melograno - Frutta Urbana

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MELOGRANO
Punica granatum
HABITAT e STORIA
Il melograno è originario dell’Asia Minore e arriva in Europa attraverso le rotte marittime, portato dai mercanti Fenici. Molte sono le leggende legate melograno, legate alla fertilità e all’abbondanza: i babilonesi ne
masticavano i semi prima di affrontare una battaglia poichè si riteneva avesse effetto di invincibilità; nell’antica Grecia era la pianta sacra di Venere e Giunone, la dea dei matrimoni fecondi; a Roma le spose lo usavano
per acconciarsi i capelli. Inoltre, in Turchia le donne lo lanciavano a terra perché, contando i semi fuorusciti
dal frutto spaccato, avrebbero saputo il numero dei figli; in Dalmazia invece lo sposo trasferisce un albero di
melograno dal giardino del suocero al suo.
Oggi è ampiamente coltivato in tutto il bacino del Mediterraneo, sia per la produzione di frutti che a scopo
ornamentale. In Italia si conoscono le cultivar Dente di Cavallo, Neirana, Profeta Partanna, Selinunte, Ragana
e Racalmuto, tutte agro-dolci o dolci, adatte al consumo fresco. La varietà più conosciuta è la Wonderful, che
possiede ottime caratteristiche organolettiche: di origine americana, è stata selezionata in Israele e da alcuni
anni si sta diffondendo anche in Sicilia, in particolare nella zona di Marsala e Mazara del Vallo.
DESCRIZIONE
Il melograno è a sviluppo arbustivo, ma si riesce a farlo crescere in forma di alberello. Molto longevo, è
di crescita piuttosto lenta e modesta, infatti non raggiunge altezze superiori ai 5-7 metri. Il tronco ha una
corteccia grigio-rossastra con andamento tortuoso da cui dipartono molte ramificazioni a carattere spinoso.
Oltre a emettere numerosi polloni, il melograno ha un apparato radicale molto sviluppato. Ha foglie caduche, piccole e di forma allungata, che nei giovani germogli sono rosse, diventando poi di color verde chiaro.
Ha fiori rossi imbutiformi che sbocciano tra giugno e agosto, con 5-8 petali che crescono sia sull’apice dei
rami di un anno che sui dardi. Il frutto è una bacca carnosa, denominata balausta, tonda e di dimensioni che
raggiongono un diametro di 10-12 cm. Ha una buccia spessa, molto coriacea e di color giallo-arancio con
sfumature rosso scuro, quasi bronzo. L’interno contiene numerosi semi carnosi, di forma prismatica, con
testa polposa e tegumento legnoso, molto succosi.
CARATTERISTICHE
FAMIGLIA: Punicaceae
TIPOLOGIA: caducifoglia
PORTAMENTO: altezza tra 4 e 6 metri
FUSTO: andamento tortuoso con corteccia grigiorossastra
FOGLIE: caduche e oblunghe
FIORI: imbutiformi con sfumature di colore dal giallo al rosso
FRUTTI: tondi, 10-12 di diametro
ESPOSIZIONE: amano il sole e il caldo. Non teme il
freddo, ma gelate prolungate possono danneggiare i rami più deboli; nelle zone con clima invernale
molto rigido o forti venti è consigliabile coltivare i
melograni in un luogo riparato
TERRENO: ben drenato
IRRIGAZIONE: solo in caso di prolungata siccità
TEMPERATURE: minima -10 °C
COLTIVAZIONE
Pianta da climi temperati, gradisce un terreno ben
drenato, un clima secco e temperature invernali
non inferiori ai -10°C; pioggie frequenti e elevata
umidità sono le condizioni meno adatte alla sua
coltivazione. È rustica e molto longeva quindi non
è particolarmente colpita nè da parassiti animali,
nè da patogeni di origine fungina.
ll melograno tende a rivegetare dal basso, quindi si
consiglia la coltivazione a cespuglio, perchè è la sua
naturale conformazione e in questo modo si riducono i tagli da potatura. Anche per quel che riguarda
il fabbisogno di acqua sono necessarie irrigazioni di
soccorso solo in caso di un lungo periodo siccitoso e mai tardive, dato che un errato apporto idrico
potrebbe causare lo spacco della buccia del frutto,
che in fase di maturazione, grazie alla siccità, diventa coriacea.
Non presenta esigenze specifiche di concimazione:
è sufficiente intervenire con concimazioni organiche, letame e stallatico, specialmente nell’ultima
parte dell’inverno.
PROPAGAZIONE
I metodi più diffusi per la propagazione del melograno sono la talea, che può essere effettuata con
parti di ramo o anche di radice e i polloni radicati
che crescono alla base del ceppo di piante adulte.
La propagazione per seme non è molto utilizzata,
poiché le piante che si ottengono mantengono difficilmente le caratteristiche della pianta madre. In
questi casi, su tali piantine è possibile praticare un
innesto, sia a spacco che a gemma dormiente.
È inoltre possibile ottenere nuove piante tramite
margotta o propaggine.
FRUTTA URBANA è il primo progetto italiano di
mappatura, raccolta e distribuzione della frutta
che cresce nei parchi e nei giardini di città.
Creato dall’associazione no profit Linaria,
FRUTTA URBANA prevede la distribuzione gratuita
a banchi alimentari o a mense sociali, la realizzazione di nuovi frutteti per contribuire ad arricchire
con nuove proposte e funzioni lo spazio pubblico
urbano, insieme ad attività, eventi, corsi
e laboratori.
LINARIA
Vicolo dell’Atleta, 6
00153 Roma
tel: (+39) 349 5816433
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www.linariarete.org
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