OLEAGINOSE OLEAGINOSE La produzione di lipidi, caratteristica comune a tutte le piante, consente di individuare un certo numero di specie nelle quali la concentrazione dei grassi in qualche organo è così elevata da rendere possibile e conveniente lo sfruttamento. La gran parte delle riserve lipidiche si trova accumulata nei semi o nei frutti, ma non di rado altri organi ne sono deposito. Presentano tale caratteristica numerose piante erbacee ed arboree delle zone temperate e tropicali di diversa appartenenza botanica. OLEAGINOSE Circa una quindicina di piante forniscono più del 90% della produzione mondiale di oli vegetali. In Europa: olivo, girasole, soia, crucifere, canapa e lino. In America settentrionale: soia, cotone, lino e arachide. In America meridionale: cotone, sesamo, arachide, palma da cocco, girasole e ricino. In Africa: cotone, sesamo, arachide e varie palme. In Asia: soia, cotone, lino, crucifere, olivo, arachide e varie palme. OLEAGINOSE • Tutte le colture oleifere danno come sottoprodotti il panello o la farina. Il primo è ciò che resta dopo l’estrazione dell’olio per spremitura meccanica; la seconda è il residuo dell’estrazione con solventi. Entrambi possono essere usati come alimenti concentrati per il bestiame. • La qualità dell’olio per uso alimentare dipende dalla maggiore o minore concentrazione di acidi grassi insaturi (acido oleico, linoleico e linolenico). PRINCIPALI OLEAGINOSE • Fam. CRUCIFERE: Brassica napus, • • • • Brassica campestris, Sinapis alba Fam. LEGUMINOSE: Arachis hypogaea, Glycine max Fam. COMPOSITE: Helianthus annuus, Carthamus tinctorius Fam. EUFORBIACEE: Ricinus communis Fam. PEDALIACEE: Sesamus indicum COMPOSITE : 20.000 SPECIE FRA LE PIANTE COLTIVATE: GIRASOLE COLTURE DA SEME OLEIFERO CARTAMO LATTUGA INDIVIA CICORIA CARCIOFO PIRETRO PIANTE DA ORTAGGIO INSETTICIDA FIORI NON SOLITARI, MA RIUNITI IN INFIORESCENZE COMPOSTE CHE ASSUMONO LA FORMA DI CAPOLINO. Genomi genere Helianthus • Note circa 70 specie • Ploidia 2n=34 • Genoma A tipico di specie perenni diffuse nel sud USA • Genoma B originario delle Rocky Mountains degli USA, tipico delle specie annuali • Genoma C di origine come B, presente sia in specie perenni che annuali GENERE HELIANTHUS 2 ECONOMICAMENTE IMPORTANTI GIRASOLE (Helianthus annuus) e TOPINAMBUR (H. tuberosus) ORIGINARIE DELLE REGIONI CENTRALI DEL NORD AMERICA (MESSICO e OVEST STATI UNITI) GIRASOLE : la domesticazione è iniziata circa 3000 a.C. - INTRODOTTO IN SPAGNA PER LA PRIMA VOLTA NEL 1510, DESTÒ INTERESSE, INIZIALMENTE, COME PIANTA ORNAMENTALE, OFFICINALE (attività cicatrizzante del lattice e proprietà diuretiche dell’infuso) E ANTIMALARICA. - NEL 1716, IN INGHILTERRA, SI SCOPRÌ IL SUO RUOLO DI PIANTA OLEAGINOSA - NEL 1835, IN RUSSIA, SI COSTRUÌ LA PRIMA MACCHINA PER L’ESTRAZIONE DELL’OLIO GIRASOLE Diffusione ed importanza • Coltivato in America, Eurasia, Africa, Australia; molto coltivato nei paesi dell’Est europeo a partire dal XIX secolo; occupa il 2° posto nel mondo dopo la