CENNI SUL DECADENTISMO

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UNITA’ 2 –CAPITOLO 2
I BARBARI IN EUROPA
I REGNI ROMANO-BARBARICI:
Alla fine del V secolo d.C., l’Europa è ormai totalmente occupata dai barbari  questi danno vita ai REGNI
ROMANO-BARBARICI (nati dall’incontro tra civiltà omana + civiltà popoli barbari/germanici):
1) Regno dei Vandali  in Africa settentrionale (Tunisia, Algeria) + Sardegna, Corsica e isole Baleari;
2) Regno dei Burgundi nella valle del Rodano (nella Francia meridionale);
3) Regno dei Franchi  nella Gallia/Francia centro settentrionale;
4) Regno degli Svevi  nell’area nordoccidentale della Penisola iberica;
5) Regno degli Ostrogoti  in Italia, Svizzera, Austria, e parte dei balcani
6) Regno Alemanni  tra Francia, Germania
7) Regni Britanni, Angli e Sassoni  in G.B.
In tutti i Regni romano-barbarici la minoranza barbarica coesiste con la maggioranza romana più numerosa 
in molti casi i sovrani germanici per governare cercano la collaborazione della classe dirigente
locale/romana/latina, sfruttando ciò che resta del sistema amministrativo e politico dell’Impero e della Chiesa;
sostanzialmente l’aristocrazia barbara detiene il potere militare, mentre la popolazione romana/latina detiene la
gestione dell’amministrazione.
Incontro tra due civiltà: abbiamo detto che i Regni romano-barbarici nascono dall’incontro e dalla sinergia di
due civiltà, quella romana/latina + quella barbarica; i barbari nella maggioranza dei casi cambiano il loro modo
di vita, trasformandosi da contadini e guerrieri in proprietari terrieri, adottano sempre più lo stile di vita dei
romani/dei latini nei comportamenti e nei valori; sul piano giuridico, mescolano le leggi barbariche + le leggi
romane/latine  anzi vi è una progressiva influenza del diritto romano su quello barbarico; in campo religioso
 arianesimo dei Germani in alcune zone riesce a coesistere/convivere con il cristianesimo dei romani, oppure
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i barbari finiscono con il convertirsi al cristianesimo; dove la coesistenza tra barbari e romani è maggiore si
hanno regni più stabili e duraturi.
OSTROGOTI E TEODORICO:
Dopo la deposizione di Romolo Augustolo nel 476, il potere è esercitato per 13 anni dal generale germanico
Odoacre “Re delle genti germaniche”, con il consenso di Zenone (imperatore d’Oriente).
Odoacre:
- dà 1/3 delle terre ai barbari
- rispetta l’ordinamento romano esistente
- riesce a far legare aristocrazia barbara e romana
- affida ai romani/latini la gestione dell’amministrazione
- dimostra un atteggiamento deferente nei confronti della Chiesa
- il regno di Odoacre cade per precisa volontà di Zenone imperatore d’Oriente: questi minacciato a est
dagli Ostrogoti (488), li invita a trasferirsi in Italia
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TEODORICO: il re ostrogoto/goto Teodorico con l’intero popolo migra versi l’Italia, dove giunge nel
489. Dopo diverse battaglie, Odoacre si consegna al nemico Teodorico che lo uccide a tradimento. Nel
494 Teodorico è proclamato sovrano e viene riconosciuto dall’imperatore d’Oriente ANASTASIO I
(successo a Zenone). Teodorico sposta la capitale a Ravenna. Gli Ostrogoti si stanziano nel centro e
nord Italia, Dalmazia, Pannonia, Norico, Rezia, Provenza
Il governo di Teodorico:
dà vita a un regno di grande prestigio (influenzato dalla cultura romano-cristiana ricevuta a
Costantinopoli in giovinezza)
subordina il suo potere al potere dell’Imperatore d’Oriente
considera se stesso il continuatore degli imperatori romani e mira a restaurare l’antico splendore
romano
mantiene in vita l’amministrazione romana/latina
si avvale di amministratori, politici, intellettuali ecc, provenienti dalla nobiltà romana (Cassiodoro,
Boezio, Simmaco)
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sotto di lui, la convivenza tra barbari e romani si fonda sulla “divisione delle funzioni”  ai barbari è
riservato il potere militare e l’uso delle armi, mentre ai romani è data in gestione l’attività economicoamministrativa; tale separazione romani-goti è forte anche a livello etnico  romani e goti vivono
sostanzialmente separati, ciascuno con le proprie tradizioni, leggi, lingue, permane addirittura in vigore
la vecchia legge romana (del 370 d.C.) che vietava i matrimoni misti;
a livello religioso  goti e
romani professano due religioni diverse  i goti l’arianesimo, i romani il cattolicesimo. Teodorico
mantiene un atteggiamento moderato nei confronti del “monofismo” orientale = (una natura), dottrina
che sosteneva che in Cristo è presente la natura divina ma non quella umana; il monofismo viene
condannato nel Concilio di Calcedonia del 451.
