Numero 31, inverno 2005 COPIA GRATUITA – SERVITEVI PURE! Rivista per i pazienti della Società Svizzera di Odontologia e Stomatologia – SSO www.sso.ch Da cinquant’anni in Svizzera esiste il sale da cucina arricchito di fluoro e iodio, che da ventidue anni può essere acquistato in tutti i punti vendita. Tutto iniziò nel 1955, quando il Consiglio di Stato del canton Zurigo decise di introdurre la fluorurazione del sale da cucina, allo scopo di combattere su larga scala la carie in modo semplice e poco costoso. Nella cavità orale, il fluoro agisce direttamente sullo smalto dei denti, aumentandone la resistenza agli acidi e rallentandone la decalcificazione. Nel contempo il fluoro favorisce il riassorbimento dei minerali contenuti nella saliva da parte dello smalto decalcificato. In poche parole, il fluoro contribuisce in maniera decisiva a prevenire la formazione della carie. La nostra rivista affronta il tema da diversi punti di vista. Infodenti Il sale da cucina e la prevenzione della carie Prevenzione semplice e poco costosa Le saline del Reno a Schweizerhalle, vicino a Pratteln, producono sale da cucina arricchito di iodio e fluoro. L’aggiunta di iodio al sale ha permesso di eliminare un problema endemico come il gozzo, causato appunto da una carenza di iodio. L’aggiunta di fluoro, invece, previene la formazione di carie. Per motivi di economia di mercato, a volte si critica il fatto che in Svizzera in pratica viga un monopolio del sale. In tal modo, però, si dimentica che così la popolazione approfitta di una profilassi della carie molto efficace, senza dover fare praticamente nessuno sforzo. Oggigiorno, oltre l’80% della popolazione svizzera usa sale da cucina fluorato e iodato. Così facendo provvede nel modo più semplice possibile a mantenere sani i propri denti. Le saline del Reno, inoltre, garantiscono controlli di qualità ad altissimo livello. L’importazione deregolamentata dall’estero di sale senza l’aggiunta di fluoro e iodio comporterebbe forse per i consumatori un vantaggio finanziario di alcuni centesimi per chilo di sale, ma nel contempo potrebbe incidere negativamente sulla prevenzione della carie e del gozzo nel nostro Paese. Cordialmente Dottore Martha Kuster, Capo del Dipartimento della Società Svizzera di Odontologia et Stomatologia Cristallizzando, il sale crea vere e proprie opere d’arte INDICE Pagina 1 Il sale da cucina e la prevenzione della carie Pagina 2 Un successo da festeggiare Pagina 3 Informazioni utili sul fluoro Pagina 4 Una vita a favore della salute dei denti Cucinate con poco sale ed evitate i sali industriali! Quando si parla di cucina povera di sale, spesso si dimentica che consumiamo prevalentemente sali nascosti. Stando alle stime degli esperti (cfr. il quarto Rapporto svizzero sulla nutrizione), in media una persona assume 10 grammi di sale al giorno. La maggior parte di questo sale viene ingerito in modo inconsapevole (si parla infatti di «sali nascosti») consumando prodotti trasformati dall’industria come le salsicce e il pane. Anche l’Aromat, i brodi, ecc. contengono quantitativi più o meno ingenti di sale. Solo 2 dei 10 grammi assunti quotidianamente provengono dunque dal pacchetto di sale da cucina che viene aggiunto alle pietanze in cucina e a tavola. Stando a questi dati, il consumo di sale può essere ridotto sensibilmente solo modificando la produzione industriale di alimentari. Chi rinuncia completamente al sale da cucina ha comunque altre possibilità di proteggersi dalla carie: i dentifrici fluorati, la gelatina al fluoro da utilizzare una volta alla settimana e i collutori al fluoro contribuiscono a mantenere sani i nostri denti. Senza dimenticare l’importanza di curare a fondo l’igiene orale! Infodenti No 31 • 2 50 anni di fluorizzazione del sale da cucina Un successo da festeggiare Quest’anno in Svizzera si festeggiano i cinquant’anni della fluorurazione del sale da cucina. Dal 1955, infatti, al sale da cucina viene aggiunto il fluoro e da allora l’incidenza della carie è diminuita. È nelle saline del Reno che il sale, quasi un elisir di lunga vita, viene abbinato al fluoro, un vero e proprio ricostituente per i nostri denti. Una visita a Schweizerhalle, vicino a Pratteln, dimostra però che c’è sale e sale. Senza il sale, l’agricoltura, l’industria, la medicina e molti altri settori della nostra civiltà moderna non sarebbero concepibili nella loro forma attuale. Se un tempo bastava grattare il sale e poi consumarlo, oggi la sua trasformazione è molto complessa: il sale deve essere conforme all’Ordinanza sulle derrate alimentari