L’ISLAM L’IDEA DI DIO NELL’ISLAM I musulmani credono in un unico Dio, nessuno ha il diritto di essere adorato all'infuori di Lui. Egli è il vero Dio e ogni altro dio è falso. Egli possiede molti splendidi nomi. Nel Corano, Dio descrive Sé Stesso: Dice, “Egli è Dio, l'Unico. Egli è l'assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è uguale a Lui.” (Corano, 112:1-4) … dal Capitolo 112 del Corano Nessuno ha il diritto di essere invocato, supplicato, pregato e a nessuno deve essere fatto atto di devozione tranne a Dio stesso. Solo Dio è l'Onnipotente, il Creatore, il Sovrano e il Sostenitore dell'Universo intero. Egli tutto dirige. Egli si occupa di tutte le Sue creature …. Egli tutto sente, tutto vede, tutto conosce. In modo perfetto, la Sua conoscenza comprende tutte le cose, …. Egli conosce ciò che è accaduto, ciò che accadrà e come accadrà. Nulla accade nel mondo senza il Suo volere ….Egli ha potere su tutte le cose ed è in grado di fare tutto. Egli è il Compassionevole, il Misericordioso e il Generoso. In uno dei detti del profeta Mohammed , si è detto che Dio è il più misericordioso con le Sue creature, più di una madre con i figli. CINQUE PILASTRI DELL’ISLAM La religione ISLAMICA consiste nella fede e nella pratica. I cinque pilastri dell'Islam sono l'espressione usata per indicare i cinque obblighi fondamentali di ogni musulmano, uomo o donna, in base alla legge religiosa che il musulmano devoto è tenuto a osservare, ritenendoli atti essenziali per compiacere Dio (Allah) che li ha ordinati. Primo pilastro: accettazione di Dio (Allah) Secondo il Corano, il Libro Sacro dell'Islam, "Non esiste divinità all'infuori di Dio (Allah), e Maometto è il Suo profeta ". Questa dichiarazione di fede viene detta “tayyab”, una semplice formula che il musulmano pronuncia giornalmente. Secondo pilastro: Salāt, ovvero preghiera quotidiana Ci si aspetta che i musulmani eseguano le preghiere rituali, o salāt, cinque volte al giorno. Per gli uomini è obbligatorio riunirsi in una moschea per pregare (chi è malato può restare a casa anche se Maometto, in caso di malattia, andava lo stesso alla moschea) ma le donne no. Un musulmano può pregare praticamente ovunque, anche sul lavoro o a scuola, è raccomandato però che si metta una stuoia pulita a terra dove pregare e di rivolgersi in direzione della Mecca durante la preghiera. Prima di fare la salāt bisogna essere in stato di purità. Tradizionalmente la preghiera deve essere recitata in arabo, la lingua nella quale è stato rivelato il Sacro Corano. Terzo pilastro: Zakat ovvero elemosina legale Uno dei principi fondamentali dell'Islam è il credo che tutte le cose appartengano a Dio e che il benessere appartiene solo agli uomini meritevoli la sua zakàt individualmente, e nella maggior parte dei casi questo implica il pagamento annuale del 2,5 % del capitale in eccesso a quello necessario per i bisogni primari. Un musulmano può anche donare una somma addizionale come atto di carità volontaria (sadaqa), nella speranza di ottenere un'aggiuntiva ricompensa divina. Quarto pilastro: Sawm, ovvero digiuno nel dì del mese di Ramadan. L'osservanza del Sawm (digiuno) include l'astinenza dal mangiare, dal bere, dal fumare, dal profumarsi e dai rapporti sessuali. Il digiuno è ordinato dal Corano, e viene osservato dai musulmani devoti puberi, durante tutto l'arco del dì, fino al calar del sole, per i 29 o 30 giorni del mese lunare di Ramadan. Quinto pilastro: Hajj, ovvero pellegrinaggio alla Mecca e ai suoi dintorni. L'ultimo pilastro dell'Islam è il pellegrinaggio alla Mecca eseguito durante il mese lunare di Dhu