Linguistica Generale a.a. 2012/13 dott. ssa Serena Dal Maso

Linguistica
Generale
a.a.
2012/13
dott.
ssa
Serena
Dal
Maso
PROGRAMMA
DETTAGLIATO
Graffi,
G.
/
Scalise,
S.
(2012).
Le
lingue
e
il
linguaggio.
Introduzione
alla
linguistica.
Bologna,
il
Mulino
(terza
Edizione),
cap.
1,
2,
3,
4,
5,
6,
8,
11.
Laudanna
A.
/
Voghera,
M.
(a
cura
di)
(2006).
Il
Linguaggio,
strutture
e
processi
cognitivi.
Bari,
Laterza,
cap.
6.
PER
STUDENTI
NON
FREQUENTANTI
Gli
studenti
non‐frequentanti
prepareranno
anche:
Graffi,
G.
/
Scalise,
S.
(2012).
Le
lingue
e
il
linguaggio.
Introduzione
alla
linguistica.
Bologna,
il
Mulino
(terza
Edizione),
cap.
9.
TEMARIO
PER
STUDENTI
FREQUENTANTI
Il
riferimento
ai
testi
va
inteso
a
completamento
degli
appunti
delle
lezioni.
Nozioni
preliminari
Definizione
di
linguistica,
di
lingua,
linguaggio
e
lingue
naturali
Lo
statuto
scientifico
della
linguistica
Quadro
storico
della
nascita
della
disciplina
e
rapporti
con
la
glottologia
indo‐europea,
la
grammatica
comparativa,
linguistica
storica‐diacronica.
Il
ruolo
di
Ferdinand
de
Saussure
e
del
Cours.
Cenni
allo
strutturalismo.
La
svolta
cognitivista
e
il
lavoro
di
Chomsky.
Cenni
alle
relazioni
della
linguistica
generale
con
la
sociolinguistica,
con
la
dialettologia,
con
la
tipologia
(Greenberg).
Quadro
degli
sviluppi
della
linguistica
generale.
L’interesse
della
linguistica
generale
oggi.
Obiettivi
della
linguistica.
La
linguistica
come
disciplina
descrittiva
e
empirica.
Graffi,
G.
/
Scalise,
S.
(2012).
Le
lingue
e
il
linguaggio.
Introduzione
alla
linguistica.
Bologna,
il
Mulino
(terza
Edizione);
Cap.
1.
Che
cos’è
il
linguaggio,
Cap.
2
Che
cos’è
una
lingua?
Ferdinand
de
Saussure
e
il
Cours
Il
problema
filologico
del
Cours.
Le
nozioni
principali
del
Cours
e
le
dicotomie
saussuriane:
‐
Langue
e
parole;
‐
L’arbitrarietà
del
segno
e
del
sistema;
‐
Gradi
di
arbitrarietà
(nel
lessico
e
nella
grammatica).
‐
Carattere
oppositivo
delle
entità
linguistiche
e
la
nozione
di
valore.
‐
Rapporti
sintagmatici
e
paradigmatici
(a
livello
fonologico,
morfologico,
sintattico
e
sempantico).
‐
Conseguenze
dell’arbitrarietà:
mutabilità
e
immutabilità
della
lingua.
‐
Sincronia
e
diacronia
nello
studio
della
lingua.
Proprietà
della
lingua
Biplanarità
Arbitrarietà
Doppia
articolazione
Trasportabilità
del
mezzo
(lingua
parlata
vs.
scritta,
descrizione
delle
maggiori
differenze
riconducibili
al
piano
della
diamesia)
Linearità
Discretezza
Onnipotenza
semantica
Plurifunzionalità
Riflessività
Produttività
Ricorsività
Distanza
e
libertà
da
stimoli
Complessità
sintattica
(le
nozioni
di:
ordine,
dipendenza
e
incassatura)
Componente
culturale
e
componente
innata
del
linguaggio.
I
livelli
di
analisi
della
lingua
Fonetica
e
fonologia
Caratteristiche
articolatorie:
modo
e
luogo
di
articolazione,
sonorità.
Principi
dell’IPA
Principi
di
fonologia:
la
nozione
di
fonema,
allofono
e
variante
libera.
Le
coppie
minime.
I
tratti
distinivi
La
sillaba
I
fatti
sovrasegmentali:
lunghezza,
accento,
intonazione,
tono.
Diversità
fonologiche
tra
le
lingue.
Graffi,
G.
/
Scalise,
S.
(2012).
Le
lingue
e
il
linguaggio.
Introduzione
alla
linguistica.
Bologna,
il
Mulino
(terza
Edizione);
cap.
4:
I
suoni
delle
lingue:
fonetica
e
fonologia.
