01165_222_223_VOL2_P5_UDA1_apertura 14-02-2007 10:43 Pagina 222 B Parte 5 Il secolo dei Lumi B CONOSCERAI... i contenuti le idee dell’Illuminismo, le forme attraverso cui si diffusero, i rapporti con la società del tempo B le riforme dell’assolutismo illuminato nell’Europa del Settecento B gli esiti delle riforme B i difficili rapporti tra i governi e la Chiesa cattolica sia in Italia che nel resto d’Europa B la geografia politica dell’Italia del Settecento e le voci italiane dell’Illuminismo B Unità 1 L’Illuminismo Unità 2 Assolutismo illuminato e riforme Unità 3 L’Italia del Settecento Indagine 5 La tratta degli schiavi B Dossier del cittadino europeo IMPARERAI A... Tortura e pena di morte B costruire il quadro della cultura illuminista individuare le cause che indussero i sovrani a far proprie alcune idee dell’Illuminismo B utilizzare gli strumenti della storiografia per comprendere gli insuccessi dei tentativi di riforma B compilare tabelle che consentano di sintetizzare la complessità della situazione politica, il movimento delle idee, gli obiettivi delle riforme B B la linea del tempo 1694-1778 1712-78 1717-80 1723-90 Voltaire Jean Jacques Rousseau Maria Teresa d’Asburgo Adam Smith 01165_222_223_VOL2_P5_UDA1_apertura 15-02-2007 14:27 Pagina 223 B lo spazio NORVEGIA SVEZIA Upsala San Pietroburgo Stoccolma Glasgow Edimburgo GRAN BRETAGNA Copenaghen MARE DEL NORD MAR BALTICO PRUSSIA POMERANIA Cambridge PROVINCE UNITE Amsterdam Londra Berlino Leida Gottinga AR Halle PAESI TO IS BASSI Lipsia Parigi SPAGNOLI Versailles AUSTRIA Strasburgo Vienna Varsavia IMPERO RUSSO POLONIA UCRAINA FRANCA FRANCIA CONTEA Ginevra TIROLO Venezia Torino PORTOGALLO Bologna ROSSIGLIONE Lisbona Madrid SPAGNA Pisa MAR MEDITERRANEO MAR NERO Firenze Roma Napoli IMPERO OTTOMANO L’Europa nell’età dell’Illuminismo Conquiste di Luigi XIV Domini degli Asburgo d’Austria Domini dei Borbone di Spagna Regno di Svezia Movimento artistico Palazzi costruiti sul modello di Versailles Movimento scientifico e letterario Principali università Principali centri accademici Luoghi di edizione di riviste scientifiche e filosofiche B i protagonisti Gli studiosi, i letterati e i filosofi che diffondono le idee dell’Illuminismo e il pubblico colto che ne viene a conoscenza B I sovrani illuminati impegnati a riformare e rafforzare i loro regni B La Chiesa cattolica che a poco a poco vede diminuire la propria influenza B 1724-1804 1751 1762 1773 1781 1786 Immanuel Kant Diderot e D’Alembert pubblicano l’Encyclopédie Inizia il regno di Caterina II Romanov Rivolta di Pugačëv Giuseppe II emana la Patente di tolleranza Pietro Leopoldo d’Asburgo abolisce la tortura e la pena di morte 13-02-2007 16:51 Pagina 224 B 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 1 L’Illuminismo Unità Nel Settecento nasce e si sviluppa un movimento culturale, l’Illuminismo, che ha come caratteristica principale la fiducia nella ragione, cioè nell’intelligenza degli esseri umani. La ragione viene paragonata alla luce: come questa illumina e disperde l’oscurità, così l’intelligenza cancella il buio dell’ignoranza e permette agli uomini di conquistare la felicità. Per questo motivo il Settecento è definito “secolo dei Lumi”. La diffusione delle idee Tra le persone ritratte davanti alla porta vi sono probabilmente i lettori interessati ai libri in vendita. Le idee circolano attraverso libri e riviste tra persone di differente condizione sociale: aristocratici, ecclesiastici, ma anche uomini di condizione borghese, accomunati dalla capacità di leggere e scrivere, magari anche in una lingua differente dalla propria. Naturalmente non tutti possiedono questo elevato grado di cultura: la diffusione delle idee dell’Illuminismo riguarda infatti una ristretta minoranza di persone; tuttavia si tratta di un fenomeno importante perché favorisce la nascita di un nuovo modo di considerare la vita, il mondo, gli uomini, la società. Siamo a Parigi, verso la metà del Settecento. Vediamo un negozio di libri la cui insegna può essere tradotta così: “Sotto il segno di Minerva”: Minerva era per i Romani la dea della ragione e della sapienza. All’interno della libreria si intravedono allineati sugli scaffali numerosi volumi. I fogli attaccati al muro dell’edificio suggeriscono che si tratta di una libreria ben fornita, nella quale sono in vendita gli scritti di studiosi celebri dell’epoca, le cui opere alimentano la discussione e la riflessione. Accatastate davanti alla porta, inoltre, vi sono scatole di libri provenienti da Paesi diversi o in procinto di essere inviati a diverse destinazioni. L. Defrance, A l’Egide de Minerve, (1760 circa) Parigi, Museo Marmottan. Quando? Nel XVIII secolo. Dove? In Francia, in Gran Bretagna, nelle Province Unite, in alcune zone della Germania e dell’Italia, nella Confederazione svizzera, in Russia, nei domini asburgici e nelle colonie nordamericane. Che cosa accade? Si diffondono le idee dell’Illuminismo. Si forma un pubblico di lettori interessati, che si riuniscono in associazioni culturali, accademie scientifiche, circoli di lettura, i quali favoriscono la circolazione e lo scambio delle nuove idee. 224 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 225 UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO 1. La fiducia nella ragione B «Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!» «Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo» scrisse nel 1784 il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804). Chi erano, dunque, gli illuministi? Erano studiosi