soia per la produzione di olio. • Nel 2000 interessava circa 21-22 milioni di ha: in Europa 11 milioni (Russia, 4,3 mil.; Ucraina 2,7; Spagna 0,8); in Sud America 3,9 mil. (Argentina 3,5); in Asia 4,7 mil. (India 2,1). • Le rese variano da 0,57 t/ha dell’India, a 1,7 dell’Argentina, a 2,5 della Francia. • La produzione mondiale è di circa 26,8 milioni di tonnellate, con una produzione in olio di circa 9,5 milioni di t. • Produce un olio di ottima qualità sia per il suo valore nutrizionale, che per la sua stabilità dovuta alle sue caratteristiche fisico-chimiche. Caratteristiche botaniche GIRASOLE (Helianthus annuus L.) • ciclo: annuale, con notevole sviluppo dei suoi organi vegetativi. • radice: è un fittone molto sviluppato (a volte la lunghezza supera quella del fusto), con abbondante capillizio orizzontale; si accresce più rapidamente della parte aerea raggiungendo il massimo sviluppo ad inizio fioritura. Può raggiungere una profondità di 2 m • fusto: eretto, vigoroso, cilindrico, pieno di midollo; altezza da 60 a 220 cm; diametro tra 2 e 5 cm, ineguali nei diversi tratti; a maturità, al di sotto della calatide tende a piegarsi; i fusti più forti sono quelli dotati di internodi corti e piccioli fogliari lunghi. Può ramificare (nelle cv moderne = difetto) • foglie: alterne, grandi, ovate, acute o acuminate, con margine dentato, pubescenti in entrambe le pagine; il numero di foglie per pianta varia da 12 a 40, con 3.000-6.000 cm2 di superficie totale. Elevata elasticità del picciolo Caratteristiche botaniche - infiorescenza • infiorescenza: calatide, con numerosi fiori (1000-1500 ma anche fino a 3000) in un ricettacolo discoidale di 10-40 cm di diametro; in fase di antesi forma un angolo retto con la direzione dei raggi del sole (eliotropismo); esistono due tipi di fiori: ligulati, asessuati o raramente femminili, di colore giallo-dorato, riuniti in 1-2 file, sterili impropriamente chiamati “corolla”; tubolari, ermafroditi, disposti ad archi spiralati che irradiano verso il centro del disco. Fiori ligulati sterili Fiori tubolari fertili STIGMA STAMI COROLLA TUBULARE COROLLA PELI DEL PAPPO OVARIO A A = FIORE TUBOLARE O DEL DISCO B = FIORE LIGULATO O RADIALE B GIRASOLE Caratteristiche botaniche - Acheni • frutto: è un achenio (detto impropriamente seme), compresso, con pericarpo duro e fibroso; colore dal bianco al nero, con nervature bianche o grigie. Largo 3,5-9 mm, lungo 7,5-17 mm • peso 1000 semi: 60 g. CICLO (110-150 gg) GERMINAZIONE - EMERGENZA FORMAZIONE DELLE FOGLIE DIFFERENZIAZIONE DEI PRIMORDI DEL RICETTACOLO (Apice Vegetativo), termina 5-7 gg prima che il bottone fiorale sia visibile FIORITURA FORMAZIONE E RIEMPIMENTO DEL SEME: LA DURATA DIPENDE DALLA TEMPERATURA DELL'ARIA E DALL’UMIDITÀ DEL TERRENO. RACCOLTA: FINE AGOSTO - INIZIO SETTEMBRE DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI GERMINAZIONE-EMERGENZA (5-7 gg) A1 A2 COMPARSA DELL'IPOCOTILE IN FORMA DI PASTORALE EMERGENZA DEI COTILEDONI E BOZZA DELLE PRIME FOGLIE