RX TORACE G. Mazzoni Tecniche di Radiodiagnostica (MED/50) A.A. 2015-2016 Radiogramma (Rx) del torace La presenza di una grande quantità di aria nei polmoni favorisce la formazione di un notevole contrasto strutturale fra le varie componenti anatomiche costitutive del radiogramma del torace. Questo fatto ha creato un notevole interesse nello studio radiologico dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, fin dalla nascita della radiologia, e l’esame Rx del torace è ancora oggi fra quelli più frequentemente realizzati e per il quale la radiologia offre un grande contributo alla diagnosi clinica di innumerevoli forme patologiche Radiogramma (Rx) del torace Nel radiogramma del torace sono rappresentate numerose strutture ed organi, appartenenti anche ad apparati diversi, che vanno dall’apparato scheletrico (colonna vertebrale, coste, sterno, clavicola, scapola) a quello delle parti molli della gabbia toracica (muscoli, mammelle, cute, ecc.); dal parenchima polmonare e dall’albero tracheo-bronchiale agli organi mediastinici posteriori (aorta discendente, esofago, sistema azygos, dotto toracico) ed anteriori appartenenti all’apparato cardiocircolatorio (cuore e peduncolo vascolare), il tutto sorretto dal muscolo diaframma che separa il distretto toracico dalla cavità addominale Rx del torace Rx del torace nella proiezione PA Mazzucato fig. 6.13 pag. 534 Schema anatomo-radiografico Mazzucato fig. 6.14 pag. 535 Rx del torace Rx del torace nella proiezione LL Mazzucato fig. 6.15 pag. 536 Schema anatomo-radiografico Mazzucato fig. 6.16 pag. 537 Rx del torace: riferimenti anatomici Le pareti toraciche, rivestite dai tessuti molli (ghiandola mammaria e muscoli), sono costituite da dodici paia di coste con le relative cartilagini costali, dalle dodici vertebre dorsali con i dischi intervertebrali e dallo sterno Il diaframma è un setto muscolo-tendineo che forma il pavimento della cavità toracica, separandola da quella addominale La pleura è una sottile membrana sierosa che avvolge i polmoni; è formata da due foglietti strettamente adesi che delimitano uno spazio virtuale a contenuto liquido che permette lo scivolamento dei due foglietti l’uno sull’altro Ogni polmone, costituito per il 90% da aria (che rende possibile l’elevato contrasto intrinseco fra le varie componenti anatomiche), ha una forma all’incirca conica in cui è possibile distinguere un apice, una base, due superfici e tre margini La superficie del polmone è percorsa da scissure che si approfondano fino all’ilo, dividendo l’organo in lobi, tre a destra e due a sinistra. A destra, infatti, sono presenti una grande scissura (a decorso obliquo) che separa il lobo inferiore dai lobi superiore e medio, ed una piccola scissura (a decorso orizzontale) che divide il lobo superiore dal medio. A sinistra è presente un’unica scissura a decorso obliquo che separa i lobi superiore ed inferiore Rx del torace: riferimenti anatomici Nel polmone destro si distinguono i segmenti: • • • Apicale, anteriore e posteriore del lobo superiore Mediale e laterale del lobo medio Apicale, anteriore, posteriore, mediale e laterale del lobo inferiore Il polmone sinistro è invece costituito dai seguenti segmenti: • • Apico-dorsale, anteriore, lingulare superiore ed inferiore del lobo superiore Apicale, antero-mediale, posteriore e laterale del lobo inferiore Ciascun segmento comprende centinaia di entità indipendenti, connesse le une alle altre da connettivo interstiziale, detti lobuli polmonari. Ogni lobulo è una piccola porzione di parenchima polmonare che riceve un bronchiolo ed è a sua volta formato da 10-15 unità elementari, gli acini polmonari su cui si aprono gli alveoli. Agli alveoli fanno capo le ultime ramificazioni dei bronchioli respiratori Rx del torace Segmenti polmonari: schematizzazione della loro distribuzione sulla faccia laterale e sulla faccia mediastinica: 1. Apicale del lobo sup. dx – 2. Apico-posteriore del lobo sup. sn – 3. Anteriore del lobo sup. – 4. Laterale del lobo medio – 5. Mediale del lobo medio – 6. Posteriore del lobo sup. dx – 7. Apicale del lobo inf. – 8. Basale anteriore del lobo inf. – 9. Basale dal lobo inf. – 10. Basale mediale (talora assente a sn) del lobo inf. – 11. Basale posteriore del lobo inf. – 12. Lingulare inferiore – 13. Lingulare superiore – 14. Bronco principale sn – 15 Bronco principale dx – 16. Trachea Mazzucato fig. 6.35 pag. 557 Rx del torace: riferimenti anatomici Il mediastino è un compartimento situato tra i polmoni e delimitato lateralmente dalla pleura mediastinica, anteriormente dallo sterno e dalle coste, posteriormente dal rachide dorsale e dalla parete toracica. Si usa distinguere: • un mediastino posteriore in cui decorrono la vena azygos a ridosso dei corpi vertebrali (sul versante antero-destro), il dotto toracico subito medialmente, la vena emiazygos a sinistra, l’aorta discendente e, lievemente più avanti e medialmente a quest’ultima, l’esofago • un mediastino anteriore cui appartiene la trachea (subito al davanti dell’esofago) con i bronchi principali, l’arco aortico (anteriormente alla trachea) ed i vasi arteriosi e venosi epiaortici e la vena cava superiore, al davanti dei quali si colloca il timo o eventuali suoi residui nell’adulto, subito al di dietro del piano sternale. Inferiormente, subito al davanti dell’esofago, si pone il breve tratto sopradiaframmatico della vena cava inferiore; al di sopra decorrono le strutture antero-venose degli ili polmonari ed in avanti il cuore e l’origine delle due grandi