il gioco e la promozione delle abilita` sociali

IL GIOCO E LA
PROMOZIONE DELLE
ABILITA’ SOCIALI
Corso Base
Centro Autismo e Disturbi dello Sviluppo
Azienda USL di Rimini U.O. di Neuropsichiatria
dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Formazione insegnanti anno scolastico 2013-14
IL GIOCO
Perché è importante?
• Sviluppa abilità cognitive
• I bambini mettono in pratica e si
“allenano” sui ruoli e sulle convenzioni
sociali
• È divertente!
Il gioco
• Il gioco indipendente/cognitivo – il bambino
comprende il funzionamento del gioco e
ripete da solo l'attività connessa all'uso.
• Il gioco sociale/interattivo – permette di
esercitare abilità sociali come attenzione
congiunta, imitazione, turno e presuppone la
condivisione con un altro (adulto o bambino)
Tipi di gioco indipendente
• Gioco manipolativo-sensomotorio: il
bambino gioca prestando attenzione
alle caratteristiche fisiche del
giocattolo (lo sbatte, lo guarda, lo
succhia…) e organizza i giocattoli
senza uno scopo preciso (es. mette i
cubi in fila)
• Circa primi 9 mesi di età
• Gioco funzionale: i giocattoli sono
usati secondo la loro funzione.
L’organizzazione del materiale segue
un scopo. Ad es. spingere una
macchinina, fare le costruzioni
• Circa 9 – 12 mesi
• Gioco di finzione: fare finta che un
oggetto “prenda vita”. Ad es. far
andare la macchinina sul pavimento e
fare “brrrrum” o dare da bere alla
bambola perché è stata invitata ad
una merenda.
• Dopo i 18 mesi
• Gioco simbolico: usare un oggetto
come se fosse qualcos’altro. Ad es.
avvicinare il telecomando all’orecchio
e dire “pronto?”
… e nei bambini con disturbo
dello spettro autistico?
• Uno dei problemi dei bambini con
DSA è che non sanno giocare
• Spesso gli oggetti non sono usati in
modo flessibile
• Anche il gioco di finzione, se
compare, è poco flessibile (es.
ripropongono sempre la stessa
sequenza presa dai cartoni animati)
Come intervenire?
• Occorre fare una prima osservazione
e valutazione del gioco attuale del
bambino.
• Poi, in base al tipo di gioco che sta
emergendo (manipolativo, funzionale,
di finzione o simbolico), insegnare
come si fa a giocare
Gioco manipolativo
• Creare giocattoli sfruttando gli
interessi sensoriali del bambino
• Può essere necessario insegnare ad
utilizzare il gioco, con guida fisica o
imitazione a seconda del bambino
Cerchio colorato
Palline
nell’imbuto
Bastone della pioggia
Gioco funzionale
• Inserirsi nel gioco spontaneo del
bambino, ampliandolo (introdurre
nuovi schemi di gioco funzionale)
• A tavolino, insegnare in maniera
strutturata come si gioca con i
giocattoli (es. torre con i cubi,
incastri, puzzle, timbri...)
Gioco di finzione
• Inserirsi nel gioco spontaneo del
bambino, ampliando gli schemi (es. se il
bambino fa andare una macchina avanti
e indietro sollecitarlo a farla passare
sotto ad un ponte, lungo una pista...)
