Gelso ViC - Bassi Vivai

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La pianta del gelso (Morus spp) appartiene alla famiglia delle Moracee ed è di origine
asiatica.
La pianta è decidua (perde le foglie in autunno), raggiunge altezze variabili tra 4 e 20
metri, cresce bene nei climi temperati continentali.
Le specie di gelso sono numerose, una quindicina in tutto, e si differenziano per
caratteristiche della forma delle foglie e delle gemme, dimensione della pianta, colore e
sapore dei frutti.
Il gelso bianco (Morus alba) è nativo delle aree centrali e orientali della Cina. Fu introdotto
in Europa in epoca coloniale per migliorare la coltivazione del baco da seta. L’indicazione
del nome è dovuta al colore chiaro delle gemme, non al colore dei frutti: il gelso bianco
può produrre frutti di colore bianco, rosa e nero.
Il Gelso nero (Morus nigra) ha origine dalle regioni sud-occidentali dell’Asia ed era
conosciuto e diffuso già in epoca greco-romana. Produce frutti di colore nero, succosi,
dotati del miglior equilibrio tra dolcezza e acidità, molto interessanti sotto l’aspetto nutritivo
e medicinale.
Il gelso rosso (Morus rubra) è molto diffuso nelle zone centro e sud-orientali degli Stati
Uniti . Ha dimensioni della pianta inferiori alle due specie precedenti e produce frutti di
colore rosso vivo tendente al nero a maturazione completa.
Il gelso bianco tollera meglio i freddi invernali ( resiste a - 22° C): il gelso rosso e il gelso
nero esprimono meglio la loro produttività nelle aree a clima mite.
Il gelso bianco è la specie che denota le maggiori dimensioni della pianta che possono
raggiungere i 20 metri d’altezza. Gelso rosso e gelso nero mostrano uno sviluppo della
chioma più ridotto.
Il gelso è pianta longeva: nei terreni fertili e nei climi più idonei la pianta può superare il
secolo di vita.
Le radici sono robuste, elastiche e carnose, molto espanse, di colore giallo aranciato.
Il tronco è eretto con fitte ramificazioni irregolari e può raggiungere diametri di 60/70
centimetri. Il legno è chiaro, di facile lavorazione, molto elastico nei rami giovani.
La corteccia è di colore verde chiaro nelle piante giovani e diviene bruno grigiastra,
solcata, punteggiata da scaglie nell’individuo adulto. I germogli e i giovani rami hanno
colore grigio verde, sono lisci e presentano lunghi internodi (distanza tra due gemme
contigue).
Le gemme sono evidenti, larghe alla base ed appuntite all’apice, difese da perule
ispessite.
La chioma tende naturalmente ad assumere una forma globosa, piramidale o ricadente
(piangente) a seconda delle varietà.
Le foglie del gelso hanno dimensioni molto variabili, anche all’interno della stessa pianta,
con lunghezze della pagina fogliare comprese tra 5 cm e 35 cm a seconda delle specie e
delle varietà.
Le foglie sono intere o lobate, percorse da fitte nervature, con margine fogliare
leggermente dentellato o liscio; mostrano una pagina superiore lucida e la pagina inferiore
ricoperta da fitta peluria ruvida al tatto. Il picciolo è spesso lungo e robusto e presenta
scanalature.
L’apertura delle gemme in primavera è precoce nel gelso bianco (inizio aprile), più tardivo
nelle altre due specie.
Le specie di gelso mostrano fiori dioici (fiori maschili e fiori femminili portati su due distinte
piante, come l’actinidia) o monoici (entrambi i fiori sono portati sulla stessa pianta) a
seconda delle varietà.
Le varietà coltivate per la produzione del frutto sono generalmente autofertili (una singola
varietà si autoimpollina) e mostrano fiori con organi fiorali maschili e femminili appena
distinguibili portati sulla stessa infiorescenza (amento) di colore verde chiaro.
Le infiorescenze sono portate singolarmente o a mazzetti all’ascella dei germogli
dell’anno oppure su corti speroni presenti sul tronco e sulle branche principali del fusto.
L’impollinazione avviene ad opera del vento e degli insetti pronubi. Frequentemente, la
formazione del frutto avviene anche in assenza d’impollinazione.
In seguito all’impollinazione l’infiorescenza carnosa che sostiene i fiori inizia ad ingrossare:
ogni minuscolo fiore da origine ad una piccola drupa che diventa succulenta, modifica
consistenza e colore.
Il frutto è denominato sorosio o mora di gelso e consiste in una infruttescenza
formata dalle minuscole drupe dalla buccia sottile saldamente compattate. La polpa è
carnosa, succosa, caratterizzata da una parte centrale più consistente.
La mora del gelso bianco ha sapore molto dolce, ma manca spesso della
caratteristica acidità e il gusto ne risulta piatto. Nel gelso nero e rosso il giusto
equilibrio tra zuccheri e acidità rende il gusto più gradevole e aromatico.
