Carta intenti della Chiesa Cristiana Anglo Cattolica

CARTA D’INTENTI
INTENTI DELLA CHIESA CRISTIANA
RISTIANA ANGLO CATTOLICA
Dal vangelo dell’Apostolo Luca:
(Lc 22, 14 – 19) Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato
ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la
l
mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E preso un calice, rese grazie e disse:
«Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della
vite, finché non venga il regno di Dio».
Istituzione della comunanza universale
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato
per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo:
«Questo calice è la nuova alleanza
lleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
QUELLO CHE PROPONIAMO
La Chiesa Cristiana Anglo Cattolica crede fermamente nella Vera, Unica, Assoluta, Principale e
Universale Chiesa fondata, istituita e voluta dal Cristo vivo e risorto. La Chiesa Cristiana
Cr
Anglo
Cattolica trae la sua dottrina dai Vangeli e dalla Sacra Scrittura in genere.
gener Moltissime Chiese
scrivono nelle proprie denominazioni la parola “Chiesa Universale” in forma molto equivoca. Noi
non ci consideriamo Chiesa Universale, ma membra di
di quest’ultima, costituita e istituita per Grazia
di Dio. Dio nel suo immenso amore per l’essere umano, volle riconfermare
riconfermare con la venuta del
Cristo, la sua promessa della “salvezza” di tutto il genere umano.
umano
La Chiesa Cristiana Anglo Cattolica conferma in
in pieno il volere di Dio, attraverso la venuta del
Messia, Nostro Signore Gesù Cristo,
Cristo il quale ci parlò e riconciliò con il Padre. La Chiesa Cristiana
Anglo Cattolica crede fermamente che, con la venuta del Cristo sulla terra, Dio Padre volle
perfezionare la nostra vita spirituale con l’istituzione della sua “Santa e Universale Chiesa Cristiana
e Cattolica”.
Gesù non parlò mai nel segreto. Crediamo che, il Cristo volle insegnarci la vera fede in Dio. Gesù,
nella sua venuta, istituii due “massimi comandamenti” cioè, quelli che devono essere messi
innanzi a tutto. “Ama il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la
tua mente. Questo è il comandamento più grande e più importante. Il secondo è ugualmente
importante: Ama il tuo prossimo come te stesso. Tutta la legge di Mosè e tutto l’insegnamento dei
profeti dipendono da questi due comandamenti.” (Matteo 22. 37)
Questi due comandamenti fondamentali vengono spesso derisi, deturpati, usati in modo
inappropriato e soprattutto violati. Se pensiamo alle centinaia, se non migliaia di Chiese
Indipendenti ufficiali e non ufficiali, che si proclamano “Cristiane” per tenere solo alto un vessillo
identificativo statutario o giuridico, ma nella sostanza “non sono affatto cristiane”. Oggi, le Chiese
Indipendenti, si fanno guerra tra di loro, creando sempre divisioni persistenti e insanabili.
La Chiesa Cristiana Anglo Cattolica crede che, ognuno debba fare un passo indietro, noi per primi,
affinché si possa dare un vero senso alla parola “Cristiani”. Tutti, compresi noi, vogliamo essere
delle prime donne, tutti vogliamo essere Patriarchi, Primati e Vescovi di una fetta di Clero e
popolo, ma nessuno vuole essere membro della Vera Chiesa di Cristo.
Guardando con attenzione l’aspetto giuridico di tante Chiese o Prelature, notiamo solo dei veri
“altisonanti” titoli ecclesiali. La Chiesa Cristiana Anglo Cattolica, con questa carta d’intenti, vuole
mettere in evidenza questi assurdi comportamenti poco cristiani, senza offendere alcuno.
Notiamo ancor prima dei titoli, moltissimi sacerdoti, intenti a screditare o chiedere spiegazioni
sulle spiritualità di altre Chiese, senza guardarsi in uno specchio d’umiltà e correttezza, non
immischiandosi in questioni di “diritto interno” alle realtà ecclesiali esistenti.
La Chiesa Cristiana Anglo Cattolica, con la presente carta d’intenti, approvata tramite il Santo
Sinodo, intende invogliare ogni Chiesa Indipendente al dialogo reciproco, senza guardare il nome
del Vescovo oppure spiacevoli equivoci accaduti, forse, in passato. Noi confermiamo e crediamo,
che ogni Chiesa Cattolica Indipendente con valida Successione Apostolica è divina, però
auspichiamo anche un dialogo profondo tra codeste chiese. Nessuno di noi, può pretendere di
dialogare con la Chiesa di Roma, Patriarcato di Costantinopoli o Patriarcato di Mosca, se prima non
riusciamo a dialogare tra di noi “Chiese non ufficiali”.
