Abitudini di vita • Tumori delle vie respiratorie (fumo) • Cancro della cervice uterina (età del primo rapporto, numero di partners/ Papillomavirus-HPV-) Alterazioni preneoplasiche acquisite Iperplasia endometriale -> carcinoma endometrio Displasia della cervice –> carcinoma della cervice Metaplasia e displasia dell’epitelio bronchiale fumatori -> carcinoma broncogeno Cirrosi epatica -> epatocarcinoma Malattie Infettive Modalità di trasmissione e misure di profilassi Andamento delle malattie infettive nel mondo I più recenti rapporti OMS confermano come le malattie infettive continuino ad essere la prima causa di mortalità (> 30%) e morbosità a livello mondiale. In Italia rappresentano lo 0,4% delle cause iniziali di morte. Attualmente una solo malattia infettiva è stata dichiarata eradicata dall’OMS: il vaiolo Ecologia microbica e rapporti dei microrganismi con l’uomo • Alcune specie microbiche si sono adattate a vivere sulle superfici cutanee o mucose dell’uomo • Altre hanno sviluppato la capacità di penetrare, vivere e moltiplicarsi nell’ospite in un rapporto di parassitismo che comporta un danno esclusivo dell’ospite • In particolare distinguiamo – Saprofiti: microrganismi il cui habitat è l’ambiente – Commensali: microrganismi che vivono sui tegumenti (superficie pelle) – Parassiti: quando sono in grado di aggredire l’ospite e arrecargli un danno Infezioni nuove, emergenti e riemergenti I farmaci (ANTIBIOTICI) hanno modificato il decorso e la prognosi di molte sindromi infettive, apportando numerosi benefici, ma in alcuni casi hanno anche conferito chemioresistenza ad alcuni microrganismi e reso virulenti batteri saprofiti o scarsamenti patogeni. Si è così assistito all’emergere ed al progressivo diffondersi di quadri infettivi sostenuti da microrganismi prima praticamente estranei alla patologia umana. Ma si è assistito anche alla comparsa di malattie e sindromi nuove come la legionellosi, la malattia di Lyme, l’AIDS ed al riemergere di malattie e sindromi non circolanti come nel caso della Tubercolosi (TBC), a causa dei flussi migratori e multiresistenze. E’ caduta l’illusione che la disponibilità di nuovi antibiotici sia in grado di risolvere ogni tipo di infezione: necessità di affrontare globalmente il problema con una strategia complessiva che riconosca nelle procedure di prevenzione e disinfezione uno strumento fondamentale di profilassi delle malattie infettive. Ruolo di agenti infettivi nella genesi di malattie cronico-degenerative • • • • • • • Helicobacter pylori → ulcera peptica Hepatite B e C virus → cirrosi, cancro epatico Papillomavirus Umano → cancro cervice uterina Epstein Barr Virus → linfoma a cellule B Coxsackie virus → miocarditi Streptococco B emolitico → valvulopatie Clamidie malattie su base autoimmune FASI DELLE MALATTIE INFETTIVE Contaminazione: contatto tra agenti eziologici e individuo Penetrazione: dell’agente patogeno attraverso la cute e le mucose Localizzazione: tappa che consente al patogeno di raggiungere il tessuto nel quale troverà le condizioni favorevoli al suo sviluppo Infezione: tappa nella quale il patogeno e l’organismo si contrappongono e cercano di avere il sopravvento Malattia: il patogeno ha il sopravvento sulle difese dell’ospite Infezione non è sinonimo di malattia infettiva Solo se l’agente patogeno supera le difese dell’organismo si manifestano tutti i sintomi caratteristici che evidenziano l’instaurarsi dello stato morboso. Il tempo che intercorre tra la penetrazione dell’agente infettante nell’organismo e il manifestarsi della sintomatologia si definisce periodo di incubazione (diverso tra malattia e malattia). Infezione versus malattia infettiva Interazione di un microrganismo e un ospite recettivo (uomo, animale) INFEZIONE Implica la replicazione dell’agente nell’ospite Consente la eliminazione dei patogeni (diffusione) Determina la comparsa di anticorpi All’infezione non segue necessariamente la malattia MALATTIA INFETTIVA È l’espressione clinica dell’infezione Colonizzazione, infezione inapparente, malattia infettiva colonizzazione Colonizzazione: il microrganismo è presente sulla superficie del corpo (pelle o mucose) e si riproduce in maniera sufficiente a mantenere la sua numerosità senza determinare alcuna reazione nell’ospite. Infezione inapparente: il microrganismo si moltiplica, causa una reazione misurabile (come la produzione di anticorpi specifici) ma non è rinvenibile clinicamente. Malattia infettiva: quando l’infezione porta ad una malattia clinicamente evidente, con sintomi e segni fisici. Infezione apparente Malattia infettiva Tutte le persone infette, incluse quelle con sola colonizzazione, sono potenziali fonti di infezione per altri. Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che è una potenziale fonte di infezione per altri. Il termine portatore include persone la cui infezione: • rimane inapparente: portatore asintomatico (meningococco: circa il 5-10% dei soggetti sono potatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea) • soggetti per i quali lo stato di portatore precede la malattia: portatore in incubazione (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo) • soggetti per i quali lo stato di portatore segue la malattia: portatore convalescente (difterite, epatite B, salmonella) • portatore cronico (la condizione di portatore persiste per un tempo molto lungo) Non sempre un soggetto con infezione inapparente è un portatore (es. TBC). In altre parole, è portatore un soggetto infetto asintomatico ma eliminatore di microrganismi con i propri secreti, escreti o liquidi biologici FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MANIFESTARSI DELLE MALATTIE INFETTIVE Malattia infettiva Agente eziologico Malattia A. Fattori relativi all’agente patogeno B. Fattori relativi all’ospite C. Fattori ambientali e climatiche La CAUSA è necessaria, ma non sufficiente A. Fattori relativi all’agente patogeno INVASIVITA’ Capacità di un microrganismo di diffondersi nell’organismo. I microrganismi patogeni hanno un diverso spettro di invasività, alcuni lo sono molto e possono quindi dare danni generalizzati (peste, morbillo etc.) altri meno e si concentrano in un organo o apparato verso il quale hanno tropismo (epatite, pneumococco). L’invasività è una caratteristica che può anche mancare in un patogeno il quale può esercitare la propria azione lesiva in sede (cocchi piogeni) o tramite tossine o prodotti del suo disfacimento (bacillo tetanico) A. Fattori relativi all’agente patogeno TOSSIGENICITA’ capacità di produzione di sostanze tossiche per l’organismo (ad esempio attraverso la produzione di esotossine, endotossine, liberazione di metaboliti tossici, esoenzimi) CARICA INFETTANTE È il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare a seconda dello stipite. ES: per molte tossinfezioni alimentari la carica minima infettante corrisponde a 1000000 microrganismi. A. Fattori relativi all’agente patogeno INFETTIVITA’ è un attributo dell'agente che misura con quanta facilità esso è in grado di dare inizio ad una infezione (penetrare, sopravvivere e moltiplicarsi nell’ospite). Dal punto di vista sperimentale è il numero minimo di agenti necessari a provocare l’infezione nel 50% dei soggetti. Tale numero varia in funzione dell’agente, della via di contagio, dalla sorgente da cui l’agente è stato contratto, dall’età. Es: Il morbillo è ad alta infettività. La lebbra è a bassa infettività. A. Fattori relativi all’agente patogeno PATOGENICITA’ capacità di produrre una malattia clinicamente evidente. Con metodiche di laboratorio sensibili e specifiche si può determinare la proporzione di infezioni che dà luogo a malattia (es: raffreddore ha una elevata patogenicità, TBC ha una bassa patogenicità). La patogenicità è influenzata da fattori ambientali e propri dell’ospite, dalla dose di agenti infettanti introdotta, dalla via di entrata, dalla sorgente di infezione. IMMUNOGENICITA’ capacità dell’infezione di determinare immunità specifica. Virus del morbillo dà immunità per tutta la vita il gonococco no. A. Fattori relativi all’agente patogeno VIRULENZA Indica il diverso grado con cui si esprime la patogenicità a seconda dello stipite microbico in causa. Può essere valutata in rapporto alla gravità del decorso clinico della malattia. E’ la proporzione di casi clinici che dà luogo a manifestazioni cliniche gravi Es: il rhinovirus (virus del raffreddore) non è molto virulento. L’agente responsabile del tetano invece ha una grande virulenza. INFETTIVITA’ Infetti esposti PATOGENICITA’ Malati infetti VIRULENZA Casi gravi ammalati ELEVATO VARICELLA MORBILLO POLIOMELITE VARICELLA RAFFREDDORE MORBILLO TBC LEBBRA INTERMEDIO RAFFREDDORE ROSOLIA ROSOLIA POLIOMELITE BASSO TBC TBC POLIOMELITE MORBILLO MOLTO BASSO LEBBRA LEBBRA VARICELLA RAFFREDDORE ROSOLIA