arterie. L’arteria polmonare (originata dal ventricolo destro) si trova alla sua origine su un piano anteriore rispetto all’aorta per poi portarsi più indietro dove, incurvandosi verso destra, si divide nei due rami destro e sinistro. L’aorta (originata dal ventricolo sinistro) si trova inizialmente su un piano posteriore e a sinistra rispetto all’arteria polmonare; quindi si porta inizialmente verso destra ed in avanti per sormontare a cavaliere il vaso polmonare; successivamente si porta indietro ed a sinistra per raggiungere i piani posteriore e discendere a sinistra dei corpi vertebrali, a fianco dell’esofago e poi, più in basso, posteriormente ad esso Rx del torace: riferimenti radiografici Il radiogramma del torace nella sua proiezione frontale ha un aspetto ogivale con caratteristiche variabili a seconda dell’età, del sesso e del tipo costituzionale I campi polmonari risultano trasparenti, situati lateralmente all’opacità mediastinica (anteriore e posteriore), limitati in alto ed all’esterno dalla parete toracica ed in basso dal diaframma In condizioni normali, la trasparenza dei polmoni è uguale nei due lati ed aumenta gradatamente dagli apici verso la base in rapporto all’aumento dello spessore polmonare. Questa trasparenza rende visibili gli elementi non areati che costituiscono la trama polmonare, essenzialmente i vasi arteriosi e venosi Rx del torace nella proiezione PA Mazzucato fig. 6.13 pag. 534 Rx del torace: riferimenti radiografici A livello della regione ilare e parailare, i vasi si presentano come immagini nastriformi opache ed i bronchi come immagini trasparenti. Se queste formazioni vengono prese «di infilata», esse appaiono sotto forma di immagini rotondeggianti rispettivamente opache e trasparenti; talvolta si mostrano affiancate costituendo l’immagine a binocolo Al di fuori della regione ilare e parailare, i bronchi non sono più apprezzabili ed il disegno polmonare è costituito solo dai vasi polmonari che formano una struttura reticolata a maglie sempre più piccole e sottili man mano che si irradiano verso la periferia Rx del torace nella proiezione PA Mazzucato fig. 6.13 pag. 534 Rx del torace Radiogramma PA del torace. Particolare. A: bronco anteriore del lobo sup dx preso d’infilata B: bronco apicale del lobo inf dx pure in visione assiale; a fianco il tondino opaco dell’arteria corrispondente Mazzucato fig. 6.38 a pag. 564 Radiogramma PA del torace. Particolare. Classica immagine ad occhiale: arteria anteriore e bronco anteriore del lobo sup. sn presi d’infilata Mazzucato fig. 6.38 b pag. 564 Rx del torace: riferimenti radiografici Il radiogramma del torace nella sua proiezione laterale permette di esplorare in senso sagittale i campi polmonari i quali, parzialmente mascherati dal mediastino e dalle cupole diaframmatiche, si presentano come zone di trasparenza situate al davanti della colonna vertebrale ed indietro allo sterno Gli ili polmonari sono situati a livello di D7 e D8; l’ombra ilare appare molto densa a causa della sovrapposizione delle strutture delle due formazioni ilari Tra il cuore e la colonna vertebrale si visualizza il mediastino (anteriore e posteriore) Il diaframma costituisce la base dei campi polmonari, come una calotta sferica, che delimita, con le pareti toraciche anteriore e posteriore, gli angoli costodiaframmatico anteriore e posteriore Radiogramma LL del torace. Evidenza delle varie strutture toraciche e di alcune linee mediastiniche o limitanti di parti molli Mazzucato fig. 6.103 pag. 632 Rx del torace: riferimenti radiografici Dal punto di vista anatomo-radiografico, la configurazione dei profili mediastinici è fortemente dipendente dai margini dell’ombra cardiovasale, caratterizzata da vari archi esternamente convessi (nella proiezione PA): • sul profilo destro è presente un arco superiore (a minor raggio di curvatura), dato dal tratto ascendente dell’aorta, ed uno inferiore, costituito dall’atrio destro • sul profilo sinistro si distinguono tre archi: più in alto l’arco aortico (nel suo tratto discendente), successivamente l’arco polmonare, costituito dal profilo del tronco dell’arteria polmonare in vicinanza della sua biforcazione e più in basso il grande arco sostenuto dal ventricolo sinistro I profili dell’ombra cardiovasale subiscono modificazioni nelle proiezioni oblique Radiogramma PA del torace con schema sovrapposto degli archi cardiovasali Mazzucato fig. 6.131 pag. 656 Rx del torace: proiezione PA in stazione eretta Indicazioni: dolore toracico, difficoltà respiratoria, ricerca addensamenti parenchimali o versamenti pleurici, problemi cardio-vascolari, la prospettiva di un intervento chirurgico, il controllo dei pazienti critici, controllo del posizionamento di vari dispositivi medici come cateteri venosi centrali, drenaggi, pacemaker Posizione del paziente: in ortostatismo; appoggia la parete anteriore del torace al piano sensibile, con il dorso delle mani sui fianchi spingendo le braccia ed i gomiti in avanti in rotazione interna, in modo da allontanare le scapole dai campi polmonari. Il mento è leggermente sollevato ed appoggiato sul margine superiore del piano sensibile. Il paziente è invitato a fare un respiro profondo ed a mantenere l’apnea per qualche istante mentre viene eseguita la radiografia. Sarebbe opportuno eseguire l’esame a torace nudo al fine di evitare la minima alterazione del fine disegno dei campi polmonari da parte degli indumenti. Per dimostrare una sottile falda di pneumotorace può essere eseguito un radiogramma PA in massima