che si occupavano di svariati problemi e che spesso non condividevano le stesse opinioni. Tutti, però, avevano in comune un’identica convinzione: gli uomini dovevano imparare a usare senza paura la loro ragione per affrontare ogni campo del sapere. B Un punto di partenza importante L’Illuminismo raccolse l’eredità degli sviluppi scientifici che si erano verificati nel corso del Seicento. Le opere di Isaac Newton, ad esempio, ebbero grande diffusione. Furono tradotte in più lingue e circolarono anche numerosi testi che ne spiegavano le teorie in modo semplice, per renderle comprensibili anche ai lettori meno preparati. La lezione più preziosa ricavata dagli scienziati del Seicento fu il metodo che essi avevano utilizzato per studiare la natura, cioè il metodo sperimentale (➥ parte 3, unità 3). Non ci si doveva accontentare di ciò che era stato tramandato nei secoli dalla tradizione. Al contrario, occorreva osservare direttamente i fenomeni naturali, scoprire le leggi che ne regolavano il funzionamento e controllare continuamente le conclusioni cui si era giunti, compiendo esperimenti. B Il metodo sperimentale per lo studio di diverse discipline Seguendo questo procedimento lungo e paziente gli illuministi rinnovarono le conoscenze di diverse discipline scientifiche. Antoine-Laurent Lavoisier (1743-94) fece importanti scoperte nel campo della chimica (la scienza che studia la composizione delle sostanze). Lo svedese Linneo (1706-78) e il francese Georges-Louis Leclerc de Buffon (1749-1804) studiarono le specie animali (zoologia) e quelle vegetali (botanica). L’americano Benjamin Franklin (1706-90) e l’italiano Luigi Galvani (1737-98) osservarono le proprietà dell’elettricità. B Gli illuministi lottano contro il peso della tradizione Le ricerche scientifiche compiute nel Seicento furono decisive anche per un altro motivo. Gli studiosi dell’epoca avevano messo in discussione le teorie degli antichi che erano state accolte dalla Chiesa come verità, poiché si accordavano con le Sacre Scritture e con gli insegnamenti della religione. Per sostenere le loro convinzioni avevano dovuto affrontare una dura lotta contro l’autorità della Chiesa (è sufficiente pensare alla vicenda di Galileo). Gli illuministi, riflettendo su queste difficoltà, compresero che spingere gli uomini a fare affidamento soltanto sulle proprie capacità significava intraprendere una coraggiosa battaglia. Occorreva, infatti, liberarsi dal peso delle tradizioni, delle antiche certezze e della superstizione. J.-B.-S. Chardin, Gli strumenti della scienza, 1731, Parigi, Museo Jacquemart-André. 225 B 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 226 PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI B La polemica contro la religione In questa battaglia essi criticarono apertamente la religione. Accusavano le chiese (in particolare quella cattolica) di avere ostacolato il cammino della conoscenza. L’insegnamento che esse impartivano non ammetteva dubbi: la verità era stata rivelata da Dio e ai fedeli veniva chiesto di accettarla senza discutere. Gli illuministi, invece, volevano sottoporre all’esame della ragione anche le dottrine religiose. Ciò che vi era di ragionevole in esse doveva essere conservato, mentre tutto il resto andava respinto come frutto della superstizione. Nacque così una nuova forma di religiosità, chiamata deismo, che faceva a meno di cerimonie e sacerdoti. Si basava su un unico principio, che avrebbe potuto essere condiviso dai seguaci di qualsiasi credo: la fede in un creatore dell’universo, buono e giusto. Seguendo questo procedimento, alcuni si spinsero a negare l’esistenza di Dio (definiti “atei”, cioè senza Dio) e a considerare inutile e dannosa qualsiasi religione. B Si condanna l’intolleranza che ha causato guerre e sofferenze Pur avendo opinioni diverse, i deisti e gli atei erano d’accordo almeno su un punto: le religioni tradizionali, nei secoli precedenti, erano state la causa di guerre e sofferenze. Ciascuna si considerava l’unica custode della verità e questa certezza aveva spinto tutte le chiese a compiere violenze terribili contro gli avversari. Perseguitare chi professava un credo diverso, infatti, per lunghi anni era stato ritenuto un dovere, un rimedio duro ma necessario per impedire che l’eresia si diffondesse. L’Illuminismo lottò per capovolgere questo modo di pensare e per affermare il principio della tolleranza. Sia le autorità ecclesiastiche sia i sovrani dovevano smettere di controllare le coscienze dei sudditi e di punire quelli che non aderivano alla fede ufficiale. Uomini e donne con opinioni diverse in materia di fede potevano convivere pacificamente gli uni accanto agli altri. B L’uomo, affidandosi alla ragione, può costruire una vita migliore L’aspra polemica contro la religione contribuì a far nascere una mentalità laica, ossia un nuovo modo di riflettere sull’esistenza dell’uomo, completamente diverso da quello proposto dal cristianesimo. Gli illuministi non avevano interesse per il problema della salvezza dell’anima e del suo destino dopo la morte, ma piuttosto si preoccupavano di indicare la strada per raggiungere il benessere e la felicità sulla terra, convinti che la scienza e il sapere potessero garantire all’umanità un futuro di progresso, cioè di continui miglioramenti. Non si illudevano che tutto ciò si potesse ottenere facilmente, perché conoscevano le debolezze e i difetti degli esseri umani, ma nonostante ciò avevano fiducia nelle loro capacità. Per essi, dunque, il progresso era come un cammino faticoso e pieno di ostacoli: lentamente e tra mille difficoltà sarebbe stato possibile correggere gli errori del passato. A. Menzel, A tavola con Federico II il Grande. Il sovrano di Prussia è al centro, con l’abito scuro: è circondato da studiosi e intellettuali. Il terzo personaggio da sinistra è Voltaire. 