OLEAGINOSE
OLEAGINOSE
La produzione di lipidi, caratteristica comune a tutte le
piante, consente di individuare un certo numero di
specie nelle quali la concentrazione dei grassi in
qualche organo è così elevata da rendere possibile
e conveniente lo sfruttamento.
La gran parte delle riserve lipidiche si trova accumulata
nei semi o nei frutti, ma non di rado altri organi ne
sono deposito.
Presentano tale caratteristica numerose piante erbacee
ed arboree delle zone temperate e tropicali di
diversa appartenenza botanica.
OLEAGINOSE
Circa una quindicina di piante forniscono più
del 90% della produzione mondiale di oli
vegetali.
In Europa: olivo, girasole, soia, crucifere,
canapa e lino.
In America settentrionale: soia, cotone, lino e
arachide.
In America meridionale: cotone, sesamo,
arachide, palma da cocco, girasole e ricino.
In Africa: cotone, sesamo, arachide e varie
palme.
In Asia: soia, cotone, lino, crucifere, olivo,
arachide e varie palme.
OLEAGINOSE
• Tutte le colture oleifere danno come sottoprodotti
il panello o la farina.
Il primo è ciò che resta dopo l’estrazione dell’olio
per spremitura meccanica;
la seconda è il residuo dell’estrazione con solventi.
Entrambi possono essere usati come alimenti
concentrati per il bestiame.
• La qualità dell’olio per uso alimentare dipende dalla
maggiore o minore concentrazione di acidi grassi
insaturi (acido oleico, linoleico e linolenico).
PRINCIPALI OLEAGINOSE
• Fam. CRUCIFERE: Brassica napus,
•
•
•
•
Brassica campestris, Sinapis alba
Fam. LEGUMINOSE: Arachis hypogaea,
Glycine max
Fam. COMPOSITE: Helianthus annuus,
Carthamus tinctorius
Fam. EUFORBIACEE: Ricinus communis
Fam. PEDALIACEE: Sesamus indicum
COMPOSITE : 20.000 SPECIE
FRA LE PIANTE COLTIVATE:
GIRASOLE
COLTURE DA SEME OLEIFERO
CARTAMO
LATTUGA
INDIVIA
CICORIA
CARCIOFO
PIRETRO
PIANTE DA ORTAGGIO
INSETTICIDA
FIORI NON SOLITARI, MA RIUNITI IN INFIORESCENZE
COMPOSTE CHE ASSUMONO LA FORMA DI CAPOLINO.
Genomi genere Helianthus
• Note circa 70 specie
• Ploidia 2n=34
• Genoma A tipico di specie perenni diffuse
nel sud USA
• Genoma B originario delle Rocky
Mountains degli USA, tipico delle specie
annuali
• Genoma C di origine come B, presente sia
in specie perenni che annuali
GENERE
HELIANTHUS
2 ECONOMICAMENTE IMPORTANTI
GIRASOLE (Helianthus annuus)
e TOPINAMBUR (H. tuberosus)
ORIGINARIE DELLE REGIONI CENTRALI DEL NORD
AMERICA (MESSICO e OVEST STATI UNITI)
GIRASOLE : la domesticazione è iniziata circa 3000 a.C.
- INTRODOTTO IN SPAGNA PER LA PRIMA VOLTA NEL 1510,
DESTÒ INTERESSE, INIZIALMENTE, COME PIANTA
ORNAMENTALE, OFFICINALE (attività cicatrizzante del
lattice e proprietà diuretiche dell’infuso) E ANTIMALARICA.
- NEL 1716, IN INGHILTERRA, SI SCOPRÌ IL SUO RUOLO
DI PIANTA OLEAGINOSA
- NEL 1835, IN RUSSIA, SI COSTRUÌ LA PRIMA MACCHINA
PER L’ESTRAZIONE DELL’OLIO
GIRASOLE
Diffusione ed importanza
• Coltivato in America, Eurasia, Africa, Australia;
molto coltivato nei paesi dell’Est europeo a partire
dal XIX secolo; occupa il 2° posto nel mondo dopo la
soia per la produzione di olio.
