Approfondimento a cura della classe 3aT2 a.s. 2012-2013 1 ALIMENTAZIONE IN ADOLESCENZA I cambiamenti dell’adolescenza L’adolescenza è una fase della vita caratterizzata da grandi cambiamenti, che segnano il passaggio all’età adulta. il periodo in cui Il processo fisico che segna il passaggio dalla condizione fisiologica del bambino a quella dell’adulto è definito pubertà in cui si completa la crescita e lo sviluppo del corpo con la comparsa dei caratteri sessuali secondari. Nei maschi la pubertà ha inizio verso i 9 / 14 anni, nelle femmine tra gli 8 e i 13 anni. In questo periodo l’ipotalamo comincia a secernere il fattore di rilascio delle gonadotropine, che a loro volta , stimolano, nella donna la secrezione degli ormoni LH ed FSH (GONADOTROPINE) da parte delle cellule gonadotrope dell’ ipofisi anteriore (adenoipofisi). Questi ormoni sono quelli che regoleranno le funzioni degli organi riproduttivi. 2 Anche le ovaie producono ormoni, gli estrogeni, che svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione della fertilità e nel mantenimento delle normali condizioni dell’apparato genitale femminile ma risultano importanti anche per il mantenimento delle strutture trofiche e di sostegno. Nelle ragazze la prima manifestazione della pubertà è l’accelerazione della velocità di crescita, cui segue la comparsa del menarca. In questo periodo la donna acquista il 15% dell’altezza dell’adulto ed il 48% della sua massa corporea. 3 Alimentazione corretta nell’adolescenza Un’educazione alimentare corretta nel periodo dell’adolescenza assume fondamentale importanza. I ragazzi spesso vengono facilmente influenzati dalle mode alimentari e dai comportamenti alimentari dei coetanei, si preoccupano del peso e iniziano diete ipocaloriche anche senza necessità,consumano pasti irregolari e disordinati con frequenti spuntini,introducono notevoli quantità di bevande gassate. L’alimentazione va dunque curata tenendo conto dell’aspetto nutritivo ed energetico. Il fabbisogno energetico nell’adolescente è diverso nei due sessi. I maschi presentano un aumento di peso più rapido, e lo sviluppo muscolare ed osseo si accompagna con una riduzione del grasso corporeo; per tali motivi essi richiedono un maggiore apporto calorico rispetto alle femmine. Il fabbisogno energetico effettivo dipende anche dalle attività fisiche e sportive e una dieta quantitativamente carente può favorire l’anemia carenziale . Riguardo ai nutrienti, bisogna ricordare che l’apporto lipidico non deve superare il 30% delle calorie con due terzi di grassi insaturi ed un terzo di grassi saturi. La restante quota calorica deve essere costituita per il 45-55% da glucidi complessi ed il 10 % da glucidi semplici. In questo periodo, a prescindere dal sesso, le richieste di ferro da parte dell’organismo sono le maggiori in senso assoluto. Nei casi in cui sia diffuso il consumo di piatti pronti è indispensabile un apporto supplementare in verdure fresche,per consentire la necessaria introduzione di vitamine e sali minerali. 4 Influenza dell’alimentazione sulla statura della donna Numerosi studi hanno preso in considerazione il rapporto tra nutrizione e aumento dell’altezza media nella popolazione femminile, mettendo in evidenza il fatto cheIl miglioramento delle condizioni nutrizionali di oggi fanno si che l’adolescente di raggiunga una statura più elevata rispetto a quella di 100 anni fa. In questo periodo la donna cresce di circa 8 centimetri all’anno e l’altezza finale viene raggiunta intorno ai 16/17 anni. L’accrescimento corporeo comporta, non solo un incremento nel fabbisogno energetico giornaliero, ma anche la necessità di una introduzione adeguata di nutrienti indispensabili per le modificazioni biochimiche e per le trasformazioni metaboliche che sopraggiungono. La statura e la massa ossea potenziali sono infatti determinate geneticamente ma, trattandosi dicaratteri poligenici quantitativi, subiscono le influenze dell’ambiente e quindi possono subire variazioni significative a causa delle condizioni nutrizionali. In questa fase, ad esempio, le ragazze hanno maggiori necessità di calcio, sia rispetto all’infanzia che alla giovane età adulta. E’ quindi necessario soddisfare il suo fabbisogno mediante il consumo di latte e derivati, soprattutto per la prevenzione dell’osteoporosi. 