Rapporto sulla Stabilità Finanziaria
Fabio Panetta
Vice Direttore Generale - Banca d’Italia
Università Bocconi, 12 Novembre 2015
Indice
o I rischi macroeconomici
o I rischi settoriali: famiglie e imprese
o I mercati monetari e finanziari
o Le banche
o Le assicurazioni e l’industria del
risparmio gestito
I rischi per la stabilità finanziaria
I principali rischi per la stabilità finanziaria in Italia
2014
o
Rischi globali
o
Inflazione
o
Congiuntura italiana
o
Mercati finanziari italiani
o
Sistema bancario italiano
2015
I rischi globali e dell’area dell’euro
Previsioni sulla crescita del PIL nel 2016
Turnover dei titoli di stato decennali
oAumentano i rischi globali a
causa del rallentamento dei
paesi emergenti (Cina)
oSegnali contrastanti sulla
liquidità dei mercati:
o probabile diminuzione della liquidità
dei mercati di titoli sovrani: minori
volumi e maggiore impatto potenziale di compravendite sui prezzi
o ruolo avuto da tensioni per Grecia e
Cina.
In Italia
Il credit-to-GDP gap in Italia
oIl ciclo del credito non indica
rischi per la stabilità finanziaria.
oL’indebitamento del settore
privato continua a ridursi.
oI flussi netti di capitale non
segnalano tensioni
Prezzi delle abitazioni
oMercato immobiliare:
o Italia: si è interrotta il calo dei prezzi
o AE: si consolida la ripresa. I rischi sono
mitigati da misure macroprudenziali
I mercati finanziari internazionali
Spread obbligazionari
o Aumentano i premi per il
rischio.
Aspettative di inflazione nell’AE
o Nell’area dell’euro rimangono
rischi derivanti dalla bassa
inflazione.
La condizione finanziaria delle famiglie
Portafoglio delle famiglie
o la ripresa e i bassi tassi d’interesse rafforzano le condizioni
finanziarie delle famiglie:
o l’aumento del reddito disponibile
riduce la vulnerabilità delle fasce più
deboli.
Mutui: domanda, offerta,
nuove erogazioni
o si ribilancia il portafoglio, cresce il
risparmio gestito. Il rischio è in capo
ai più abbienti.
oLe erogazioni di mutui sono in
ripresa.
oIl debito resta basso (63% del
reddito disponibile).
La condizione finanziaria delle imprese
Prestiti alle imprese
(variazioni % sui 12 mesi)
Indici di razionamento del credito
o Migliora la condizione
finanziarie delle imprese:
o la ripresa degli utili aumenta la capacità
di rimborso del debito
o i prestiti bancari hanno ripreso a
crescere per le imprese meno rischiose
o le imprese che dichiarano di non aver
ottenuto il credito richiesto sono in calo
Indicatori di vulnerabilità
oSi riduce la quota delle imprese
vulnerabili e il peso dei loro debiti
sul totale:
o i rischi derivano soprattutto da un
possibile deterioramento del quadro
macro
La liquidità dei mercati e dell’interbancario
Indicatore di rischio sistemico di liquidità
dei mercati finanziari italiani
o Migliorano
le condizioni di
liquidità dei mercati
finanziari italiani:
o ma aumenta l’avversione al rischio
dei market maker
o Le
Rendimento medio all’emissione e
costo medio dei titoli in circolazione
condizioni sul mercato
monetario restano distese:
o i differenziali con i tassi dell’AE si
sono ulteriormente ridotti
o Mercato
dei titoli di Stato:
o
le emissioni nette si riducono
o
torna ad aumentare la vita residua
Le banche: indicatori di mercato
Price-to-book ratio
o
Le condizioni delle banche
italiane migliorano:
o la redditività è in ripresa, continua il
rafforzamento del patrimonio
o
rischi soprattutto dal quadro macro
o
Il price-to-book ratio delle
banche dell’area dell’euro è
diminuito notevolmente durante
la crisi.
o
Il basso livello dei corsi azionari
delle banche riflette premi per il
rischio elevati e attese di bassa
crescita degli utili.
Premi per il rischio sulle azioni delle
banche
Il sistema bancario : il credito
Indicatori di qualità del credito
o
Il tasso di insolvenza è ridisceso
sui livelli della fine del 2010:
o
Tasso di ingresso in sofferenza: proiezioni o
Il tasso di ingresso in sofferenza nel Q2
ha risentito della riclassificazione di
prestiti già deteriorati.
Secondo nostre stime la
riduzione del tasso di ingresso
in sofferenza continuerebbe nel
2016
Il sistema bancario : redditività e patrimonio
Indicatori di redditività
o
ROE H1 è migliorato (5,2% da 3,0
nel 2014) per via di maggiori commissioni e minori rettifiche su crediti
o
Un consolidamento della ripresa
migliorerebbe redditività anche nel
2016, pur con tassi contenuti
o
Prosegue il rafforzamento patrimoniale nel 2015, grazie anche ad
aumenti di capitale (4 mld.). A giugno, il CET1 ratio era del 12,1%, il
TCR del 14,8%.
o
Il leverage dei principali gruppi italiani (5,4%) è migliore a quello di
un campione di banche europee attive internazionalmente (4,2%)
Il sistema bancario:
funding, liquidità, rischi finanziari
La raccolta bancaria: andamento e contributi
Posizione netta di liquidità
o
Le condizioni di raccolta
rimangono favorevoli e il
funding gap su livelli bassi
o
La liquidità a breve termine è
migliorata
o
I coefficienti di liquidità delle
maggiori banche sono superiori
o prossimi ai requisiti in vigore
dal 2018
o
I rischi di tasso di interesse e di
mercato rimangono contenuti
Le assicurazioni e l’industria del risparmio gestito
Le assicurazioni: utili attesi
L’industria del risparmio gestito
o
Gli utili attesi delle assicurazioni
crescono. La condizione patrimoniale è solida anche in Solvency 2
o
I rischi di liquidità e quelli dovuti ai
tassi bassi sono contenuti
o
I rischi derivanti dall’industria del
risparmio gestito sono limitati, per
le sue dimensioni, strategie di
investimento e assetto di vigilanza
Conclusioni
o
Si accentuano i rischi globali. Nell’AE le tensioni si
attenuano ma restano rischi dovuti alla bassa
inflazione
o
In Italia la ripresa contribuisce alla stabilità
finanziaria. Diminuiscono i rischi per famiglie e
imprese
o
Le banche beneficiano degli effetti della ripresa sulla
qualità del credito e sulla redditività
o
I rischi di tasso e di mercato, rientrate le tensioni dei
mesi estivi, si riducono. Le condizioni di raccolta
restano favorevoli
Grazie!