ryuichi sakamoto

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PRIORITÀ
Label
KA’
+B
Format cd
Artist
Title
Release Date
Ryuichi Sakamoto
Chasm
02 maggio 2005
RYUICHI SAKAMOTO
Chasm
“
Chasm”
, la prima uscita solista in chiave “
pop” in sette anni del celebre
compositore e musicista Ryuichi Sakamoto, rappresenta il suo ritorno alla musica
originale, dopo due acclamati album tributo ad Antonio Carlos Jobim con il gruppo
Morelenbaum2/Sakamoto.
Il disco vede la partecipazione di artisti quali David Sylvian, MC Sniper, Sketch
Show (membro degli YMO), Keigo Oyamada, Arto Lindsay e altri.
Quindicesima prova solista del compositore, questo disco conferma – se ce ne
fosse bisogno –l’
abilità di Sakamoto nel superare le barriere ed i confini musicali e
tecnologici, abilità attorno alla quale continua a ruotare la sua carriera.
Tracklist
1. Undercooled
2. Coro
3. War & Peace
4. Chasm
5. World Citizen
6. Only Love Can Conquer Hate
7. Ngo/bitmix
8. Break With
9. +Pantonal
10. 20 msec
11. Lamento
12. World Citizen/re-cycled
13. Song
14. Word
15. Seven Samurai
info
per foto e copertina
www.promorama.it
il sito del gruppo
www.sitesakamoto.com
Nel 1963, all’
età di 11 anni, Sakamoto – i cui interessi musicali andavano dai
Beatles a Beethoven – comincia a studiare composizione con il professor
Matsumoto alla facoltà d’
arte e musica dell’
Università di Tokyo. Otto anni più tardi,
si iscrive alla stessa facoltà ed ottiene una laurea in composizione e poi un master
focalizzato sulla musica elettronica ed etnica. Nel 1977, comincia a lavorare come
compositore, arrangiatore e musicista per molti dei più conosciuti artisti
giapponesi, spaziando dal pop rock al jazz e alla classica e nel giro di pochi anni
diventa un noto produttore e tastierista.
Nel 1978, pubblica il suo primo album solista e forma la Yellow Magic Orchestra
insieme ad Haroumi Hosono e Yukihiro Takahashi. La YMO viene immediatamente
riconosciuta come un’
esperienza unica proveniente dal Giappone; il secondo album
vende oltre un milione di copie, porta i tre ad un tour mondiale e li rende re del
technopop insieme ai Kraftwerk. Con 11 album in 5 anni, la YMO acquisisce un
seguito che resiste ancora oggi, e la sua influenza sui movimenti rave, techno e
ambient è unanimemente riconosciuta.
L’
interesse di Sakamoto per i diversi stili musicali –jazz, bossanova, classica, dub e
gamelan –è evidente nelle sue composizioni per la YMO, nella sua carriera solista
e anche, a partire da quella di ‘
Furyo’del 1983, nelle colonne sonore. Nello stesso
anno, il musicista lascia la YMO per lanciare la sua carriera solista e per
approfondire la sua passione per la musica world. È lui stesso ad affermare: “
Ho
una specie di mappa culturale in testa, in cui trovo somiglianze tra culture
differenti. Per esempio, la musica pop giapponese per me suona come musica
araba grazie all’
intonazione vocale e al vibrato e nella mia mente Bali è vicino a
New York. Forse tutti abbiamo queste geografie in testa; questo è il modo in cui
sto lavorando.”Ed è proprio questa diversità a portare Sakamoto a collaborare con
–tra gli altri –David Bowie, David Byrne, David Sylvian, Iggy Pop, Youssou N’
dour,
Robbie Robertson, Caetano Veloso e con gli scrittori William Borroughs e William
Gibson.
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Il lavoro più conosciuto di Sakamoto è probabilmente la colonna sonora di “
Furyo”ma nel 1987 quella per ‘
L’
ultimo
imperatore’di Bernando Bertolucci gli vale un Oscar, un Grammy, un Golden Globe e i premi delle associazioni di critici
cinematografici di New York, Los Angeles e Gran Bretagna. Da quel momento, lavora altre due volte con Bertolucci, con
Oliver Stone (‘
Wild Palms’
), Pedro Almodovar (‘
Tacchi a spillo’
) e due volte con Brian De Palma (‘
Omicidio in diretta’e
‘
Femme Fatale’
).
L’
attività di Sakamoto come compositore di musica da film viene celebrato da Billboard che di lui scrive: “
I suoi pezzi sono
stati concepiti prevalentemente come accompagnamento ad eventi visivi ma esistono anche di per sé come pura musica.