5 Alimentazione e fertilità Lo stato di nutrizione è in relazione anche con l’età in cui comincia la pubertà e con la regolarità dei cicli mestruali. Secondo dati statistici del secolo passato relativi a USA e Europa, risulta nelle ragazze un menarca più anticipato di circa 4 mesi per decade, dovuto essenzialmente ad un migliore apporto proteico e calorico. E’ stato inoltre rilevato che all’anticipo del menarca corrisponde un ritardo nell’età di comparsa della menopausa, mentre una pubertà ritardata provoca ipoestrogenismo e osteoporosi. La regolarità dei cicli mestruali è influenzata dal peso corporeo: nei casi di eccessiva magrezza e nei casi di obesità, si evidenziano scompensi neuroendocrini che portano all’amenorrea. Solo il recupero del peso ideale e la risoluzione dei fattori causanti obesità e magrezza porta alla ricomparsa della regolarità mestruale. Sono necessari valori minimi di grasso e di peso corporeo per avere la comparsa del menarca. Gli studiosi hanno individuato una soglia di 47/48kg con almeno il 17% di grassi. La regolarità del ciclo è poi assicurata da almeno il 22% di grasso corporeo durante tutta l’età fertile. Per lo stimolo ormonale è infatti decisiva la leptina, sostanza secreta dal tessuto adiposo presente soprattutto nel distretto gluteo-femorale. Per questo motivo, poco prima dello sviluppo, le ragazze si arrotondano sui fianchi. Una conferma di quanto un’alimentazione adeguata influenzi sulla regolarità dei cicli è data da studi effettuati sulle atlete, sulle ballerine e sulle modelle. Infatti, indagini nutrizionali hanno rilevato che un corretto apporto calorico ed una ripartizione di nutrienti ottimale consentono, anche nel caso di discipline ad alto dispendio energetico, un percentuale di grasso corporeo adeguata. 6 Il ruolo delle vitamine Sono state dimostrate interrelazioni tra il ciclo mestruale ed il metabolismo della vitamina C poiché si è constatato che durante le fasi di massima attività del ciclo mestruale (ovulazione) gli organi riproduttivi richiedono maggiore quantità di vitamina C. Le vitamine C, E , B e carotene svolgono inoltre un ruolo protettivo per alcune malattie degenerative che interessano l’apparato genitale femminile. 7 Vitamine nome funzioni Vitamine del gruppo B Il gruppo delle vitamine B comprende: vitamine B1: Tiamina B2: Riboflavina (anche vitamina G) B3: Niacinamide (anche vitamina PP) B5: Acido pantotenico (anche vitamina W) B6: Piridossina (anche vitamina Y) B8: Biotina (anche vitamina H o vitamina I) B9: Acido folico (anche vitamina M) B12: Cobalamina non propriamente vitamine B4: Adenina B7: Mioinositolo B10: Acido Paramminobenzoico o PABA (anche vitamina R) B11: Acido pteroil-eptaglutammico (anche vitamina S) Acido Ascorbico Queste vitamine hanno proprietà molto utili all'organismo umano infatti consentono il normale funzionamento del sistema nervoso e il corretto funzionamento del fegato; tuttavia la loro funzione principale consiste nel convertire i carboidrati in glucosio, utilizzato dall'organismo per produrre energia, e sono fondamentali per il metabolismo di lipidi e delle proteine. Vitamina C Vitamina E Tocoferolo Carotene Carotene 8 La vitamina C è importante per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la sintesi di collagene nell'organismo. Il collagene rinforza i vasi sanguigni, la pelle, i muscoli e le ossa. L'uomo non può creare collagene senza la vitamina C. Sembra che la vitamina C abbia un ruolo importante, soprattutto in reazioni di ossidoriduzione catalizzate da ossigenasi, e svolga un'azione antistaminica. La sua funzione è dovuta principalmente alle sue proprietà antiossidanti; infatti essa previene la propagazione dell’ossidazione degli acidi grassi poliinsaturi (PUFA). Inoltre, la vitamina E previene l’invecchiamento delle cellule e protegge dai danni del fumo e dell’inquinamento. Gioca un ruolo anche