Diapositiva 1 - Liceo Artistico "Enzo Rossi"

Indice:
Botanica
Simbolismo
Benefici
Il Melograno
Botanica
Il melograno è originario
dell’Asia del sud-occidentale.
Prima coltivato nelle regioni
caucasiche. Attualmente in
Armenia, Azerbaijan, Iran,
Turchia, Sud-est Asiatico,
dall’Arabia al Pakistan, India,
Malesia, Indonesia e nell’Africa
tropicale. Diffuso dai Fenici,
Greci e Arabi nella costiera del
bacino del Mediterraneo.
Gli usi tradizionali del Melograno hanno radici molto antiche: troviamo la sua
descrizione già in un papiro risalente al 1550 a.C. (il famoso papiro di Ebers), e
anche Ippocrate lo apprezzava per le sue proprietà medicamentose. Il frutto del
melograno, è sempre stato legato a cerimonie religiose e pagane. Il melograno,
ovvero l’eterno ritorno; nelle diverse tradizioni e culture è stato sempre legato
alla fecondità e alla rigenerazione della vita dopo la morte. I frutti del
melograno sono stati anche ritrovati nelle tombe dei faraoni egiziani, datate
2500 anni prima Di Cristo. La melagrana fu dunque il simbolo nella
tradizione mediterranea precristiana del rinnovarsi del cosmo, della sua
perenne rigenerazione ad opera della Grande Madre che nel ciclo eterno di
vita/morte/vita, genera, riprende in sé e rigenera.
Gli innumerevoli grani del frutto evocavano fecondità e abbondanza. I Romani
ornavano il capo delle spose con rametti della pianta per augurare loro gli attesi
frutti; e ancora oggi nel Vietnam si canta: “ La melagrana si apre e lascia venire
cento figli ”; mentre in Turchia la sposa getta per terra una melagranata: “avrà
tanti figli, quanti sono i chicchi usciti dal frutto”.
Nel Rinascimento la “granata”, che sotto la sua scorza raccoglie armonicamente
i grani color del rubino, era considerata sacra a Giunone come “conservatrice
dell’unione dei popoli”, visti come tanti chicchi, e suscitatrice di concordia
nella grande famiglia sociale.
Il Nome
Nome di genere punico, deriva dal nome romano della Tunisia. Le piante sono così
chiamate perché a Roma i melograni giunsero da quelle regioni.
Deriva dal latino MALUM (mela) e GRANATUM/PUNICUM (con semi).
In italiano MELAGRANA
Dall’inglese POMEGRANATUM
In tedesco GRANATAPFEL (mela con semi)
In inglese antico APPLE OF GRANADA (mela di Granada),la città di Granada
ha nello stemma un frutto di melograno. *
Nome comune MELOGRANO
Nome botanico PUNICAGRANATUM L
Famiglia PUNICACEAE
Nome dialettale MELAGARNE’
Le foglie sono opposte, lucide, strette ed allungate, intere, larghe 2 cm e lunghe 4-7 cm.
L'apparato radicale è fittonante e dotato di radici fusiformi ramificate. Il fusto è contorto,
nodoso, eretto e molto ramificato, con corteccia grigio-rossastra. Emette numerosi polloni.
Nelle piante selvatiche i rami sono spinosi, esili ed aperti. Le foglie sono alterne ed opposte,
glabre, singole o verticillate, con forma variabile in funzione delle cultivar. Sono arrossate
appena formate diventando verdi in seguito.
I fiori sono di un vivo colore rosso ci circa 3 cm di diametro hanno 3-4 petali. Sbocciano
all'estremità dei rami. In alcune varietà ornamentali possono essere bianchi o gialli. Fiorisce
da maggio a luglio. Il frutto cresce in posizione apicale. La pianta vive in un territorio semi
desertico. I frutti maturano in autunno. La pianta inizia a vegetare in primavera (aprilemaggio) precedendo la lunga ed abbondante fioritura.
Il frutto è una bacca (detta “BALAUSTA”) di consistenza molto robusta, con buccia dura a
forma rotonda o leggermente allungata. All'interno del frutto vi sono da 7 a 15 loculi nei quali
sono posti i semi avvolti da una polpa acidula o dolce, succosa, trasparente. Il diametro va dai
5 ai 12 cm. La dimensione è condizionata dalla varietà e dalle condizioni di coltivazione. Il
frutto ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzioni di placentazione ai semi
(detti arilli, fino a 600 per frutto). In alcune varietà i semi sono circondati da una polpa
traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula e, nelle varietà a frutto
commestibile dolce e profumata.