• Nel 2000 interessava circa 21-22 milioni di ha: in
Europa 11 milioni (Russia, 4,3 mil.; Ucraina 2,7;
Spagna 0,8); in Sud America 3,9 mil. (Argentina 3,5);
in Asia 4,7 mil. (India 2,1).
• Le rese variano da 0,57 t/ha dell’India, a 1,7
dell’Argentina, a 2,5 della Francia.
• La produzione mondiale è di circa 26,8 milioni di
tonnellate, con una produzione in olio di circa 9,5
milioni di t.
• Produce un olio di ottima qualità sia per il suo valore
nutrizionale, che per la sua stabilità dovuta alle sue
caratteristiche fisico-chimiche.
Caratteristiche botaniche
GIRASOLE (Helianthus annuus L.)
• ciclo: annuale, con notevole sviluppo dei suoi organi vegetativi.
• radice: è un fittone molto sviluppato (a volte la lunghezza supera quella
del fusto), con abbondante capillizio orizzontale; si accresce più
rapidamente della parte aerea raggiungendo il massimo sviluppo
ad inizio fioritura. Può raggiungere una profondità di 2 m
• fusto: eretto, vigoroso, cilindrico, pieno di midollo; altezza da 60 a 220
cm; diametro tra 2 e 5 cm, ineguali nei diversi tratti; a
maturità, al di sotto della calatide tende a piegarsi; i fusti più forti
sono quelli dotati di internodi corti e piccioli fogliari lunghi.
Può ramificare (nelle cv moderne = difetto)
• foglie: alterne, grandi, ovate, acute o acuminate, con margine dentato,
pubescenti in entrambe le pagine; il numero di foglie per pianta
varia da 12 a 40, con 3.000-6.000 cm2 di superficie totale.
Elevata elasticità del picciolo
Caratteristiche botaniche - infiorescenza
• infiorescenza: calatide, con numerosi fiori (1000-1500 ma anche fino a
3000) in un ricettacolo discoidale di 10-40 cm di diametro; in fase
di antesi forma un angolo retto con la direzione dei raggi del sole
(eliotropismo);
esistono due tipi di fiori: ligulati, asessuati o raramente
femminili, di colore giallo-dorato, riuniti in 1-2 file, sterili
impropriamente chiamati “corolla”; tubolari, ermafroditi,
disposti ad archi spiralati che irradiano verso il centro del
disco.
Fiori ligulati sterili
Fiori tubolari fertili
STIGMA
STAMI
COROLLA TUBULARE
COROLLA
PELI DEL
PAPPO
OVARIO
A
A = FIORE TUBOLARE O DEL DISCO
B = FIORE LIGULATO O RADIALE
B
GIRASOLE
Caratteristiche botaniche - Acheni
• frutto: è un achenio (detto impropriamente seme), compresso, con
pericarpo duro e fibroso; colore dal bianco al nero, con nervature
bianche o grigie. Largo 3,5-9 mm, lungo 7,5-17 mm
• peso 1000 semi: 60 g.
CICLO (110-150 gg)
GERMINAZIONE - EMERGENZA
FORMAZIONE DELLE FOGLIE
DIFFERENZIAZIONE DEI PRIMORDI DEL RICETTACOLO (Apice
Vegetativo), termina 5-7 gg prima che il bottone fiorale sia
visibile
FIORITURA
FORMAZIONE E RIEMPIMENTO DEL SEME:
LA DURATA DIPENDE DALLA TEMPERATURA DELL'ARIA
E DALL’UMIDITÀ DEL TERRENO.