e a diversi standard internazionali e, di conseguenza, essere particolarmente puro (oltre il 99%). Ormai, nel sale che consumiamo, il calcio, il magnesio e altri elementi sono presenti solo in misura molto limitata. Per l’uomo, il cloruro di sodio (è questo il nome scientifico del sale) è di vitale importanza: il nostro corpo ha bisogno di circa 4–6 grammi di sale al giorno per effettuare il metabolismo. Ma spesso consumiamo troppo sale, soprattutto quello nascosto negli alimenti trasformati industrialmente. Una visita in loco Arrivando alle saline del Reno facciamo una prima constatazione sull’origine del toponimo Schweizerhalle: la località in cui sono ubicate le saline prende il suo nome dalla parola greca hals, che significa appunto sale. A Schweizerhalle si trova infatti il più grande giacimento di sale del nostro paese: è qui che il sale viene estratto, trasformato, imballato e distribuito. Alle saline del Reno non si parla volentieri di monopolio, anche se occorre temere praticamente nessuna concorrenza a livello nazionale, dato che l’unico altro cantone svizzero a disporre di una salina propria è il Canton Vaud. Controlli di qualità costanti All’inizio della visita (che dura oltre due ore) della grande struttura a due passi dal Reno, ci viene mostrato un docuNegli evaporatori l’acqua salmastra raggiunge i 140°, in modo da separare il sale dall’acqua mentario sull’estrazione del sale dal mare, dalle miniere e dalle saline del Reno. Il tutto come introduzione a quello che ci attende in seguito. Il responsabile del marketing, Armin Roos, laureato in scienze naturali ed entusiasta esperto in materia, fuga subito qualsiasi dubbio: «Adeguandosi alle esigenze della società moderna, il nostro sale non fa promesse vane. Sappiamo esattamente che cosa contiene: cloruro di sodio al 99 %. I nostri clienti, in particolare l’industria chimica, vogliono solo sale purissimo. Quello che poi le aziende alimentari aggiungono ai cibi è affar loro. Noi ci atteniamo rigorosamente alle direttive sulla qualità e alle nostre normative interne». Il fluoro e/o lo iodio, le due sostanze che assumiamo insieme il sale, sono consigliate dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) quali misure preventive, utili e poco costose, contro la carie e il gozzo e contro le altre conseguenze della carenza di iodio. In seguito visitiamo la villa in cui hanno vissuto per decenni i successori di Carl C.F. Glenk, lo scopritore del giacimento di sale del Reno. Oggi la villa ospita un museo molto interessante, dove scopriamo che se tutte le riserve di salgemma del mondo venissero cosparse uniformemente sulla superficie terrestre, la stessa risulterebbe ricoperta da uno strato spesso quaranta metri! Facciamo inoltre conoscenza con la moglie di Lot che, Ad ogni chilo di sale vengono aggiunti 250 mg di flu fuggendo da Sodoma, venne trasformata in una statua di sale per aver disobbedito all'ordine divino di non voltarsi a guardare la città in fiamme. Poi ammiriamo le numerosissime qualità di sale provenienti dai quattro angoli della terra e qui riunite su un barcone di legno. Ci sarebbero da vedere molte altre cose, ma è giunto il momento di salire sulle cisterne per l’acqua salmastra, da cui si gode un panorama magnifico! Dal tetto osserviamo meravigliati i luoghi in cui una volta veniva estratto il sale, poi lasciamo vagare lo sguardo verso l’orizzonte e scorgiamo il luogo in cui viene estratto oggigiorno. Ci troviamo sopra due immense cisterne, in cui l’acqua salmastra viene separata dalla calce e dal gesso, chiaramente usando acqua potabile igienicamente pura. Tornando alle direttive: il sale delle saline del Reno soddisfa anche le disposizioni particolari delle religioni ebraica e musulmana, affinché gli alimenti siano rigorosamente kosher e halal. Continuiamo la visita e ci dirigiamo ai sei evaporatori, dove la temperatura dell’acqua salmastra viene portata a 140° finché il sale cristallizzato si deposita sul fondo sotto forma di poltiglia di sale bagnata, che viene poi trasportata nelle centrifughe dove viene drenata ed essicata. Come viene aggiunto il fluoro? Quando si decise di arricchire il sale con iodio e fluoro per prevenire il gozzo e la carie, nessuno immaginava un successo di tali proporzioni. I 250 milligrammi di fluoro e i 20 milligrammi di iodio aggiunti ad ogni chilo di sale in base a quanto raccomandato dall’UFSP (Commissione fluoro e iodio dell’Accademia Infodenti No 31 • 3 tecniche che utilizziamo, di conseguenza garantiamo una miscelatura completa». In sacchi, pacchetti, scatole o lattine: dal magazzino agli scaffali dei negozi ora è il computer che si occupa di consegnare la merce ordinata in tutta la Svizzera. E non sono cifre da poco: le saline svizzere del Reno producono complessivamente 2200 tonnellate di sale al giorno. Per evitare che si ripresentino le difficoltà nella fornitura di sale destinato agli spazzaneve verificatesi durante l’inverno 2004/ 2005, dallo scorso 20 agosto è in funzione il nuovo Saldome®, un deposito con una capacità di 80’000 tonnellate di sale. Ora di sale ce ne dovrebbe essere per tutti… uoro e 20 mg di iodio svizzera delle scienze mediche) raggiungono i quattro quinti della popolazione svizzera. L’85% circa del sale venduto è fluorato. Ovviamente la produzione e i costanti controlli di qualità garantiscono che il contenuto di fluoro e di iodio sia adeguato. A tale proposito afferma ancora Armin Roos: «Conosciamo bene le Alla scoperta dell’America grazie al sale Le grandi scoperte della nostra storia sarebbero state impensabili senza il sale. Grazie al sale, infatti, i navigatori potevano conservare gli alimenti, il che permise loro di sopportare i lunghi viaggi per mare. Il Museo delle Saline del Reno a Schweizerhalle, vicino a Pratteln, informa e diverte con molte presentazioni interessanti. Sulla foto: sale da tutto il mondo Informazioni utili Aggiunta di fluoro La diminuzione della carie in Svizzera e in molti altri paesi industrializzati è da ascrivere principalmente all’aggiunta di fluoro nei dentifrici, nelle gelatine e, soprattutto, nel sale da cucina. Benefici del fluoro • Il fluoro agisce principalmente nella cavità orale, direttamente sullo smalto dei denti. • Il fluoro rende lo smalto dei denti più resistente agli acidi. • Il fluoro rallenta la decalcificazione dello smalto dei denti. • Il fluoro favorisce il riassorbimento dei minerali contenuti nella saliva da parte dello smalto decalcificato permettendo la rimineralizzazione dello smalto. In questo modo le carie possono venir troncate sul nascere. Prevenzione della carie Bebè e bambini • Dal momento in cui spunta il primo dente di latte utilizzare un dentifricio al fluoro specifico per bambini (0,025 % di fluoro) e pulire regolarmente i denti (almeno una volta al giorno, preferibilmente la sera, i bambini vanno aiutati dai genitori). Dopo aver lavato i denti sputare i resti di dentifricio senza piu sciacquare la bocca. • A partire dai 2 anni: pulire i denti due volte al giorno. • Dal momento in cui spunta il primo molare permanente (al più tardi dai 6 anni) utilizzare un normale dentifricio al fluoro per adulti (0,15% di fluoro). Adulti Idealmente, i denti andrebbero lavati dopo ogni pasto con un dentifricio al fluoro (per rimuovere i resti di cibo). La sera pulirli a fondo, utilizzando il filo dentale o gli appositi stuzzicadenti per gli spazi interdentali. Informazione importante per bambini e adulti Dopo aver lavato i denti sputare i resti di dentifricio senza sciacquare la bocca con l’acqua. Sciacquare la bocca prima di iniziare la spazzolatura: parte dei resti di cibo vengono eliminati Il Museo delle Saline del Reno è ospitato in questa magnifica villa d’epoca IMPRESSUM Ancora una cosa… Una volta alla settimana è consigliabile usare una gelatina al fluoro. Commissione centrale d’Informazione / Servizio stampa e d’informazione SSO, casella postale, 3000 Berna 8; Layout: Forum der Wirtschaft, Berna; Stampa: Stämpfli Pubblicazioni SA, CP 8326, 3001 Berna; Foto: SSO Infodenti No 31 • 4 Una vita a favore della salute dei denti Per tutta la vita, Thomas Marthaler, professore emerito di medicina dentaria, si è battuto per migliorare la salute dei denti di tutta la popolazione svizzera. Grazie alla profilassi, ossia ad una prevenzione mirata, si doveva riuscire ad impedire la formazione di carie, in particolare tra i bambini. Il dentista zurighese si è impegnato praticamente da subito a favore della fluorurazione del sale da cucina, introdotta cinquant’anni fa e, dal 1960, ha regolarmente analizzato e verificato statisticamente gli effetti positivi del fluoro nella prevenzione della carie. Dopo i razionamenti che caratterizzarono la Seconda guerra mondiale, negli anni ‘50 il consumo di zucchero e di dolci tornò ai livelli prebellici, con ripercussioni particolarmente negative sui denti dei bambini. Allora erano poche le persone che sapevano come ci si deve pulire i denti e, pertanto, poche se li pulivano a fondo. Inoltre, la ricerca sull’effetto protettivo sui denti della fluorurazione era solo agli inizi. Quando, nel 1953, dopo aver ottenuto il diploma di medico dentista, Thomas Marthaler stava lavorando alla sua tesi di laurea con il professor Mühlemann, capì che la parola magica era «profilassi»: l’unico sistema per mantenere sani i denti. sale da cucina arricchito non solo di iodio ma anche di fluoro. 