226 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 227 UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO le voci del tempo Tolleranza e intolleranza Sul problema della tolleranza Voltaire scrisse un famoso saggio, intitolato appunto Trattato sulla tolleranza. L’occasione fu la condanna a morte di un protestante di Tolosa, accusato (ingiustamente) di aver strangolato il figlio per impedirgli di convertirsi al cattolicesimo, condanna che fu eseguita fra orribili torture. In questo passo Voltaire, che coltivava una fede in Dio basata sulla ragione, spiega che la religione non deve essere imposta con la violenza e denuncia l’assurdità dell’odio che nasce tra uomini seguaci di un credo diverso. Ma ragionando in buona fede, la nostra religione, per il fatto che è divina, dovrebbe forse imporsi con l’odio, con la persecuzione, l’esilio, la confisca dei beni, la prigione, la tortura, il delitto e per giunta rendere grazie a Dio per tali delitti? Quanto più la religione cristiana è divina, tanto meno toccherà all’uomo imporla. Se Dio l’ha fatta, Dio la sosterrà anche senza di voi. Ricordate che l’intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa! Infine, vorreste far difendere dal boia la religione di un Dio che dal boia è stato ucciso, e che non ha predicato se non la dolcezza e la pazienza? […] Che coloro i quali accendono ceri in pieno giorno per celebrarti [l’autore si rivolge a Dio], sopportino coloro che si contentano della luce del tuo sole; che coloro i quali ricoprono le loro tonache con una tela bianca per significare che bisogna amarti, non odino coloro i quali affermano la stessa cosa ricoperti da un mantello di lana nera […] […] Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! Aborrire la tirannia esercitata sulle anime, così come hanno in esecrazione il brigantaggio, che sottrae con la violenza il frutto del lavoro e della pacifica industria! Se i flagelli della guerra sono inevitabili, almeno non odiamoci, non straziamoci a vicenda nei tempi di pace, e impieghiamo l’istante della nostra esistenza a benedire ugualmente in mille lingue diverse, dal Siam alla California, la tua bontà che ci ha donato quest’istante! Voltaire, Trattato sulla tolleranza, a cura di M. Ghio, in Grande antologia filosofica, Marzorati, Milano 1968, vol . XIV François-Marie Arouet, noto come Voltaire, stampa del XVIII sec. Per identificare la fonte Tipo di fonte Trattato filosofico Autore François-Marie Arouet, detto Voltaire Data 1763 Lingua originale Francese Parole da comprendere Se Dio l’ha fatta, Dio la sosterrà anche senza di voi Se la religione proviene da Dio non è necessario che gli uomini (le autorità ecclesiastiche o quelle civili) si sforzino di imporla. L’intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa! Costringendo gli uomini ad abbracciare una religione si rischia che alcuni fingano di aderire solo per paura e che altri si ribellino e Voltaire crede che questa sia una tragica alternativa. Aborrire Detestare. Hanno in esecrazione Disprezzano. Domande alla fonte B Secondo Voltaire, quale atteggiamento devono avere gli uni verso gli altri gli uomini che hanno un modo diverso per adorare Dio? PRIMA VERIFICA Rispondi oralmente alle seguenti domande. ● Secondo gli illuministi, a che cosa si dovevano affidare gli uomini per affrontare ogni campo del sapere? ● Quale fu la più importante eredità che essi raccolsero dagli sviluppi scientifici del Seicento? ● Secondo gli illuministi, perché gli uomini utilizzassero la propria ragione di quale peso era necessario liberarsi? ● Quali critiche muovevano alla religione? ● In quale principio credevano i deisti? Erano in accordo con gli atei? ● Che cosa occorreva secondo gli illuministi perché si affermasse il principio della tolleranza? ● Prova a spiegare che cosa si intende affermando che la polemica contro la religione fece nascere una mentalità laica. ● Per gli illuministi in quale modo era possibile costruire un futuro migliore? Pensavano che ciò fosse semplice? 227 B 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 228 PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI 2. La critica della società B Anche la società è sottoposta all’esame della ragione Un ritratto di Voltaire, XVIII secolo. Il desiderio di liberare l’umanità dalla miseria e dal dolore portò gli illuministi a riflettere attentamente sull’epoca in cui si trovavano a vivere. Occorreva usare la ragione per esaminare la società, le usanze, le leggi e per indicare ciò che doveva essere cambiato e migliorato. La crudeltà e le guerre furono condannate e fu proclamata la necessità di far iniziare una nuova era, basata sulla fratellanza tra i popoli. A questo proposito François-Marie Arouet, detto Voltaire (1694-1778), una delle voci più importanti dell’Illuminismo francese, scrisse nel 1764 parole molto dure contro l’assurdità dei conflitti: «Talvolta vi sono cinque o sei potenze belligeranti tutte insieme: tre contro tre o due contro quattro, o una contro cinque, che si detestano ugualmente le une e le altre, si uniscono e si attaccano volta a volta, e sono tutte d’accordo in una sola cosa: di fare il maggior male che si può. […] Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i