RACCOLTA: FINE AGOSTO - INIZIO SETTEMBRE
DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI
GERMINAZIONE-EMERGENZA (5-7 gg)
A1
A2
COMPARSA DELL'IPOCOTILE IN FORMA
DI PASTORALE
EMERGENZA DEI COTILEDONI E BOZZA
DELLE PRIME FOGLIE VERE
FASE VEGETATIVA (30 gg) Intenso sviluppo apparato radicale
B1-B2
1° COPPIA DI FOGLIE VERE LUNGHE 4 cm CIRCA
B3-B4
2° COPPIA DI FOGLIE VERE LUNGHE 4 cm CIRCA
B5
5° COPPIA DI FOGLIE VERE LUNGHE 4 cm CIRCA
B6-B10
6°....10° FOGLIA VERA LUNGA 4 cm CIRCA
in questo stadio, passaggio stadio vegetativo/riproduttivo
la pianta può differenziare sino a 10-15 coppie di foglie
DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI
FASE DEL BOTTONE FIORALE (25-30 gg)
E1
(15 gg dopo B6)
Differenzazione fiorale
COMPARSA DEL BOTTONE FIORALE (15
mm diametro) STRETTAMENTE INS
IN MEZZO ALLE GIOVANI FOGLIE:
STADIO BOTTONE A STELLA
E2
Crescita esponenziale
della pianta
BOTTONE STACCATO DALLE FOGLIE,
SI DISTINGUONO LE BRATTEE IL
DIAMETRO È TRA 0,5 E 2 cm
E3
Stabilizzazione della
sup. fogliare
IL BOTTONE E' SEPARATO DALL'ULTIMA
FOGLIA, IL DIAMETRO VARIA DA 3 A 5 cm
E4
BOTTONE COMPLETAMENTE LIBERO
DALLE FOGLIE. DIAMETRO DA 5 A 8 cm
UNA PARTE DELLE BRATTEE SI APRE
DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI
FIORITURA (15 gg) Altezza definita, rallenta l’accumulo di s.s. e migrazione
verso calatide
F1
F3.1
F3.5
F4
IL BOTTONE FIORALE SI INCLINA: I FIORI
LIGULATI SONO PERPENDICOLARE AL
DISCO
I 3 CERCHI DI FIORI TUBOLARI ALL'ESTERNO
HANNO LE ANTERE VISIBILI E GLI
STIGMI APERTI. QUELLI SUCCESSIVI
HANNO LE ANTERE VISIBILI
I 3 CERCHI ESTERNI SONO STATI
FECONDATI. QUELLI SUCCESSIVI HANNO
LE ANTERE VISIBILI. GLI ACHENI DELLA
PERIFERIA SONO GRIGI
TUTTI I FIORI SONO FIORITI. QUELLI
LIGULATI APPASSISCONO. GLI ACHENI E
I TEGUMENTI INDURISCONO
DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI
MATURAZIONE (30-40 gg in funzione del clima)
M0
CADUTA DEI FIORI LIGULATI. IL DORSO
DELLA CALATIDE È ANCORA VERDE
M2
IL DORSO DELLA CALATIDE È GIALLO. LE
BRATTEE SONO PER 3/4 BRUNE.
L'UMIDITÀ DEGLI ACHENI È VICINA A 20-25%
M3
IL DORSO DELLA CALATIDE È CHIAZZATO
DI BRUNO. BRATTEE SONO BRUNE
(umidità acheni 15%)
M4
TUTTI GLI ORGANI DELLA PIANTA
SONO DI COLORE BRUNO-SCURO.
L'UMIDITÀ DEGLI ACHENI È VICINA AL 10%
ESIGENZE climatiche
temperatura
ottimali: 15°C germinazione;
18°C prime fasi di sviluppo;
20°C fioritura-maturazione.
freddo: come plantula resiste anche a -5°C;
durante la crescita attiva, ritorni di freddo determinano
ramificazioni;
in fioritura, sulla calatide si trovano anelli senza semi.
somma termica: oscilla tra 1600 e 2800°C
zero vegetazione: 5°C
Durante la maturazione, temperature elevate aumentano
il contenuto di acido oleico, temperature basse
favoriscono l’accumulo di acido linoleico.