La maturazione dei frutti avviene , a seconda delle diverse varietà, in modo scalare
nei mesi di giugno e luglio e dura, di media, tre/quattro settimane. La raccolta del
prodotto destinato al consumo fresco viene eseguita a mano con estrema cautela per
non schiacciare i frutti e alterarne la conservazione. Il gelso nero ha frutti succosi
che necessitano di maggior sollecitazione per il distacco dal ramo: ne può risultare
lo schiacciamento del frutto con perdita di succo e imbrattamento dell’operatore.
Un operatore esperto può raccogliere dai 2 ai 2,50 Kg di more in un ora di lavoro su
piante mantenute ad altezza ridotta con la potatura annuale.
I frutti maturi destinati alla trasformazione in coloranti naturali, succhi o confetture
tendono a staccarsi autonomamente dalla pianta e possono essere raccolti mediante
l’uso di reti poste sotto la chioma della pianta.
Le operazioni di raccolta vanno ripetute ogni 3-4 giorni.
La conservazione delle more di gelso è di soli 4/5 giorni fuori frigo, fino a tre
settimane se le more vengono mantenute in frigorifero. La surgelazione permette di
conservare i frutti per 12 mesi.
I frutti della mora del gelso sono dolci, rinfrescanti e gustosi.
Vengono utilizzati tal quale oppure nell’industria dei coloranti naturali e nella
preparazione di granite , sorbetti, confetture.
Sono caratterizzati da un basso apporto calorico (43 calorie /100 grammi di frutto),
sono ricchi di vitamina C, del complesso B e vitamina K , apportano alla dieta Ferro
(1,85 mg/100 grammi di frutto), Potassio, Manganese e Magnesio.
L’elevato contenuto in polifenoli flavonoidi dall’attività antiossidante (antocianine e
resveratrolo) rende la mora di gelso un insostituibile strumento di prevenzione per le
malattie legate all’invecchiamento cellulare, le malattie degenerative del sistema
nervoso, il diabete, le infezioni batteriche, le infiammazioni e le malattie tumorali. Nei
paesi anglosassoni è stato coniato il termine di “superfood” per indicare i frutti che
possiedono proprietà dietetiche e curative uniche e stimolarne il consumo: la mora di
gelso è, al pari di ribes , mirtillo e lampone, un alimento prezioso per la difesa della
salute.
La pianta di gelso offre diverse opportunità di utilizzo oltre a quella legata alla produzione
dei frutti:
-
il fogliame verde costituisce un’ottima e abbondante fonte di foraggio rinfrescante per
l’allevamento bovino ;.
può essere utilizzata per la produzione di biomassa legnosa mediante la produzione
di cippato con utilizzo triennale;
il legno si presta a lavorazioni artigianali di particolare pregio artistico;
la foglia tenera può essere consumata come verdura per il consumo umano.
La pianta coltivata può essere mantenuta entro altezze limitate o all’interno di filari
attraverso l’esecuzione della potatura annuale. La distanza d’impianto varia tra 3 e 4 metri
lungo la fila, 5 o 6 metri è la distanza tra i filari.
L’adozione di tecniche di potatura per ridurre la taglia della pianta si rende indispensabile
laddove si desideri produrre more di gelso per il consumo fresco la cui raccolta va
eseguita manualmente.
La pianta di gelso è molto vigorosa sin dai primi anni di sviluppo, emette numerosi rami
laterali e tende spontaneamente ad assumere una forma globosa o piramidale.
La potatura va effettuata sin dal secondo anno dopo il trapianto nel periodo invernale
(febbraio –marzo). Il gelso emette abbondante lattice dai tagli effettuati nella stagione
vegetativa (estate): nel periodo di riposo vegetativo l’emissione di latice è minore e questo
rende meno problematici gli interventi di potatura.
I frutti sono prodotti su rami prodotti nell’anno (legno di1 anno): gli interventi di potatura
sono rivolti a mantenere la chioma della pianta vicina al suolo per facilitare la raccolta
manuale, migliorare la distribuzione della luce all’interno della chioma e stimolare la
produzione di nuovi rami di 1 anno che sostengano la produzione l’anno successivo.
Gli interventi consistono in tagli di ritorno sulle branche di 2-3 anni e tagli di sfoltimento dei
rametti dell’anno quando questi siano troppo fitti. I rametti dell’anno che vengono lasciati
non vanno spuntati.
Esigenze della pianta
Il gelso mostra una discreta tolleranza a brevi periodi di siccità. Per garantire una
produttività costante è necessario intervenire con l’irrigazione nei mesi estivi: 6-8
interventi irrigui si rendono necessari nel periodo giugno- settembreLa massima richiesta idrica avviene tra metà giugno e metà luglio per facilitare la
maturazione dei frutti.
La concimazione del suolo deve essere effettuata regolarmente con cadenza annuale.
La mora del gelso ha un elevato contenuto in sali, in particolare potassio.
E’ utile distribuire in soluzione unica un concime minerale ternario tipo NPK 10-10-10
oppure NPK 19-9-15 + 2 MgO nei mesi di marzo-aprile per garantire la corretta crescita
della pianta. Le dosi per pianta sono crescenti dal 2° anno ( 300 grammi/pianta) al 8°/10°
anno (800 grammi pianta). Il concime va distribuito partendo da 50 cm dal tronco per un
raggio superiore a quello della proiezione a terra della chioma.