paesi del globo riuniti assieme non uguaglieranno mai i peccati che provoca una sola campagna di guerra». B Alcuni studiosi si occupano di economia Alcuni studiosi cominciarono a interessarsi di un argomento che in passato aveva riguardato per lo più i sovrani e i loro ministri: l’economia. Si trattava di comprendere quali fossero le scelte da compiere per aumentare la ricchezza di un Paese. Lo scozzese Adam Smith (1723-90), ad esempio, sostenne che ogni individuo doveva essere lasciato libero di svolgere la propria attività. A suo parere, se i governi avessero evitato di intervenire con regolamenti e tasse, i traffici commerciali si sarebbero sviluppati rapidamente, portando prosperità a un numero crescente di persone. B Riflettere sulla società, ragionare sui compiti del potere politico Gli illuministi, dunque, si assegnarono un ruolo molto importante, quello di giudicare il proprio tempo. Reclamarono inoltre la possibilità di esprimere liberamente il loro parere e le loro critiche, anche quando queste si riferivano alle leggi e al modo di governare. È necessario tenere presente che questo desiderio di discutere apertamente ogni cosa, che oggi può sembrare normale, era una novità nel Settecento. In quel secolo ovunque in Europa (con l’eccezione dell’Inghilterra e delle Province Unite) si sosteneva che il potere dei sovrani derivava direttamente da Dio. Gli illuministi non accettavano questo principio e affermavano che compito primario dei regnanti era garantire la felicità pubblica (cioè il benessere del Paese e dei suoi abitanti). Pertanto, essi non dovevano cercare di realizzare le proprie ambizioni, ma governare nell’interesse dei sudditi. Anche se quest’idea era condivisa da tutti, tra gli illuministi vi erano opinioni politiche molto diverse. Tavola a tempera della Storia naturale di Georges-Louis Leclerc de Buffon. 228 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 229 UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO B Voltaire ha fiducia nei sovrani assoluti Voltaire e altri, ad esempio, riponevano la propria fiducia nei regnanti, dal momento che alcuni di essi mostravano di essere affascinati dalle idee dell’Illuminismo (➥ parte 5, unità 2). Pensavano che il loro potere dovesse essere rafforzato, poiché giudicavano che soltanto i sovrani assoluti avrebbero avuto l’autorità necessaria per mettere in pratica quegli ideali, modernizzando in tal modo i loro regni. B Per Montesquieu un governo giusto si basa sulla separazione di tre poteri fondamentali Altri, come Charles-Louis de Secondat, barone di Montesquieu (1689-1755), ritenevano che fosse necessario creare una forma di governo in cui l’autorità del re avesse dei limiti precisi. Egli guardava con ammirazione all’Inghilterra, dove il potere del Parlamento frenava quello della corona. Secondo Montesquieu, nell’attività di un governo esistevano tre compiti fondamentali: fare le leggi (potere legislativo), tradurle in pratica, ossia farle applicare (potere esecutivo), giudicare e punire le persone che non le rispettavano (potere giudiziario). Per avere un governo giusto (che non opprimesse i sudditi, ma ne assicurasse la tranquillità) bisognava impedire che questi tre poteri fossero concentrati nelle mani di una sola persona. Andavano tenuti separati e affidati a organi diversi. A. Ramsey, Jean Jacques Rousseau, 1766. B Per Rousseau la sovranità risiede nel popolo Una posizione ancora differente era quella di Jean-Jacques Rousseau (1712-78). Egli criticò aspramente la società dell’epoca per le disuguaglianze tra ricchi e poveri e, come forma di governo, suggerì la democrazia. Gli uomini non dovevano essere costretti a obbedire alla volontà di altri uomini, ma soltanto alle leggi, che dovevano essere uguali per tutti. Il popolo era il vero sovrano, quindi aveva il diritto di formulare le leggi, di scegliere i propri governanti, tenerli sotto controllo e, se necessario, allontanarli dal loro incarico. PRIMA VERIFICA Le nuove idee circolano non solo nelle Accademie o negli studi degli intellettuali. Si legge e si discute anche in caffé come questo a Londra, verso la metà del Settecento. Anonimo, Coffee-House, Sec. XVIII, Inghilterra, Londra, British Museum. Rispondi oralmente alle seguenti domande. ● Secondo gli illuministi, anche la società doveva essere sottoposta all’esame della ragione? ● Con quale scopo alcuni studiosi cominciarono a occuparsi di economia? ● Secondo Adam Smith, era utile che i governi regolassero i traffici commerciali? ● Secondo gli illuministi, era importante esprimere liberamente le proprie critiche circa il modo di governare? Tutto ciò in quell’epoca era normale? ● Secondo gli illuministi, qual era il compito dei sovrani? ● Per quale motivo Voltaire e altri avevano fiducia nei sovrani? ● Secondo Montesquieu, quali erano i tre principali poteri di un governo? Pensava che dovessero essere concentrati nelle stesse mani? ● Secondo Rousseau, qual era la fonte della sovranità? Quale forma di governo sosteneva? 