ESIGENZE climatiche
umidità
consumi idrici medi: 425 l/kg s.s. (per una produzione di 9 t
di s.s. = 3825 m3/ha).
momenti critici: dalla fase di crescita attiva all’ ingrossamento
degli acheni, in particolare durante la fioritura.
la pianta ha grande capacità, tramite l’ampio apparato
radicale, di recuperare acqua anche in profondità.
alta attività stomatica ed elevata traspirazione.
Alcune cv chiudono gli stomi ad alte temperature
ESIGENZE climatiche
luce
neutrodiurna
è sensibile all’intensità, soprattutto nella fase di formazione
del polline. Sono le foglie mediane che hanno la più alta
capacità fotosintetica (da qui l'importanza di un giusto
investimento).
L’ombreggiamento causa riduzione della resa in acheni e del
contenuto in olio
Il girasole è pianta C3 con elevata attività fotosintetica a cui
però non fa riscontro un’altrettanta efficienza di
trasformazione.
Sfruttare l’intercettazione della luce con un LAI ottimale (2,53)
ESIGENZE pedologiche
NON ECCESSIVE PURCHÉ IL TERRENO SIA DOTATO
DI ALTA CAPACITÀ DI RITENZIONE IDRICA
MENO ADATTI I TERRENI MOLTO SABBIOSI E QUELLI
MOLTO ARGILLOSI
PREFERISCE TERRENI SUB-ACIDI E TOLLERA
MODERATAMENTE LA SALINITÀ
AVVICENDAMENTO
Coltura da rinnovo (lascia sost. org., con 50 kg/ha di N, 25 di P e 220 di K)
IDEALE
PRECESSIONE
COLTURALE
CEREALI A
PAGLIA
BIETOLA
ALMENO
TRIENNALE
AVVICENDAMENTO
EVITARE
COLTURE CON
PARASSITI
COMUNI
MOTIVAZIONE
LE COLTURE CON ABBONDANTI RESIDUI COLT.
ESPONGONO A RISCHIO I SEMINATI REALIZZATI
CON MINIMA LAVORAZIONE O IN SEMINA
DIRETTA
TURNI PIÙ BREVI FANNO RISCHIARE UNA
DIFFUSIONE DI PARASSITI COME SCLEROTINIA
O MACROFOMINA. LA SUCCESSIONE CON UN
CEREALE CONSENTE IL CONTROLLO DELLE
RINASCITE DI GIRASOLE
SOIA E COLZA SONO SENSIBILI
AD ATTACCHI DI SCLEROTINIA, QUINDI
NELL'AVVICENDAMENTO DEVONO DISTARE
TRA LORO ALMENO 2 ANNI DAL GIRASOLE
INTERCALANDO SE POSSIBILE UN CEREALE
LAVORAZIONE DEL TERRENO
DIPENDONO DALLE CARATTERISTICHE DELL'AMBIENTE DI
COLTURA
LAVORAZIONE A 25-30 cm DI PROFONDITÀ
MINIMA LAVORAZIONE* A 10-15 cm (risultati non sempre
favorevoli)
SEMINA DIRETTA* (scarsi risultati)
*problema infestanti
EVITARE LA SEMINA DIRETTA DOVE SONO PRESENTI ABBONDANTI
RESIDUI COLTURALI (PER EVITARE ATTACCHI DI LIMACCE)
SEMINA
NORD
DATA SEMINA (max)
INVESTIMENTO p/m2
INTERFILA
DISTANZA SULLA
FILA
PROFONDITÀ
DI SEMINA (cm)
CENTRO
metà aprile
6-7
SUD
fine marzo
5-6
metà m
5
