Giochiamo con …. ….le combinazioni! Il calcolo combinatorio è considerato un tema piuttosto impegnativo e quindi inadatto ad essere affrontato nella scuola dell’obbligo. Vogliamo invece mostrare, con le attività che vi proponiamo, come in realtà sia un argomento che può essere trattato anche in modo molto concreto e coinvolgente addirittura fin dalla scuola dell’ Infanzia e come possa sviluppare nei bambini e nei ragazzi la capacità di organizzarsi per riuscire a padroneggiare una situazione complessa. ¿n N Il principio fondamentale del calcolo combinatorio In particolare vogliamo affrontare attività relative a quello che è noto come “principio fondamentale del calcolo combinatorio” che in modo “formale” può essere enunciato così: “Se dobbiamo fare N scelte e la prima scelta può essere fatta inn1 modi, la seconda scelta in modi e così via fino all’N-esima scelta che può esseren Nfatta in modi , allora la successione delle N scelte può essere essere fatta in n1⋅n 2⋅n3⋅¿ ¿n N modi diversi.” n2 Facciamo un esempio Supponiamo di dover ordinare al ristorante e che nel menù ci siano: -3 primi pasta al ragù,tortellini in brodo,risotto con i funghi -3 secondi bistecca alla brace, petto di pollo al limone, trota al forno -2 dolci tiramisù,crostata In quanti modi diversi possiamo ordinare? Possiamo rappresentare la situazione con un “grafo ad albero”: Ci accorgiamo che percorrendo i vari “rami” dell’albero abbiamo pasti diversi: per esempio seguendo le frecce in figura abbiamo ordinato pasta al ragù, bistecca, tiramisù. Quindi, poiché ogni percorso-pasto termina nell’ultimo livello, per sapere quanti pasti diversi possiamo ordinare basta contare le “terminazioni” dell’albero, che nel nostro caso sono 18. Il numero delle “terminazioni” si ottiene infatti moltiplicando 3 (possibilità per la prima scelta) * 3 (possibilità per la seconda scelta)* 2 (possibilità per la terza scelta) Ed abbiamo così ritrovato la regola enunciata dal principio fondamentale del calcolo combinatorio. Sperimentazione didattica La nostra sperimentazione consiste nel proporre attività su questo principio fondamentale per la scuola dell’Infanzia, per la scuola Primaria , per la scuola secondaria di primo grado e di secondo grado che , in modo diverso in relazione all’età dei bambini e dei ragazzi, li aiutino a riflettere e a organizzarsi per risolvere una situazione “complessa”. E’ importante che i docenti che partecipano alla sperimentazione osservino come i bambini o i ragazzi cercano di risolvere il problema proposto senza suggerire la soluzione, ma aiutandoli a scoprirla da soli. SCUOLA DELL’INFANZIA Candidi fiocchi stavano scendendo sul paesino di “Biancofiocco”. I bambini non attendevano altro, tanta neve per poter finalmente costruire degli splendidi pupazzi. Giovanni e Sofia, dopo l'abbondante nevicata, avevano passato il pomeriggio in giardino, a costruire con cura il loro pupazzo di neve. Avevano usato due tappi di bottiglia per gli occhi, una carota per il naso e un pezzo di stoffa rosso per la bocca. -Che carino questo pupazzo, siamo stati bravi, vero sorellina? – esclamò felice Giovanni. -Bellissimo, pare quasi vero, gli manca solamente... la parola! – disse Sofia. - Brrrr…la parola...chi dice che i pupazzi di neve non parlino, eh? – fece una voce roca. Chi aveva parlato?!I bimbi sul momento pensarono ad uno scherzo dei loro amici. Si guardarono intorno, ma non videro nessuno. -Ehi, piccoli! Dico a voi! – tuonò nuovamente la voce roca. Sofia e Giovanni si girarono entrambi in direzione del pupazzo di neve, e videro che la sua bocca si era spostata lievemente dalla posizione