Acquisizione
della
fonetica
e
della
fonologia
da
parte
di
bambini
Difficoltà
dello
studio
dei
dati
acquisizionali,
finalità
degli
studi
acquisizionali
1)
La
produzione
dei
suoni
La
lallazione
Gli
studi
di
Jakobson
sullo
sviluppo
fonologico
della
L1
I
primi
suoni
prodotti,
le
prime
distinzioni
Il
principio
del
massimo
contrasto
Sequenze
di
acquisizione
nel
sistema
consonantico
e
vocalico
Il
protosistema
infantile
Le
“solidarietà”
tra
linguaggio
infantile
e
caratteristiche
tipologiche
delle
lingue
(e
casi
di
afasia).
Commento
di
alcuni
universali
linguistici
a
livello
fonologico
e
di
universali
implicazionali
Fenomeni
del
linguaggio
infantile
a
livello
segmentale
(commento
ai
materiali
di
Ingram:
stopping,
fronting,
gliding)
e
a
livello
sillabico
(commento
ai
materiali
di
Ingram:
cluster
reduction,
deletion
of
final
consonants,
deletion
of
unstressed
syllables).
2)
La
percezione
dei
suoni
Problematiche
della
ricerca
con
I
neonati.
La
tecnica
della
suzione
non
nutritiva
La
capacità
di
discriminazione
tra
lingua
madre
e
lingua
straniera;
la
discriminazione
tra
lingue
straniere.
Elementi
su
cui
i
neonati
si
basano
per
discriminare
le
lingue:
la
prosodia,
il
ritmo.
Classi
ritmiche
delle
lingue:
ruolo
della
struttura
sillabica.
La
riduzione
vocalica.
L’accento
di
parola
e
i
suoi
correlati
fonetici.
Discriminazione
tra
suoni.
Riconoscimento
del
valore
distintivo
dei
suoni.
Il
carattere
categoriale
della
discriminazione.
La
segmentazione
del
flusso
fonetico
in
parole.
Ruolo
della
forma
tipica
della
parola
e
la
determinazione
dei
confini
di
parola.
La
lunghezza
media
della
parola,
la
posizione
dell’accento,
i
vincoli
fonotattici,
le
regolarità
distribuzionali.
Guasti,
M.T.
(2000).
L’acquisizione
del
linguaggio.
Milano,
Raffaello
Cortina
Editore;
cap.
3
L’interfaccai
senso‐motoria:
le
abilità
percettive
precoci.
Il
lessico
Necessità/centralità
del
lessico
per
la
comunicazione
vs.
esteriorità/superficialità
nella
struttura
linguistica
del
lessico.
Lessico
e
dizionario,
lessicologia
e
lessicografia
(Non)
Coincidenza
(quantitativa)
tra
lessico
e
dizionario.
Lessico
di
una
lingua
e
lessico
mentale.
La
lessicologia:
i
dizionari
di
consultazione
comuni
per
l’italiano
(riferimenti
al
GRADIT).
Lessico
e
semantica:
la
nozione
di
lessicalizzazione
(codificazione
lessicale
di
un
concetto).
Il
caso
dei
verbi
di
movimento
(lingue
romanze
e
germaniche).
Lessicalizzazioni
analitiche
e
sintetiche.
Lessicalizzazioni
descrittive
ed
etichettanti.
Parole
contenuto
e
parole
funzione.
La
nozione
di
parola
e
difficoltà
di
una
definizione
univoca.
Parole,
espressioni
polirematiche
(multiword
expressions)
e
espressioni
idiomatiche.
Proprietà
formali
e
semantiche
della
parola,
modalità
per
verificare
tali
proprietà:
giudizi
di
accettabilità
in
merito
a:
test
della
separabilità,
test
del
cambio
dell’ordine
dei
costituenti,
test
della
sostituibilità
paradigmatica.
Profili
sintagmatici
assimilabili
alla
parola
(il
caso
dei
verbi)
La
struttura
del
lessico
(su
base
morfologica,
semantica,
sintattica)
1)
Le
relazioni
paradigmatiche
nel
lessico
Definzione
delle
relazioni
associative.
Relazioni
verticali
(o
gerarchiche
e
di
inclusione)
vs.
Relazioni
orizzontali
‐
relazione
di
iperonimia
e
iponimia
‐
relazione
di
meronimia
/
olonimia
‐
relazioni
di
equivalenza:
sinonimia
e
quasi‐sinonimia
(sinonimi
assoluti,
sinonimi
contestuali).
Dimensioni
semantiche
che
definiscono
la
divergenza
dei
quasi‐sinonimi.
‐
relazioni
di
opposizione:
gli
antonimi
e
gli
opposti;
la
serie
scalare,
i
conversi.
Cenni
ad
altri
tipi
di
associazioni:
di
causa,
di
implicazione
temporale,
di
strumento,
di
scopo,
stimolo‐risposta,
di
reazione.