‘
L’
ultimo imperatore’
,‘
Cime Tempestose’
,‘
Il piccolo Buddha’sono solo alcuni dei temi più noti di Sakamoto, ognuno dei
quali evidenzia come ci si trovi di fronte ad uno dei più grandi compositori di melodie oggi in attività. E queste
composizioni –oltre all’
epico ‘
El Mar Mediterrani’(scritto per la cerimonia di apertura delle olimpiadi di Barcellona del
1992) e a “
Replica”(all’
origine di ‘
Musical Encyclopedia’
, uno degli album solisti e seminali di Sakamoto) sono forse la
migliore introduzione alla sua arte.”
Sakamoto ha anche recitato in alcune delle pellicole citate, come in ‘
Furyo’e ‘
L’
ultimo imperatore’
, nel video di Madonna
‘
Rain’e in ‘
New Rose Hotel’di Abel Ferrara, insieme a Willem Dafoe e Christopher Walken. Ha inoltre posato per Antonio
Miro, Gap, Barney’
s New York ed è apparso in veste di modello nelle più prestigiose riviste mondiali.
L’
esordio come dj risale al 1997, quando partecipa alla sfilata di Stephen Sprouse, che segna tra l’
altro il trionfante ritorno
dello stilista nel mondo della moda.
Nel 1999 la sua prima opera, ‘
Life’
, debutta con sette performance tutte esaurite a Tokyo e Osaka; progetto ambizioso,
l’
opera ha previsto contributi da parte di più di cento performers tra cui Jose Carreras, Salif Keita, Bernardo Bertolucci,
Salman Rushdie, Pina Bausch, Dalai Lama e membri del balletto di Francoforte. Sakamoto chiude l’
anno con la
collaborazione con Robert Wilson per ‘
The Days Before: Death, Destruction & Detroit III’e con l’
uscita –direttamente al
numero 1 della classifica in Giappone –del singolo tratto dal suo pezzo per solo piano ‘
Energy Flow’
. La seconda volta di
Sakamoto in vetta alla classifica sarà nel 2001 con il singolo ‘
Zero Landmine’
, che servirà a raccogliere milioni di dollari
per sostenere la rimozione delle mine antiuomo nel mondo in collaborazione con il fondo Halo.
Recentemente Sakamoto si è unito a Jacques e Paula Morelenbaum per registrare nella casa che fu del musicista Antonio
Carlos Jobim a Rio una raccolta di tesori nascosti e di inedite perle scritte dal compositore brasiliano. La registrazione del
primo lavoro, a nome Morelenbaum2/Sakamoto, è un’
esperienza magica per Sakamoto: “
L’
intera esperienza è stata
incredibile; è stato come se lo spirito di Antonio guidasse le mie dita mentre le facevo correre sul suo pianoforte. Ad un
certo punto delle registrazioni un uccellino ha cominciato a cantare e tutte e tre abbiamo pensato che si trattasse di
Antonio.”
L’
atmosfera magica si riflette certamente nella registrazione, come afferma anche Luciana, la figlia del collaboratore di
Jobim Vinicius de Moraes: “
La musicalità di Sakamoto era vicinissima a quella del maestro e questo mi ha impressionato
molto. Posso dire di non aver mai trovato un altro musicista che sapesse interpretare le sue melodie in modo così preciso.
Ciò che mi è piaciuto di più in questo cd, oltre alla perfezione armonica, al repertorio e all’
interpretazione è stata proprio
questa sensazione di familiarità che ha portato tutti noi indietro nel tempo, alle sere passate con Antonio a parlare di
amore, musica e poesia, mentre delle canzoni riempivano l’
aria. Come mio padre usava dire saggiamente nel testo di una
canzone a proposito dei compositori brasiliani ‘
siamo una famiglia, un’
isola fatta di amore’e allora benvenuto tra noi,
maestro Sakamoto.”
Sakamoto però ritorna alle sue radici elettroniche quest’
anno con la sua quindicesima uscita solista “
Chasm”
.“
Nel corso
dei tre anni passati a lavorare con il progetto Morelenbaum2/Sakamoto agli album tributo a Jobim, per me è stato difficile
anche a livello fisico dedicarmi alla mia muisca, e perciò penso che questo lavoro rifletta un certo senso di frustrazione. Di
conseguenza, ovviamente, negli arrangiamenti i suoni non si sovrappongono e tutta la musica gode di un senso di
apertura e di rinfrescante semplicità.”
Con Ryuichi Sakamoto l’
unica costante è il cambiamento. La quantità degli stili toccati ed esplorati anche nello stesso
album è fondamentale al suo essere artista. Non sente alcun bisogno di essere costretto all’
interno di precisi confini
musicali e anzi si concentra sulla loro continua rimozione. “
Questa visione globale delle diverse culture è parte della mia
natura. Voglio rompere ogni barriera, genere, categoria o cultura. Invece di costruire muri o confini, cerco sempre di
combinare cose differenti. È questo per me ad essere davvero importante.”
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