilizzati per
intrecciare canestri. La corteccia veniva usata per la
concia delle pelli. Nome sardo: tamarighe o
tramatzu.
Viburno
Comune di Cagliari
Ufficio Verde Pubblico
Curiosità: è specie molto diffusa in ambiente
mediterraneo e contribuisce a rendere il bosco
verde e accogliente anche nella stagione invernale;
Può anche essere utilizzata, nei giardini e parchi,
per realizzare siepi e macchie. Nome sardo:
Sambucu aresti.
Nome scientifico: Viburnum tinus L.
Famiglia: Caprifoliaceae
Foglie: sempreverdi con lamina lanceolata,
raramente ellittica, coriacea, a margine
intero, superiormente glabra, lucente e verde
scuro, inferiormente verde chiaro e con ciuffi
di peli lungo le nervature.
Fiori: fiori in corimbi opposti, densi,
terminali, calice con 5 sepali saldati solo alla
base, acuti, corolla campanulata, candida o
soffusa di rosa, a 5 lobi arrotondati.
Frutto: il frutto è una drupa ovoide di colore
grigio-azzurro metallizzato a maturità.
Portamento: arbusto sempreverde alto sino a
3 mt, con fusti eretti e rami opposti, i giovani
con corteccia verde-purpurea.