Applied Nutritional Medicine Tratto dal libro “Come vivere 150 anni” Dr. Dimitris Tsoukalas
Capitolo 10 Tutti speriamo in una pillola magica che risolva tutti i mali.
Dopo 25 anni di ricerca mi sono quasi disilluso a riguardo,
anche se non completamente. Benchè non siamo ancora in
grado di formulare una super-pillola per tutti i mali, esiste una
sostanza che è molto vicina a questa definizione…
Qual è il fattore più importante per la nostra
salute?
Esistono sicuramente tanti diversi tipi di azioni che possiamo
fare per migliorare la nostra salute. Quale singola azione
porterebbe però maggiore beneficio?
Se me lo aveste chiesto cinque anni fa, avrei detto che le azioni
più rilevanti per la salute sarebbero state:
- L'esercizio fisico;
- La nutrizione;
- Il mantenimento del peso corporeo normale;
- Il ripristino delle carenze di micronutrienti;
- L’assunzione di una sufficiente quantità di acqua;
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Applied Nutritional Medicine - Dormire bene;
- La riduzione del carico tossico;
- Avere uno stile di vita equilibrato per gestire lo stress.
Oggi però, cinque anni più tardi direi che, sebbene tutti i fattori
menzionati siano validi e la bibliografia li rafforzi costantemente
uno per uno, esiste un fattore che cinque anni fa era appena
sorto all'orizzonte. Si tratta della vitamina D.
Migliaia di studi hanno proclamato la sua importanza per la
nostra salute e a causa di essa si sono verificati numerosi
cambiamenti nel nostro modo di vedere la medicina. E' davvero
notevole che la vitamina D agisca in quasi tutti i fattori sopra
menzionati: aumenta le prestazioni fisiche, aiuta a ottenere il
peso ideale, influenza l'assorbimento dei sali minerali, è
necessaria per ottenere buon sonno e ridurre lo stress,
favorisce i meccanismi di disintossicazione ed escrezione dei
metalli pesanti dal corpo e rafforza il nostro sistema
immunitario.
La vitamina D e i suoi e ffetti sulla salute Si è trovato che alti livelli di vitamina D nel nostro sangue si
associano a:
- Ridotta mortalità da qualsiasi causa;
- ridotta incidenza del cancro al seno fino al 77%;
- ridotta incidenza del cancro al colon;
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Applied Nutritional Medicine - minore incidenza del cancro alla prostata;
- ridotta incidenza del diabete negli adulti e nei bambini;
-
ridotta
incidenza
dell’ipertensione
e
delle
malattie
cardiovascolari;
- ridotta incidenza della depressione,
soprattutto durante i mesi invernali;
-
ridotta
incidenza
delle
infezioni
respiratorie;
- un incremento di 20 ng/ml dei livelli della vitamina D nel
sangue riduce il rischio di sclerosi multipla del 45%;
-
l’incidenza
dell’autismo
e
dei
disturbi
dello
sviluppo
diminuiscono;
- ogni incremento di 1ng/ml comporta una perdita di peso
supplementare di 200 g mantenendo la stessa dieta;
- miglioramento della psoriasi;
- la differenziazione e l'attivazione dei globuli bianchi;
- l’attivazione e la replicazione di 3005 geni;
- aumentata produzione di 200 sostanze endogene ad azione
antibiotica nel corpo umano.
E questi sono solo una parte del contributo della vitamina D alla
nostra salute. Se questo non è il fattore più importante per
essere sani non riesco a immaginare quale altro possa esserlo.
Infatti la comunità scientifica ha spostato gran parte della sua
attenzione sulla ricerca delle azioni e degli usi terapeutici della
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Applied Nutritional Medicine vitamina D. Al momento della stesura di questo articolo, sono in
corso oltre 1752 studi clinici sulla vitamina D.
La medicina è ormai entrata nell’era“Dopo vitamina D”.
Quali sono i l ivelli i deali? Quali sono i livelli ideali e quanta vitamina D è necessario
assumere per avere tutti i benefici possibili? Anche se questo è
un tema che sembra non essere completamente risolto per la
comunità scientifica, secondo uno studio condotto e pubblicato
nel settembre del 2011 da Robert Heaney autorità mondiale
sulla vitamina D, abbiamo bisogno di livelli superiori a 48 ng/ml
per ridurre l' incidenza delle malattie croniche.