È caratterizzata da dimensioni
molto più contenute in ogni parte
della pianta (altezza, dimensioni
foglie, fiori e frutti). I frutti non
sono commestibili e privi di
dolcezza, sono acidi ed
astringenti. Questo tipo di
melograno è spesso usato come
Bonsai.
Coltivazione
La pianta costituisce una boscaglia fitta. Una limitazione della propagazione vegetativa migliora la
produzione dei frutti.
La forma di allevamento maggiormente utilizzata è il cespuglio, che asseconda lo sviluppo naturale
dell’arbusto, i sesti d’impianto adottati sono 4 X 4-5 m con una densità superiore a 500 piante/ha.
L’entrata in produzione della specie si verifica al 5°-6° anno, protraendosi fino all’età di 20-25 anni. Con
la potatura vanno asportati i polloni, i rami secchi o deperiti e le formazioni fruttifere che hanno prodotto
l’annata precedente allo scopo di favorire la fruttificazione dell’anno; se si coltiva a scopo ornamentale gli
interventi sono finalizzati all’ottenimento della forma desiderata.
La concimazione viene effettuata a fine
inverno distribuendo del letame maturo
oppure un concime ternario complesso.
Nel caso di coltura specializzata l’irrigazione
è indispensabile in quanto si favorisce la
precoce entrata in produzione, impedendo
le spaccature dei frutti e raggiungendo
produzioni più elevate, fino a 300-350 q/ha.
La raccolta avviene manualmente in diversi
stacchi quando l’epidermide assume
sfumature rosse più o meno intense a
seconda della varietà e dell’ambiente.
Il melograno è una pianta molto pollonifera, quindi, se lasciata
crescere in modo naturale, assume un portamento cespuglioso,
mentre mediante particolari potature si possono ottenere
svariate forme.
Nei giardini è molto apprezzata anche come pianta ornamentale
per il bel colore del fogliame e la decoratività dei frutti quando
sono maturi,
per questo le forme ad alberello con fusto a 1,5 m sono le più
indicate, in questo caso bisogna avere l'accorgimento di
eliminare i polloni che crescono al piede della pianta. È
possibile allevare la pianta anche con forma a vaso o a
spalliera, facendo crescere tre o quattro rami principali dalla
base, disponendoli poi nel modo desiderato. In seguito, per una
buona messa a frutto, si elimineranno i rametti che hanno fatto
i frutti l'anno precedente e si spunteranno i rami di un anno,
eliminare poi i polloni che crescono al piede per non togliere
vigoria alla pianta formata.
Il melograno è una pianta resistente all’arido
estivo ed alle temperature invernali tipiche del
Mediterraneo. In queste condizioni è resistente ad
ogni tipo di malattia. In ambienti umidi e piovosi
è soggetto a marciumi radicali.
Nel 196O è stata segnalata in Sicilia la presenza di 4 varietà delle quali sono state riportate le caratteristiche.
a) Dente di cavallo tardiva con frutti di medie dimensioni (74 mm di altezza, 86 mm di larghezza e un peso di 33O grammi ),
la buccia di medio spessore, di colore verde chiaro con sfumature rosa, grani rosati alla base e rosso cupo all'apice. Il sapore del
succo è leggermente acidulo ed astringente. In Sicilia matura nella seconda quindicina di novembre.
b) Dente di cavallo tipica,con frutto di medie dimensioni (84 per 97 mm e di 43O gr di peso), buccia di colore verde chiaro
uniforme e con sfumature rosa, di spessore medio, grani di grande dimensione, di colore rosa alla base e rosso cupo nella parte
apicale. Il sapore del succo è zuccherino, leggermente astringente. In Sicilia la maturazione del frutto avviene nella prima
quindicina di ottobre.
c) Dente di cavallo a coccio tenero, con frutto di medie dimensioni (61 per 81 mm e peso di 250 gr), buccia sottile, lucida e
rugginosa di colore verde chiaro con sfumature rosa, grani rossi. I semi sono di modesta consistenza legnosa e facilmente
masticabili. Il sapore del succo è zuccherino e leggermente astringente. Matura in Sicilia nella prima quindicina di ottobre.
