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"I solfiti"
Scopriamo quanti solfiti ingeriamo e che danni possono provocare e come riuscire ad
assumerne meno!
E220 E221 E222 E223 E226 E228 sono additivi conservanti conosciuti come Solfiti, anidride
solforosa.
Cosa sono, in quali alimenti si trovano e quanti realmente ne mangiamo.
tratto da http://www.ecplanet.com di aprile 2009
Tutti abbiamo sentito parlare dei solfiti e dell’anidride solforosa contenuta nel vino. Le
sigle degli additivi alimentari conservanti E220 E221 E222 E223 E226 E227 E228 molto
meno. Eppure sono contenuti in alimenti come bevande, succhi di frutta, pesce,frutta
secca. Scopriamo quanti solfiti ingeriamo e che danni possono provocare e come evitare
di assumerne troppi !
I solfiti: conservante utilizzato fin dall’antichità…
I Romani e gli antichi Egizi, già utilizzavano il biossido di zolfo per ripulire dai batteri i tini
dove veniva fatto fermentare il vino. Tuttavia il loro utilizzo divenne massiccio solo nel
secolo scorso in concomitanza con le nuove esigenze alimentari dettate dallo sviluppo
industriale.
Che cosa sono i solfiti e l’anidride solforosa. Da non confondere con i solfati.
L’ anidride solforosa ora è indicata con la sigla E220. L’anidride solforosa è un gas
incolore ma altamente irritante che si produce dalla combustione dello zolfo nell’aria.
Avete presente i vulcani? Durante le eruzioni ne emette in quantità notevoli!
Decisamente un clima inospitale per la vita.
All’interno del nostro sangue l’anidride solforosa, si comporta allo stesso modo: è un
veleno in grado di inattivare la vitamina B1 e B12. A dosaggi bassi può causare faringite
, perdita dell’odorato, del gusto, acidità urinaria e stanchezza. I sintomi più conosciuti
sono quelli legati al mal di tesa post sbornia e disturbi nervosi.
I solfati invece ,sono i prodotti della combustione del petrolio e sono i maggiori
responsabili delle piogge acide !
Come vengono utilizzati i conservanti a base di anidride solforosa.
Il loro utilizzo come additivi alimentari è legato alla loro proprietà antimicrobiche,
antifungine, antiossidanti ed inibitrici dell’imbrunimento enzimatico (Avete presene le
patate o le mele che si ossidano senza pelle?) Altri impieghi prevedono il loro utilizzo
come sbiancanti per lo zucchero negli zuccherifici, come conservante per il mosto in
enologia e come antimicrobico nelle bevande, bibite succhi di frutta ed insaccati.
Vengono utilizzati anche in alcune lavorazioni degli ortaggi sfruttando la loro capacità
antiossidante. (imbrunimento chimico).
Come riconoscere i conservanti A base di anidride solforosa.
Come visto l’ anidride solforosa è un gas . La sigla identificativa è E220. Gli altri solfiti
non sono gassosi ma sono Sali. Non cambia nulla : i Sali liberano anidride solforosa !
E220
E221
E222
E223
E224
E226
E227
Anidride Solforosa
Sodio Solfito
Sodio Solfito Acido
Sodio disolfito
Potassio Disolfito
Calcio Solfito
Calcio Bisolfito Acido
E228 Solfito Acido di Potassio
Le conseguenze sulla nostra salute e di limiti di legge imposti per l’utilizzo dei
solfiti.
I danni da solfiti si dividono in quattro categorie
1 Alterazioni vitaminiche: l’anidride solforosa ed i solfiti distruggono la tiamina e la
cianocobalamina (vitamine del gruppo B B1 e B12 )
2 Appesantisce il nostro sistema detossificante: questi additivi vengono eliminati per via
urinaria dopo essere stati detossificati ad opera del fegato tramite un‘enzima chiamato
solfito ossidasi. Se la dose di solfiti è superiore alla nostra capacità di eliminarli,
compaiono mal di testa.
3 Reazioni allergiche ed allergie Un pericolo in agguato è rappresentato da possibili
allergie reazioni asmatiche con manifestazioni respiratorie anche gravi. Riniti, eczemi,
orticaria e dissenteria possono essere causati dai solfiti. in queste malattie una delle
componenti più ostiche è proprio l’identificazione della causa. Immaginate l’efficacia di
un trattamento se non viene rimossa la causa che ha scatenato la malattia!