75 o 45 con ibridi a taglia bassa
18-20 cm x 75 cm
30-32 cm x 45 cm
3-4
QUANTITÀ DI SEME PER ETTARO: 5-6 kg/ha; aumentare del 10% per semine su
sodo
DOSI da 70.000 o 75.000 semi pari a 4-6 kg, normalmente calibrate e conciate
VARIETÀ
SONO DISPONIBILI :
IBRIDI
PRECOCI
TRE CLASSI PRINCIPALI
MP
MT
MEDI
TARDIVI
SONO I PIÙ DIFFUSI
CICLO DI MATURAZIONE
EMERGENZAFIORITURA gg
ALTEZZA
PIANTA cm
ACHENI t/ha
10% UMIDITÀ
PRECOCE
59
136
3,72
MEDIO-PRECOCE
63
137
3,91
MEDIO-TARDIVO
66
140
3,94
TARDIVO
3,85
70
DATI TECNICO-PRODUTTIVI MEDI DI 57 CVS DI GIRASOLE RILEVATI IN 6 LOCALITÀ
144
VARIETÀ
SONO DISPONIBILI VARIETÀ AD ALTO CONTENUTO DI
AC. LINOLEICO
AC. OLEICO ( > 80%)
IDEOTIPO PER L'ITALIA CENTRO-NORD
CICLO MEDIO
TAGLIA MEDIA
RESISTENZA ALL'ALLETTAMENTO
TOLLERANZA ALLE MALATTIE
ELEVATO TENORE IN OLIO (50%)
COMPOSIZIONE ACIDI GRASSI
COME RICHIESTA DAL MERCATO
FACILE SGUSCIAMENTO DEL SEME
N° SEMI/PIANTA 1500-2000
PESO ETTOLITRICO 45-50 kg/hL
PESO 1000 SEMI 50-60 g
VARIETÀ
VARIETÀ
CONCIMAZIONE
FABBISOGNI, RESTITUZIONI E ASPORTAZIONI DEL GIRASOLE
(kg/ha) PER UNA PRODUZIONE DI 3,5 t/ha DI ACHENI
FABBISOGNI
RESTITUZIONI
250
150
100
50
0
50
70
N = 160
372
100
90
18
P205 = 60
K20 = 400
200
ASPORTAZIONI
42
28
150
200 250
CONCIMAZIONE
ELEMENTO
LAVORAZ.
TERRENO
SEMINA
COPERTURA
N
NO
NO
P2O5
NO
50**
NO
K2O
60***
NO
NO
*
80-100*
ALLA SARCHIATURA; IN ALTERNATIVA ALLA SEMINA CON 100
UNITÀ
** IN LOCALIZZAZIONE ALLA SEMINA; IN ALTERNATIVA A 70 UNITÀ
IN PIENO CAMPO E IN PRESEMINA.
*** SOLO IN TERRENI CARENTI
IRRIGAZIONE
NECESSITÀ TEORICHE:
ITALIA CENTRALE: 2000 m3/ha
ITALIA MERIDIONALE: 3500 m3/ha
ISOLE: 4200 m3/ha
- Dall’emergenza alla fioritura disponibilità idrica 160-180 mm per ottenere
un buon LAI
- Durante la fioritura 70 mm
- Dopo la fioritura 160-200 mm per mantenere più a lungo l’attività fogliare
ADATTO ALLA COLTURA ASCIUTTA NEI TERRENI DOTATI DI BUONA
CAPACITÀ IDRICA E LAVORATI PROFONDAMENTE (ITALIA CENTRALE):
SFRUTTAMENTO DELLE RISERVE CON APPARATO RADICALE SVILUPPATO
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
Nelle prime 4 settimane di vegetazione la competizione delle
infestanti può determinare riduzioni di resa del 65-70%
Principali infestanti
• Dicotiledoni:
Chenopodium album, Sinapis arvensis,
Anagallis arvensis, Polygonum sp., Solanum
nigrum, Abutilon theophrasti, Ammi majus
• Monocotiledoni:
Echinocloa crus galli, Setaria sp., Digitaria sp.