d) Dente di cavallo a coccio duro, con frutto di medie dimensioni (68 per 76 mm e peso di 24O gr), buccia di medio spessore,
lucida, rugginosa di colore verde chiaro sfumata di rosato, grani di medie dimensioni di colore rosa chiaro nella parte basale e
rosso scuro in quella apicale. Il sapore del succo è zuccherino astringente. Matura in Sicilia nella seconda quindicina di
ottobre. Tabella con le caratteristiche del frutto per la classificazione pomologica del melograno (Grasovsky e Wertz 1933)
- colore della buccia: bianco, verde, rosa, rosso scuro;
- colore dei grani: bianchi, rosa, porpora;
- sapore del succo: dolce, subacido, acido;
- semi: senza semi, semi masticabili, semi duri
- spessore della buccia
- quantità di setti ovarici.
Un tipo di classificazione si basa sul contenuto in acido citrico,
dividendole in:
a) "Zuccherine o dolci" con contenuto di ac. citrico inferiore allo O.9 %;
b) "agrodolci" con contenuto in ac. citrico compreso fra O.9 e 1.8 % ;
c) "acide" con contenuto di ac. citrico superiore al 1.8 %.
Altri caratteri utilizzati per la classificazione sono dati dalla differenza
di colore dei grani e della buccia. Esistono frutti con buccia molto chiara
quasi bianca e frutti con buccia di un colore viola intenso. Anche la
pezzatura del frutto è variabile; esistono frutti molto grossi che possono
raggiungere il peso di 1 kg. In Italia all'inizio del 19OO, erano riportate le
seguenti cultivar: melagrana acida, melagrana dolce ordinaria,
melagrana dolce a denti di cavallo (con grani grossi e dolci), amara
verace, amara verace a denti di cavallo, dolce alappia, dolce alappia a
denti di cavallo, dolce nostrana.
Il melograno è
una pianta della famiglia delle Punicaceae, originario di
una regione che va dall'Iran alla
zona himalayana dell'India settentrionale, e presente sin
dall'antichità nel Caucaso, e nell'intera
zona mediterranea.
Ebraismo
Il libro dell'Esodo prescrive che le immagini delle melagrane siano applicate
sugli abiti rituali dei Grandi Sacerdoti. Il libro dei Re descrive i melograni
rappresentati sui capitelli che erano sul fronte del Tempio di
Salomone in Gerusalemme. La corona, che nella simbolistica ebraica indica la
santità, sarebbe rappresentata anche dalla "corona", residuo del calice fiorale che
permane nella parte apicale del frutto.
Il melograno è inoltre nella simbologia ebraica, simbolo di onestà e
correttezza, dato che il suo frutto conterrebbe 613 semi, che come
altrettante perle sono le 613 prescrizioni scritte nella Torah.
In realtà i semi della melagrana sono in numero variabile, ma il
frutto con i suoi semi ricorda quel numero, che come tanti altri, ha
riferimenti precisi nella numerologia ebraica.
Il melograno per i suoi numerosi semi è simbolo di produttività,
ricchezza e fertilità.
Quella della melagrana è una delle poche immagini che appaiono nelle
vecchie monete della Giudea come simbolo santo. Alcuni studiosi di teologia
ebraica hanno supposto che il frutto dell'Albero della vita del “Giardino
dell'Eden” fosse da intendersi in realtà come una melagrana.
La melagrana è uno dei sette frutti elencati nella Bibbia, come speciali
prodotti della “Terra Promessa”.
Nella Bibbia, il motivo per cui l’uomo fu cacciato dall’Eden è per
il fatto che morse il frutto dell’albero della conoscenza. Eva
mangiò la mela e ne offrì ad Adamo. Alcuni pensano che la mela,
responsabile della caduta dell’uomo, sarebbe in realtà una mela
granata.
Attualmente molti rotoli della Torah
quando non sono in lettura, e quindi
sono avvolti, sono protetti da gusci in
argento a forma di melagrane.
Antica Grecia
Il melograno del mito non è originario della Grecia, vi giunge
dall'oriente, valorizzato come oggetto culturale e mitico da
divinità anatoliche (Cibele), o mesopotamiche (Ishtar).
La mitologia importata confluisce in Grecia con numerosi riferimenti
alle divinità greche al frutto ed ai semi del melograno, fra gli altri
il mito di Persefone e quello di Era.