Tutte le Chiese, nessuna esclusa, sono state chiamate alla professione dell’amore verso ogni
fratello. Le Chiese o Prelature indipendenti, devono essere fondate sulla comprensione reciproca
oppure si rischia di essere una piccola nicchia che professa solo un modo proprio di vedere la
religione e la fede.
Le Chiese devono fare qualcosa di concreto nel mondo, auspicando un dialogo tra persone civili e
soprattutto tra Confratelli nell’Episcopato. Non possiamo continuare a gettare fango in faccia alla
miriade di fratelli e sorelle di chiese diverse, ma tutti dobbiamo cercare di farci un profondo esame
di coscienza. Tutti dobbiamo riconoscere i nostri errori, tutti dobbiamo fare un MEA CULPA, tutti
dobbiamo cercare di sopportarci a vicenda nella diversità. È facile infangare un fratello, per farlo
sentire in colpa, ma sarà molto difficile riprendere un rapporto con quel fratello.
La Chiesa Cristiana Anglo Cattolica non può stare inerme a guardare questa confusione
“universale” tra le chiese indipendenti, ma deve cercare nel proprio piccolo d’intraprendere azioni
di dialogo con tutti. Tutti dobbiamo essere come Gesù ci vuole, cioè “Luce per il Mondo e Sale per
la terra” (Matteo 5:13-14).
Tutti noi, Vescovi e Sacerdoti delle varie realtà Ecclesiali, dobbiamo essere aderenti al Regno di
Cristo, per Grazia di Dio, dobbiamo saper valutare tutti secondo coscienza i nostri doveri e
comportamenti, oggi del tutto abominevoli verso ogni fratello e sorella non facente parte della
propria realtà/chiesa/prelatura.
Le Chiese devono imparare ad essere “Seguaci della Via”. La Via è Cristo, ma se quella Via viene
intrapresa in modo proprio “come possiamo essere ben voluti o guardati dal Padre?”. Ogni
Vescovo, vuole mantenere al proprio interno “uno scettro di potere” che verrà seppellito, un
giorno, con i nostri rimorsi e miserie. Una confusione universale, che fa solo male alla Chiesa,
senza contare il grave “cancro” che si crea tra i fedeli, che ogni giorno si imbattono contro tutte
queste realtà separate tra di loro.
Tutti, in modo eguale, cerchiamo di abbattere la Chiesa con più vocazioni o fedeli, altri vanno
dietro a delle assurde propagande di “Marketing” di tutte quelle Chiese create senza alcun
fondamento. Siamo arrivati tutti alla confusione più estrema. Tutti pensiamo alla nostra piccola
realtà, tutti pretendiamo di dialogare con altri, tutti pensiamo di fare del bene alla moltitudine dei
credenti e molti pensano ad una pubblicità sfrenata delle pagine, siti, realtà, iniziative e altre cose
che sinceramente non possiedono niente di religioso. Nessuno di noi si preoccupa di un vero
dialogo interreligioso tra realtà ecclesiali, dove ognuno si rispetta nella diversità e nella propria
autonomia. Oggi, tizio parla male di Caio, Caio parla male di Sempronio e tutti parlano male di
tutti. Così si finisce sotto l’occhio vigile e attento delle Chiese Ufficiali che guardando le nostre liti,
ridendo a squarcia gola.
Ogni Chiesa, compresa la nostra, deve comprendere il vero valore della propria missione, che non
riguarda quei pochi fedeli, amici e preti che ci seguono, ma deve essere molto più ampia.
Immaginate per un solo istante l’istituzione di un Santo Sinodo Comune Internazionale, con a capo
un confratello Vescovo Presidente del Sinodo, che risonanza può avere questo gesto d’unione.
Però, diciamola tutta, tutti i Vescovi mancano di “retta fede” oppure si credono PADRI CELESTI
sulla terra. Tutti parliamo male dell’altro, però nessuno di noi riesce a capire che “il Sacerdote è
fatto per benedire” cioè “dire bene del proprio fratello”. Tra i Vescovi e Sacerdoti delle varie
chiese, persiste un conflitto permanente che per il momento sembra difficile da risanare, però
tutto può essere messo da parte.