nel funzionamento del sistema immunitario per le sue proprietà immunostimolanti, in particolare verso le infezioni virali. La vitamina E è stata definita anche vitamina antisterilità perché appare coinvolta nella regolazione del ciclo femminile e antiabortiva All’interno dell’organismo umano viene metabolizzata in due molecole di vitamina A Anoressia e disturbi metabolici La sindrome di anoressia nervosa,particolarmente frequente nell’adolescente si associa a perdita di peso,cambiamenti del comportamento e mestruazioni irregolari, fino alla amenorrea. L’amenorrea è collegata all’inizio delle restrizioni alimentari in quanto la restrizione calorica ed il basso peso corporeo provocano un cambiamento del profilo degli ormoni riproduttivi. In particolare, la carenza di carboidrati porta a disidratazione e a squilibri elettrolitici. Le adolescenti anoressiche presentano una vera scarsità di acidi grassi essenziali ed un patrimonio deficitario di vitamine A ed E. Alcuni studi riportano anche una deficienza di zinco, dovuta in parte ad un eccessivo consumo di vegetali. 9 Bulimia Anche nella bulimia possono verificarsi irregolarità mestruali, ma l’incidenza è estremamente variabile. La malnutrizione sotto il profilo delle calorie provoca disordini della funzione riproduttiva. Le anoressiche-bulimiche hanno inoltre notevoli problemi ai denti, a causa dei ripetuti contatti di questi con il succo gastrico acido. Il perdurare di questi stati di malnutrizione può portare a diminuzione del metabolismo basale residuo, bradicardia ed ipotermia. 10 MENOPAUSA E SALUTE La menopausa è una fase particolare della vita della donna che subisce una serie di variazioni fisiche e psichiche dovute al declino dell’attività ovarica. Per alleviare i disturbi da essa causati, oltre a cure ormonali, vengono effettuati interventi atti a migliorare la qualità di vita e il benessere della donna facendo diminuire il rischio di possibili patologie. Le abitudini alimentari rappresentano i fattori più importanti nella prevenzione di malattie cardiovascolari, tumori e osteoporosi. Nella donna, con l’avanzare dell’età, si osserva un aumento di peso e una distribuzione del tessuto adiposo in prevalenza nella parte superiore del corpo, dovuta al modificarsi delle abitudini di vita e alla carenza estrogenica. La deposizione di grasso sulla parte superiore dell’addome rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. 11 Un eccessivo apporto di grassi mediante l’alimentazione è da considerarsi come il principale fattore di rischio per la malattia aterosclerotica e risultano fondamentali le correzioni apportate al regime alimentare per diminuire i lipidi plasmatici e i rischi di aterosclerosi. Gli interventi metabolici che vengono effettuati nel periodo climaterico hanno poi un ruolo fondamentale nella riduzione dei rischi cardiovascolari. La carenza estrogenica comporta anche un’alterazione del quadro lipidico, con aumento di trigliceridi e colesterolo LDL e riduzione delle HDL; inoltre gli scompensi ormonali alterano il metabolismo glucidico facendo sviluppare l’insulinoresistenza. La menopausa attiva nella donna un continuo rinnovamento del collagene e in questo processo gioca un ruolo fondamentale la vitamina C: in caso di carenza o difetto di vitamina C si hanno difficoltà nella sintesi del collagene i cui effetti si ripercuotono laddove esiste un aumentato turnover. Per prevenire la carenza di collagene è utile assumere circa 20 mg di vitamina C al giorno. Anche la riduzione del tessuto osseo è strettamente collegata all’avanzare dell’età; dai 30 anni in poi si ha una progressiva riduzione del tessuto osseo che, se unito agli scompensi dovuti alla menopausa, può accentuarsi e indebolire la massa scheletrica favorendo l’insorgere dell’osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia asintomatica e spesso passa inosservata fin quando non si verifica una frattura da fragilità ossea, solitamente a livello delle anche, delle vertebre della spina dorsale o dei polsi. In Europa, circa il 30% di tutte le donne in post menopausa sono affette da osteoporosi e più del 40% di queste presenterà fratture osteoporotiche nella loro vita. La carenza di estrogeni ha due effetti negativi per la massa ossea: uno legato alla resistenza alla vitamina D e quindi a un errato assorbimento del calcio, il secondo alla diminuzione della secrezione di Calcitonina e a un aumento dell’ormone paratiroideo che provocano un aumento del riassorbimento osseo: la scomparsa degli estrogeni accelera quindi la riduzione del tessuto osseo. 