Sempre secondo Heaney, il limite superiore normale è di 90
ng/ml mentre la tossicità è rara con livelli inferiori ai 200 ng/ml.
Questi sono i livelli raggiunti nelle popolazioni in cui si vive e si
lavora nella natura aperta, senza protezione dal sole e sono
simili ai livelli osservati in popolazioni primitive. Per questi
motivi, non ci si dovrebbe concentrare sulla dose da assumere
ma al raggiungimento di livelli di vitamina D (OH25D3) superiori
come minimo ai 48 ng/ml. L’ideale sarebbe un livello tra 60-80
ng/ml.
Sicuramente la fonte migliore è l’esposizione al sole, ma questo
non è sempre possibile per la maggior parte di noi, che siamo
sufficientemente esposti al sole per soli 15-30 giorni l'anno.
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Applied Nutritional Medicine Dobbiamo anche tenere conto che questa esposizione avviene
usando la protezione solare (una crema solare con un SPF 15,
blocca la produzione di vitamina D dal sole del 99%). Infatti, è
raro anche nei paesi mediterranei ottenere livelli di sufficienza
senza integrazione con vitamina D3.
La vitamina D agisce direttamente sui nostri geni! Fino a non molto tempo fa, sapevamo che l’azione della
vitamina D era principalmente confinata sul tessuto osseo.
La verità è che la vitamina D è un ormone, l’ormone più potente
nel corpo umano. Non è forse la pillola magica che tutti
aspettiamo, ma è la proposta scientifica che più si avvicina a
tale definizione, in questo momento.
Come fa un fattore singolo ad avere tanti effetti sulla funzione
del nostro corpo? Ricercatori dell’Università di Oxford hanno
confermato l'azione della vitamina D su 3005 geni. È risultato
che ciascuno di questi geni ha un recettore specifico per la D3.
La vitamina D si lega a questo recettore e regola direttamente il
funzionamento di gran parte del genoma (la somma dei geni nel
nostro DNA) umano. Considerando che più di un miliardo di
persone nel mondo sono carenti di vitamina D, a causa di una
bassa esposizione al sole, è facile capire l'importanza di questa
scoperta per la nostra salute.
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Applied Nutritional Medicine Effetti sul Sistema Immunitario Con lo stesso meccanismo la vitamina D è necessaria
all’attivazione dei globuli bianchi.
Quando il corpo entra in
contatto con un nuovo virus o un batterio, si reclutano globuli
bianchi dal sangue - in particolare i linfociti T - per combattere
l'invasore. Ciascuna di queste cellule sono programmate per
riconoscere un particolare tipo di virus o batterio. Così, per ogni
100.000 cellule T, forse solo una fra queste combacia col
fattore patogeno. Queste cellule hanno bisogno di moltiplicarsi
immediatamente in modo da non permettere al “nemico” di
causare malattia. Per essere in grado di attivare i linfociti T e
trasformarli in cellule Natural Killer (globuli bianchi del sistema
immunitario che riconoscono e distruggono cellule tumorali e
virus) è necessaria la presenza di vitamina D in quantità
sufficienti.
Una volta che le cellule T vengono a contatto con un agente
microbico, estendono "antenne" ad accogliere la vitamina D. Se
vi è abbondanza di vitamina D nel nostro sangue, i linfociti
cominciano ad attivarsi e si ha una efficiente risposta
immunitaria.
Co-­‐fattori della vitamina D E’ fondamentale sapere che la vitamina D opera nel nostro
corpo in presenza di alcuni componenti, necessari per
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Applied Nutritional Medicine esprimere la sua azione. Questi componenti si chiamano cofattori della vitamina D e sono i seguenti:
Magnesio;
Vitamina K2;
Zinco;
Boro.
Per avvalerci di tutti i benefici della vitamina D abbiamo bisogno
di quantità sufficienti anche dei suoi co-fattori. La più efficiente
"assicurazione" per la nostra salute sarebbe di fornire questi cofattori al corpo e di avere livelli di vitamina D superiori a 48
ng/ml durante tutto l'anno. E’ facile, di basso costo e di vitale
importanza avere dei livelli sufficienti di questa sostanza quasi
miracolosa.
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