I MIGLIORI ARCHITETTI DEL MONDO

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I MIGLIORI ARCHITETTI DEL MONDO: LE TERMITI
A cura di Isabella Regazzi e Graziano Dassi
CHI SONO
Le tèrmiti (pronunciato con l’accento sulla e, senza accento facciamo riferimento ad un
tipo di esplosivo) evocano in noi un misto di paura, per la fama di insetti dannosi, e di
ammirazione, per la capacità che hanno di costruire giganteschi nidi che possono
raggiungere i 6 metri di altezza e i 30 m di diametro. Naturalmente non tutte le specie di
tèrmiti sono nocive né tutte fanno nidi spettacolari. Cerchiamo allora di capire chi sono. Le
termiti nel mondo sono circa 2000 specie, ma solo due vivono in Italia. Sono insetti sociali
dalle abitudini piuttosto discrete, conducendo una vita quasi interamente di “clausura”
all’interno del nido. Per questo motivo la loro scoperta risale a tempi assai recenti, verso la
fine del XVIII secolo. Le termiti appartengono tutte all’ordine degli ISOTTERI, ma all’inizio
furono classificate tra gli Ortotteri per l’apparato boccale trituratore uguale a quello delle
cavallette. Sono gli unici insetti sociali che svolgono una metamorfosi incompleta,
raggiungendo lo stato di adulto per piccoli cambiamenti progressivi.
Sono 6 le famiglie degli Isotteri e comprendono sia forme primitive a socialità semplice e
con distinzioni tra caste poco accentuate (Mastotermitidi e Calotermitidi) sia forme evolute
(Termitidi). Queste ultime sono la maggior parte, circa 1500 specie e tra queste troviamo i
“migliori architetti”, i coltivatori di funghi e le forme di socialità più avanzate con
dimorfismo fra caste spesso accentuato.
LE CASTE
Tra le termiti si possono individuare le caste degli operai, dei soldati e dei reali.
Operai e soldati (biancastri e con tegumento molle, a volte sono nomate “formiche
bianche”) sono maschi e femmine “adolescenti”, cioè individui che per lo più non hanno
raggiunto la forma di immagine (ovvero lo stato di individuo adulto completamente
formato). Nelle società meno evolute operai e soldati per cause avverse possono a loro
volta diventare riproduttori, benché non saranno mai dei veri reali. I reali infatti sono gli
individui alati completi, con esoscheletro più duro ed occhi funzionanti, che hanno
terminato il loro sviluppo . Questi vengono prodotti in gran numero periodicamente e
fuoriescono dal nido per incrociarsi con altri reali di nidi diversi e garantire il
rimescolamento dei geni. Dopo il volo nuziale in cui si attua l’accoppiamento i reali si
liberano delle proprie ali (divenute inutili) per costruire un nuovo nido. Nel termitaio, re e
regina vivono in una camera centrale. La femmina nelle società più evolute può
raggiungere dimensioni notevoli (anche 15 cm di lunghezza) dato che il suo addome si
dilata a dismisura durante la produzione di uova. In questo caso la regina non può più
camminare e viene accudita e alimentata dagli operai. Impressionante è la longevità
segnalata per alcune regine del genere Bellicositermes che si aggira sugli ottant’anni.
COSA MANGIANO
L’alimento principale delle termiti è la cellulosa, che reperiscono soprattutto dal legno.
Possono però nutrirsi anche di altre sostanze vegetali e animali e persino possono
manifestarsi atteggiamenti cannibali. Molto gradito è il legname marcescente, ricco di
miceli fungini e batteri. Le specie primitive hanno nel loro apparato digerente protozoi
simbionti che utilizzano la cellulosa mettendola quindi a disposizione per le termiti già
digerita. Quando fanno la muta, però, eliminano anche una parte del rivestimento
intestinale e con questo i protozoi utili. Tale motivo li rende dipendenti dalla colonia,
poiché per sopravvivere devono chiedere ai propri compagni il contenuto dell’intestino
assai ricco di protozoi (alimentazione proctodeale) o dello stomaco contenente succhi
digerenti e protozoi (alimentazione stomodeale).
Gli evoluti Termitidi, invece non possiedono protozoi e sono in grado di digerire
direttamente la cellulosa, il meccanismo non è ancora del tutto noto, ma evidentemente si
basa su una ricchezza enzimatica specializzata.