2)
Le
relazioni
sintagmatiche
nel
lessico
La
combinazione
di
parole:
diversi
gradi
di
combinatorietà
(cioè
di
libertà
di
combinazione
delle
parole)
Le
‘Solidarietà
lessicali’
e
Selectional
restriction
(Chomsky
1965)
Tipi
di
restrizioni
esistenti
sulla
combinazione
delle
parole
1) restrizioni
concettuali
o
ontologiche
2) restrizioni
lessicali
basate
su
una
solidarietà
semantica
3) restrizioni
basate
su
solidarietà
consolidate
dall’uso
Combinazione
libera,
combinazioni
ristrette,
collocazioni,
costruzioni
a
verbo
supporto,
locuzioni
idiomatiche
Distanza
sintagmatica
tra
le
parole
La
struttura
argomentale
del
verbo:
verbi
zeroargomentali,
monoargomentali,
biargomentali,
triargomentali
I
circostanziali
I
ruoli
tematici
La
nozione
di
frame
semantico
Il
lessico:
alcune
risorse
per
lo
studio
della
sua
struttura
Relazioni
paradigmatiche
‐
WordNet,
descrizione
e
commento
dei
tipi
di
relazione
registrati
wordnet.princeton.edu/
‐
Italwordnet:
analisi
di
alcuni
lemmi
e
commento
dei
parametri
adottati
per:
nomi,
verbi
e
aggettivi.
‐
FrameNet
(Fillmore).
Descrizione
di
alcune
nozioni:
Semantic
frame,
frame
elements.
commento
ai
parametri
per
la
creazione
di
alcuni
frames.
http://framenet.icsi.berkeley.edu/
Relazioni
sintagmatiche
‐
esempi
di
alcuni
dizionari
delle
combinazioni
lessicali
(Lo
Cascio
e
Urzì).
Graffi,
G.
/
Scalise,
S.
(2012).
Le
lingue
e
il
linguaggio.
Introduzione
alla
linguistica.
Bologna,
il
Mulino
(terza
Edizione);
Cap.
6:
Lessico
e
lessicologia,
cap.
8:
Il
significato
e
l’uso
delle
parole
e
delle
frasi:
semantica
e
pragmatica;
par.
1
e
2.
Morfologia
La
morfologia
in
prospettiva
statica
(approccio
strutturalista
allo
studio
della
morfologia)
La
nozione
di
morfema
L’identificazione
di
morfemi.
L’analisi
distribuzionale
e
scomposizione
delle
parole
in
morfemi.
Aspetti
problematici
dell’identificazione
dei
morfemi
in
una
prospettiva
segmentale.
Sul
piano
formale:
l’allomorfia,
il
supplettivismo,
l’allotropia.
i
casi
di:
morfi
unici,
morfi
zero,
morfi
discontinui,
morfi
sottrattivi,
morfi
sostitutivi,
morfi
sovrasegmentali.
tipi
di
morfemi
(lessicali
e
grammaticali;
liberi
e
legati)
La
morfologia
in
prospettiva
dinamica
(approccio
generativista
allo
studio
della
morfologia).
La
morfologia
come
processo.
Le
regole
morfologiche,
regole
di
formazione
di
parola.
I
quadri
di
sottocategorizzazione,
caratteristiche
semantiche
e
regole
di
formazione
di
parola.
Tipi
di
processi
di
formazione
di
parole
(valori
sematici
e
direzioni
della
formazione)
Derivazione
e
flessione
La
morfologia
come
organizzazione
del
lessico
(Bybee)
Connessioni
lessicali
su
base
morfologica:
famiglie
e
serie
morfologiche.
Graffi,
G.
/
Scalise,
S.
(2012).
Le
lingue
e
il
linguaggio.
Introduzione
alla
linguistica.
Bologna,
il
Mulino
(terza
Edizione);
Cap.
5:
La
struttura
delle
parola:
morfologia.
La
processazione
di
parole
morfologicamente
complesse
Modelli
di
accesso
al
lessico:
doppia
possibilità
di
accesso
e/o
di
rappresentazione
lessicale.
Augmented
Addressed
Morphology
(Burani/Caramazza
1987)
Race
Model
(Schreuder
/
Baayen
1995).
Gli
studi
sulla
processazione
e
i
protocolli
sperimentali
Compiti
on
line
e
compiti
off
line.
La
decisione
lessicale.
Decisione
lessicale
con
prime.
Decisione
lessicale
con
masked
prime.
Le
variabili
quantitative
nel
processo
di
elaborazione
morfologica:
‐
Frequenza
della
parola
intera
‐
Frequenza
della
base
‐
Ampiezza
della
famiglia
morfologica
(derivazionale)
‐
Ampiezza
della
serie
morfologica
(numerosità)
Effetti
di
frequenza
e
morfologia
delle
lingue
Effetto
di
confondibilità
del
prefisso
Processazione
di
parole
morfologicamente
in
L1
e
L2
(Silva
/
Clahsen
2008).
Alcuni
dati
sull’italiano
L2.
Spunti
per
lavori
sperimentali.
Laudanna
A.
/
Voghera,
M.
(a
cura
di)
(2006).
Il
Linguaggio,
strutture
e
processi
cognitivi.
Bari,
Laterza,
cap.
6.