originale. -Si, si, sono proprio io che vi parlo! L'amico di neve che avete appena costruito – fece il pupazzo. -Ma i pupazzi di neve non parlano... o almeno... -mormorò Giovanni. -Ma io sono speciale, mi chiamo Snow! Sono veramente felice di fare la vostra conoscenza, mi avete costruito molto bello, però ho molto freddo avrei bisogno di …qualcosa che mi scaldi – disse il pupazzo. -Ti potremmo mettere il mio cappello e la mia sciarpa rosa e dei bei bottoni rosa nella pancia – disse Sofia -Tutto rosa… non mi piace, gli metteremo il mio cappello e la mia sciarpa rossa oppure cappello rosso e sciarpa verde e dei bellissimi bottoni gialli-disse Giovanni I due fratellini iniziarono a litigare e non smettevano più. Il pupazzo allora decise di intervenire - Bambini io avrei un’idea! Portate le vostre sciarpe i vostri cappelli e i vostri bottoni e io deciderò come vestirmi- Diapositiva 9 L1 Luana; 21/02/2015 I bambini non lo sapevano ma Snow era un pupazzo vanitoso che adorava provarsi sciarpe, cappelli e bottoni. I due fratelli passarono le ultime ore del pomeriggio a fargli provare le diverse combinazioni di sciarpe cappelli e bottoni, che di volta in volta il pupazzo chiedeva. -Ora andiamo fratellino! Mamma e papà ci stanno aspettando per la cena!- Disse Sofia -Ciao, ciao Snow, domani torneremo a trovarti e continueremo a giocare! – dissero i due fratelli. Il pupazzo, sperando che arrivasse presto il nuovo giorno, chiuse gli occhi e continuò a sognare sciarpe cappelli e bottoni colorati. IL GIOCO Costruiamo un gioco comune In quanti modi posso vestire il mio pupazzo? Registriamo ogni combinazione che troviamo Costruiamo uno schema ad albero controlliamo se abbiamo trovato tutte le combinazioni Come mi vesto a Carnevale? A Carnevale posso travestirmi scegliendo un cappello, un vestito e un paio di scarpe: posso scegliere tra tre cappelli diversi (fata, strega e mago), tre vestiti diversi (rosa, rosso e blu) e due paia di scarpe (grosse e eleganti). In quanti modi diversi posso travestirmi? Cominciamo a prendere il cappello di fata: possiamo metterci il vestito rosa con le scarpe grosse o il vestito rosa con le scarpe eleganti; possiamo metterci il vestito rosso con le scarpe grosse o il vestito rosso con le scarpe eleganti; possiamo metterci il vestito blu con le scarpe grosse o il vestito blu con le scarpe eleganti. Quindi abbiamo 6 travestimenti diversi con il cappello da fata. Prendiamo poi il cappello da mago:anche in questo caso avremo 6 travestimenti diversi Prendiamo infine il cappello da strega: anche con questo cappello avremo 6 travestimenti diversi. Quindi avremo in tutto 6+6+6=18 travestimenti diversi! SCUOLA PRIMARIA E’ necessario (in relazione all’età degli alunni): - PORRE IL PROBLEMA - e FORMULARE IPOTESI SPERIMENTARE RAPPRESENTARE GRAFICAMENTE TABULARE I DATI VERIFICARE LE IPOTESI FORMULATE ESTRAPOLARE REGOLE PASSARE DALLA COMBINATORIA ALLA PROBABILITA’ Provo COME MI VESTO? COSA MANGIO? IN QUALE ORDINE USCIAMO? Immagino LE BANBIERE DEI PIRATI I LETTI DEI NANETTI I TAPPETI DI ALADINO I FORZIERI DI ALI’ BABA’ APRITI SESAMO Realizzo QUALI PAROLE POSSO OTTENERE? (parole da dividere in sillabe per formarne altre) Che combinazione! (gioco da inventare con schede e cartelle, in scatola) LIBRO-GAME STORIA-GAM (tre personaggi, due ambienti, tre oggetti magici, due antagonisti) Costruisco - DOMINO da realizzare - DADI da disegnare, ritagliare, montare - LANCIO DI DADI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Vacanza studio all’estero! Supponiamo di poter scegliere: - di soggiornare in tre città europee per migliorare la conoscenza delle tre principali