229 B 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 230 PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI 3. La circolazione delle idee B I sovrani fondano accademie per promuovere la cultura accademia È un’associazione culturale, riconosciuta dallo Stato o dal sovrano. Al grande sviluppo culturale che si ebbe nel corso del Settecento contribuirono anche i regnanti europei. Essi, infatti, finanziarono le accademie, che avevano lo scopo di promuovere le scienze, la letteratura, la filosofia, l’arte. Erano chiamati a farne parte gli studiosi più famosi, anche quelli provenienti da Paesi stranieri. Essi avevano il compito di svolgere ricerche e di pubblicare periodicamente le conclusioni cui erano giunti. In Francia e in Inghilterra erano sorte alcune accademie già durante il Seicento. A Londra, ad esempio, Carlo II Stuart aveva fondato la Royal Society nel 1660 e nel 1703 ne era diventato presidente Isaac Newton. A partire dall’inizio del Settecento altri sovrani europei, desiderosi di dare prestigio e fama ai loro regni, decisero di imitare questo esempio. Nel 1701 fu creata in Prussia l’Accademia reale di Berlino. Altre società scientifiche furono organizzate per iniziativa dei principi in Russia (a San Pietroburgo nel 1724), in Svezia (a Stoccolma nel 1739) e in Danimarca (a Copenaghen nel 1743). B Nascono numerose associazioni culturali spontanee Luigi XIV istituisce l’Accademia delle Scienze. L’accademia fu fondata nel 1666. È stata una delle istituzioni di riferimento per la scienza tra il XVII e il XIX sec. Nel “secolo dei Lumi”, tuttavia, non furono soltanto i sovrani a preoccuparsi di diffondere la cultura. Come si è detto, in Europa si era formato un pubblico attento e appassionato. Nelle grandi capitali europee e anche nelle cittadine di provincia nacquero numerose associazioni culturali. Si trattava di associazioni spontanee, cioè create da gruppi di sudditi che liberamente decidevano di riunirsi per coltivare i loro interessi culturali, ed erano organizzazioni laiche, cioè non di carattere religioso. Si proponevano di incoraggiare la circolazione delle idee scientifiche, tecniche, letterarie e artistiche dell’epoca (a seconda dell’obiettivo prescelto, si davano nomi diversi: società o gabinetti di lettura, società di promozione delle scienze, delle arti o dell’economia). B Nelle associazioni culturali le differenze di rango e ricchezza non contano In queste associazioni culturali le distinzioni sociali e i privilegi, che esistevano a quell’epoca nella vita di tutti i giorni, non avevano alcun valore. Ne facevano parte persone di condizioni differenti: aristocratici, ecclesiastici, ma anche proprietari di terre, funzionari dello Stato, proprietari di manifatture, mercanti, medici, avvocati, notai, ingegneri. Nobili e borghesi, dunque, si trovavano riuniti nello stesso ambiente e discutevano tra loro liberamente, anche se appartenevano a ceti diversi. Tutti i soci avevano la stessa dignità e gli stessi diritti. Nelle sale di lettura, infatti, il rango e la discendenza delle persone non avevano importanza: contavano soltanto l’intelligenza, la capacità di ragionare e di sostenere con efficacia le proprie opinioni. 230 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 231 UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO capire il passato Come erano organizzate le associazioni culturali Per essere accettati come membri delle associazioni culturali che nacquero nel corso del Settecento occorreva pagare una quota annuale, una specie di abbonamento. Questo denaro serviva per acquistare libri e riviste. Così, a poco a poco, prendeva forma una biblioteca, che periodicamente veniva arricchita. Per i soci era una spesa vantaggiosa. Con l’equivalente della somma versata, ognuno per conto proprio avrebbe potuto comprare solo qualche opera. Invece, entrando a far parte della società culturale, si aveva sempre a disposizione una ricca raccolta di testi. Spesso i libri erano oggetti rari e costosi. Se i sovrani o le autorità ecclesiastiche li giudicavano offensivi o peri- colosi ne proibivano la circolazione (come accadde, per esempio, ad alcuni trattati scritti da Rousseau). Molte opere, tuttavia, furono stampate e messe in commercio clandestinamente. A volte i testi proibiti in patria si potevano procurare nei Paesi in cui non erano stati vietati. Le riviste avevano fatto la loro comparsa in Europa alla fine del Seicento e nel corso del Settecento crebbero rapidamente di numero. Ne esistevano di diversi tipi: alcune si occupavano di argomenti letterari e artistici, altre di temi politici ed economici, altre ancora di scienze. Vi erano anche giornali locali, dedicati ai fatti e ai commerci che si svolgevano in una determinata zona, e persino periodici per le signore. La sede della società era un luogo ideale per leggere e studiare, ma anche per discutere e scambiare le proprie opinioni. A volte, per approfondire argomenti specifici, venivano organizzati conferenze e dibattiti. In queste associazioni si ritrovavano persone che condividevano la passione per una determinata disciplina e che desideravano accrescere le proprie conoscenze e tenersi aggiornate. Molte associazioni seguivano principalmente gli argomenti scientifici. Agli iscritti interessavano soprattutto le scoperte che potevano rivelarsi utili nella vita di tutti i giorni, ad esempio per migliorare la tecnica di coltivazione dei campi o il modo di curare certe malattie. Le idee circolano anche attraverso i caffè e i salotti Nel Settecento i luoghi in cui era possibile discutere e confrontare le proprie opinioni erano numerosi. Tra questi vi erano i caffè, ad esempio. Questi locali erano circoli in cui si potevano assaggiare i prodotti provenienti dai possedimenti coloniali europei, come il caffè, appunto, o il tè e la cioccolata. Tuttavia i frequentatori vi si riunivano anche per giocare a carte, per fumare ta- bacco, per leggere giornali e riviste e tenersi informati (➥ indagine 4, fonte 3). Ebbero grande importanza anche i salotti delle famiglie aristocratiche. Si