• A tavolino in maniera strutturata,
insegnare sequenze di gioco attraverso:
- imitazione (è la modalità più
funzionale)
- guida fisica (se il bambino non riesce
ad imitare)
- istruzioni verbali (poche)
Come insegnare il gioco di
finzione
Per es. attraverso l'imitazione:
• Stesso set di giochi es. 2 omini, 2 letti, 2
lavandini, 2 tazze
• L'adulto propone una serie di azioni che il
bambino deve riprodurre per imitazione passo
passo, etichettando ogni azione (la complessità
dipende dal bambino)
Es. dorme, si alza, beve, lava i denti
• Si propone al bambino di rifare tutto da solo
• Riproporre dopo un po’ senza il modello
Come insegnare il gioco di
finzione
• Iniziare da pochi passaggi ed
aumentare gradualmente la lunghezza
delle sequenza
• Eliminare rapidamente il modello e
rinforzare il bambino quando propone
le sequenze da solo
Gioco simbolico
• Insegnare ad usare oggetti come
fossero altri
• Prompt: guida fisica, imitazione ed
eventualmente immagine dell’oggetto
rappresentato
• Una volta acquisito inserirlo in
sequenze di gioco conosciute
Gioco simbolico
• Idee per semplici sequenze di gioco:
• Usare parti di storie semplici e conosciute dal
bambino (es. spezzoni di cartoni animati,
semplici favole)
• Bilanciare materiali usati in modo simbolico e
non
• Fare in modo che sia intrinsecamente
divertente
• Mantenere un linguaggio semplice
• Eventualmente usare suggerimenti visivi per
chiarire la sequenza della storia che si vuole
rappresentare
GIOCO SOCIALE
• In isolamento (gioca da solo)
• Orientamento (comincia a guardare gli altri
bambini giocare)
• Parallelo/imitativo (due bambini giocano
condividendo lo stesso spazio ma ognuno ha il
suo giocattolo)
• Cooperativo (giocano insieme e contrattano
lo svolgimento del gioco)
N.B. … entrano in gioco le abilità sociali!
ABILITA’
SOCIALI
ABILITA’ SOCIALI
• Abilità innate
• Intersoggettività primaria (Primi 7-9 mesi):
capacità di stare in una relazione a due bambinomamma (orientamento, attivazione, attenzione,
interesse per il viso umano, alternanza dei turni)
• Intersoggettività secondaria (9-18 mesi): iniziano
gli scambi a tre - bambino, altra persona, oggetto e i primi giochi sociali (attenzione congiunta,
triangolazione dello sguardo, imitazione, emozione
congiunta)
… e nei bambini con
autismo?
• scarsa differenziazione tra visi ed altri
oggetti
• lo sviluppo dell’interesse va più “verso
gli oggetti” che verso le persone
• primi problemi già nell’intersoggettività
primaria
Prime abilità sociali
Distinguiamo le abilità
• Con l’adulto
• Con i pari
Per aiutarci nell’insegnamento di
queste.
Abilità sociali con l’adulto
• Pairing!
• Routine sociali senza oggetti (es. cucù,
solletico, vola vola, cavalluccio…)
• Routine sociali con oggetti (es. gioco con
bolle di sapone, giochi col palloncino, torre
con cubi da fare cadere…)
Abilità sociali con i pari
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Pairing con i pari
Accettare oggetti dalle mani dei bambini
Imitare gli altri bambini
Accettare il contatto fisico dei bambini (es. girotondo)
Chiedere oggetti ai bambini
Chiedere ai bambini di completare un’attività
Rispondere a istruzioni degli altri bambini
Partecipare ad un semplice gioco
Invitare a giocare
Cooperare in un gioco
Gioco con i pari
• Gioco parallelo
• Gioco condiviso/cooperativo
Esempio di gioco parallelo (con
coppie identiche di oggetti)
• Ogni bambino ha
il suo disegno e i
rispettivi
materiali da
inserire
• I due o più
bambini
condividono lo
stesso tavolo
Esempi di gioco condiviso
Gioco a turno: inizialmente trovare giochi
semplicissimi senza altre regole tranne …il turno!
Può essere anche completare una torre con i cubi
o fare scendere a turno una macchinina in una
pista…, oppure…
• Gioco a turno: anche qui possono
essere usati indicatori visivi per
capire a chi tocca, ad es. un cappellino
o una bandierina, ma è sempre meglio
usare indicatori già presenti nel
conteso del bambino, se possibile
• (es.:passaggio del dado/del vassoio
che contiene le tessere…)
• Attenzione a non inserire più regole insieme!!