VERE FASE VEGETATIVA (30 gg) Intenso sviluppo apparato radicale B1-B2 1° COPPIA DI FOGLIE VERE LUNGHE 4 cm CIRCA B3-B4 2° COPPIA DI FOGLIE VERE LUNGHE 4 cm CIRCA B5 5° COPPIA DI FOGLIE VERE LUNGHE 4 cm CIRCA B6-B10 6°....10° FOGLIA VERA LUNGA 4 cm CIRCA in questo stadio, passaggio stadio vegetativo/riproduttivo la pianta può differenziare sino a 10-15 coppie di foglie DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI FASE DEL BOTTONE FIORALE (25-30 gg) E1 (15 gg dopo B6) Differenzazione fiorale COMPARSA DEL BOTTONE FIORALE (15 mm diametro) STRETTAMENTE INS IN MEZZO ALLE GIOVANI FOGLIE: STADIO BOTTONE A STELLA E2 Crescita esponenziale della pianta BOTTONE STACCATO DALLE FOGLIE, SI DISTINGUONO LE BRATTEE IL DIAMETRO È TRA 0,5 E 2 cm E3 Stabilizzazione della sup. fogliare IL BOTTONE E' SEPARATO DALL'ULTIMA FOGLIA, IL DIAMETRO VARIA DA 3 A 5 cm E4 BOTTONE COMPLETAMENTE LIBERO DALLE FOGLIE. DIAMETRO DA 5 A 8 cm UNA PARTE DELLE BRATTEE SI APRE DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI FIORITURA (15 gg) Altezza definita, rallenta l’accumulo di s.s. e migrazione verso calatide F1 F3.1 F3.5 F4 IL BOTTONE FIORALE SI INCLINA: I FIORI LIGULATI SONO PERPENDICOLARE AL DISCO I 3 CERCHI DI FIORI TUBOLARI ALL'ESTERNO HANNO LE ANTERE VISIBILI E GLI STIGMI APERTI. QUELLI SUCCESSIVI HANNO LE ANTERE VISIBILI I 3 CERCHI ESTERNI SONO STATI FECONDATI. QUELLI SUCCESSIVI HANNO LE ANTERE VISIBILI. GLI ACHENI DELLA PERIFERIA SONO GRIGI TUTTI I FIORI SONO FIORITI. QUELLI LIGULATI APPASSISCONO. GLI ACHENI E I TEGUMENTI INDURISCONO DESCRIZIONE DEGLI STADI FENOLOGICI MATURAZIONE (30-40 gg in funzione del clima) M0 CADUTA DEI FIORI LIGULATI. IL DORSO DELLA CALATIDE È ANCORA VERDE M2 IL DORSO DELLA CALATIDE È GIALLO. LE BRATTEE SONO PER 3/4 BRUNE. L'UMIDITÀ DEGLI ACHENI È VICINA A 20-25% M3 IL DORSO DELLA CALATIDE È CHIAZZATO DI BRUNO. BRATTEE SONO BRUNE (umidità acheni 15%) M4 TUTTI GLI ORGANI DELLA PIANTA SONO DI COLORE BRUNO-SCURO. L'UMIDITÀ DEGLI ACHENI È VICINA AL 10% ESIGENZE climatiche temperatura ottimali: 15°C germinazione; 18°C prime fasi di sviluppo; 20°C fioritura-maturazione. freddo: come plantula resiste anche a -5°C; durante la crescita attiva, ritorni di freddo determinano ramificazioni; in fioritura, sulla calatide si trovano anelli senza semi. somma termica: oscilla tra 1600 e 2800°C zero vegetazione: 5°C Durante la maturazione, temperature elevate aumentano il contenuto di acido oleico, temperature basse favoriscono l’accumulo di acido linoleico. ESIGENZE climatiche umidità consumi idrici medi: 425 l/kg s.s. (per una produzione di 9 t di s.s. = 3825 m3/ha). momenti critici: dalla fase di crescita attiva all’ ingrossamento degli acheni, in particolare durante la fioritura. la pianta ha grande capacità, tramite l’ampio apparato radicale, di recuperare acqua anche in profondità. alta attività stomatica ed elevata traspirazione. Alcune cv chiudono gli stomi ad alte temperature ESIGENZE climatiche luce neutrodiurna è sensibile all’intensità, soprattutto