Oggi, con alle porte delle nostre nazioni la minaccia di un “conflitto armato” dove dei fratelli e
sorelle, credono di essere dalla parte della ragione assoluta tagliando la testa e bruciando vivi ogni
persona “miscredente”. Quella minaccia si chiama “ISIS”. Dall’altra parte del Mediterraneo,
nell’Europa civilizzata, non è presente l’ISIS (per il momento), ma esiste una cosa peggiore dell’ISIS.
L’egoismo religioso, l’indifferenza, il personalismo, l’essere sempre protagonista, l’ipocrisia e la
maldicenza, sembra essere molto diffusa nelle Chiese Indipendenti, questi atteggiamenti ci
rendono molto più abominevoli dei “taglia gole”.
Guardiamoci intorno, tutti crediamo di essere nella ragione, di essere detentori di successioni
apostoliche validissime, di insegnare la vera fede, di proclamare il vero Vangelo, di amare tutti e di
accettare tutti, però è solo IPOCRISIA, perché le nostre “parole” sono belle, i nostri propositi
edificanti, ma i nostri occhi pieni di cataratte. Noi tutti, non vediamo oltre la porta della nostra
realtà, perché pensiamo sempre ad una futura congiura “quello mi può derubare il mio trono”.
Oggi con tutta questa nostra separazione, ci stiamo creando dei troni propri, che nulla avranno a
che fare con Nostro Signore, perché stiamo detronizzando il suo potere eterno, per crearci un
trono tutto nostro. Come può il Signore benedire le nostre Chiese Indipendenti, se noi non ci
riconciliamo con tutti i nostri fratelli episcopi e non? Come può il Signore benedire la Santa
Eucarestia, se ci odiamo profondamente tra di noi? Forse, una riflessione arrivati a questo punto è
necessaria.
Ogni uomo è chiamato alla salvezza eterna, nessuno escluso. Non dobbiamo crederci detentori di
carismi e verità, ma dobbiamo mettere da parte ogni nostra voglia di protagonismo, per far
diventare unico e vero protagonista delle nostre realtà “Nostro Signore”.
Crediamo che è arrivato il momento per un profondo dialogo unitario tra le chiese, nessuna
esclusa, affinché si possa edificare in un comune accordo “la vera Patria di Cristo” il Regno tanto
decantato da tutte le nostre realtà ecclesiali. Mettiamoci in silenzio, ascoltiamo per un solo istante
la voce di Cristo che ci dice “Unum Sint”. Crediamo tutti che Cristo sia l'unico Maestro dei suoi
discepoli e che la maturità di tutti noi debba essere utile quale monito per l'intera Chiesa ed
ancora per l'unità universale.
Presentiamo, tutti uniti il Cristo al mondo, ad esempio di come l'uomo deve esprimersi, nella
condizione più gradita al Creatore. Gesù si presentò nel mondo assumendo la condizione sociale di
uomo semplice, umile e facendosi servo di tutti. Noi tutti oggi, celebriamo quella nascita semplice,
però ignoriamo la sua pratica, facendoci padroni di denominazioni e simboli che dividono.
Nessuno di noi è davvero umile, nessuno di noi vuole intraprendere un cammino comune di
rispetto reciproco nella diversità, perché ognuno vuole essere capo della propria realtà, perché
nessuno vogliamo intralci.
Come possiamo edificare il Regno di Dio? Questa è la domanda. La risposta deve nascere dal
cuore, dobbiamo chiederci se è giusto criticare un nostro fratello Vescovo, Sacerdote, Laico o
Religioso. Seguiamo tutti l'esempio di Cristo, il quale amò tutti indistintamente. Dobbiamo credere
profondamente nell’istituzione sacramentale di Gesù Cristo, da cui scaturisce l'unità che ci
costituisce fratelli e sorelle riuniti nell'unico Regno della terra, per come ci fu esemplificato, in
sintesi, nella raccolta spirituale ed apostolica “Ultima Cena”.
Crediamo almeno per una volta, alle parole di Gesù Cristo espresse nell’ultima cena, le quali
impongono ad ognuno di essere artefici dell’amore. Gesù ci disse “amatevi a vicenda” poi continuò
“come io vi amo”. Tutti dobbiamo amare come Lui. Gesù non ama tutte queste divisioni. Se oggi
tornasse sulla terra “troverebbe nelle nostre realtà la fede?” oppure troverebbe “solo Vescovi con
uno scettro tra le mani?”.
Uniamo le forze per la salvezza delle anime, non creiamo distinzioni e lavoriamo in comune
accordo con l’istituzione di un Santo Sinodo Internazionale, affinché tutte le nostre realtà
diventino “Luce per il mondo”.
Per questo preghiamo e questo auspichiamo.