I NIDI
Veniamo ora alla loro nomea di abili costruttori, nonché architetti.
Le termiti per sopravvivere necessitano di ambienti particolari, che debbono soddisfare
queste esigenze: 1) buio assoluto 2) elevata concentrazione di anidride carbonica 3) alta
percentuale di umidità relativa, almeno superiore al 50%. Devono quindi costruire dei nidi
che tengano conto delle condizioni esterne (in Africa, alcuni nidi hanno pareti con spessori
di 50-60 cm altri, in Australia detti termitai bussola sono costruiti con due pareti rivolte a E
e O e due spigoli a S e N) o delle risorse idriche (a volte i termitai si estendono sottoterra
e le gallerie possono raggiungere persino le falde acquifere). Contribuiscono a mantenere
l’ambiente ideale il tappare la maggior parte delle comunicazioni con l’esterno, il bagnare
le pareti interne con la propria saliva e il creare camere in cui, con un substrato di legno e
foglie, vengono coltivati funghi (Basidiomiceti) che hanno l’aspetto di una muffa biancastra
e sono in grado di favorire e mantenere alti tassi di umidità.
Le specie più evolute sono quelle che elevano termitai spettacolari, con forme diverse: a
colonna, a fungo, a collina, a imbuto o formati da cuspidi. I materiali da costruzione
utilizzati sono diversi: sabbia e terra impastate con saliva ed escrementi; terra e legno;
legno masticato e amalgamato a particolari secrezioni intestinali.
Le società possono essere formate da pochi individui (p. es. Reticulitermes: 600-1000) o
da miriadi (p. es. Amitermes e Bellicositermes: decine di migliaia).
Alcuni nidi sono semplicemente costituiti da gallerie nel terreno o nel legno marcescente, è
il caso delle specie italiane.
Ci sono specie addirittura che utilizzano lo spessore delle pareti di altri termitai per
costruire il loro nido.
RAPPORTI CON L’UOMO
Per quanto concerne i danni alle strutture lignee nel territorio italiano rimandiamo alla
lettura delle schede tecniche allegate.
Più curiosi e forse meno noti sono invece gli impieghi delle termiti a beneficio dell’uomo.
Fin dai tempi più remoti questi insetti costituiscono un alimento importante e ricco di
proteine per alcune popolazioni indigene delle regioni tropicali; inoltre alcune di esse
ritengono che gli addomi rigonfi delle regine possiedano effetti terapeutici e per questo
motivo le somministrano a bambini e persone di costituzione debole. Altre invece
impiegano le grosse mandibole dei soldati come punti di sutura per le ferite: uniscono i
due lembi, fanno in modo che i soldati vi serrino le loro mandibole, quindi tagliano via il
corpo. Le teste vengono tolte solo quando la ferita si è rimarginata.
MARKETING DELLE TERMITI
E’ noto che ogni tipo di insetto che l’uomo combatte produce una serie di attività
industriali, commerciali e di ricerca finalizzata, il che comporta interessi economici.
Le blatte “valgono” numerosi milioni di Euro nonché dollari, così come le zanzare e, in
questi ultimi tempi, le tèrmiti sono nel mirino delle aziende chimiche del settore che
commercializzando le soluzioni in altre nazioni: Stati Uniti d’America in primis e in
particolare in Francia, per quanto concerne l’Europa, cercano di capire se il problema
tèrmiti esiste anche in altre aree geografiche Italia compresa.
Per quanto ci compete sembra che il problema esiste, ma la percezione del problema sia
pressoché inesistente. Ciò comporta un fatto assai pregiudizievole per le nostre opere
d’arte lignee, per le nostre biblioteche (soprattutto libri di pregio) e per le strutture
portanti dei tetti. Ignorare di fatto il problema significa dare via libera all’azione devastante
di questi xilofagi e contemporaneamente un mancato sviluppo di un segmento di mercato
la cui potenzialità risulta, però, di difficile quantificazione.
Attualmente ci sembra di poter affermare che una sola azienda si sia impegnata con
determinazione per sviluppare, promuovere e affermare un “sistema” di lotta, ma alcuni
indizi ci fanno pensare che altre aziende del settore cominciano a mostrare interesse al
“problema” tèrmiti, se ciò dovesse favorire la soluzione del problema sarebbe un fatto
positivo, posto che il problema esista, come misurarlo? Intanto cercando di conoscerle
meglio.
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