nella fase di formazione del polline. Sono le foglie mediane che hanno la più alta capacità fotosintetica (da qui l'importanza di un giusto investimento). L’ombreggiamento causa riduzione della resa in acheni e del contenuto in olio Il girasole è pianta C3 con elevata attività fotosintetica a cui però non fa riscontro un’altrettanta efficienza di trasformazione. Sfruttare l’intercettazione della luce con un LAI ottimale (2,53) ESIGENZE pedologiche NON ECCESSIVE PURCHÉ IL TERRENO SIA DOTATO DI ALTA CAPACITÀ DI RITENZIONE IDRICA MENO ADATTI I TERRENI MOLTO SABBIOSI E QUELLI MOLTO ARGILLOSI PREFERISCE TERRENI SUB-ACIDI E TOLLERA MODERATAMENTE LA SALINITÀ AVVICENDAMENTO Coltura da rinnovo (lascia sost. org., con 50 kg/ha di N, 25 di P e 220 di K) IDEALE PRECESSIONE COLTURALE CEREALI A PAGLIA BIETOLA ALMENO TRIENNALE AVVICENDAMENTO EVITARE COLTURE CON PARASSITI COMUNI MOTIVAZIONE LE COLTURE CON ABBONDANTI RESIDUI COLT. ESPONGONO A RISCHIO I SEMINATI REALIZZATI CON MINIMA LAVORAZIONE O IN SEMINA DIRETTA TURNI PIÙ BREVI FANNO RISCHIARE UNA DIFFUSIONE DI PARASSITI COME SCLEROTINIA O MACROFOMINA. LA SUCCESSIONE CON UN CEREALE CONSENTE IL CONTROLLO DELLE RINASCITE DI GIRASOLE SOIA E COLZA SONO SENSIBILI AD ATTACCHI DI SCLEROTINIA, QUINDI NELL'AVVICENDAMENTO DEVONO DISTARE TRA LORO ALMENO 2 ANNI DAL GIRASOLE INTERCALANDO SE POSSIBILE UN CEREALE LAVORAZIONE DEL TERRENO DIPENDONO DALLE CARATTERISTICHE DELL'AMBIENTE DI COLTURA LAVORAZIONE A 25-30 cm DI PROFONDITÀ MINIMA LAVORAZIONE* A 10-15 cm (risultati non sempre favorevoli) SEMINA DIRETTA* (scarsi risultati) *problema infestanti EVITARE LA SEMINA DIRETTA DOVE SONO PRESENTI ABBONDANTI RESIDUI COLTURALI (PER EVITARE ATTACCHI DI LIMACCE) SEMINA NORD DATA SEMINA (max) INVESTIMENTO p/m2 INTERFILA DISTANZA SULLA FILA PROFONDITÀ DI SEMINA (cm) CENTRO metà aprile 6-7 SUD fine marzo 5-6 metà m 5 75 o 45 con ibridi a taglia bassa 18-20 cm x 75 cm 30-32 cm x 45 cm 3-4 QUANTITÀ DI SEME PER ETTARO: 5-6 kg/ha; aumentare del 10% per semine su sodo DOSI da 70.000 o 75.000 semi pari a 4-6 kg, normalmente calibrate e conciate VARIETÀ SONO DISPONIBILI : IBRIDI PRECOCI TRE CLASSI PRINCIPALI MP MT MEDI TARDIVI SONO I PIÙ DIFFUSI CICLO DI MATURAZIONE EMERGENZAFIORITURA gg ALTEZZA PIANTA cm ACHENI t/ha 10% UMIDITÀ PRECOCE 59 136 3,72 MEDIO-PRECOCE 63 137 3,91 MEDIO-TARDIVO 66 140 3,94 TARDIVO 3,85 70 DATI TECNICO-PRODUTTIVI MEDI DI 57 CVS DI GIRASOLE RILEVATI IN 6 LOCALITÀ 144 VARIETÀ SONO DISPONIBILI VARIETÀ AD ALTO CONTENUTO DI AC. LINOLEICO AC. OLEICO ( > 80%) IDEOTIPO PER L'ITALIA CENTRO-NORD CICLO MEDIO TAGLIA MEDIA RESISTENZA ALL'ALLETTAMENTO TOLLERANZA ALLE MALATTIE ELEVATO TENORE IN OLIO (50%) COMPOSIZIONE ACIDI GRASSI COME RICHIESTA DAL MERCATO FACILE SGUSCIAMENTO DEL SEME N° SEMI/PIANTA 1500-2000 PESO ETTOLITRICO 45-50 kg/hL PESO 1000 SEMI 50-60 g VARIETÀ VARIETÀ CONCIMAZIONE FABBISOGNI, RESTITUZIONI E ASPORTAZIONI DEL GIRASOLE (kg/ha) PER UNA PRODUZIONE DI 3,5 t/ha DI ACHENI FABBISOGNI RESTITUZIONI 250 