1955: l’inizio del successo In virtù di un decreto del Consiglio di Stato del canton Zurigo, cinquant’anni fa le saline del Reno introdussero un nuovo tipo di sale, che oltre a iodio conteneva anche fluoro. Dieci anni dopo, ben il 60 % della popolazione svizzera consumava questo tipo di sale. Negli anni ‘60 Marthaler introdusse nelle scuole degli esercizi per imparare a pulirsi i Strana diminuzione tra il 1992 e il 1994 Quando nel 1992, le saline del Reno introdussero una nuova linea di imballaggi e il sale arricchito di iodio e fluoro divenne disponibile solo nelle confezioni da 500 g, la popolazione, probabilmente per abitudine, continuò ad acquistare il pacco da 1 chilo, che però non conteneva né iodio né fluoro. Dopo un anno di interventi e di sforzi da parte del dottor Marthaler e di specialisti del gozzo, le saline del Reno decisero di vendere nuovamente il sale iodato e fluorato sia nei pacchi da 1 kg che in quelli da 500 g. Nel contempo, però, furono introdotti anche i pacchetti da 500 g di sale senza aggiunte, in modo da permettere al consumatore di scegliere liberamente. In questo caso il successo è quindi da ascrivere a un marketing intelligente. Visto che, dall’introduzione della fluorurazione del sale da cucina, si è verificata una diminuzione costante della carie, il fluoro è ormai accettato senza riserve. La diminuzione della carie auspicata inizialmente (pari al 50 %) è stata ampiamente superata e si attesta sul 90 %. Inoltre i timori più volte espressi, secondo i quali il fluoro potrebbe nuocere alla salute, non hanno mai trovato conferma. Fluorurazione già negli anni ‘40 All’inizio degli anni ‘40 gli studiosi americani si resero conto che nelle zone in cui l’acqua potabile conteneva 1 milligrammo di fluoro per litro, l’incidenza della carie tra i giovani era sensibilmente minore, mentre raddoppiava laddove in un litro di acqua vi erano meno di 0,3 milligrammi di fluoro. In seguito a questa scoperta, dal 1945 in tutta l’America del Nord (Stati Uniti e Canada) si iniziò ad aggiungere fluoro all’acqua potabile, il che permise di ridurre del 50 % l’insorgere della carie. Negli anni a seguire, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) confermò che l’aggiunta di fluoro aveva effettivamente ripercussioni positive sulla salute dei denti. Nel frattempo, il dottor Wespi, un ginecologo di Aarau, aveva già fatto ottime esperienze aggiungendo lo iodio al sale da cucina usato dalle sue pazienti, allo scopo di limitare l’insorgere del gozzo, una malattia che allora imperversava. Dato che, rispetto agli Stati Uniti, nella montagnosa Svizzera l’approvvigionamento idrico era molto diversificato dal punto di vista tecnico, Wespi si impegnò affinché tutta la popolazione potesse beneficiare del frici al fluoro, completati dalle gelatine o dai collutori, che proteggono lo smalto dei denti e lo rendono più resistente alla carie. Una vita per la salute dei denti: il professor Thomas Marthaler denti in modo corretto e in molte scuole ogni giorno venivano anche distribuite agli allievi delle pastigliette al fluoro. Nel 1983, su suggerimento della Commissione fluoro e iodio dell’Accademia svizzera delle scienze mediche, il contenuto di fluoro di ogni pacchetto di sale venne aumentato ai livelli odierni (ossia allo 0,025%, come infatti figura su tutti i pacchetti). Nello stesso anno si interruppe la somministrazione di pastigliette al fluoro nelle scuole. Ciononostante era importante portare avanti la fluorurazione dei denti degli scolari per via esterna, insegnando ai bambini ad usare i denti- Occorre restare vigili Thomas Marthaler sa, per esperienza diretta, in che stato pietoso fossero in passato i denti dei bambini: «Chi ha visto fino a che punto erano distrutti i denti di bambini, non lo dimentica più.» Per questo motivo, Marthaler non smette di ribadire quanto sia importante la prevenzione per mantenere una dentatura sana. Egli è convinto che, se si dovessero trascurare gli sforzi a livello preventivo, la carie sarebbe destinata ad aumenterebbe rapidamente. Dopo cinquant’anni, il successo della fluorurazione del sale da cucina è destinato a continuare anche in futuro. L’auspicio è che anche in futuro il fluoro, che ha contribuito a migliorare la salute della popolazione, possa continuare a contribuire alla salute dei nostri denti.