espirazione Direzione del raggio centrale: postero-anteriore e perpendicolare al piano sensibile Punto di incidenza del raggio centrale: tra i margini inferiori delle scapole, sul piano mediano, a livello di D5 Criteri di correttezza: equidistanza dalla linea mediana delle due articolazioni sterno-claveari, scapole proiettate al di fuori dei campi polmonari. Nel radiogramma devono essere ricompresi gli angoli costo-frenici di entrambi i lati Rx del torace: proiezione PA in stazione eretta Criteri di correttezza: equidistanza dalla linea mediana delle due articolazioni sternoclaveari, scapole proiettate al di fuori dei campi polmonari. Nel radiogramma devono essere ricompresi gli angoli costo-frenici di entrambi i lati Esame radiografico del torace in proiezione PA a paziente eretto Carriero fig. 1-2-3-4 pag. 112 Rx del torace: proiezione LL in stazione eretta Indicazioni: dolore toracico, difficoltà respiratoria, ricerca addensamenti parenchimali o versamenti pleurici, problemi cardio-vascolari, la prospettiva di un intervento chirurgico, il controllo dei pazienti critici, controllo del posizionamento di vari dispositivi medici come cateteri venosi centrali, drenaggi, pacemaker Posizione del paziente: in ortostatismo; appoggia il fianco sinistro al piano sensibile con le braccia portate sopra il capo ed eventualmente ancorate a supporti di sostegno in modo da rendere stabile la posizione. E’ necessario ed indispensabile verificare che il tronco (piano coronale) sia perpendicolare al piano sensibile. Il paziente è invitato a fare un respiro profondo ed a mantenere l’apnea per qualche istante mentre viene eseguita la radiografia Direzione del raggio centrale: latero-laterale e perpendicolare al piano sensibile Punto di incidenza del raggio centrale: negli uomini all’altezza della mammella, sulla linea ascellare anteriore (corrispondente a D5) ed al centro del piano sensibile. Nelle donne all’altezza dell’estremità inferiore dello sterno, sulla linea ascella anteriore (corrispondente a D5) Criteri di correttezza: sovrapposizione delle scapole e dei peduncoli degli archi vertebrali; la distanza dell’arco posteriore delle coste vicine e lontane al piano sensibile deve essere inferiore ad un centimetro Rx del torace: proiezione LL in stazione eretta Criteri di correttezza: sovrapposizione delle scapole e dei peduncoli degli archi vertebrali; la distanza dell’arco posteriore delle coste vicine e lontane al piano sensibile deve essere inferiore ad un centimetro Esame radiografico del torace in proiezione LL a paziente eretto Carriero fig. 1-2 pag. 113 Rx del torace: proiezione OAD in ortostatismo Indicazioni: studio morfologico del cuore e dell’aorta, localizzazione di alterazioni parenchimali polmonari Posizione del paziente: in ortostatismo in posizione obliqua di 45° rispetto al piano sensibile; appoggia la parete anteriore destra del torace sul piano sensibile (rispetto al quale la proiezione viene definita OAD) (posizione dello schermidore). Le braccia sono portate sopra il capo, la spalla sinistra dista dal piano sensibile circa 20 cm, il rachide dorsale (non la linea dei processi spinosi) è al centro del detettore d’immagine. Il paziente è invitato a fare un respiro profondo ed a mantenere l’apnea per qualche istante mentre viene eseguita la radiografia Direzione del raggio centrale: perpendicolare al piano sensibile Punto di incidenza del raggio centrale: all’altezza del polo inferiore della scapola sinistra, sulla linea della colonna dorsale (corrispondente a D5) Criteri di correttezza: la proiezione OAD è corretta quando l’immagine cardiaca non è coperta dal rachide e lo spazio retrocardiaco (di Holzknecht) è libero da sovrapposizioni Con questa obliquità si realizza la proiezione laterale del cuore avendosi una complessa sovrapposizione degli scompartimenti cardiaci e dell’origine o terminazione dei grossi vasi Rx del torace: proiezione OAD in ortostatismo Proiezione OAD del torace e relativo schema Carriero fig. 2 pag. 114 Carriero fig. 1 pag. 114 Rx del torace: proiezione OAD in ortostatismo Criteri di correttezza: la proiezione OAD è corretta quando l’immagine cardiaca non è coperta dal rachide e lo spazio retrocardiaco (di Holzknecht) è libero da sovrapposizioni Proiezione OAD del torace e relativo schema Carriero fig. 3 pag. 114 Mazzucato fig. 6.138_color pag. 661 Rx del torace: proiezione OAS in ortostatismo Indicazioni: studio morfologico del cuore e dell’aorta, localizzazione di alterazioni parenchimali polmonari Posizione del paziente: in ortostatismo in posizione obliqua di 45° rispetto al piano sensibile; appoggia la parete anteriore sinistra del torace sul piano sensibile (rispetto al quale la proiezione viene definita OAS) (posizione del pugilatore). Le braccia sono portate sopra il capo, la spalla destra dista dal piano sensibile circa 20 cm, il rachide dorsale (non la linea dei processi spinosi) è al centro del detettore d’immagine. Il paziente è invitato a fare un respiro profondo ed a mantenere l’apnea per qualche istante mentre viene eseguita la radiografia Direzione del raggio centrale: perpendicolare al piano sensibile Punto di incidenza del raggio centrale: all’altezza del polo inferiore della scapola destra, sulla linea della colonna dorsale (corrispondente a D5) Criteri di correttezza: la proiezione OAS è corretta quando l’immagine cardiaca è proiettata completamente libera. I contorni del cuore devono coprire appena percettibilmente la colonna vertebrale Con questa obliquità si realizza