la ricerca allunga la vita: come nasce un vaccino nasceun MariaPaola Landini Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Bologna Le epidemie sono state osservate nel corso della storia sin da quando esiste la scrittura per farne resoconto. Per le epidemie più antiche le informazioni ci sono giunte da autori greci, tra i quali Tucidide, ed Ippocrate La storia antica della Vaccinazione coincide con la storia del vaiolo Il vaiolo compare nell ’Africa nell’Africa Nordorientale circa 12mila anni fa. fa La prima epidemia di cui rimanga una segnalazione è quella che sconvolse le sorti della guerra tra Egizi ed Ittiti, nel 1350 a.C.: si trattava di Vaiolo Il vaiolo: un forte movente per il progresso scientifico Il vaiolo è una malattia infettiva che ha accompagnato la storia dell‘ umanita’ per millenni. Al contrario delle varie pestilenze che funestavano la vita dei nostri antenati in modo improvviso e devastante per poi scomparire, il vaiolo rimaneva endemico tra le popolazioni colpite dopo ogni ondata epidemica. Il vaiolo: un forte movente per il progresso scientifico Medaglia raffigurante la dea Hariri Hariri,, dea del vaiolo India 1 1°° secolo a.c. Il vaiolo: un forte movente per il progresso scientifico Il vaiolo arrivò in Europa dall’ Asia nel VI secolo d.C. Verso la fine del XVIII secolo in Europa , il vaiolo era causa di circa 400.000 morti ogni anno , ed 1/3 dei sopravvissuti diventava cieco. Il vaiolo non guardò in faccia nessuno Contrassero il vaiolo: Guglielmo II di Orange l’imperatore Ferdinando II d’Austria la regina d’Inghilterra Maria II re Luigi I di Spagna l’imperatore Giuseppe I d’Austria lo zar Pietro II re Luigi XV di Francia Ha modificato la storia d ’Europa d’Europa Nel 1700 muore l’ unico erede degli Stuart e il trono passa agli Hannover Nel 1711 muore l’ imperatore Giuseppe d’ Asburgo e si complicano i patti degli alleati contro la Francia nella guerra di successione spagnola Il virus del vaiolo Virus a DNA a doppio filamento, di 185.578 nucleotidi (sequenza completata nel 1993), corrispondenti a 197 geni. Famiglia: Poxviridae; Sottofamiglia: Chordopoxvirinae Genere: Orthopoxvirus; Specie: Variola virus Fisiopatologia del vaiolo Trasmesso per inalazione. Una volta infettato l’orofaringe, vi si replica per 3 giorni, quindi localizza nei linfonodi locali per diffondere poi a tutto il sistema linfatico. Nasofaringe Orofaringe Laringofaringe FEVER 6 7 8 Pustules 9 10 11 12 13 14 21 Scabs RASH Days – 4 – 3 – 2 – 1 1 2 3 4 5 Pre-eruption Papules-Vesicles Onset of rash • Trasmissione: contatto diretto o indiretto con uomini malati (via respiratoria, cute) • Incubazione 7 -17 giorni. • Sintomi iniziali:f ebbre mal di testa e schiena • Eruzione dopo 2-4 giorni - Progressione caratteristica • Le croste cadono dopo 3-4 settimane Progressione dei sintomi Fasi precoci 4° giorno 6° giorno 17° giorno: il rash è contagioso finché non siano cadute tutte le croste Altamente mortale • Morivano il 25% degli ammalati di forme ordinarie, 80% di quelli con vaiolo confluente e quasi tutti coloro che erano affetti da vaiolo emorragico. • Erano molto frequenti le complicanze a carico dell'occhio con insorgenza di cecità. La variolazione variolazione:: primo intervento consapevole di immunizzazione I popoli delle antiche civilta’ asiatiche furono i primi ad apprendere che i soggetti guariti dal vaiolo quasi mai si ammalavano una seconda volta. Ebbero perciò l' idea di provocare artificialmente ed in forma lieve la malattia per proteggersi dalla forma grave La variolazione variolazione:: primo intervento consapevole di immunizzazione L' infezione deliberata di soggetti sani fatta con pus del vaiolo di soggetti ammalati allo scopo di prevenire la malattia CINA: primo resoconto scritto della vaiolazione: 590 d.c. (indumenti di ammalati) PERSIA: 1000 d.c. ingestione di croste INDIA: Erano i sacerdoti di Brahma a vaiolizzare (scarificazione con Pus e acqua del Gange) A quei tempi l’esecuzione della vaiolazione era parte di un rituale mistico-religioso. La variolazione variolazione:: primo intervento consapevole di immunizzazione Il sito dell’ inoculo era tra il pollice e l’ indice affinchè la cicatrice rimanesse visibile Protetto dalla cupola legnosa delle ghiande Era un segno di distinzione Dall’ India si diffuse all’ Arabia, Etiopia, Nubia, Asia Minore Africa meridionale, Afghanistan, Pakistan…. La variolazione variolazione:: primo intervento consapevole di immunizzazione Nel tardo ‘600 il metodo