La depressaria - Demetra

annuncio pubblicitario
La depressaria
depressaria (Depressaria
erinaceella, Stgr.), appartiene
all’ordine Lepidoptera,famiglia
Gelechidae. È una farfalla ad
abitudini notturne, ha una sola
generazione
all’anno
e
sfarfalla in estate, tra giugno e
luglio.
L’adulto ha le ali anteriori che
aperte misurano circa mm 25,
di colore complessivo bruno
con tendenza al castano rossastro con macchie più
scure; le ali posteriori sono di
colore grigio, tendente al
giallastro.
L’uovo misura mm 1x0,5, è di
colore variabile dal momento
della deposizione (biancastro),
alla schiusura, quando è
bianco macchiato.
La larva matura è lunga circa
20 mm, di colore verde,
tendente al giallastro.
La crisalide misura circa 10
mm ed è di colore scuro
tendente al rossastro.
I danni possono essere di
La
BIOLOGIA
La depressaria del carciofo ha
una generazione all’anno.
Una femmina può deporre
sino a 100 uova in file o in
gruppi di 15-30 sulla nervatura
principale o all’ascella delle
foglie o nella zona del colletto.
Le larve nascono in ottobrenovembre e se le piante sono
ancora prive di capolini,
scavano
gallerie
nelle
nervature delle foglie.
Successivamente si portano
sui capolini (o vi vanno
direttamente salendo lungo lo
stelo se i capolini sono già
presenti), dove si nutrono
delle brattee più tenere o
penetrano con un tipico foro
nell’interno per vivere a spese
del ricettacolo. Una volta
mature si lasciano cadere sul
terreno, dove, a piccola
profondità, si avvolgono in un
bozzoletto
sericeo
come
crisalide
e
nell’estate
successiva si trasformano in
farfalla.
notevole gravità perché si
producono sull’elemento della
pianta più utilizzato per il
consumo, cioè il capolino.
Questo
può
risultare
danneggiato
esternamente
per le erosioni sulle brattee,
ma maggiormente nella parte
interna mangiata e imbrattata
di escrementi. I capolini colpiti
hanno
difficoltà
di
collocamento sul mercato o
non sono commerciabili.
La difesa allo stato attuale delle
conoscenze, è attuabile soltanto con
interventi chimici e non avendo a
disposizione «soglie di intervento», gli
eventuali trattamenti vanno eseguiti in
presenza del parassita nel periodo
autunnale, quando però, si è nelle fasi di
ripresa e sviluppo vegetativo delle piante o
al massimo nella fase di «capolino
inviluppato», quando, cioè, la raccolta è
ancora lontana e sempre che si possano
rispettare i periodi di carenza dei prodotti
fitosanitari disponibili da utilizzare.
Per accertare la presenza dell’insetto nel
proprio campo, si dispone di trappole
attrattive al
ferormone,
che è bene mettere nella carciofaia al
momento della ripresa vegetativa e seguirne le
catture. È anche utile, al momento della
«scarducciatura», soprattutto se ritardata,
osservare se vi è presenza di ovideposizione
e/o larve nelle nervature principali. Queste
osservazioni sono utili, perché l’eventuale lotta
va eseguita prima che si arrivi alla maturazione
dei capolini, la cui raccolta scalare a periodi
piuttosto brevi, non consente ulteriori interventi.
È anche utile durante la raccolta togliere e
distruggere quelle parti con presenza del
parassita.
I prodotti Fitosanitari
I prodotti da adoperare sono quelli previsti dalle linee guida regione Puglia.
Scarica