la proiezione frontale del cuore avendosi la separazione degli scompartimenti del cuore sinistro da quelli del cuore destro. In essa il profilo posteriore è dato in alto dall’atrio sinistro ed in basso dal ventricolo sinistro; il profilo anteriore è determinato in alto dall’atrio destro ed al di sotto dal ventricolo destro Rx del torace: proiezione OAS in ortostatismo Proiezione OAS del torace e relativo schema Carriero fig. 2 pag. 115 Carriero fig. 1 pag. 115 Rx del torace: proiezione OAS in ortostatismo Criteri di correttezza: la proiezione OAS è corretta quando l’immagine cardiaca è proiettata completamente libera. I contorni del cuore devono coprire appena percettibilmente la colonna vertebrale Proiezione OAS del torace e relativo schema Carriero fig. 3 pag. 115 Mazzucato fig. 6.135_color pag. 659 Rx del torace: proiezione per gli apici polmonari Indicazioni: valutazione di opacità localizzate in corrispondenza degli apici polmonari Posizione del paziente: in ortostatismo appoggiato in modo tale che la regione superiore della spalla sia a contatto con il piano sensibile. Incrocia le braccia anteriormente, con i dorsi delle mani che vengono a contatto: in tal modo le spalle vengono spinte fortemente all’interno e le scapole scivolano all’esterno. Il paziente è invitato a fare un respiro profondo ed a mantenere l’apnea per qualche istante mentre viene eseguita la radiografia Direzione del raggio centrale: obliquo in senso caudo-craniale di circa 30° Punto di incidenza del raggio centrale: sul manubrio sternale e sul centro del piano sensibile Criteri di correttezza: gli apici polmonari devono essere rappresentati liberi da sovrapposizioni con altre strutture; le scapole si proiettano all’esterno ed al di sopra degli apici polmonari Con questa obliquità si rappresentano contemporaneamente le due regioni apicali in cui risultano visualizzati, al massimo della loro ampiezza, gli spazi intercostali posteriori (soprattutto il I ed il II spazio) con una maggiore liberazione della trasparenza del culmine polmonare dalle opacità degli archi costali. La proiezione può essere effettuata anche a paziente supino Rx del torace: proiezione per gli apici polmonari Criteri di correttezza: gli apici polmonari devono essere rappresentati liberi da sovrapposizioni con altre strutture; le scapole si proiettano all’esterno ed al di sopra degli apici polmonari Carriero fig. 1 pag. 116 Proiezione del torace per gli apici polmonari Carriero fig. 2 pag. 116 Rx del torace: proiezione AP a letto del paziente Indicazioni: studio in AP dell’apparato respiratorio nei pazienti in barella o a letto che non possono assumere la posizione ortostatica Posizione del paziente: semi-eretta, sollevando il materasso con appositi dispositivi (o in alternativa con cuscini). La cassetta radiografica è posta a contatto del dorso del paziente. Il paziente è invitato a fare un respiro profondo ed a mantenere l’apnea per qualche istante mentre viene eseguita la radiografia Direzione del raggio centrale: antero-posteriore e perpendicolare al piano sensibile Punto di incidenza del raggio centrale: al centro del corpo sternale Criteri di correttezza: equidistanza dalla linea mediana delle due articolazioni sternoclaveari, scapole proiettate al di fuori dei campi polmonari. Nel radiogramma devono essere ricompresi gli angoli costo-frenici di entrambi i lati E’ certamente il peggior radiogramma, in senso tecnico, realizzato dal tecnico di radiologia, spesso con molte giustificazioni. Se è vero che le condizioni più o meno critiche del paziente, il suo decubito, la non disponibilità molte volte di apparecchiature adeguate rappresentano obiettive condizioni limitanti, è pur vero che a volte non si fa buon uso delle risorse disponibili: così non si pone alla distanza massima possibile il tubo e non lo si posiziona correttamente in rapporto alla posizione della cassetta, ovvero non si diaframma il fascio radiante o non si utilizzano fattori espositivi ottimali Rx del torace: proiezione AP a letto del paziente Criteri di correttezza: equidistanza dalla linea mediana delle due articolazioni sterno-claveari, scapole proiettate al di fuori dei campi polmonari. Nel radiogramma devono essere ricompresi gli angoli costo-frenici di entrambi i lati Proiezione AP del torace a letto del paziente Carriero fig. 1-2-3 pag. 117 Rx del torace: tecniche espositive Negli ultimi 30 anni, l’evoluzione tecnologica della radiologia ha consentito l’utilizzo di varie tecniche la cui trattazione riveste fondamentalmente un carattere informativo e didattico in quanto già da alcuni anni l’esame biproiettivo del torace viene effettuato utilizzando tecnologia digitali (con matrici fino a 4096x4096 pixel) in grado di offrire risoluzioni spaziali del tutto confrontabili con i migliori toraci analogici, ottimi contrasti nonché tutti i vantaggi connessi alla digitalizzazione, compresa la consistente riduzione dei costi per materiali: • Tecnica tradizionale senza griglia con radiazioni di media durezza • Tecnica a raggi duri con griglia mobile • Tecnica a raggi duri con cuscino d’aria (air-gap) e filtro in alluminio • Tecnica a raggi duri con griglia mobile e filtro modellato • Radiografia indiretta con IB e fotocamera • Radiografia con tecnica equalizzata (sistema Amber della Kodak) • Thoravision (della ditta Philips) • Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) • Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione diretta ed indiretta (Direct Radiography – DR) Rx del torace: tecniche espositive Tecnica tradizionale senza griglia con radiazioni di media durezza E’ caratterizzata, come dice il nome, dall’utilizzo di radiazioni di media durezza (70-80 kVp) e dall’assenza della griglia antidiffusione. Le radiazioni utilizzate sono in grado di differenziare solo in parte le strutture di alcune regioni (ili e parenchima retrocardiaco), risultando appena distinguibili i corpi vertebrali medio-superiori. I limiti della tecnica sono accentuali dal livello della radiazione diffusa e dalla possibile penombra da movimento (flou cinetico), considerata la necessità di utilizzare il fuoco piccolo per motivi di definizione dell’immagine Radiogramma ottenuto senza griglia con radiazioni di media durezza Rx del torace: tecniche espositive Tecnica a raggi duri con griglia mobile Rappresenta la tappa di un deciso perfezionamento rispetto alla tecnica precedente, consentendo, grazie all’uso di radiazioni penetranti (110-120 kVp), lo studio delle regioni più opache del torace (mediastino posteriore ed anteriore). La tecnica permette il pressochè completo assorbimento delle radiazioni diffuse grazie alla griglia mobile, migliorando la definizione e la rappresentazione anche delle più fini strutture vascolari ed interstiziali fino a tutto il mantello esterno. La tecnica consente di ottenere immagini di soddisfacente contrasto, anche se le tonalità di grigio ottenute danno origine ad un’elevata scala di grigi Radiogramma a raggi duri eseguito con griglia mobile Rx del torace: tecniche espositive Tecnica a raggi duri con cuscino d’aria (air-gap) e filtro in alluminio E’ caratterizzata, come dice il nome, dal distanziamento del paziente di 1520 cm dal piano della cassetta radiografica, in alternativa alla griglia. In questo spazio, le radiazioni diffuse, piuttosto molli (di basso contenuto energetico), vengono in gran parte assorbite dall’aria ovvero non incidono sul rilevatore d’immagine causa la loro inclinazione. L’aumento della distanza oggetto-film determina un incremento del fattore di ingrandimento, reso contenuto dalla maggior distanza fuoco-film utilizzata (circa 3 metri). Dispositivo per l’esecuzione del torace con tecnica Air-Gap Rx del torace: tecniche espositive Tecnica a raggi duri con cuscino d’aria (air-gap) e filtro in alluminio L’applicazione di un filtro sagomato (di 1 cm di alluminio), in corrispondenza del centratore luminoso del tubo, consente di assorbire in parte e quindi di ridurre la durezza del fascio radiante in quei settori che proiettivamente sono destinati ai campi polmonari. L’attenuazione della durezza delle radiazioni destinate ai campi polmonari e la maggior durezza in corrispondenza del rachide armonizzano la scala dei grigi, consentendo una maggiore ricchezza di informazioni a livello ilo-mediastinico, retrocardiaco e retrodiaframmatico, mentre rimane di buona validità l’interpretazione delle fini strutture a livello parenchimale. La tecnica, caratterizzata dall’utilizzo di tensioni elevate (120-125 kVp), consente una riduzione della dose erogata per l’assenza della griglia antidiffusione. La proiezione LL si esegue, ovviamente, senza filtro Filtro compensatorio impostato sulla guida del centratore luminoso del tubo Rx del torace: tecniche espositive Radiogrammi ottenuti con tecnica Air-Gap senza griglia e con filtro compensatorio Mazzucato fig. 6.157 a pag. 681 Mazzucato fig. 6.157 b pag. 681 Rx del torace: tecniche espositive Tecnica a raggi duri con griglia mobile e filtro modellato Rappresenta un tentativo, soprattutto nei soggetti brachitipici, di abbinare i vantaggi della griglia mobile (neutralizzazione della radiazione diffusa) con la riduzione del gradiente di assorbimento dei diversi campi del torace (mediastino e campi polmonari) tramite il filtro sagomato. I dati tecnici espositivi sono simili a quelli delle altre tecniche espositive Tecnica a raggi duri con griglia mobile e filtro compensatorio Radiografia indiretta con IB e fotocamera Rappresenta un tentativo di sostituire il radiogramma con un film di piccolo formato (10x10) e quindi altamente economico, ottenuto indirettamente con l’interposizione di un IB e fotocamera ad alta risoluzione. La risoluzione spaziale del sistema è inferiore a quella del radiogramma diretto Mazzucato fig. 6.158 pag. 681 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia con tecnica equalizzata (sistema Amber della Kodak) Il sistema, introdotto in commercio nel 1989, non è attualmente più in commercio. E’ stato concepito per rafforzare il principio dei vantaggi della tecnica a raggi duri, riducendo ulteriormente i differenziali dei diversi assorbimenti nei vari settori del torace (elevato range dinamico), migliorando contemporaneamente il contrasto, con netta riduzione della dose erogata (circa il 30%). L’innovazione tecnologica era basata sulla realizzazione del radiogramma del torace attraverso un fascio di radiazioni a ventaglio, emesso da un tubo basculante dal basso all’alto, cioè dalla base polmonare verso gli apici. L’intensità del fascio veniva controllata da una serie di modulatori, prima della finestra di uscita delle radiazioni. I modulatori rispondevano alla lettura fatta da una serie di egual numero (pari a 21) di rilevatori, allineati trasversalmente ed in movimento sincrono con il movimento del fascio di radiazioni. I rilevatori erano posizionati tra paziente e cassetta porta-film, più precisamente tra la griglia ed il film. Ne conseguiva una ottimale equalizzazione espositiva legata alla modulazione della emissione