Benedetto XVI in Australia per la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù ha denunciato ad alta voce i crimini dei preti pedofili. Prossimo appuntamento con i giovani a Madrid nel 2011 Per Joseph Ratzinger il viaggio in Australia è stata “un esperienza meravigliosa”. Lasciando Sydney il papa ha dato appuntamento ai giovani nel 2011 a Madrid per il prossimo raduno. Durante le giornate in Australia, il Santo padre non ha smesso di ricordare ai tantissimi partecipanti che “la vita non è soltanto accumulare ed è ben di più di avere successo, perché la fede con la testimonianza di gioia non invecchia”. Molti i temi toccati dal pontefice durante gli incontri avvenuti: dalla difesa della natura, all’abuso di alcool e droghe, al degrado sessuale presentato dalla televisione, all’amore verso i più deboli e poveri, alla condanna per l’aborto. Ma probabilmente questo lungo viaggio verrà ricordato per le sentite scuse espresse a più riprese da papa Ratzinger per gli squallidi episodi di pedofilia che hanno visto coinvolto il clero. E’ stato poi il grido di dolore di un padre straziato dalla sofferenza ha portare alla luce delle cronache internazionali la triste storia di due bambine australiane rovinate dagli abusi di un sacerdote. Venti anni fa le due figlie di Anthony Foster sono state violentate da Padre Ken O’Donnell nella scuola che frequentavano vicino a Melbourne. La più grande Emma sei mesi fa, all’età di ventisei anni si è suicidata con un overdose di farmaci. Katie ha invece subito un grave incidente d’auto che l’ha lasciata menomata, il prete è morto in carcere dopo essere stato accusato di ben 12 abusi su minorenni. Dal lontano continente australe si è riaperto così ancora una volta il doloroso capitolo della pedofilia nella chiesa cattolica e del male che possa infliggere nella vita di una persona. Imputazioni, risarcimenti, denunce, calunnie, cauzioni e coperture hanno segnato questo dramma che ha travolto la Chiesa cattolica dall’America, al Brasile all’Australia fino all’Italia. Non per ultimo il caso di un parroco romano, Ruggero Conti, finito in carcere all’inizio dell’estate con l’accusa di aver ripetutamente abusato di minorenni. Come non ricordare poi il discusso video della BBC sui preti pedofili mandato in onda malgrado le polemiche da Michele Santoro ad Anno Zero su Rai 2 lo scorso maggio 2007? Nel reportage “Sex crimes and the Vatican” ( Crimini sessuali e il Vaticano) l’agghiacciante testimonianza di un certo Padre O’Grady ha fatto arricciare i peli ai numerosi spettatori increduli nell’ascoltarlo affermare “ se fosse stato un ragazzino grasso o più alto non l’avrei scelto, preferivo quelli di corporatura esile”. Un mostro di uomo <mascherato da prete> che in vent’anni è riuscito a violentare una ventina di bambini e bambine. “Giravo la testa, chiudevo gli occhi e cercavo di pensare ad altro aspettando che finisse presto” ha raccontato un ragazzo violentato per anni dallo stesso religioso. Indubbiamente il quadro mondiale di questa piaga continua ad essere allarmante per la Chiesa cattolica, anche se poi non tutte le denunce risultano veritiere. Tra verità, menzogne e sotterfugi il problema però esiste ed è gravissimo per Benedetto XVI che da Sydney ha affermato con tristezza la sua condivisione con la sofferenza delle vittime”. Già in America lo scorso Aprile, prima ancora in Austria nel settembre del 2007 e durante l’udienza concessa in Vaticano ai vescovi irlandesi nell’ottobre 2006 il papa aveva espresso profonda vergogna per certi crimini. Dalla cattedrale di Sydney Joseph Ratzinger è tornato sul doloroso tema, aggiungendo con fermezza che “i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia”. Parole forti, che mai si erano udite prima neanche da Karol Wojtyla. La pedofilia è indubbiamente uno dei crimini più orribili e tremendi e non ci può essere nessuna omertà verso di esso. E’ noto che alcuni vescovi abbiano preferito avviare processi canonici anziché civili ma nulla vieta a chi subisce violenze di rivolgersi ai magistrati. Indubbiamente certe persone, capaci di abusare sessualmente di giovani non dovevano diventare preti. Viene da chiedersi da quali seminari siano usciti per ricevere il sacramento dell’ordinazione e soprattutto perché abbiano deciso di servire la chiesa. Per il papa certi crimini sono “un tradimento della fiducia che ha danneggiato la testimonianza della chiesa, da condannare in maniera inequivocabile”. In effetti Joseph Ratzinger già da Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede aveva impartito direttive di tolleranza zero sull’argomento soprattutto dopo gli scandali americani. Basti pensare che in America dal 1950 al 2002 più di 4300 sacerdoti su 109000 presenti sul territorio sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni e circa 660 milioni di dollari sono stati risarciti dalle diocesi a 500 vittime: numeri da fa rabbrividire. Una situazione drammatica con l’immagine della chiesa distrutta e numerosi fedeli disorientati. Anche per questo ha fatto bene il papa ad incontrare alcune vittime duranti i viaggi apostolici in America e Australia e far loro sentire la sua vicinanza. Come sia stato possibile arrivare ad una tale situazione rimane però una domanda senza risposta. Indubbiamente la chiesa ha spesso vissuto periodi di crisi morale e spirituale. Ovviamente certi tipi di problemi esistono anche in altre fedi e diverse professioni e c’è chi mette in guardia dal tentativo di screditare la chiesa e i preti che invece svolgono con dedizione il proprio lavoro. E’ vero però che un prete malvagio distrugge il lavoro di 1000 sacerdoti impegnati con dedizione e amore. Per questo il papa fa bene a condannare senza mezzi termini i preti pedofili. Alessandra Borghese