Comunicato n. 48 20 giugno 2006 Ministero della Salute UFFICIO STAMPA Il Ministro della Salute Livia Turco, in occasione della Conferenza stampa di presentazione della I Giornata Nazionale per la lotta contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma, attualmente in corso a Roma, ha inviato un messaggio di saluto al Presidente dell’Ail, Franco Mandelli, sottolineando l’attenzione prioritaria che il Ministero della Salute ha intenzione di riservare all’oncologia e alle malattie ematologiche. Di seguito il testo integrale del messaggio: Gentile Presidente, desidero innanzitutto ringraziarLa per l’invito all’evento di presentazione della prima “Giornata nazionale per la lotta contro le leucemie i linfomi e il mieloma” che si celebrerà domani 21 giugno in tutta Italia e di cui il Ministero della Salute si è fatto promotore. Purtroppo, indifferibili impegni istituzionali non mi consentono di essere con voi a testimoniare l’impegno del Ministero nei confronti dell’oncologia e delle malattie ematologiche. Il cancro è, infatti, la malattia che riassume forse più di ogni altra i timori dell’uomo di fronte alla propria vulnerabilità. Fortunatamente questa patologia oggi, grazie ai continui progressi della ricerca e della scienza biomedica in campo genetico, agli avanzati protocolli medici, chirurgici e diagnostici, al miglioramento dell’assistenza oncologica, è divenuta sempre più trattabile, con una speranza di guarigione arrivata quasi alla metà dei casi per alcuni tipi di tumore e che nelle leucemie infantili si innalza ancora, basti pensare che oggi su dieci bambini malati otto guariscono. Ma questo non significa che la battaglia contro questo male sia vinta. Per questo vogliamo intensificare sempre di più l’impegno nella lotta contro questa malattia di così perdurante complessità e che coinvolge ogni anno, in Italia, circa 270 mila cittadini e le loro famiglie. Per di più, quando parliamo di queste problematiche in ambito ematologico, sappiamo bene che, spesso, sono soggetti giovani, a volte addirittura ragazzi o bambini, ad essere colpiti, e questo rende ancora più faticosa e problematica, per le famiglie, la gestione del percorso assistenziale. Sappiamo bene che una priorità assoluta risiede nella necessità di agire per ridurre le disuguaglianze esistenti nell’accesso alle cure tra il Nord e il Sud del paese, ancora più inaccettabili in un ambito così delicato quale l’oncologia è. Ma lottare efficacemente contro il cancro significa anche, e soprattutto, promuovere la prevenzione e la ricerca e questo è un impegno che Ministero della Salute e Governo si sono assunti e che intendono rispettare. E’ innegabile che senza ricerca non vi è progresso. Oltre a costituire la speranza di cura per molte malattie ancora non trattabili, la ricerca è anche uno dei motori potenziali per lo sviluppo del nostro Paese, e anche per queste ragioni va valorizzata puntando con determinazione ad una nuova politica di investimenti. Disponiamo di uno straordinario patrimonio di eccellenza e di cervelli che ci è invidiato da tutto il mondo. Un patrimonio che merita attenzione e risorse adeguate e vere politiche innovative nella promozione della ricerca scientifica. L’Italia è all’avanguardia nella cura delle malattie ematologiche e tale posizione di eccellenza è frutto sicuramente del lavoro svolto dai nostri medici e dai nostri ricercatori, ma anche del lavoro dei volontari e delle associazioni come l’Ail che, da sempre, promuove e sostiene i progressi della scienza biomedica con campagne di informazione e di sensibilizzazione ai problemi della ricerca e che è divenuta negli anni un vero e proprio punto di riferimento per i malati e per i loro familiari. Una parte del mio mandato sarà dedicata alla valorizzazione del tanto di buono che la sanità del nostro Paese produce, a cominciare dalla attività quotidiana di operatori e cittadini, attraverso le associazioni di tutela e di volontariato. Un patrimonio di professionalità, senso di responsabilità, dedizione ed attaccamento al Servizio sanitario pubblico come bene comune sul quale sappiamo di poter contare e del quale non possiamo fare a meno. Una delle priorità più moderne della medicina coincide con la sua più antica vocazione: l’umanizzazione. In questi ultimi anni si parla molto dell’importanza di rivolgere l'attenzione alla vita del paziente, privilegiandone gli aspetti qualitativi, i significati affettivi e relazionali. Eppure, quando parliamo della necessità di rendere umani i servizi sanitari non facciamo che tornare ai principi sui quali Ippocrate fondò la sua disciplina. L’atto medico, che deve avvalersi della tecnica, e se possibile di quella più avanzata, nasce come un atto tipicamente umano: il tentativo di curare la sofferenza di un altro attraverso la comprensione del suo male. Ma per comprendere bisogna conoscere e capire. In tal senso la Giornata nazionale che si celebrerà domani attraverso le iniziative di sensibilizzazione e informazione sul tema delle leucemie, i linfomi e il mieloma, costituisce un valore aggiunto. Rivolgo dunque a tutti voi i miei più cordiali saluti, insieme ai più sinceri auguri di buon lavoro.