Rx regolata da un processo di retroazione (feedback) da parte dei detettori. La discreta complessità elettronica del sistema ne hanno limitato la diffusione Rx del torace: tecniche espositive Con tale tecnica si perfeziona l’effetto filtro nelle regioni anatomiche più dense, conservandosi un ottimo contrasto anche del fine disegno polmonare, tuttavia con lieve perdita della risoluzione spaziale polmonare. La dose al paziente è discretamente ridotta Radiogramma del torace seguito con tecnica equalizzata Amber Kodak Mazzucato fig. 6.159 pag. 682 Rx del torace: tecniche espositive Thoravision (della ditta Philips) Si tratta di un sistema integrato che consente di realizzare una radiografia digitale del torace in stazione eretta, seduto o in decubito laterale. Il sistema consente di eseguire ulteriori esami radiografici effettuati in posizione ortostatica. Il cuore del sistema è costituito da un tamburo di alluminio di grandi dimensioni (50 cm di diametro), rivestito da selenio amorfo caricato elettrostaticamente in maniera omogenea che rappresenta quindi il vero detettore d’immagine (caratterizzato da ampio range dinamico ed eccellente rapporto segnale/rumore). L’esposizione modifica la carica elettrica del selenio in relazione all’intensità puntiforme della radiazione che lo colpisce. Tali variazioni di carica, che formano l’immagine latente, vengono rilevate da apposite sonde ed il segnale, amplificato, viene digitalizzato (matrice di 2248x2166 a 14 bit con una risoluzione di 200 µm/pixel). L’immagine, subito visualizzata su monitor, viene gestita da un computer che, grazie ad un evoluto algoritmo di elaborazione, la ottimizza in maniera automatica, risultando di alta definizione e con un’eccellente risoluzione di contrasto. La stessa può essere stampata e/o memorizzata, consentendo al sistema di inserirsi perfettamente nei moderni sistemi di gestione delle immagini (PACS) che attualmente caratterizzano il dipartimento di diagnostica per immagini Rx del torace: tecniche espositive Radiogramma digitale del torace ottenuto con Thoravision (Philips): a) PA – b) LL La risoluzione spaziale e di contrasto risultano ottimali sia per il parenchima polmonare che per le strutture ilo-mediastiniche Mazzucato fig. 6.160 a pag. 683 Mazzucato fig. 6.160 b pag. 683 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) I sistemi per radiografia digitale del torace sono sistemi modulari per eseguire anche altri esami quale l’addome diretto, lo scheletro, gli esami contrastografici (urografia, clisma opaco, ecc.) e lo stesso torace a letto del paziente Il sistema di basa sull’acquisizione di immagini digitali tramite imaging plates (piastre) di fosfori a memoria; esso sostituisce la tradizionale cassetta contenente l’accoppiata schermo di rinforzo-pellicola Le fasi operative del sistema CR sono tre: • L’esposizione ai raggi X dà luogo alla formazione di una immagine latente sulla piastra • La cassetta contenente lo schermo è inserita nel lettore di immagini (scaricatore) dove lo schermo viene trasferito ad una unità di lettura. Qui una scansione punto per punto ad opera di un sottilissimo pennello laser determina la emissione di luce, da parte del materiale fotostimolabile, in funzione dell’esposizione precedentemente ricevuta. La luce emessa, raccolta da un sistema optoelettronico (ottico + elettronico) viene convertita in dati digitali, disponibili per una loro gestione integrata • Lo schermo, successivamente, viene scaricato della luminescenza residua e ricaricato in cassetta, pronto per una ulteriore esposizione Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) FISICA DEI DETETTORI: • La CR sfrutta cassette a tenuta di luce, simili a quelle tradizionali, con la parte per l’esposizione in carbonio ed il coperchio posteriore in alluminio • La casetta contiene una piastra fotostimolabile (Imaging Plate) composta, nell’ordine, dal lato dell’esposizione: Strato di resina protettiva (3 µm) Strato fosforescente propriamente detto, formato da cristalli di Fluoroalogenuro di Bario con impurità di Europio (150-300 µm) (BaFBr:Eu) Strato riflettente antidisperdente al Biossido di Titanio, steso su un supporto di poliestere (300-400 µm) Strato assorbente antiluce con effetto anticross-over (15-30 µm) per limitare anche il più piccolo fenomeno di riflessione della luce Strato di resina protettiva (25-30 µm) Piastra fotostimolabile in sezione Mazzucato fig. 1.69 (part.) pag. 69 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) FISICA DEI DETETTORI: • L’esposizione ai raggi X attiva lo stato fluorescente in due modi distinti: emissione immediata di luce visibile non sfruttabile a fini diagnostici «intrappolamento» elettronico e la creazione di una immagine latente • Il BaFBr:Eu, in condizioni basali, si trova allo strato elettrico inerte: elettroni e lacune corrispondenti sono combinati nella banda energetica di valenza (Ev). La radiazione X trasferisce energia agli elettroni inducendo la loro migrazione in banda energetica di conduzione (Ec) Migrazione elettronica a seguito della stimolazione X Mazzucato fig. 1.70 pag. 70 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) FISICA DEI DETETTORI: • Al termine della stimolazione X, il 50% circa degli elettroni migrati torna allo stato di valenza dando luogo, con la ricombinazione, alla emissione di luce spontanea • L’altro 50% viene invece intrappolato («sequestrato» energeticamente) dalle impurità di Eu (Centri F), dando luogo ad un «congelamento» spaziale di carica, funzione