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L’ISLAMISMO
La denominazione
ISLAMISMO : insieme di credenze, di leggi e di riti fondati sul Corano, diffuso da
Maometto.
Il termine deriva da ASLAMA (= sottomettersi) ed indica l’assoluta dipendenza del
fedele a Dio.
La traduzione più corretta sarebbe ABBANDONO, perché il musulmano si consegna
nelle mani di Dio.
Spesso si usa il termine MUSULMANO (MUSLIM) che significa credente.
Sbagliato invece è l’uso del termine maomettano perché il fondatore dell’islamismo
non è oggetto di culto o di venerazione.
I Simboli
E’ una diade che si riferisce a tradizioni preislamiche.
MEZZALUNA : richiama il dio Luna che protegge la vita nel deserto ed in particolare le
greggi durante le trasmigrazioni.
STELLA : indica la stella di orientamento, oggetto di adorazione presso le popolazioni
preislamiche. A differenza di altre culture i musulmani, non adorano il sole perché esso
distrugge la vita nel deserto.
Testo sacro
CORANO (dall’arabo ALQOR’AN = recitazione) è la raccolta di rivelazioni fatte da Allah
a Maometto per mezzo dell’Arcangelo Gabriele. La parola Allah eternamente presente in
cielo è stata rivelata a Maometto nella lingua araba. Il Corano è
composto da 114
capitoli o sure disposti in ordine di lunghezza. Per i musulmani gli studi esegetici sul
Corano non hanno senso, perché esso è opera perfetta sotto
ogni aspetto.
L’arabo coranico è un vero miracolo linguistico e la sua musicalità ne consente l’ascolto e
la cantillazione (ci si deve lasciar attraversare dalle parole). In tutte le moschee del mondo
si prega in lingua araba e la presenza del Corano è riconosciuta subito da un musulmano
per la ricchezza dell’arabo del testo. Il musulmano è chiamato ad elevarsi all’altezza del
Corano e ogni interpretazione è considerata impropria in quanto nel testo c’è tutto ciò che
ci deve essere.
La Dottrina
L’Islamismo è una religione sociale, perché l’esperienza religiosa va vissuta in comunità
(UMMA), seguendo la legge e i cinque pilastri. La comunità dei musulmani ha sostituito
le tribù del deserto e la legge del sangue. Nel mondo islamico ancora più importante del
legame familiare è quello religioso (l’uomo singolo non ha possibilità di sopravvivenza nel
deserto)
La Legge (Shari ‘a) =la strada o via dritta rivelata da Dio.
E’ di origine divina e il suo compito è invitare la comunità a compiere atti giusti e a
rifiutare quelli ingiusti. Essendo di origine sacra la shari’a è immutabile, imperativa (Allah
è l’unico legislatore) e aiuta a preservare l’uomo.
Si basa sulle seguenti fonti:
- Corano Allah ha dato i suoi precetti in modo graduale e il loro obiettivo è aiutare
l’uomo al rispetto della giusta strada
- Sunna identificata con la condotta di Maometto, cui è attribuita efficacia
normativa. Maometto è un modello per tutti i credenti e i suoi comportamenti vanno
imitati.
- Qiyas o ragionamento analogico a partire dal Corano (se nel Corano è proibito
l’uso di bevande alcoliche prodotte con uva, analogamente saranno proibite tutte le
sostanze che determinano alterazioni della coscienza)
- Igma o consenso degli esperti che rappresentano la comunità. Si ritiene che tutta la
comunità islamica non potrà mai essere unanime su un errore.
I cinque pilastri
 Professione di fede: “ Allah è unico, buono e misericordioso e Maometto è
il suo profeta (inviato)”.
Allah, del quale il musulmano recita 99 nomi, è creatore, distruttore e conservatore
dell’universo. L’uomo è completamente abbandonato alla sua volontà. Letteralmente la
formula recita “Non vi è Iddio al di fuori di Iddio” e l’unicità è totale. L’I. è una religione
aniconica e il nome di Allah è sacro.
L’Islam crede nel paradiso, descritto con toni molto materialistici, e nell’inferno dove i
peccatori bruceranno nel fuoco eterno.
Accanto ad Allah ed a Lui sottomessi ci sono gli angeli, guardiani del genere umano. I
demoni, invece, hanno la funzione di tentare l’uomo in continuazione.
Maometto è il profeta di Allah ed è l’ultimo dei profeti, perché i musulmani si richiamano
al profetismo biblico e quindi credono che Mosè, Abramo e lo stesso Gesù siano profeti.