Un giorno importante della Chiesa ortodossa greca è
la Presentazione di Maria, in tale ricorrenza è tradizionale in alcune
regioni della Grecia la preparazione della tavola della
"polysporia", anche nota con l'antico nome di "panspermia", con
offerte di cibi e frutti della terra fertile, con evidenti richiami pagani
a Dioniso.
Quando è acquistata una nuova casa è
uso in Grecia mettere quale primo dono
presso l'Iconostasi (altare domestico)
della casa un frutto di melograno come
simbolo di abbondanza, fertilità e buona
fortuna.
Cristianesimo
Il melograno è anche presente nella decorazione
religiosa cristiana, soprattutto per gli abiti e paramenti
dei sacerdoti per le funzioni religiose.
Alcuni dipinti a tema religioso di Sandro
Botticelli e Leonardo da Vinci, riprendono il tema del
melograno o del suo frutto - si veda ad esempio
la Madonna della melagrana del Botticelli.
La proposta di Botticelli che annuncia una nascita è del
tutto evidente.
Così il melograno matura ed aperto che Maria ed il
figlio Gesù prendono tra le mani potrebbe simboleggiare
la produttività, la generazione universale, l’immortalità e
dunque la discesa, la loro discesa.
In molti dipinti è un Gesù bambino a tenere in mano
un melograno. In questi casi è un simbolo anticipatore
della passione. Per il colore del suo succo il
melograno richiama infatti il sangue. Nell'iconografia
cristiana diventerà quindi simbolo di martirio. Un
martirio però fecondo, come il frutto pieno di semi.
Islam
In accordo col Corano,
il melograno è citato
per crescere nel
giardino del paradiso.
È anche menzionato
dove i melograni
sono descritti tra
le buone cose create da Dio.
Il frutto del melograno
rappresenta l’energia vitale.
Come tutti i frutti da seme,
anche il melograno
rappresenta infatti la
fecondità, l’abbondanza e la
prolificazione.
Il succo di colore rosso evoca il sangue e
costituisce il simbolo della vitalità
dell’energia. Nell’antico Egitto il succo
della melagrana insieme alla birra, crea la
bevanda magica che salva l’umanità dalla
distruzione.
In ebraico, il melograno (rimon), evoca l’elevazione
(ram), ma anche il prelievo (térouma). È simbolo di
unità tra i popoli, poiché i grani sono stretti tra loro.
Il Melograno è originario del Medio Oriente,
probabilmente dell’ Iran. Nella mitologia greca, il
melograno è il simbolo di Afrodite e nel Medio Evo,
è attributo della vergine, ciò che è curioso per il
simbolo di Produttività.
A causa dei suoi numerosi
chicchi, è simbolo di amore, di
fertilità e di prosperità nella
Grecia e nella Roma
classiche, in Mesopotamia
ed anche in Asia.
Il Melograno appare nelle tre
grandi religioni monoteiste: per i
cristiani, è il simbolo delle
perfezioni divine (probabilmente
Eva mangiò un melograno, frutto
della conoscenza, e non una
mela …) ; per i musulmani, esso
permette di lottare contro l'odio
e l'invidia; per gli ebrei lontani
dalla loro patria, rappresenta la
Terra Promessa.
A Java, è associata ad
alcuni riti che
accompagnano la
gravidanza.
Secondo Shakespeare, è sotto il suo
fogliame che Romeo si riparò per cantare
una serenata a Giulietta.
In Cina, la consuetudine vuole che si offra un melograno ai nuovi
coniugi come promessa per una numerosa discendenza.
Il profeta Maometto pensava che il melograno scacciasse il desiderio e l'odio.
Celata da una scorza coriacea e non commestibile, non
granulosa, non porosa ma nemmeno perfettamente lucida e
liscia, si trova una notevole quantità di granuli, separatamente
individuabili e separabili, ma uniti fra loro in un corpo unico.
Possiamo quindi attribuire alla Melagrana il valore simbolico
di rappresentare la Massoneria tutta, nonché la coesione dei
Fratelli che, pur facilmente individuabili nelle loro singole
soggettività, sono uniti da un vincolo saldo e comune, non solo
per obbiettiva destinazione, ma anche per funzione
superindividuale.
Simbolo quindi di Fratellanza e Solidarietà che ispirano il comportamento dei
Fratelli non solo all’interno della Loggia , ma anche all’esterno, nei quotidiani
contatti col mondo profano.