• La prima cosa che si insegna è il rispetto del turno
(a due)
• Poi si possono insegnare regole più complesse di
giochi da tavolo (es. Tombole
immagini/numeri/suoni, Memory, domino, Forza 4,
indovina chi, pirata, gioco del mimo, giochi di
carte…) e giochi motori (Uno due tre stella, sacco
pieno/vuoto, gioco della sedia, regina reginetta,
scatoline magiche, birilli, lancio al bersaglio,
percorsi motori, caccia al tesoro, strega comanda
colore, lupo mangia frutta...)
• Gioco di finzione/simbolico: il
bambino deve già avere alcuni schemi
di gioco di finzione/simbolico e
l’adulto lo sollecita a condividerli con
un altro bambino
Proposte per l'integrazione...
(con bambini o ragazzi ad un basso livello di
funzionamento)
• Partecipazione a laboratori
• Svolgimento di attività indipendenti in
classe (es. scatole/schede di lavoro)
Partecipazione ai laboratori
• Il laboratorio deve essere alla portata del
bambino/ragazzo
• Precedente insegnamento delle abilità necessarie
per il laboratorio (eventuale laboratorio
“individuale” prima del laboratorio di gruppo)
• Fornire un’immagine di competenza ai compagni
• Programmare il laboratorio in modo da intervallare
l’attività con pause (es. merenda) in modo da gestire
meglio il tempo e la motivazione
Alcune idee per laboratori
Mosaico con guida sotto (DJECO)
Perline pyssla (PERLER)
Pon-pon
Decorazione cornici, scatole…
Costruzione giochi (es. memory)
Braccialetti perline
Costruzione strumenti musicali (bastone
pioggia, maracas, tamburello)
Giochi da tavolo
Attività indipendenti in
classe
Una attività per essere considerata indipendente deve essere
svolta dall’inizio alla fine in autonomia senza alcuna istruzione né
aiuto da parte dell’insegnante.
Organizzazione del materiale da sinistra a destra:
- le cose da fare a sinistra
- al centro lo spazio per farle
-a destra uno spazio/scatole per riporle una volta fatte
Si possono fare in questa maniera:
•Attività/giochi funzionali
•Scatole di lavoro
•Schede di lavoro (per alunni con competenze medio-basse)
Attività funzionali e scatole di lavoro
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Puzzle, incastri
Collane di perle
Fare un “quadro” con il Didò
Chiodoni con le immagini sotto
Timbri in spazi già definiti
Figurine/ Stickers
Mosaico (vedi giochi della Quercetti)
Monete nel salvadanaio
Cannucce nella bottiglia
Fori autoescludenti
Tappi e bottiglie
…
Schede di lavoro
- collegare la parola all’immagine
- scrivere la parola di fianco all’immagine
- scrivere parola in verticale sotto all’immagine per poi fare
Cruciverba semplici con l’immagine posizionata accanto alla casella
della prima lettera della parola.
T rova tutte le stelle
- trovare un’immagine tra tante (es. “trova tutte le stelle “ in una
pagina in cui ci sono diverse forme tra cui anche stelle;
inizialmente fargli cerchiare o barrare l’item di esempio e poi gli
T rova tutte le stelle
altri presenti nella pagina). Es.
- unire oggetti associati (es. piede-calza…)
-unire parole che si riferiscono ad oggetti associati
- incollare la figura accanto all’oggetto associato
T rova tutte le stelle
- unire punti
- collegare numero a quantità
- scrivere numeri mancanti in una linea di numeri
- colorare un certo numero di pallini accanto al numero scritto
Bibliografia:
• Xais e Micheli (2001). Gioco e interazione sociale
nell’autismo. Ed. Erickson
• Beyer e Gammeloft (2001). Autismo e Gioco. Ed.
Phoenix
• Gutstein e Sheely (2005). Sviluppare le relazioni
nei disturbi autistici. Ed. Erickson
• Zacchini e Micheli (2006). Anch’io gioco. Ed.
Vannini
• Greenspan e Wieder (2005). Bambini con bisogni
speciali. Ed. Giovanni Fioritti
• Cottini e Vivanti (2013). Autismo come e cosa fare
con bambini e ragazzi a scuola. Ed. Giunti