lHijja. L'esecuzione del Hajj almeno una volta nella vita è obbligatoria per tutti quelli che siano in grado di affrontarlo, economicamente e fisicamente. L’APPARIZIONE a MAOMETTO Maometto non vide mai suo padre poiché morì a Yathrib al ritorno da un viaggio d'affari a Gaza. All'età di sei anni anche la madre morì, dopo averlo affidato a una tribù. Il primo tutore di Maometto fu il nonno paterno, che lo portò alla Mecca. Alla morte del nonno,venne sottoposto alla tutela dello zio paterno che lo seguì con grande attenzione avviandolo all’attività di pastore, poi di cammelliere e infine di mercantecarovaniere. Nel 595 Maometto sposò una ricca e colta vedova di circa 15 anni più anziana di lui e titolare di un'impresa carovaniera, la coppia ebbe 4 figlie e 2 figli morti in giovane età. Dopo il matrimonio, Maometto svolse il mestiere di mercante. La sua predicazione iniziò nel mese di Ramadan del 610, quando, secondo la tradizione tramandata dal Corano, sul Monte Hira, nei pressi della Mecca, al Profeta sarebbe apparso l'arcangelo Gabriele che gli disse queste parole: "Leggi, in nome del tuo Signore che ha creato, che ha creato l'uomo da un grumo di sangue. Leggi nel nome del tuo Signore il più generoso, che ha insegnato per mezzo del calamo, che ha insegnato all'uomo quello che non sapeva[3]." Inizialmente Maometto confidò questa esperienza solo a pochi intimi, tra i quali il cugino e i congiunti, mentre solo verso la fine del decennio successivo,iniziò a predicare in pubblico una rivelazione monoteistica. Egli predicava un Dio unico "Allah" (parola araba dalla stessa radice dell'ebraico Elohim), del quale lui era l'”Inviato” (rasūl) per concludere il messaggio profetizzato nella Bibbia. Le caratteristiche della sua predicazione erano un duro tono apocalittico e una ferma condanna del politeismo, che con i pellegrinaggi era una delle attività più remunerative alla Mecca. IL CORANO Il Corano è il testo sacro della religione dell'Islam. Per i musulmani il Corano, così come lo si legge oggi, rappresenta il messaggio rivelato quattordici secoli fa da Dio (Allāh) a Maometto (in arabo Muhammad) e destinato a ogni uomo sulla terra. Venne dettato da Maometto a vari testimoni che ne impararono a memoria alcuni versetti o tutto il suo corpus, venne quindi scritto su vari supporti (presumibilmente pezzi di legno, osso, pergamena, tessuti serici). Egli fece realizzare le prime quattro copie complete manoscritte (che inviò nelle quattro città principali della Umma) e fece bruciare le versioni discordanti (cui, forse, sfuggì quella ritrovata in Yemen nel 1972). STRUTTURA: Il Corano è diviso in 114 capitoli, detti sūre, a loro volta divise in 6236 versetti (sing. āya, pl. āyyāt), Ogni sura, con l'eccezione della nona, comincia con: "Nel nome di Dio, il clemente, il misericordioso", un versetto che è conteggiato solo nella prima sura. SURE MECCANE E MEDINESI Le sure sono divise in meccane e medinesi, a seconda del periodo in cui furono rivelate. Le prime sono state rivelate prima dell'emigrazione (Egira) di Maometto da Mecca a Medina, le seconde sono invece quelle successive all'emigrazione. Questa divisione non identifica il luogo della rivelazione, ma il periodo storico. In generale le sure meccane sono più brevi e di contenuto più intenso e immediato da un punto di vista emotivo (si racconta di conversioni improvvise al solo sentire la loro predicazione); le sure medinesi risalgono invece al periodo in cui il profeta Maometto era a capo della neonata comunità islamica e sono caratterizzate da norme religiose e istruzioni attinenti alla vita della comunità.