trattava di un’usanza che in Francia si era affermata già alla fine del Seicento. Le nobildonne più in vista aprivano i loro palazzi in giorni fissi della settimana per ricevere gli ospiti e discorrere con loro. Erano invitati amici e conoscenti, a volte accompagnati da illustri visitatori stranieri; venivano accolti con piacere anche i più celebri studiosi del momento. In queste serate si poteva parlare di tutto, dai semplici pettegolezzi agli argomenti più seri, la religione, la politica, la cultura. A volte, il tema al centro della conversazione era stabilito in anticipo; in altre occasioni venivano letti ad alta voce libri e trattati famosi. La padrona di casa aveva un ruolo fondamentale: doveva non soltanto intrattenere gli ospiti con cortesia e grazia, ma anche cercare di coinvolgerli nel dibattito o cambiare discorso se durante la discussione gli animi si scaldavano. A organizzare questi incontri erano quasi sempre signore colte e amanti della conoscenza o, comunque, così intelligenti da capire che circondandosi di artisti e letterati avrebbero acquistato grande prestigio. La prima lettura del testo teatrale di Voltaire L’orfana della Cina, nel salotto parigino di Madame Marie-Thérèse Geoffrin, 1812, Museo Nazionale di Châteaux de Malmaison e di Bois-Préau. 231 B 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 232 PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI B La massoneria contribuisce alla diffusione degli ideali illuministi L’amore per il sapere e gli ideali dell’Illuminismo si diffusero anche attraverso altre strade. Nel 1717, in Inghilterra fu fondata un’associazione segreta chiamata massoneria. Il nome derivava da quello della corporazione dei muratori inglesi (free masonry, ovvero libera associazione di muratori). I membri della massoneria volevano costruire un mondo nuovo, basato sui valori fondamentali dell’Illuminismo: la ragione, la tolleranza, la fratellanza tra i popoli. L’organizzazione mise radici molto rapidamente in tutta Europa e in America. Ne fecero parte gli intellettuali più importanti dell’epoca e anche alcuni sovrani (ad esempio Federico II di Prussia). A seconda dei luoghi in cui si sviluppò, la massoneria acquistò caratteristiche diverse, ma ovunque la sua attività era avvolta nel mistero. I membri erano suddivisi in tre categorie: apprendisti, compagni e maestri. Soltanto i maestri, cioè gli appartenenti al grado più elevato, conoscevano tutti gli altri componenti. Sala di lettura in casa Diderot; stampa del XVIII secolo. B L’Enciclopedia è un simbolo dell’Illuminismo Fornace per la saldatura, XVIII secolo, illustrazione dall’Encyclopédie. Il cuore dell’Illuminismo fu la Francia, dove tra il 1751 e il 1772 fu pubblicata un’opera grandiosa, l’Encyclopédie (Enciclopedia). Era composta complessivamente da 28 volumi: 17 libri di testi scritti e 11 di tavole illustrate. L’animatore di questo progetto così imponente fu Denis Diderot (1713-84), aiutato prima da Jean-Baptiste Le Rond detto d’Alembert (1717-83), poi da Paul-Henry Dietrich barone d’Holbach (1723-89). Il sottotitolo era chiaro: Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. In altre parole, l’Enciclopedia si proponeva di dare ai lettori un resoconto esauriente di tutto il sapere dell’epoca. Cercava di far conoscere i progressi delle scienze e della tecnica e di dimostrare la loro utilità per migliorare l’esistenza degli esseri umani. Per ogni disciplina affrontata furono scelti come collaboratori gli studiosi più conosciuti ed esperti del tempo (gli autori che parteciparono all’impresa furono circa 160). D’Alembert, ad esempio, si occupò di matematica, Voltaire e Montesquieu di letteratura, Rousseau di musica, d’Holbach e Buffon di scienze. Furono trattati anche argomenti religiosi, economici e politici. Proprio nelle pagine in cui furono sviluppati questi temi emersero i princìpi che stavano a cuore agli illuministi: la battaglia contro il fanatismo e l’intolleranza, la difesa della libertà di critica e di espressione, la lotta contro i privilegi, la condanna dell’oppressione. B L’importanza del sapere pratico Gli ideatori dell’opera erano convinti che anche le attività pratiche (i mestieri) avessero la stessa dignità degli studi teorici. Il mondo del lavoro, dunque, doveva essere messo in primo piano. Per questo motivo realizzarono una vera e propria inchiesta sulle attività produttive artigianali e agricole. Diderot si recava personalmente nelle fattorie, nelle botteghe, nelle officine, parlava con le persone che vi lavoravano e ne osservava l’attività. Cercava di farsi spiegare il funzionamento degli strumenti utilizzati, il procedimento seguito per realizzare un certo prodotto e il significato delle operazioni che venivano compiute. Partecipavano all’indagine anche alcuni collaboratori incaricati di osservare e disegna- 232 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 15-02-2007 13:59 Pagina 233 UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO re con la massima precisione possibile tutto ciò che avevano davanti agli occhi. Gli 11 volumi di tavole illustrate avevano lo scopo di fornire ai lettori spiegazioni il più possibile complete. Le immagini, infatti, a volte riuscivano a dare informazioni più chiare e dettagliate di quelle ricavabili da un lungo discorso scritto. Guardando i disegni i lettori potevano farsi un’idea concreta di ciò che non avevano mai visto direttamente o conoscevano soltanto in modo teorico. B Grandi difficoltà e grandi successi L’Enciclopedia dovette affrontare numerosi