diretta del soggetto esposto ai raggi X, che forma, nel suo complesso, la cosiddetta immagine latente (come avviene nella tradizionale pellicola radiografica) Intrappolamento energetico degli elettroni a seguito della stimolazione X Mazzucato fig. 1.71 pag. 70 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) RILEVAZIONE DELL’IMMAGINE: • La lettura dell’immagine latente avviene inserendo la cassetta contenente lo schermo fotostimolabile in uno scaricatore dove la cassetta viene aperta ed il piatto sensibile viene portato all’unità di lettura • In tale sede, un sottilissimo «pennello» di luce coerente (banda visibile monocromatica con λ di 670-690 µm), prodotta da un emettitore laser, viene fatto collidere punto per punto e riga per riga sulla superficie del piatto fotostimolabile • La stimolazione consente agli elettronici di lasciare i Centri F e di ricombinarsi nella banda energetica di valenza, dando luogo alla emissione di una quantità di luce in funzione lineare all’esposizione ricevuta in quel punto • La luce emessa viene raccolta da un sistema a fibre ottiche e convogliata da un tubo fotomoltiplicatore per essere trasformata in un segnale elettrico • Il segnale elettrico prodotto, tramite un trasformatore analogico-digitale, viene convertito in segnale digitale, solitamente con profondità a 14 bit il quale viene gestito da un computer per la costruzione dell’immagine visualizzabile su monitor e gestibile elettronicamente Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) RILEVAZIONE DELL’IMMAGINE: Sistema laser di lettura dello schermo fotostimolabile Mazzucato fig. 1.72 pag. 71 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) CARATTERISTICHE TECNICHE DEI SISTEMI CR PIU’ DIFFUSI: • Dimensioni comuni dei piatti sensibili: 35x43, 35x35, 24x30, 18x24 cm • Matrici di immagini disponibili: 2000x2000 (2Kx2K: Normal Resolution); 4000x4000 (4Kx4K: High Resolution) • Risoluzione tipica dei pixel: 0,2 mm (pari a 2.5 pl/mm secondo il sistema a mire ottiche) e 0,1 mm (pari a 5 pl/mm di tipo «dedicato» ad usi particolari, come la mammografia) • Codifica del segnale (profondità): 14 bit (12 profondità + 2 controllo di errore) pari a 4096 livelli di grigio • Anteprima (preview) dell’immagine: 10-12 sec dall’inserimento della cassetta • Immagine definitiva: 60-110 sec dall’inserimento della cassetta, in ragione del formato e della risoluzione, per essere inviata ad un sistema di stampa o di archiviazione • Decadimento dell’informazione del plate: perdita del 4% l’ora per normale agitazione termica • Dosimetria: diminuzione della dose erogata per maggiore efficienza di conversione dell’informazione X in dati immagine Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale a fosfori fotostimolabili (Computed Radiography – CR) Radiogramma digitale del torace ottenuto con «piastre a fosfori» del Sistema Fuji: a) PA – b) LL Mazzucato fig. 6.161 a pag. 685 Mazzucato fig. 6.161 b pag. 685 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione diretta ed indiretta (Direct Radiography – DR) PREMESSE PROCEDURALI: • Negli ultimi anni si è diffuso un nuovo sistema di radiografia digitale, privo di cassetta radiografica e costituito da schermi piatti per la cattura delle immagini: i rilevatori allo stato solido a schermo piatto «flat panel» che integrano meccanismi di lettura basati su Transistor a Film Sottile (Thin Film Transistor – TFT), ossia sistemi di accumulo locale di carica elettrica di tipo miniaturizzato • I rilevatori per radiografia digitale a schermo piatto possono essere suddivisi in due categorie: Rilevatori a conversione diretta, in cui i raggi X vengono convertiti direttamente in carica elettrica Rilevatori a conversione indiretta, in cui i raggi X vengono dapprima convertiti in luce da uno scintillatore e poi in carica elettrica • La loro integrazione in sistemi radiografici dedicati, unitamente ai progressi tecnologici nella visualizzazione, archiviazione e trasferimento dati, ha permesso da un lato notevoli miglioramenti nel flusso di lavoro e dall’altro un accesso rapidissimo ad immagini qualitativamente superiori sia ai sistemi schermo-pellicola che alla CR Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto (DR) ELEMENTI COMUNI DEI SISTEMI A CONVERSIONE DIRETTA ED INDIRETTA: • I rivelatori a raggi X ad area estesa (schermo piatto) sono costituiti da matrici di transistor miniaturizzati a Film Sottile (TFT) che costituiscono gli elementi di raccolta e commutazione elettronica sia nei sistemi «diretti» che in quelli «indiretti» • Tali matrici sono costituite da un insieme organizzato di elementi a semiconduttori, posti su un supporto vetrificato in più strati in cui l’elettronica di lettura e di trasporto della carica elettrica accumulata sono disposti ad un livello più basso dei sovrastanti livelli di cattura ed accumulo Schema submillimetrico di Matrice Attiva 3 x 3 Mazzucato fig. 1.73 pag. 72 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto (DR) ELEMENTI COMUNI DEI SISTEMI A CONVERSIONE DIRETTA ED INDIRETTA: • Ogni cella della Matrice Attiva (corrispondente ad un pixel dell’immagine digitale finale) è costituita da un elettrodo collettore e raccoglitore di carica (Pixel electrode-B) il quale è connesso ad un capacitore (condensatore) che la immagazzina (Storage capacitor). • Le celle sono collegate elettronicamente ad un TFT il quale, tramite una porta (G) a commutazione, scarica il segnale accumulato da ogni singola cella su una linea di raccolta della carica (Gate-line-i) Schema