dominanti con semine tardive
Controllo infestanti
• Rotazioni
• Lavorazioni terreno
• Epoca di semina
• Concimazione (specialmente azotata)
• Difesa chimica
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
AD OGGI NON SONO DISPONIBILI PRODOTTI DICOTILEDONICIDI
SELETTIVI E A LARGO SPETTRO DI AZIONE UTILIZZABILI IN
POST-EMERGENZA.
LA COLTURA DEVE ESSERE LIBERA DA MALERBE NEL PERIODO
COMPRESO TRA L'EMERGENZA E LO STADIO DI 6-8 FOGLIE.
I TRATTAMENTI DI PRE-SEMINA DEVONO ESSERE COMPLETATI
CON QUELLI DI SARCHIATURA TRA LE FILE.
ANCHE LA RINCALZATURA PUÒ AIUTARE IL CONTENIMENTO
DELLE INFESTANTI SULLA FILA.
RACCOLTA
LA COLTURA È PRONTA PER LA RACCOLTA QUANDO GLI
ACHENI SI STACCANO FACILMENTE DALLA CALATIDE (15-20 gg
dopo la maturazione fisiologica)
LA TREBBIATURA SI DEVE INIZIARE QUANDO IL DORSO
DELLA CALATIDE È BRUNO E L'UMIDITÀ DEGLI ACHENI È
DEL 9-10%
COMMERCIALMENTE:
9% DI UMIDITÀ 2% DI IMPURITÀ
MIETITREBBIA: DA GRANO ADATTATA
CON TESTATA PER GIRASOLE
(convogliatori a pettine)
PERDITE MINIME
MALATTIE FUNGINE
PIÙ DIFFUSA: MARCIUME CARBONIOSO DELLO STELO
SCLEROTIUM BATATICOLA
Forma perfetta
MACROPHOMINA PHASEOLINA
FUNGO POLIFAGO UBIQUITARIO CHE PUÒ PARASSITIZZARE ALTRE SPECIE: SORGO, MAIS,
SOIA. NON ESISTONO VARIETÀ RESISTENTI. L'INCIDENZA DELLA MALATTIA È MAGGIORE
IN CONDIZIONI DI STRESS IDRICO. ATTACCA LE RADICI ED IL FUSTO PROVOCANDO LA
MORTE DELLA PIANTA
IN AMBIENTI PIOVOSI ATTACCHI DI MUFFA BIANCA
SCLEROTINIA SCLEROTIORUM
AGENTE DEL MARCIUME DEL FUSTO E DELLA CALATIDE
EVITARE ECCESSIVE CONCIMAZIONI AZOTATE E IRRIGAZIONI NEL CORSO
DELLA FIORITURA
MALATTIE FUNGINE
MOLTO DIFFUSA: PERONOSPORA (Plasmopara halstedii)
Si manifesta in tutti gli stadi vegetativi, provocando danni più
gravi con gli attacchi precoci.
Sintomatologia: nanismo, clorosi fogliari
Lotta: varietà resistenti e seme sano
MUFFA GRIGIA (Botrytis cinerea)
Si manifesta in tutti gli stadi vegetativi; gravi danni quando
attacca la calatide, con marcescenze, sfaldamento e caduta
PARASSITI ANIMALI
ELATERIDI
(MONITORAGGIO E LOTTA CON DISINFEZIONE
DEL TERRENO IN PRESEMINA)
PIRALIDE DEL GIRASOLE:
CON ATTACCHI IN ATTO ESEGUIRE
TRATTAMENTI CON METHIOCARB
O THIODICARB (4-5 kg/ha).