 Preghiera o salat
Si recita cinque volte al giorno rivolgendosi verso la Mecca, la città santa dell’Islam.
Vengono recitati versetti coranici che si accompagnano alle prosternazioni, cioè ai
movimenti del corpo che scandiscono il rito. Le prosternazioni hanno un numero definito
a seconda dell’ora di preghiera.
 Pellegrinaggio alla Mecca
Si deve fare almeno una volta nella vita ed è distinto dalle semplici visite.
La visita si fa alla Mecca varie volte nella vita ed è preceduta da un’intenzione. Si devono
poi fare 7 giri attorno al santuario della Mecca, ove è contenuta la pietra nera, oggetto di
culto dell’Islam (i primi 3 giri si fanno di corsa, gli altri 4 a passo normale.
Il pellegrinaggio (arabo HAGG) avviene in un determinato periodo dell’anno. I pellegrini
si trovano a Mina, una cittadina presso la Mecca, dopo aver recitato l’intenzione e
mantenuto lo stato di purezza (astinenza sessuale, proibizione di tagliarsi le unghie e i
capelli). Il giorno seguente i pellegrini si spostano dalla città di Mina alla collina di Arafa,
attraversando una vallata. Sulla collina pregano per tutto il giorno e al tramonto,
ritornando a Mina, raccolgono nella vallata dei sassi. Il terzo giorno, all’alba, gettano
almeno 7 sassi addosso ad un pilastro che rappresenta il diavolo e quindi sacrificano un
animale. Si radono il capo e vanno alla Mecca dove fanno i 7 giri attorno al santuario
come per la visita. Ritornano a Mina e per tre giorni festeggiano, lanciando ogni giorno i
sassi. L’ultimo giorno ritornano alla Mecca, fanno un rito di saluto al santuario e ripartono
per i luoghi di provenienza
 Digiuno
Si fa nel mese di Ramadan, che non è fisso perché i musulmani mantengono ancora
il
calendario lunare. Durante il giorno c’è l’astinenza dai rapporti sessuali e dai cibi fino al
tramonto. Il digiuno rafforza l’idea di comunità, in quanto una prova così difficile è
condivisa anche dagli altri.
 Elemosina
E’ intesa come un atto di giustizia e si compie alla fine del ramadan.
L’elemosina corrisponde al 2,5% del salario annuale. C’è un’elemosina fissa ed
una volontaria.
Il culto
Luogo di culto dell’Islam è la moschea, priva di immagini, di banchi e di altari. Sul
pavimento ci sono tappeti, perché le persone entrano scalze. Al centro della parete
principale c’è un’edicola (Mihrab) che indica il luogo verso cui pregare. Accanto
all’edicola si trova il pulpito dal quale il venerdì viene pronunciato il sermone. Al centro
della moschea c’è una piattaforma dalla quale gli animatori pronunciano le preghiere ad
alta voce. All’esterno della moschea si trovano la fontana per le ablu zioni rituali e il
minareto, dal quale i fedeli vengono invitati alla preghiera. Durante la preghiera uomini e
donne si pongono su file separate.
Oltre alla preghiera comunitaria altri riti rilevanti
dell’Islam sono la nascita, la circoncisione, il matrimonio e i servizi funebri.
I rapporti Islam - Cristianesimo
Da un punto di vista teologico gli aspetti che uniscono le due religioni sono l’unicità di
Dio, il riferimento al testo biblico, l’importanza della vita comunitaria. E’ su questi
elementi comuni che il Concilio Vaticano II (1962-1965) ha invitato le due religioni al
dialogo nel documento “NOSTRA AETATE”(n. 3)
“La Chiesa guarda con stima i musulmani che adorano l’unico Dio vivente e sussistente,
misericordioso e onnipotente, Creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli
uomini…Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta;
essi onorano la sua Madre Vergine Maria e talvolta pure la invocano con devozione… Se
nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il
Sacrosanto Concilio esorta tutti a dimenticare la mutua comprensione, nonché a difendere
e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la
libertà”
Bibliografia
 Il Corano, ed. Mondadori
 H. Ch. PUECH, Storia dell’islamismo, ed. Laterza
 G. CIONCHI - M. DE FALCO MAROTTA, Il Dio dell’uomo, ed. Paoline
 PAPA-ASCANIO, Shari’a. la legge sacra dell’Islam, ed. Il Mulino
 Enciclopedia delle religioni, ed. Garzanti.
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