Esercizi con i tableaux per la logica proposizionale Sandro Zucchi 2013-14 Qualche esempio di tableau Vediamo un paio di esempi di come si costruisce un tableau. Supponiamo di voler controllare se l’affermazione (1) è vera: (1) p ⊃ q, r ⊃ q `LP (T AB) (p ∨ r) ⊃ q Dobbiamo costruire un tableau la cui radice è formata dalle premesse e dalla negazione della formula che si vuole derivare: p ⊃q r ⊃q ∼ ((p ∨ r) ⊃ q) Se applichiamo le regole di LP(TAB) a queste formule, otteniamo il tableau seguente: 1 Metodi formali per filosofi 2 Il tableaux chiude, e dunque l’affermazione (1) è vera. Supponiamo ora di voler controllare se l’affermazione (2) è vera: (2) `LP (T AB) ((p ⊃ q) ⊃ q) ⊃ q In questo caso, dal momento che non ci sono premesse, dobbiamo costruire un tableau la cui radice è formata dalla negazione della formula che vogliamo derivare, ovvero da ∼ (((p ⊃ q) ⊃ q) ⊃ q) Se applichiamo le regole di LP(TAB) a questa formula, il tableau che otteniamo è questo: Il tableau non chiude, in quanto uno dei suoi rami rimane aperto dopo che tutte le regole sono state applicate. Dunque, la formula (3) non è derivabile in LP(TAB): (3) ((p ⊃ q) ⊃ q) ⊃ q Contro-modelli Dal momento che il sistema LP(TAB) è completo, se (3) non è derivabile in LP(TAB), allora (3) non è una formula valida: Metodi formali per filosofi (3) 3 ((p ⊃ q) ⊃ q) ⊃ q Se (3) non è valida, allora, per definizione, esiste almeno una valutazione che la rende falsa. Come osserva Priest, dato un ramo aperto di un tableau, una valutazione del genere può essere ricavata dal ramo: La ricetta è semplice. Se la [lettera] proposizionale, p, occorre su un nodo del ramo [aperto], assegnatele 1; se ∼ p, occorre su un nodo dello stesso ramo assegnate a p il valore 0. (Se né p né ∼ p occorrono in questo modo, le si può assegnare il valore che si vuole). (G. Priest, An introduction to non-classical logic, p. 10). Se applichiamo questa ricetta al tableau che abbiamo costruito per controllare se (3) è derivabile, otteniamo questo risultato: una valutazione che rende falsa (3) è qualsiasi valutazione ν tale che ν(p) = 1, ν(q) = 0. Infatti, in base a una valutazione di questo tipo, “p ⊃ q” è falsa (in quanto l’antecedente è vero e il conseguente falso). Ma allora “(p ⊃ q) ⊃ q” deve essere vera (in quanto l’antecedente è falso). Quindi, “((p ⊃ q) ⊃ q) ⊃ q” è falsa in questa valutazione (in quanto l’antecedente è vero e il conseguente falso). La stessa ricetta è applicabile anche nel caso di un tableau costruito per verificare se una certa formula è derivabile da certe premesse. In questo caso, se il tableau non chiude, e dunque l’argomento non è valido, le valutazioni che otterremo applicando la ricetta sono valutazioni che rendono vere le premesse e falsa la conclusione. Una valutazione che rende falsa una formula oppure che rende vere le premesse e falsa la conclusione di un argomento è detta contro-modello. Metodi formali per filosofi 4 Primo esercizio (Priest) Controlla la verità di ciascuna delle affermazioni in (4) usando i tableaux: (4) a. b. c. d. e. f. g. h. p ⊃ (q ∧ r) , ∼ r `LP (T AB) ∼ p `LP (T AB) ((p ⊃ q) ∧ (∼ p ⊃ q)) ⊃ ∼ p p ≡ (q ≡ r) `LP (T AB) (p ≡ q) ≡ r ∼ (p ⊃ q) ∧ ∼ (p ⊃ r) `LP (T AB) ∼ q ∨ ∼ r p ∧ (∼ r ∨ s) , ∼ (q ⊃ s) `LP (T AB) r `LP (T AB) (p ⊃ (q ⊃ r)) ⊃ (q ⊃ (p ⊃ r)) ∼ (p∧ ∼ q) ∨ r, p ⊃ (r ≡ s) `LP (T AB) p ≡ q p ≡ ∼∼ q, ∼ q ⊃ (r ∧ ∼ s) , s ⊃ (p ∨ q) `LP (T AB) (s ∧ q) ⊃ p Se la conclusione non è derivabile dalle premesse, estrai un contro-modello dall’albero e mostra che rende le premesse vere e la conclusione falsa (se non ci sono premesse, e la formula non è derivabile, estrai un contro-modello dall’albero e mostra che rende la formula falsa).