SONO PRODOTTI MOLTO TOSSICI PER LA FAUNA
DOMESTICA
CONTROLLO DELLE RINASCITE
RIDURRE AL MINIMO LE PERDITE ALLA RACCOLTA
CONSENTIRE LA RAPIDA GERMINAZIONE DEL SEME CADUTO
PER ELIMINARE IL SEME CON INTERVENTI MECCANICI
CON LE BASSE TEMPERATURE INVERNALI O CON INTERVENTI
MECCANICI PRIMA DELLA SEMINA DELLA COLTURA CHE
SEGUE
PER FAVORIRE LA GERMINAZIONE OPERARE UNA MINIMA
LAVORAZIONE SUBITO DOPO LA RACCOLTA
PER UN CONTROLLO PIÙ EFFICACE È BENE FAR SEGUIRE
IN PRIMAVERA IL MAIS O IL SORGO
CONTROLLO CHIMICO NELLE COLTURE (in caso di insuccesso
con il controllo meccanico)
CONTROLLO CHIMICO DELLE RINASCITE
(principi attivi e modalità di intervento specifici
a seconda della coltura)
COLTURA
EPOCA DI
INTERVENTO
PRODOTTI E DOSI ( l o kg /ha)
BIETOLA
POST-EMERGENZA
BETANAL (0,5-0,7)+ SAFARI (0,04)+ OLIO (0.5) o
CIRTOXIM o LEMON (0,5-0,8) X 2 trattamenti
CEREALI
POST-EMERGENZA
(DA ACC. A LEV.)
CENTROL H (2-3) o TOPPER BH =
OXYTRIL M (2-3)
MAIS
POST-EMERGENZA
U46 COMBI (0,5) + CLIK FL (1) + OLIO (1) o
U46 COMBI (0,3) + BROMINAL MAIS (0,7) o
DICAMBA ( 0,8-1)
SOIA
POST-EMERGENZA
OVERTOP (1) + SOLFATO AMM (4) + OLIO(1) o
BASGRAN (1,2) + OLIO (1) + SOLF. AMM. (5)
SORGO
POST-EMERGENZA
U46 COMBI (0,5) + CLIK FL (1) + OLIO (1)
COLZA
POST-EMERGENZA
CIRTOXIN O LERMOL (0,8)
COMPOSIZIONE DEL SEME
• 48% OLIO
• 18% PROTEINA (scarso contenuto in
lisina, alto contenuto di amminoacidi
solforati)
• 20% FIBRA
• 9% ACQUA
• 2-3% CENERI
Dalla lavorazione di 1 t di semi, dopo
l’estrazione dell’olio, si ottengono circa
400 kg di farina ad uso zootecnico
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
% MANDORLA SU ACHENIO: 70-80%
TENORE IN OLIO: 30-50% - NELLA SOLA MANDORLA 58-60%
NEL GUSCIO 2-3%
AC. GRASSI INSATURI: 85-91% IN GRAN PARTE AC. OLEICO E
AC. LINOLEICO (conferisce alta conservabilità)
ALTO CONTENUTO DI  TOCOFEROLO (Vit. E)
COMPOSIZIONE OLIO
Con seme decorticato il contenuto proteico può raggiungere anche il 40%
Biodiesel
• Da 1 t di acheni, con contenuto del 50% di olio,
si ottengono circa 350 litri di biodiesel
• Costi di produzione contenuti
• Tecnica colturale collaudata
• Disponibilità di cv con specifico adattamento agli
ambienti di produzione
• Coltivazione a basso input (sostenibilità
economica ed ambientale)
• Sono richieste varietà “alto oleico”
MIGLIORAMENTO
GENETICO
• Selezione di linee ad alta attitudine
combinatoria per la produzione di ibridi
• Elevata produzione in acheni
• Elevata resa in olio
• Qualità dell’olio (alto oleico o alto linoleico o
tipi intermedi)
• Resistenza all’allettamento (internodi
raccorciati)
• Portamento eretto delle foglie
• Resistenza alle avversità