politica restauratrice e imperiale: considerando se stesso il continuatore degli imperatori romani,
conduce una politica di restaurazione imperiale in occidente;
sul piano economico Teodorico favorisce lo sviluppo dell’agricoltura e del commercio  ciò
contribuisce alla ripresa demografica
sul piano delle opere pubbliche, Teodorico favorisce le bonifiche dei terreni paludosi, la costruzione di
acquedotti e di mura, la ricostruzione e costruzioni di edifici e monumenti (ad es. Sant’Apollinare
Nuovo a Ravenna)
in politica estera  Teodorico vuole affermare la propria egemonia su vari regni romano-barbarci
d’Occidente, con diverse conquiste territoriali (Dalmazia, Pannonia, Norico, Rezia ecc)
CRISI DEL REGNO OSTROGOTO/GOTO  il progetto di restaurazione di Teodorico crolla a causa
della questione religiosa, quando sale al trono dell’Impero romando d’Oriente GIUSTINO I, di fede
cattolica, che combatte il monofismo e riporta l’oriente all’ortodossia (= retta dottrina, indica
l’accettazione totale delle regole della fede cattolica stabilite dai concili); la diffusione dell’ortodossia e
la riunificazione dei cattolici, determina l’isolamento degli Ostrogoti/Goti  nel 523 GIUSTINO I
emana misure dure contro i dissidenti che colpiscono direttamente l’arianesimo di Teodorico;
Teodorico condanna a morte il filosofo Boezio e Simmaco e fa imprigionare il papa Giovanni I; alla
morte di Teodorico nel 526, il regno ostrogoto si avvia verso la dissoluzione; la figlia di Teodorico,
Amalasunta, reggente per conto del giovane ATALARICO, tenta la conciliazione, ma è fatta uccidere
dal cugino e marito TEODATO  questo fatto offre all’Impero romano d’Oriente il pretesto per
riconquistare l’Italia (con GIUSTINIANO).
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- I FRANCHI:
Dopo il 476, i Franchi stanziati in Gallia danno vita a diversi regni.
Nel 481 CLODOVEO, discendente di re Meroveo (da cui la dinastia dei Merovingi), riesce ad avere la
meglio sugli altri re franchi, unificando le tribù in un unico regno con assetto unitario.
Dopo aver esteso i confini del regno a ovest e sud, Clodoveo prosegue la sua politica espansionistica contro
i Burgundi, gli Alamanni, i Visigoti (507 d.C.).
- Conversione di Clodoveo  Dopo lo scontro con i Visigoti, Clodoveo si converte al cattolicesimo e viene
battezzato a Reims  la conversione al cattolicesimo apre al sostegno della Chiesa (c’è da ricordare che gli
altri re barbari avevano adottato il cattolicesimo in forma di arianesimo) e favorisce la conversione di tutto
il popolo franco che adotta come santo patrono Martino di Tours. La conversione assicura a Clodoveo il
sostegno del clero e della Chiesa, dell’aristocrazia latina e dell’imperatore d’Oriente, favorendo
l’integrazione tra franchi-galli-romani.
- Adozione lingua romana  i franchi adottano la lingua delle popolazioni di origine romana.
- Sul piano politico-amministrativo  Clodoveo si avvale della collaborazione della nobiltà gallo-romana,
sia laica sia ecclesiastica (commistione franchi-galli-romani + laici-vescovi)
- sul piano militare  Clodoveo impone il servizio militare ai sudditi di condizione libera
- sul piano giuridico-sociale  tutti i cittadini sono soggetti al re franco e codifica in forma scritta le leggi
franche LEX SALICA.
- LA DIVISIONE DEL REGNO FRANCO  alla morte di Clodoveo nel 511 d.C., il regno franco viene
diviso in 4 parti fra i suoi figli: Clotario, Clodomiro, Teodorico e Childeberto.
1) Aquitania  Teodorico
2) Austrasia  Clotario
3) Burgundia  Clodomiro
4) Neustria  Childeberto.
La divisione in 4 parti del regno franco è dovuta ad esigenze di amministrazione, senza minare l’unità dello
Stato medesimo; tale spartizione non impedisce comunque la politica espansionistica dei franchi (in
Turingia, Burgundia, Provenza).
La stabilità del regno franco inizia a vacillare a partire dalla metà del VI secolo d.C., a causa: a) dei
conflitti dinastici, b) delle lotte tra i vari sovrani, c) dell’erosione del potere dei re esercitata
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dall’aristocrazia  la conseguenza di questi contrasti porta ufficialmente alla divisione dello Stato nel 614
d.C.
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