ostacoli sul proprio cammino. Nel 1759 fu inserita nell’Indice dei libri proibiti. La pubblicazione fu sospesa più volte per decisione di Luigi XV e poté riprendere solo grazie all’appoggio di personaggi influenti, tra cui la marchesa di Pompadour, l’amante del sovrano. Nonostante tutte queste difficoltà ottenne un grande successo: in tutto furono vendute circa 30 000 copie. Il prezzo dell’opera completa era molto elevato: corrispondeva più o meno alla cifra che un manovale poteva guadagnare con un anno intero di lavoro. B Gli ideali dell’Illuminismo raggiungono una ristretta minoranza della popolazione Acquistare l’Enciclopedia, dunque, era un lusso che pochissimi potevano concedersi. D’altra parte, si può fare un’osservazione molto simile prendendo in considerazione i circoli scientifici, le società di lettura, i salotti, i caffè, le accademie. I frequentatori di questi ambienti, nei quali si coltivava l’amore per il sapere, erano davvero pochi. I membri delle associazioni culturali, ad esempio, generalmente non erano più di un centinaio. Per farne parte, infatti, occorrevano due caratteristiche che non molti possedevano: poter pagare la quota di iscrizione e saper leggere e scrivere. Le persone che entrarono in contatto con gli ideali dell’Illuminismo, quindi, furono una minoranza isolata, se messa a confronto con il totale della popolazione del Settecento. Nonostante ciò questi ideali furono molto importanti. Nei circoli e nelle associazioni nacque ciò che noi oggi chiamiamo opinione pubblica. In quei luoghi si ragionava con spregiudicatezza su tutte le questioni riguardanti l’esistenza e il benessere degli uomini. L’abitudine a leggere, riflettere e discutere rese più facile criticare la società e anche esprimere proposte per modificarla. Questo atteggiamento, come si vedrà in seguito, ebbe una grande influenza sugli avvenimenti successivi della storia dell’Occidente. PRIMA VERIFICA Rispondi oralmente alle seguenti domande. ● Quale scopo avevano le accademie finanziate dai sovrani? ● Quali scopi si proponevano le associazioni culturali spontanee? Da chi erano formate? ● Attraverso quali attività poterono diffondersi gli ideali dell’Illuminismo? ● Chi furono coloro che promossero la pubblicazione dell’Enciclopedia? Quale scopo si proponevano? ● L’Enciclopedia dedicò attenzione anche alle attività pratiche? Che cosa fu utile per illustrare tali attività? ● Gli ideali dell’Illuminismo si diffusero tra tutti i ceti sociali? L.M. Van Loo, Denis Diderot. Diderot fu uno dei protagonisti della rivoluzione culturale nell’Europa del Settecento. opinione pubblica Questa espressione deriva da un verbo latino che significa “pensare”. Si afferma in italiano e nelle altre lingue europee a partire dalla seconda metà del Settecento e indica il giudizio che a proposito di una determinata questione viene dato dalla maggioranza dei cittadini. Nel Settecento era riferito alle persone istruite e informate. 233 B 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 234 PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI sintesi L’Illuminismo 1. La fiducia nella ragione Nel corso del Settecento in Europa si sviluppò l’Illuminismo, la cui idea centrale era che gli uomini dovevano imparare a servirsi della propria ragione per affrontare ogni campo del sapere. Gli illuministi raccolsero l’eredità degli sviluppi scientifici del Seicento; applicando il metodo sperimentale rinnovarono le conoscenze di diverse discipline scientifiche. Essi ritenevano necessario liberare gli uomini dal peso delle tradizioni e superstizioni del passato. Criticarono le religioni, accusandole di aver ostacolato il cammino della conoscenza e provocato con il fanatismo guerre e violenze terribili. Proposero una nuova forma di religiosità, il deismo, e si batterono per affermare il principio della tolleranza. Pensavano che i progressi del sapere potessero correggere gli errori del passato e indicare la strada per raggiungere la felicità terrena. 2. La critica della società Gli illuministi sottoposero all’esame della ragione anche la società in cui vivevano, nei suoi vari aspetti (ad esempio l’economia), rivendicando il diritto di esprimere liberamente le proprie critiche. Nel campo della politica sostennero che compito dei sovrani era garantire la felicità pubblica. Si svilupparono, comunque, idee politiche molto diverse (Voltaire sperava che i sovrani assoluti avrebbero messo in pratica gli ideali dell’Illuminismo; Montesquieu individuò nel principio della separazione dei poteri la strada per garantire un governo giusto; Rousseau indicò nel popolo la fonte della sovranità). 3. La circolazione delle idee Per la circolazione delle idee dell’Illuminismo furono molto importanti le accademie finanziate dai regnanti europei, i salotti, i caffè e le associazioni culturali spontanee di vario genere. All’interno di queste ultime si riunivano nobili, ecclesiastici, ma anche ricchi borghesi; tra i soci non contava il rango, ma la capacità di ragionare. I valori dell’Illuminismo si propagarono anche grazie alla massoneria, un’associazione segreta di cui fecero parte i principali intellettuali dell’epoca e anche alcuni sovrani. Simbolo dell’Illuminismo fu l’Enciclopedia (i cui 28 volumi furono pubblicati in Francia tra il 1751 e il 1772, per iniziativa di Diderot, d’Alembert e d’Holbach). Soltanto una ristretta minoranza di persone colte e agiate poté entrare in contatto con gli ideali dell’Illuminismo, ma furono ugualmente molto importanti: tra il pubblico di lettori che si