12 Oltre al calo degli steroidi delle gonadi, anche i deficit nutrizionali possono accelerare la perdita di tessuto osseo per mancanza di calcio nell’alimentazione. Il Calcio deve essere introdotto nelle giuste quantità fin dai primi anni di vita e, in menopausa, l’ apporto giornaliero consigliato nell’ultima revisione dei L.A.R.N. è di 1200/1500mg in assenza di terapia con estrogeni e di 1000mg ( come negli anziani maschi ) in caso di terapia estrogenica in atto. L’osteoporosi precoce è un problema al quale si trovano a far fronte anche atlete e donne anoressiche. Esse seguono infatti regimi alimentari volti ad evitare l’aumento di peso e riducono, di conseguenza, gli alimenti ricchi di proteine e carboidrati. Le attività sportive riducono il livello di ai minerali presenti nell’organismo che, se non vengono reintegrati con la dieta, incrementano la demineralizzazione delle ossa, che rappresentano una riserva alla quale l’organismo attinge in caso di necessità. Anche le donne che per costituzione hanno una densità ossea minore vanno incontro più facilmente al rischio di osteoporosi, al contrario di quelle con una struttura ossea più pesante e di conseguenza più resistente. Le donne di colore, che presentano, rispetto alle donne bianche, una densità ossea maggiore e una maggiore resistenza all’effetto del Paratormone e quindi al riassorbimento del tessuto osseo risultano meno colpite dall’osteoporosi; inoltre, indipendentemente dai livelli di Paratormone, riescono ad impiegare meglio il calcio dietetico e a preservare lo scheletro. 13 LIVELLI DI ASSUNZIONE GIORNALIERI RACCOMANDATI DI NUTRIENTI PER LA POPOLAZIONE ITALIANA (L.A.R.N.) SOCIETÀ ITALIANA DI NUTRIZIONE UMANA, REVISIONE 1996 Acidi Niaci grassi na Vit.A Catego Pes Protei essenz Calci Fosfo Potas Ferr Zin Ra Sele Iodi Tiami Riboflav (N.E. Vit. Vit. Fola (R.E. ria Età o ne iali o ro sio o co me nio o na ina ) Vit.B6 B12 C ti ) Vit.D (anni (kg) (mg) (m (mg (µg) (mg)( (mg)( (m (µg)( (µg)( (1) (2) (3) (4) (6) (9) 10) 11) 13) 15) ) (g) (g) (mg) (mg) (mg) g) ) (µg) (mg) (mg) (µg) g) (µg) w 6w 3 Lattan 10ti 0,5-1 7-10 15-19 4 0,5 600 500 800 7 4 0,3 8 50 0,4 0,4 5 0,4 0,5 35 50 350 25* Bambi ni 1-3 9-16 13-23 4 0,7 800 800 800 164-6 22 21-28 4 1 800 800 1100 237-10 33 29-42 4 1 1000 1000 2000 35Maschi 11-14 53 5515-17 66 18-29 65 30-59 65 60+ 65 Femmi ne 11-14 51 5215-17 55 18-29 56 30-49 56 50+ Gestan ti Nutrici 56 44-65 5 64-72 62 62 62 6 6 6 6 43-58 4 4 0,4 10 70 0,6 0,8 9 0,7 9 6 0,6 15 90 0,7 1,0 11 0,9 9 7 0,7 25 120 0,9 1,2 13 1,1 12 9 0,8 35 150 1,1 1,4 15 1,3 2 50 180 600 0-15 12 9 1 10 10 1,2 10 10 1,2 10 10 1,2 12/1 1 1200 1200 3100 8(7) 9 0,8 45 55 55 55 150 150 150 150 1,2 1,2 1,2 0,8 1,6 1,6 1,6 1,6 18 18 18 18 1,5 1,5 1,5 1,5 2 2 2 2 60 60 60 60 200 200 200 200 700 0-15 700 0-10 700 0-10 700 10* 35 150 0,9 1,2 14 1,1 2 50 180 600 0-15 1 1200 1200 3100 1,5 1,5 1,5 1,5 1200 1000 800 1000 1200 1000 800 1000 3100 3100 3100 3100 56-57 5 1 1200 1200 3100 53 4,5 1 1000 1000 3100 53 4,5 1 0,7 40 100 1 400 10* 7 45 130 400 0-10 1,4 45 150 500 0-10 18 18 7 7 1 1,2 45 55 150 150 0,9 0,9 1,3 1,3 14 14 1,1 1,1 2 2 60 200 60 200 600 0-15 600 0-10 18 7 1,2 55 150 0,9 1,3 14 1,1 2 60 200 600 0-10 10 7 53 800 800 3100 1200 1500( 5)* 4,5 1 1000 3100 1,2 55 150 0,8 1,3 14 1,1 59 70 5* 1 1200 1200 3100 30(8)* 7 1,2 5,5 1 1200 1200 3100 18 12 1,5 55 70 175 200 1 1,1 1,6 1,7 14 16 1,3 1,4 14 60 200 600 10* 400(1 700(14 ) 2,2 70 2)* 10* 2,6 90 350 950 10 2 Alimentazione equilibrata in menopausa. L’alimentazione in menopausa deve essere soprattutto un’alimentazione equilibrata, che tenga conto del fabbisogno energetico della donna e della corretta ripartizione dei nutrienti. Il ridotto metabolismo basale comporta ina riduzione delle calorie giornaliere: per evitare di prendere peso bisognerebbe introdurre circa 2000 kilocalorie, variabili, ovviamente, con l’altezza della donna. Viene raccomandato un apporto proteico di 0,75g per kilogrammo al giorno di cui almeno il 30% deve essere di proteine ad elevata qualità biologica. Il 55% delle calorie totali deve provenire dai glucidi mentre l’entità dell’apporto lipidico dovrebbe essere del 25%. 