I Babilonesi masticavano i semi prima della
battaglia, ritenendo che li avrebbe resi invincibili,
e gli antichi Egizi si facevano seppellire sotto
montagne di bacche.
Il rosso dei fiori del melograno nella florigrafia,
esprime volontà, determinazione, risolutezza,
maturità. Se usati come decotto conferiscono
importanti proprietà astringenti.
I semi contenuti nella grande bacca sono polposi,
dal gusto delicato e gradevole, ricco di pregiati
componenti bioattivi che hanno spinto già dai
tempi di Ippocrate, gli studiosi a ricercare le
molecole responsabili di tante virtù.
Non tanto il frutto, quanto il suo succo, si è
dimostrato, agli occhi dei ricercatori, una vero
toccasana per prevenire e curare diversi disturbi
patologici.
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Riduce il rischio di cancro al seno
Previene il cancro del polmone
Rallenta il cancro alla prostata
Attività protettiva sulle patologie cancerogene
Protegge il cervello neonatale
Previene l'artrosi
Protegge le arterie
Abbassa i livelli di colesterolo
Previene la malattia di Alzheimer
Riduce i problemi di disfunzione erettile
studi in Israele hanno
dimostrato che il
succo di melograno
inibisce e distrugge le
cellule cancerogene
del seno, lasciando
solo le cellule sane
Bere succo di melograno,
ricco di antiossidanti, si è
rivelata una strategia
valida per ridurre la
crescita del tumore al
polmone negli animali. Lo
hanno scoperto
ricercatori dell' Università
del Wisconsin, negli Usa.
Studi su topi dimostrano
che il succo di melograno
può inibire lo sviluppo di
cancro ai polmoni.
studi su topi dimostrano che se
alimentati con succo di
melograno, questi manifestano
un rallentamento del cancro alla
prostata. In uno studio su 50
uomini che avevano consumato
regolarmente un bicchiere di
succo di melograno al giorno, i
livelli di PSA si sono mantenuti
stabili, riducendo la necessità di
ulteriori trattamenti come la
chemioterapia o la terapia
ormonale. L'attività protettiva nei confronti delle patolgoie
cancerogene è da attribuire all'elevato contenuti di flavonoidi,
potenti antiossidanti che combattono i radicali liberi - molecole
instabili che possono danneggiare il DNA e le membrane cellulari,
da cui può scaturire un processo cancerogeno.
L'attività protettiva nei confronti delle patolgoie
cancerogene è da attribuire all'elevato
contenuti di flavonoidi, potenti antiossidanti
che combattono i radicali liberi - molecole
instabili che possono danneggiare il DNA e le
membrane cellulari, da cui può scaturire un
processo cancerogeno.
La spremuta del melograno
ha molte sostanze del
polifenolo pure, che hanno
l'effetto in
antinvecchiamento e nella
protezione del sistema del
nervo. In una ricerca recente
inviata dai ricercatori negli
U.S.A, la spremuta bevente
del melograno può ridurre il
rischio di danno nello
sviluppo del cervello
infantile.
Il succo di melograno riesce a svolgere un'azione
benefica nei confronti dell'artrosi, dal
momento che riesce a bloccare il
deterioramento della cartilagine.
Il succo ha una azione
protettiva nei confronti
del cuore; uno studio
pubblicato
nei Proceedings of the
National Academy of
Sciences suggerisce che il
succo di melograno
combatte l'indurimento
delle arterie e le malattie
connesse, come infarti e
ictus.
Riduce il livello delle
LDL (colesterolo
cattivo) e aumenta
quello delle HDL
(colesterolo buono).
in uno studio, i topi allevati per
sviluppare la malattia di Alzheimer
sono stati alimentati con succo di
melograno. I risultati sono stati
sorprendenti: i topi hanno ridotto
o ritardato la manifestazione della
patologia, rispetto al controllo che
aveva invece, seguito una normale dieta.
Secondo uno studio pilota pubblicato
sull'International Journal of Impotence
Research, il succo di melograno ha effetti
benefici sulla disfunzione erettile, un
disturbo che colpisce 1 su 10 uomini in
tutto il mondo e da 10 a 30 milioni di
uomini solo negli Stati Uniti. La
disfunzione erettile può essere causata
da diversi fattori: pressione arteriosa alta,
malattie cardiache, diabete, danni
neurologici, squilibri endocrini o
depressione. Bere quotidianamente il
succo di succo di melograno al giorno,
può aiutare a ridurre questo disturbo.