approdò anche in Inghilterra ad opera di Lady Montagu moglie dell’ ambasciatore inglese a Costantinopoli In Inghilterra morivano circa 50.000 persone all’ anno (su 7 milioni) 1796: Edward Jenner Jenner si accorse che le donne addette alla mungitura, che frequentemente contraevano il vaiolo bovino, difficilmente venivano colpite da quello umano. Concepì così l’idea che questa infezione potesse proteggere da quella del vaiolo La variolazione variolazione:: primo intervento consapevole di immunizzazione Ad una mungitrice che aveva contratto il vaiolo bovino estrasse il siero dalle pustole sulle mani e lo inoculò a suo figlio James di 8 anni Sei settimane più tardi, Jenner infettò il bambino con il virus del vaiolo umano. Il bambino non contrasse la malattia. Alla fine del 1796 Jenner inviò un articolo alla Royal Society a Londra, descrivendo 13 casi di soggetti immunizzati con il vaiolo bovino. La Royal Society rifiutò di pubblicare l’articolo. . La variolazione variolazione:: primo intervento consapevole di immunizzazione Il metodo di Jennner ebbe tuttavia presto un’ampia diffusione ed in breve tempo più di 100.000 persone furono "vaccinate" in tutta Europa. Nel 1805 Napoleone impose la "vaccinazione" a tutte le sue truppe, ed 1 anno più tardi la vaccinazione fu estesa alla popolazione francese. . Il vaccino moderno Virus vaccinico vivo, del genere Orthopoxvirus e capace di indurre Immunita’ a tutti i membri Ago biforcato sviluppato per la vaccinazione antivaiolosa Provoca solo lesioni cutanee Le lesioni producono virus infettante fino alla caduta delle croste (2°/5°-21°gg) Obiettivo: ERADICARE Ipotizzato da Jenner nel 1801 WHO proposto nel 1958 La campagna inizia nel 1955 Da 200 a 300 milioni di dosi di vaccino prodotte e inoculate ogni anno Unito a diagnosi precoce dei focolai e contenimento Uno degli ultimi casi di vaiolo in Somalia nel 1977 Pocks are usually present on the palms of the hands and on the soles of the feet. Il 9 gennaio 1979 l’OMS dichiara il vaiolo eradicato Vaiolo oggi Dal 1977 ad oggi si e’ registrato un caso in un laboratorio britannico nel 1984. Un singolo caso di vaiolo ovunque nel mondo sarebbe oggi considerato un atto di bioterrorismo e un’emergenza internazionale. L’eradicazione del vaiolo è stata possibile per 4 ragioni: 1) Non ci sono altri serbatoi se non l’uomo 2) Questi virus causano infezioni acute 3) Sono forti immunogeni 4) Il vaccino ha funzionato Il vaccino ideale •Sicuro •Protettivo per un periodo prolungato •Induce anticorpi neutralizzanti e immunita’ cellulo-mediata E inoltre: •Biologicamente stabile •Economico da produrre •Facile da conservare e da somministrare Strategie di vaccinazione 1) Vaccini a subunita’ • a) Vaccini sintetici • b) Vaccini ricombinanti (Epatite B) • b) Vettori virali 2) Vaccini inattivati (Epatite A, Virus della Rabbia) 3) Vaccini a virus vivi (Influenza, Poliovirus, MMR, Vaiolo) Il futuro? Si può indurre immunita’ contro: • Cellule neoplastiche (immunita’ tumorale) • Fattori che provocano malattie degenerative croniche (Alzheimer) • Agenti infettivi Il futuro? ANTIGENE • Ingegneria genetica: DNA vaccini a DNA Vaccini a RNA • Vaccini eduli (orali) • Vaccini a cellule dendritiche • Peptidi sintetici ADIUVANTI MIGLIORATI • liposomi, • iscoms (complessi di saponine) VIA DI SOMMINISTRAZIONE • Vie respiratorie • Orale Vaccini a DNA • Possono essere somministrati come DNA nudo o recato da un batterio che lo propaga e secerne sulle mucose Vaccini a RNA • Hanno il vantaggio di fornire un’espressione transitoria dell’immunogeno, non si integrano nel genoma dell’ospite, nè inducono anticorpi anti DNA Vaccini eduli • Sicuri perché non prodotti in tessuti potenzialmente portatori di infezioni latenti • Economici • Non richiedono iniezione (aghi contaminati) • Inducono immunita’ mucosale oltre che sistemica …… .ma …….ma • Le cellule vegetali possono resistere alla digestione • Si può avere induzione di tolleranza orale • Le piante “vettrici” devono almeno produrre copie funzionali dell’immunogeno produrne quantita’ sufficienti e costanti crescere localmente essere facili da propagare Cellule dendritiche I monociti circolanti vengono isolati dal sangue e esposti alle citochine, con il vantaggio di non sottoporre il paziente alla somministrazione sistemica di farmaci. Il differenziamento avviene in vitro e le cellule sono poi “caricate” con gli antigeni verso cui bisogna sensibilizzare il sistema immune prima di essere reinfuse nell’individuo.