15 Adolescenza È importante un'alimentazione il più possibile variata, per assicurare un apporto adeguato di tutti i principi nutritivi. Bisogna mantenere l’orario dei pasti il più possibile regolare e limitare la frequentazione di fast-food ed evitare di alimentarsi solo con determinati tipi di pietanze. Nelle ragazze il consumo di calcio e ferro aumenta rapidamente e carenze possono condurre a ridotta mineralizzazione dello scheletro, osteoporosi precoce, stati di anemia. Bisogna consumare regolarmente carne rossa, legumi secchi e vegetali a foglia verde, per il ferro; latte, yogurt e formaggi per il calcio. Non devono mai mancare sulla tavola quotidiana frutta e verdura (bisognerebbe consumarne 5 porzioni al giorno): sono la principale fonte di vitamine, sali minerali e fibre, sostanze indispensabili per il buon funzionamento dell'intestino. Le bibite gasate dovrebbero essere consumate solo occasionalmente, in quanto molto ricche di zuccheri semplici. La prima colazione non deve mai mancare perché fornisce energia per tutta la mattinata. Deve essere varia e rappresentare almeno il 15% delle calorie giornaliere. COLAZIONE: pane, fette biscottate, biscotti, confettura, miele, latte, frutta. PRANZO E CENA: carboidrati (in pane, pasta, riso e altri cereali), proteine (in carne, pesce, uova, latticini) e grassi (in formaggi, oli vegetali). I grassi devono essere scelti con attenzione: devono essere tenuti sotto controllo quelli saturi, presenti principalmente in carne e latticini. 16 Menopausa Ridurre l’apporto calorico. Per prevenire l’osteoporosi dare la precedenza ad alimenti ricchi di calcio come latte, yogurt, formaggi stagionati che dovrebbero essere assunti almeno una volta al giorno. Consumare pane, pasta, riso e derivati di tipo integrale che sono più ricchi in fibra. Variare molto la dieta, in modo particolare la frequenza settimanale dei secondi piatti, ad esempio: · consumare almeno 2 - 3 volte la settimana il pesce fresco o surgelato; · non più di 2 volte la settimana i formaggi dando la preferenza a quelli freschi o di tipo light; · non più di 1-2 volte la settimana affettati preferendo prosciutto cotto, crudo, bresaola e speck privati del grasso visibile; · 2- 3 uova la settimana; · carni bianche; · almeno 2 porzioni di legumi in alternativa al secondo piatto alla settimana. Ridurre il consumo di zuccheri semplici, in particolare di bevande gassate dolci, e limitare allo stretto indispensabile quello di zucchero, di miele, di marmellate. La frutta può essere consumata fresca, cotta o frullata purché sia senza zucchero. Consumare solo occasionalmente la frutta secca e le castagne. Consumare cinque porzioni al giorno di verdura e frutta. E’ consigliabile l’uso di olio extravergine di oliva da usare preferibilmente a crudo nella quantità di circa 3 cucchiai al giorno tra preparazione e condimento. Evitare o comunque limitare strutto, margarine, lardo, pancetta. Assumere vino in modeste quantità ai pasti (massimo un bicchiere al giorno) e preferibilmente rosso. Evitare le fritture. 17 Bibliografia Nelson, Cox “ I principi di biochimica di Lehninger” ed. Zanichelli 2010 Colli, Rossi, Marratico “Viaggio negli alimenti” ed. Calderini Costantini, Canella, Tomassi”Alimentazione e nutrizione umana” ed. Il pensiero scientifico. www.sinu.it “Alimentazione e Nutrizione in Parole”Glossario di Alimentazione e Nutrizione Umana documento a cura della Federazione delle Società Italiane di Nutrizione (FeSIN) www.iofbonehealth.org “Epidemiology.” International Osteoporosis Foundation. 18