La coltura del gelso richiede, di norma, pochi trattamenti fitosanitari.
Frequenti possono essere gli attacchi di larve di Lepidotteri ricamatori o defogliatori (es.
Lymantria dispar) nel corso dell’estate: ciò è dovuto all’attrattiva che le foglie di gelso dolci,
ricche di aminoacidi e succulente esercitano sulle larve delle farfalle fitofaghe.
Le larve dei lepidotteri possono essere contrastate alla comparsa dei sintomi con
trattamenti a base di Bacillus thuriniensis, bio, non classificato, alla dose di 300 grammi/hl
d’acqua oppure in fase preventiva con Azadiractina, bio, non classificato, 250 ml/hl
d’acqua.
Alla fine dell’inverno i rami dell’anno più sottili possono presentare disseccamenti nella
porzione apicale: ciò è legato alla non completa maturazione del legno del gelso nero e
bianco nel periodo autunnale che li rende soggetti al rischio di gelate invernali. Il danno è,
comunque, molto limitato.
Alla caduta delle foglie in autunno, nei mesi di novembre e dicembre, è consigliabile
effettuare un trattamento con poltiglia bordolese industriale, bio, irritante, alla dose di 2000
gr/hl d’acqua.
Il gelso è sensibile agli attacchi della cocciniglia che forma scudetti sericei bianchi sul
tronco della pianta.
Alla ripresa vegetativa (marzo) è consigliabile effettuare un trattamento preventivo con olio
bianco, bio, irritante, alla dose di 2000 ml/hl d’acqua.
Varietà
KOKUSO ( Varietà coreana di Morus latifolia).
Presenta una mora della lunghezza di cm 3,00/3,50.
Il peso medio della mora è di grammi 2,70.
Il frutto è di colore rosso rosaceo che vira al violaceo a maturità, di sapore molto dolce,
non acido, con forma cilindrica allungata. Frutto di facile distacco.
RUPP’S ROMANIAN (Morus alba)
La mora ha colore nero, forma cilindrica corta (2,50/2,80 cm), il peso medio del frutto è di
grammi 2,70.
Il sapore è dolce, non acido, il frutto è succoso. Il distacco del frutto avviene facilmente
solo a maturazione completa.
ILLINOIS’ EVERBEARING (ibrido tra Morus alba X M. rubra)
La mora è di forma cilindrica stretta, di colore nero. Il peso medio dei frutti è di 2,10
grammi, la lunghezza della mora è compresa tra 2,80 e 3,20 cm.
Frutto molto dolce, leggermente acidulo, con facilità intermedia al distacco.
Varietà rifiorente, la raccolta avviene nell’arco di 5 settimane.
GELSO A MORA BIANCA (Morus alba)
Mora di forma conica allungata, dal peso medio di grammi 2,00. Lunghezza del frutto cm
1,80/2,20.
Il frutto ha colore giallo chiaro, rosato a completa maturazione. La facilità di distacco del
frutto è ottima.
GELSO A MORA ROSSA (Morus rubra)
Mora di forma conica allungata, dal peso medio di grammi 2,00. Lunghezza del frutto cm
2,80/3,20.
Il frutto ha colore rosso chiaro, rosso intenso a completa maturazione. La facilità di
distacco del frutto è intermedia.
ISM (Morus alba)
Frutto a mora nera di forma cilindrica stretta, con picciolo lungo.
Mora di cm 2,00/2,30 e del peso medio di 1,00 grammo
La polpa è dolce e molto aromatica.
HUNZA’S BLACK (Morus alba)
Mora di forma allungata, dal peso medio di grammi 1,35. Lunghezza del frutto cm
2,00/2,50.
Il frutto ha colore nero a completa maturazione. La facilità di distacco del frutto è
intermedia.
TAYLOR # 1 (Morus alba)
Mora di forma conica allungata, dal peso medio di grammi 2,80. Lunghezza del frutto cm
3,00/3,60.
Il frutto ha colore rosso scuro, nero a completa maturazione. La facilità di distacco del
frutto è ottima.
MIURA (Morus alba)
Mora di forma allungata stretta, dal peso medio di grammi 2,00. Lunghezza del frutto cm
2,30/2,50.
Il frutto ha colore rosso intenso, nero a completa maturazione. La facilità di distacco del
frutto è MEDIA.
GIRAUD’S GIANT (Morus alba)
La mora ha colore nero, forma cilindrica corta (2,50/2,80 cm), il peso medio del frutto è di
grammi 3,10.
Il sapore è dolce, leggermente acido, il frutto è succoso. Il distacco del frutto avviene
facilmente solo a maturazione completa.
OSCAR (Morus alba)
La mora ha colore rosso prima della completa maturazione ed è già commestibile, a
maturazione completa è di colore nero. La mora vanta un accattivante sapore di lampone.
E’ di forma cilindrica corta (2,40/3,00 cm), il peso medio del frutto è di grammi 3,20.
Il sapore è dolce, non acido, il frutto è succoso. Il distacco del frutto avviene facilmente
solo a maturazione completa.
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