Epidemia in Africa occidentale da virus Ebola Flavia Riccardo – reparto Malattie infettive, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps, Iss) Da febbraio 2014 è in corso la prima epidemia documentata di malattia da virus Ebola (Evd) in Africa occidentale. I primi casi segnalati di Evd si sono verificati nella regione boschiva della Guinea sud-orientale vicino al confine con la Liberia e la Sierra Leone. L’eziologia è stata confermata il 22 marzo e il ceppo virale identificato ha mostrato, ad un sequenziamento parziale, un’omologia del 98% con un ceppo di virus Ebola, specie Zaїre, identificato nel 2009 nella Repubblica Democratica del Congo. In seguito, l’epidemia si è estesa e - al 16 aprile 2014 - sono stati segnalati casi sospetti e/o confermati di Evd in sei distretti della Guinea (anche nella capitale Conakry) e in cinque contee della Liberia. La distribuzione dei casi al 10 aprile 2014 è illustrata nella mappa prodotta dall’ Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Sebbene non siano state finora documentate epidemie da virus Ebola in Africa occidentale, come riportato nel Rapid Risk Assessment “Outbreak of Ebola virus disease in West Africa” (pdf 744 kb) Ecdc dell’8 aprile 2014, questo evento non è del tutto inatteso in quanto la Guinea condivide un ecosistema già associato con epidemie da Evd e infezioni umane da virus Ebola sono state sierologicamente documentate in questo Paese. La letalità osservata è compatibile con quella di precedenti epidemie da virus Ebola specie Zaїre tuttavia, poiché la conferma dei casi è in corso, tale dato va ancora considerato con cautela. L’origine dell’epidemia non è nota, tuttavia si sospetta che i casi primari possano essere stati esposti a cacciagione locale infetta (bush meat). La maggior parte dei casi secondari ha partecipato a cerimonie funebri, entrando in contatto con pazienti deceduti e/o persone infette. Per questo si ritiene che la trasmissione interumana diretta costituisca la principale via di trasmissione. Tenendo conto che Evd può avere una incubazione massima di 21 giorni, l’identificazione di nuovi casi nelle prossime settimane è plausibile, in particolare tra gruppi di popolazione altamente esposti in Guinea e Liberia. Per informazioni sulla malattia da virus Ebola consulta la pagina dedicata su Epicentro e le Faq pubblicate sul sito Oms. Aggiornamento epidemiologico Al 16 aprile 2014, il ministero della Salute della Guinea ha segnalato all’Oms 197 casi clinici di Evd, di cui 122 deceduti. Centouno casi, di cui 56 deceduti, sono stati confermati in laboratorio. Ventiquattro casi, di cui 13 deceduti, sono stati registrati tra operatori sanitari. Al 16 aprile 2014, il ministero della Salute della Liberia ha segnalato all’Oms 27 casi clinici di Evd, di cui 13 deceduti. Il Ministero della Salute del Mali ha comunicato all’Oms il 16 aprile 2014 che campioni clinici prelevati da sei casi sospetti per Evd, precedentemente segnalati, sono risultati negativi ai test di laboratorio per virus Ebola. Non sono stati segnalati in tale data ulteriori casi sospetti. Al 15 aprile 2014, non sono stati riportati all’Oms casi confermati di Evd dal ministero della salute dellaSierra Leone. Test di laboratorio condotti su campioni di 11 casi sospetti sono risultati negativi per virus Ebola. Due casi sospetti, deceduti in Guinea ed in seguito rimpatriati in Sierra Leone, erano stati inizialmente notificati all’Oms. Come riportato da Ecdc, le indagini di laboratorio hanno in seguito confermato che entrambi erano affetti da Febbre di Lassa, una febbre emorragica endemica causata da un virus diverso. Tutti i Paesi colpiti dall’epidemia hanno intensificato le attività di sorveglianza e identificazione attiva dei casi, il controllo delle infezioni nosocomiali e le misure di prevenzione individuali e di salute pubblica con il supporto di organizzazioni internazionali, di organizzazioni governative nazionali e di Ong. In base alle informazioni attualmente disponibili, l’Oms non raccomanda restrizioni a viaggi o a rotte commerciali da applicare alla Guinea, Liberia, Mali o Sierra Leone. Per maggiori informazioni leggi gli aggiornamenti, il comunicato stampa e le note del 4 aprile 2014 e dell’ 8 aprile 2014 a cura del ministero della Salute italiano e le pagine dedicate al virus Ebola sui siti dell’Oms e dell’Ecdc. Rischio in Europa, l’analisi dell’Ecdc Il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha rilasciato l’8 aprile un Rapid Risk Assessment “Outbreak of Ebola virus disease in West Africa” (pdf 744 kb) per valutare se questo evento possa costituire un rischio di introduzione e trasmissione di virus Ebola nell’Unione europea (Eu). Il rischio di infezione per turisti, visitatori o residenti nelle aree affette è considerato molto basso se viene evitato il contatto diretto con organi e secrezioni biologiche di persone infette (vive o decedute). In aggiunta si raccomandano precauzioni generali come evitare il contatto con animali selvatici vivi e/o morti e il consumo di cacciagione locale. Si raccomanda inoltre il regolare lavaggio delle mani, di consumare frutta e verdura solo se precedentemente lavata e sbucciata e di evitare rapporti sessuali a rischio. La tabella riportata di seguito, elaborata sulla base del Rapid Risk Assessment dell’Ecdc, fornisce ulteriori dettagli sull’analisi del rischio. Tabella 1 - Sintesi schematica dell’analisi del rischio di introduzione e trasmissione di ebolavirus nell’Unione Europea (Eu) condotta da Ecdc, aprile 2014. Tratto da: Rapid Risk Assessment “Outbreak of Ebola virus disease in West Africa” (pdf 744 kb) Situazione analizzata Analisi del rischio Rischio che un turista si infetti durante un viaggio in un Paese affetto e sviluppi la patologia una volta rientrato in Eu. Il rischio è considerato estremamente basso, anche nel caso in cui il viaggio avvenga in località in cui si sono verificati i casi primari. Il contatto diretto con organi e secrezioni biologiche di soggetti/ animali infetti (vivi o morti) è considerato improbabile per un turista medio. Rischio che un viaggiatore si infetti durante una visita ad amici e familiari nei Paesi affetti. Il rischio è considerato basso a meno che non vi sia un contatto diretto con organi e secrezioni biologiche di soggetti/ animali infetti (vivi o morti). In questo caso, la ricerca attiva dei contatti dovrebbe consentire l’identificazione dell’esposizione e prevenire l’ulteriore diffusione dell’infezione. Rischi per cittadini europei residenti in Paesi affetti Il rischio è considerato molto basso, tranne nel caso di un contatto diretto con organi e secrezioni biologiche di soggetti/ animali infetti (vivi o morti). Esiste un rischio di trasmissione in caso di rapporti sessuali non protetti con un paziente Evd in fase di convalescenza. Rischio per gli operatori sanitari in Paesi affetti Esiste un rischio specifico per gli operatori sanitari e volontari che operino presso servizi sanitari nei paesi affetti, in particolare se coinvolti nell’assistenza a pazienti affetti da Evd. L’applicazione delle precauzioni raccomandate dovrebbe efficacemente prevenire la trasmissione. Campioni inviati a laboratori Ue Esiste un rischio teorico in caso di mancata applicazione dei regolamenti e delle precauzioni perviste per il trasporto di campioni possibilmente infetti. Per maggiori informazioni consulta il Rapid Risk Assessment Ecdc “Outbreak of Ebola virus disease in West Africa” (pdf 744 kb) dell’8 aprile 2014.