4 Interazione con farmaci cortisonici. Da non sottovalutare anche l’interazione con
farmaci, in particolar modo i cortisonici che aumentano la sensibilità individuale ai solfati.
Quanti solfiti possiamo ingerire e quanti realmente ne assumiamo?
l limite di legge imposto per l’assunzione di solfiti e di 0,7 g . per kg di peso corporeo.
L’organizzazione Mondiale per la Sanità ha stabilito questo limite di sicurezza. Per
interpretare correttamente questo valore è necessario poter calcolare in linea di massima
quanti solfiti possiamo ingerire.
In quali alimenti troviamo i Conservanti E220 e similari?
Potenzialmente i solfiti sono presenti in quasi tutti gli alimenti conservati e perfino in
molti freschi.
Nei prodotti preconfezionati devono essere indicati in etichetta o con il codice
identificativo o con il nome chimico. Sfortunatamente in molti casi non è obbligatorio
segnalare né la loro presenza ne la loro quantità. Un esempio: il pesce fresco
(tipicamente nei gamberetti, gamberi e surimi ).
E’ presente anche nei cereali come l’orzo perlato, purè di patate, ortaggi sottolio,
sottaceto e salamoia (con sale). Nelle bibite a base di frutta, nei funghi secchi e nella
frutta essiccata, nella frutta candita.
Nei prodotti a base di carne, essendo maggiormente soggetti a fenomeni putrefattivi i
quantitativi di conservanti sono ancora maggiori e possono contenere anche 450 mg al
kg.
Il vino li contiene. I limiti legali imposti dalla comunità europea sul contenuto finale di
anidride solforosa nel vino consentono fino a 160 mg/litro per i vini rossi e di 210
mg/litro per i vini bianchi. Mediamente più è scarsa la qualità del vino e maggiormente
se ne rende necessaria l’aggiunta in quantità superiori.
Per legge non è obbligatorio indicare la loro presenza se il quantitativo è inferiore a 10
mg al kg o lt. In soggetti allergici anche quantitativi modesti possono scatenare serie
conseguenze!
Quanti solfiti mangiamo?
Come avrete ben compreso è molto difficile stabilirlo. In molti casi la loro presenza non è
indicata e data la loro alta diffusione è molto facile che questi quantitativi si accumulino
oltrepassando molto facilmente il valore consigliato dalla OMS.
Facciamo un esempio semplicissimo. Se peso 80 Kg il tasso limite è di 70 mg per kg,
quindi 560 mg.
Una cenetta con un po’ di insaccati, 2 bicchieri di vino bianco con un po’ di frutta secca e
siamo già oltre i limiti consigliati. Senza contare il resto dei conservanti …
Quantità massime di solfiti maggiormente presenti negli alimenti ammesse secondo la
regolamentazione della comunità europea
ALIMENTI
DOSE MASSIMA mg o ml / kg di solfiti
Aceto
170
Amidi
50
Crostacei
150
Stoccafisso o baccala
200
Senape
250/500
Surrogati carne pesce o crostacei
200
Concentrati di frutta
250
Albicocche pesche uvetta prugne e fichi secchi
Banane essiccate
1000
Mele e pere secche
600
Preparati per purè
400
Pomodori secchi
200
Vini rossi
210
Vini bianchi
160
Vini tedeschi Spatlese e Aulese
300
Vini bordeaux
300
Vini francesi Barzac, Cadillac…
400
Succo d’uva concentrato
200
Succo di limone
350
2000
Conclusioni
Spero di aver fatto un po’ di chiarezza. I solfiti sono solo uno dei moltissimi additivi
nocivi per il nostro organismo. Se fosse l’unico, probabilmente questo articolo non
avrebbe ragione di essere. Sfortunatamente non è così ed assieme ai solfiti ingeriamo
moltissime altre sostanze tossiche che si accumulano nel nostro organismo. Sapere in
quali alimenti è maggiormente concentrato può essere di aiuto a limitarne l’assunzione.
Data articolo: aprile 2009
Fonte: naturopataonline.org