150 100 50 0 50 70 N = 160 372 100 90 18 P205 = 60 K20 = 400 200 ASPORTAZIONI 42 28 150 200 250 CONCIMAZIONE ELEMENTO LAVORAZ. TERRENO SEMINA COPERTURA N NO NO P2O5 NO 50** NO K2O 60*** NO NO * 80-100* ALLA SARCHIATURA; IN ALTERNATIVA ALLA SEMINA CON 100 UNITÀ ** IN LOCALIZZAZIONE ALLA SEMINA; IN ALTERNATIVA A 70 UNITÀ IN PIENO CAMPO E IN PRESEMINA. *** SOLO IN TERRENI CARENTI IRRIGAZIONE NECESSITÀ TEORICHE: ITALIA CENTRALE: 2000 m3/ha ITALIA MERIDIONALE: 3500 m3/ha ISOLE: 4200 m3/ha - Dall’emergenza alla fioritura disponibilità idrica 160-180 mm per ottenere un buon LAI - Durante la fioritura 70 mm - Dopo la fioritura 160-200 mm per mantenere più a lungo l’attività fogliare ADATTO ALLA COLTURA ASCIUTTA NEI TERRENI DOTATI DI BUONA CAPACITÀ IDRICA E LAVORATI PROFONDAMENTE (ITALIA CENTRALE): SFRUTTAMENTO DELLE RISERVE CON APPARATO RADICALE SVILUPPATO CONTROLLO DELLE INFESTANTI Nelle prime 4 settimane di vegetazione la competizione delle infestanti può determinare riduzioni di resa del 65-70% Principali infestanti • Dicotiledoni: Chenopodium album, Sinapis arvensis, Anagallis arvensis, Polygonum sp., Solanum nigrum, Abutilon theophrasti, Ammi majus • Monocotiledoni: Echinocloa crus galli, Setaria sp., Digitaria sp. dominanti con semine tardive Controllo infestanti • Rotazioni • Lavorazioni terreno • Epoca di semina • Concimazione (specialmente azotata) • Difesa chimica CONTROLLO DELLE INFESTANTI AD OGGI NON SONO DISPONIBILI PRODOTTI DICOTILEDONICIDI SELETTIVI E A LARGO SPETTRO DI AZIONE UTILIZZABILI IN POST-EMERGENZA. LA COLTURA DEVE ESSERE LIBERA DA MALERBE NEL PERIODO COMPRESO TRA L'EMERGENZA E LO STADIO DI 6-8 FOGLIE. I TRATTAMENTI DI PRE-SEMINA DEVONO ESSERE COMPLETATI CON QUELLI DI SARCHIATURA TRA LE FILE. ANCHE LA RINCALZATURA PUÒ AIUTARE IL CONTENIMENTO DELLE INFESTANTI SULLA FILA. RACCOLTA LA COLTURA È PRONTA PER LA RACCOLTA QUANDO GLI ACHENI SI STACCANO FACILMENTE DALLA CALATIDE (15-20 gg dopo la maturazione fisiologica) LA TREBBIATURA SI DEVE INIZIARE QUANDO IL DORSO DELLA CALATIDE È BRUNO E L'UMIDITÀ DEGLI ACHENI È DEL 9-10% COMMERCIALMENTE: 9% DI UMIDITÀ 2% DI IMPURITÀ MIETITREBBIA: DA GRANO ADATTATA CON TESTATA PER GIRASOLE (convogliatori a pettine) PERDITE MINIME MALATTIE FUNGINE PIÙ DIFFUSA: MARCIUME CARBONIOSO DELLO STELO SCLEROTIUM BATATICOLA Forma perfetta MACROPHOMINA PHASEOLINA FUNGO POLIFAGO UBIQUITARIO CHE PUÒ PARASSITIZZARE ALTRE SPECIE: SORGO, MAIS, SOIA. NON ESISTONO VARIETÀ RESISTENTI. L'INCIDENZA DELLA MALATTIA È MAGGIORE IN CONDIZIONI DI STRESS IDRICO. ATTACCA LE RADICI ED IL FUSTO PROVOCANDO LA MORTE DELLA PIANTA IN AMBIENTI PIOVOSI ATTACCHI DI MUFFA BIANCA SCLEROTINIA SCLEROTIORUM AGENTE DEL MARCIUME DEL FUSTO E DELLA CALATIDE EVITARE ECCESSIVE CONCIMAZIONI AZOTATE E IRRIGAZIONI NEL CORSO DELLA FIORITURA MALATTIE FUNGINE MOLTO DIFFUSA: PERONOSPORA (Plasmopara halstedii) Si manifesta in tutti gli stadi vegetativi, provocando danni più gravi con gli attacchi precoci. Sintomatologia: nanismo, clorosi fogliari Lotta: varietà resistenti e seme sano MUFFA GRIGIA (Botrytis cinerea) Si manifesta in tutti gli stadi vegetativi; gravi danni quando attacca la calatide, con marcescenze, sfaldamento e caduta PARASSITI ANIMALI ELATERIDI (MONITORAGGIO E LOTTA CON DISINFEZIONE DEL TERRENO IN PRESEMINA) PIRALIDE DEL GIRASOLE: CON ATTACCHI IN ATTO ESEGUIRE TRATTAMENTI CON METHIOCARB O THIODICARB (4-5 kg/ha). SONO PRODOTTI MOLTO TOSSICI PER LA FAUNA DOMESTICA CONTROLLO DELLE RINASCITE RIDURRE AL MINIMO LE PERDITE ALLA RACCOLTA CONSENTIRE LA RAPIDA GERMINAZIONE DEL SEME CADUTO PER ELIMINARE IL SEME CON INTERVENTI MECCANICI CON LE BASSE TEMPERATURE INVERNALI O CON INTERVENTI MECCANICI PRIMA DELLA SEMINA DELLA COLTURA CHE SEGUE PER FAVORIRE LA GERMINAZIONE OPERARE UNA MINIMA LAVORAZIONE SUBITO DOPO LA RACCOLTA PER UN CONTROLLO PIÙ EFFICACE È BENE FAR SEGUIRE IN PRIMAVERA IL MAIS O IL SORGO CONTROLLO CHIMICO NELLE COLTURE (in caso di insuccesso con il controllo meccanico) CONTROLLO CHIMICO DELLE RINASCITE (principi attivi e modalità di intervento specifici a seconda della coltura) COLTURA EPOCA DI INTERVENTO PRODOTTI E DOSI ( l o kg /ha) BIETOLA POST-EMERGENZA BETANAL (0,5-0,7)+ SAFARI (0,04)+ OLIO (0.5) o CIRTOXIM o LEMON (0,5-0,8) X 2 trattamenti CEREALI POST-EMERGENZA (DA ACC. A LEV.) CENTROL H (2-3) o TOPPER BH = OXYTRIL M (2-3) MAIS POST-EMERGENZA U46 COMBI (0,5) + CLIK FL (1) + OLIO (1) o U46 COMBI (0,3) + BROMINAL MAIS (0,7) o DICAMBA ( 0,8-1) SOIA POST-EMERGENZA OVERTOP (1) + SOLFATO AMM (4) + OLIO(1) o BASGRAN (1,2) + OLIO (1) + SOLF. AMM. (5) SORGO POST-EMERGENZA U46 COMBI (0,5) + CLIK FL (1) + OLIO (1) COLZA POST-EMERGENZA CIRTOXIN O LERMOL (0,8) COMPOSIZIONE DEL SEME • 48% OLIO • 18% PROTEINA (scarso contenuto in lisina, alto contenuto di amminoacidi solforati) • 20% FIBRA • 9% ACQUA • 2-3% CENERI Dalla lavorazione di 1 t di semi, dopo l’estrazione dell’olio, si ottengono circa 400 kg di farina ad uso zootecnico CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO % MANDORLA SU ACHENIO: 70-80% TENORE IN OLIO: 30-50% - NELLA SOLA MANDORLA 58-60% NEL GUSCIO 2-3% AC. GRASSI INSATURI: 85-91% IN GRAN PARTE AC. OLEICO E AC. LINOLEICO (conferisce alta conservabilità) ALTO CONTENUTO DI TOCOFEROLO (Vit. E) COMPOSIZIONE OLIO Con seme decorticato il contenuto proteico può raggiungere anche il 40% Biodiesel • Da 1 t di acheni, con contenuto del 50% di olio, si ottengono circa 350 litri di biodiesel • Costi di produzione contenuti • Tecnica colturale collaudata • Disponibilità di cv con specifico adattamento agli ambienti di produzione • Coltivazione a basso input (sostenibilità economica ed ambientale) • Sono richieste varietà “alto oleico” MIGLIORAMENTO GENETICO • Selezione di linee ad alta attitudine combinatoria per la produzione di ibridi • Elevata produzione in acheni • Elevata resa in olio • Qualità dell’olio (alto oleico o alto linoleico o tipi intermedi) • Resistenza all’allettamento (internodi raccorciati) • Portamento eretto delle foglie • Resistenza alle avversità