appassionò a essi nacque ciò che noi oggi chiamiamo opinione pubblica. mappa Francia soprattutto in di cui furono illuministi per mezzo della Montesquieu assicurarono associazioni culturali caffè salotti massoneria criticarono affermarono si occuparono di si occuparono di ogni campo del sapere religioni tradizionali mentalità laica economia politica basato su con l’affermazione del sostennero l’Enciclopedia su progetto di Diderot e d’Alembert in perché svilupparono causa di guerre deismo 28 volumi tolleranza cioè fede in un creatore dell’universo fratellanza per raggiungere felicità sulla terra democrazia accademie indagarono pubblicarono divisione poteri sostenne sostenitore Rousseau circolazione idee per mezzo di ragione 234 Voltaire più famosi liberismo a opera di Adam Smith compito regnanti garantire felicità pubblica governare seguendo interesse sudditi 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 235 UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO Il tuo percorso operativo scegli il significato 1 Ricerca nel testo e riporta qui di seguito il significato dei seguenti termini specifici. Metodo sperimentale Mentalità laica Potere esecutivo ……………………………………………………………… Potere giudiziario …………………………………………………………………………… Potere legislativo …………………………………………………………………… ………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… individua le informazioni 2 Chi furono i sostenitori delle idee e i protagonisti delle scoperte che trovi inserite nella tabella? Scegli fra i seguenti personaggi: Rousseau, Lavoisier, Kant, Galvani, Voltaire, Linneo, Smith. L’uomo deve avere il coraggio di servirsi della propria intelligenza Fece importanti scoperte nel campo della chimica Studiò, così come Leclerc de Buffon, le specie animali e quelle vegetali Osservò, così come Franklin, le proprietà dell’elettricità Scrisse parole molto dure contro l’assurdità delle guerre Sosteneva che ogni individuo deve essere lasciato libero di svolgere la propria attività Affermava che il popolo è il vero sovrano 3 Esponi in modo più completo, rispetto alla sintesi contenuta nella tabella precedente, il pensiero di Adam Smith. ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 4 Quale delle frasi che seguono esprime correttamente la posizione degli illuministi in campo politico? In materia di religione avevano un atteggiamento intollerante. Compito dei governanti,il cui potere deriva da Dio, è garantire la felicità pubblica. L’organizzazione si radicò rapidamente in tutta Europa e in America. I governanti devono garantire la felicità pubblica e agire nell’interesse dei sudditi. Ne fecero parte anche alcuni sovrani. I governanti devono garantire la felicità pubblica, ma al tempo stesso hanno il diritto di realizzare le proprie ambizioni. Il potere dei governanti deriva da Dio e pertanto essi hanno il diritto di realizzare le proprie ambizioni. 5 Segna con una crocetta le caratteristiche che possono es- sere attribuite alla massoneria. Prende nome da un’associazione di muratori inglesi. I suoi membri volevano costruire un mondo nuovo. La sua attività si svolse sempre alla luce del sole. I membri erano suddivisi in tre categorie: apprendisti, compagni e maestri. Soltanto i compagni conoscevano tutti gli altri componenti. 6 Quali furono le posizioni assunte da papa Clemente VIII e dal re di Francia Luigi XV nei confronti dell’Enciclopedia? Clemente VIII Luigi XV 235 B 01165_224_236_VOL2_P5_UDA1 13-02-2007 16:51 Pagina 236 PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI classifica e metti in relazione 7 Per liberare gli uomini dal peso delle tradizioni e della superstizione, gli illuministi criticarono apertamente la religione. Prova a indicare gli aspetti fondamentali di tale critica e le conseguenze che comportò in ambito sia religioso sia sociale, con l’affermazione, ad esempio, del principio di tolleranza. ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 8 Gli illuministi erano convinti che la scienza e il sapere avrebbero consentito di migliorare le condizioni di vita degli uomini: proprio per questo la loro riflessione si rivolse ad aspetti della vita umana che fino a quel momento non erano stati oggetto di indagine. Completa lo schema che individua, per ciascuno dei tre ambiti indicati, la critica mossa dagli illuministi e la loro proposta migliorativa. Società Economia proposta critica critica Politica proposta critica proposta 9 In particolare la riflessione politica propose modelli di organizzazione che divennero successivamente i princìpi ispiratori delle moderne democrazie. Completa la tabella che riassume i punti fondamentali delle dottrine politiche di Voltaire, Montesquieu e Rousseau. Prerogative del sovrano Forma di governo Tipo di “poteri” Prerogative del “popolo” Voltaire Montesquieu Rousseau 10 Questa nuova mentalità diffusa dall’Illuminismo promosse il confronto delle idee: si moltiplicarono, pertanto, i luoghi in cui ci si poteva riunire e discutere. Completa la tabella che riassume le caratteristiche dei luoghi di riunione più comuni. Luoghi di riunione Organizzazioni Partecipanti Obiettivi Iniziative cultrali accademie associazioni culturali caffè salotti per sintetizzare 11 Costruisci sul tuo quaderno una mappa, almeno su due livelli, che individui i motivi per cui l’Enciclopedia può essere considerata il simbolo dell’Illuminismo. L’esercizio è già avviato. Prova poi a spiegarla con un testo che non superi le dieci righe. Enciclopedia struttura 236 obiettivi ideatori collaboratori simbolo dell’ temi Illuminismo risultati