submillimetrico di Matrice Attiva 3 x 3 Mazzucato fig. 1.73 pag. 72 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto (DR) ELEMENTI COMUNI DEI SISTEMI A CONVERSIONE DIRETTA ED INDIRETTA: • Poiché ogni porta (G) viene aperta sequenzialmente (Scanning Control), si ha un flusso dei carica differenziato per quantità (intensità) e qualità (posizione) che attraversa un dispositivo di «concentrazione» (Multiplexer) il cui segnale in uscita viene digitalizzato per essere disponibile per la costruzione dell’immagine digitale, visibile a monitor in una decina di secondi, memorizzabile e stampabile Schema submillimetrico di Matrice Attiva 3 x 3 Mazzucato fig. 1.73 pag. 72 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione diretta PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO: • Nei rivelatori a conversione diretta, al di sopra della Matrice Attiva è depositato uno strato di materiale semiconduttore (Photoconductor), solitamente rappresentato da Selenio amorfo (500 µm) • Tra la superficie di ingresso delle radiazioni X (Concact Plate) e la superficie opposta (Collector Plate) a contatto con la Matrice Attiva, viene stabilita, prima dell’esposizione ai raggi X, una differenza di potenziale di circa 5000 V (+V) • Il fotone X incidente genera nello strato di Selenio amorfo una coppia elettronelacuna che, per effetto del capo elettrico applicato, comporta la migrazione della carica positiva verso il piano di raccolta (Collector Plate), sito in prossimità della Matrice Attiva del TFT Schema elettrico del rilevatore DR a conversione diretta Mazzucato fig. 1.74 pag. 73 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione diretta PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO: Rilevatore DR a conversione diretta Mazzucato fig. 6.162_color pag. 687 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione diretta CARATTERISTICHE DEL SISTEMA: • Il Selenio amorfo presenta alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente idoneo per la produzione di immagini digitali: Ottima fotoconducibilità alla radiazione X utilizzata in diagnostica (fasci radianti di 60-70 kV medi) Assorbimento totale della radiazione incidente Elevata efficienza di raccolta del segnale elettrico prodotto Risoluzione intrinsecamente elevata del sistema (139 µm) dovuto al fatto che il campo elettrico stabilito fra le due superfici del pannello di Selenio amorfo «guida» la migrazione della carica in direzione parallela a quella dei fotoni incidenti, senza dispersione dell’informazione Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione diretta Radiogramma digitale del torace ottenuto con rilevatore a conversione diretta a selenio amorfo del Sistema Kodak: a) PA – b) LL Mazzucato fig. 6.163 a pag. 688 Mazzucato fig. 6.163 b pag. 688 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione indiretta PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO: • Nei rivelatori a conversione indiretta, al di sopra della Matrice Attiva è depositato uno strato di materiale semiconduttore di Silicio amorfo sul quale viene ricavato un sottilissimo circuito di fotodiodi (Photodiode) • I fotodiodi convertono l’energia luminosa in segnale elettrico, successivamente raccolto dalla Matrice Attiva del TFT in modo del tutto identico a quello previsto per i rivelatori a conversione diretta • La luce di partenza utilizzata dai fotodiodi è prodotta dall’interazione della radiazione X con la superficie di uno strato di materiale scintillatore, tipicamente Ioduro di Cesio attivato al Tallio (CsI:Tl), depositato sopra la matrice di fotodiodi (in modo del tutto simile a quanto avviene negli schermi di rinforzo della radiologia tradizionale analogica) Schema elettrico del rilevatore DR a conversione indiretta Mazzucato fig. 1.76 pag. 74 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione indiretta PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO: • Al fine di limitare la diffusione della luce all’interno dello strato scintillatore (e quindi la dispersione dell’informazione, ovvero la perdita di risoluzione del sistema) lo Ioduro di Cesio viene realizzato in microcristalli a struttura aghiforme (larghezza 3-5 µm; lunghezza 600 µm) che funzionano da «guida» di luce Microcristalli di CsI:Tl Mazzucato fig. 1.77 pag. 74 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione indiretta PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO: Rilevatore DR a conversione indiretta Mazzucato fig. 6.164_color pag. 689 Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione indiretta CARATTERISTICHE DEL SISTEMA: • La risoluzione spaziale teorica raggiungibile da tali sistemi, seppur lievemente inferiore ai sistemi a conversione diretta (143-200 µm contro 139 µm) viene compensata da una più alta Efficienza Quantica di Detezione (DQE), ossia da: una maggiore capacità di catturare e convertire in immagine informazioni utili una maggiore stabilità operativa (minore sensibilità alle condizioni ambientali) una maggiore velocità operativa, tanto da renderli applicabili nelle acquisizioni dinamiche (fluoroscopia – angiografia) Rx del torace: tecniche espositive Radiografia digitale diretta con rivelatori a schermo piatto a conversione indiretta Radiogramma digitale del torace ottenuto con rilevatore a conversione indiretta a silicio amorfo con scintillatore di ioduro di cesio del Sistema Philips: a) PA – b) LL Mazzucato fig. 6.165 a pag. 690 Mazzucato fig. 6.165 b pag. 690 RX TORACE G. Mazzoni Tecniche di Radiodiagnostica (MED/50) A.A. 2015-2016