lingue straniere come Barcellona (per lo spagnolo), Parigi (per il francese) o Londra (per l’inglese) - il mezzo di trasporto che potrebbe essere il pulman, il treno oppure l’areo - infine il periodo: durante le vacanze estive oppure in inverno durante le vacanze natalizie Con questi presupposti in quanti modi diversi è possibile organizzare il nostro soggiorno all’estero? … proviamo a costruire “l’albero” delle combinazioni possibili estate inverno pulman aereo treno Barcellona Londra Parigi scuola … percorrendo ogni ramo dell’albero abbiamo tutte le combinazioni delle possibili gite, ad esempio, seguendo il ramo colorato andiamo a Barcellona con il treno durante le vacanze estive ma quante sono tutte le combinazioni delle possibili vacanze studio? Basta contare il numero delle terminazioni dei rami del nostro albero e scopriamo che nel nostro caso sono 18! … ma noi grandi matematici non possiamo sempre fare alberi e contare una ad una le terminazioni dei loro rami! Scopriamo come calcolare questo numero dunque, considerando che abbiamo: 3 possibili città 3 possibili mezzi di trasporto e 2 possibili stagioni per andare in gita … trovato! Basta fare …………… Indovina la password! Inseriamo una password a protezione di un file (con la successione di comandi strumenti-opzioni-protezione se usiamo Word altrimenti introducendola a livello di salvataggio se usiamo Open Office) in cui per esempio avremo scritto soltanto “Avete indovinato la password…bravi!”. Proponiamo agli studenti di scoprire la pw per aprire il file….. Naturalmente dobbiamo stabilire il numero dei caratteri della pw, se ci possono essere solo numeri o anche lettere con ripetizione o meno.. Si può partire con pw semplici, per esempio di 3 cifre scelte tra le cifre1,2,3,4 eventualmente ripetute: già così abbiamo 4*4*4=64 pw diverse! Vediamo per esempio come aprire questo file indovina.pw.doc SUGGERIMENTI Può essere divertente per gli studenti stabilire essi stessi la pw di protezione di un loro file, sfidandosi per esempio a coppie : è importante che comunichino alla coppia avversaria la modalità di costruzione della pw e che le pw siano della stessa difficoltà (per esempio una pw di tre lettere scelte tra a,b,c,d ha la stessa difficoltà di una pw di 3 cifre scelte tra 1,2,3,4). E’ comunque fondamentale che comprendano l’importanza di procedere utilizzando un “metodo” per scrivere tutte le possibili pw fino ad arrivare a quella giusta! Sarebbe interessante proporre ai ragazzi di descrivere per scritto il metodo o la strategia seguita per evitare di inserire pw a caso e poi discuterne tutti insieme. SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO Codici segreti Questa attività può essere svolta in una classe seconda della scuola secondaria superiore come introduzione al calcolo combinatorio e al calcolo delle probabilità. Si presuppone che gli studenti conoscano, dalla scuola media, la definizione classica di probabilità di un evento come rapporto tra casi favorevoli e casi possibili(tutti ugualmente probabili) L’insegnante pone agli studenti, divisi in gruppi di lavoro, il seguente problema: “Qual è la probabilità, al primo tentativo, di scoprire un codice di cinque cifre scelte tra le dieci cifre 0,1,2….9?” Può darsi che qualche studente chieda subito se le cifre si possono ripetere oppure no: l’insegnante risponderà allora che si devono distinguere i due casi. Cominciamo con il caso in cui le cifre non si ripetono Dalla discussione collettiva dovrebbe emergere che un buon metodo per visualizzare tutti i possibili codici che si possono formare è quello di un “grafo ad albero”. Per scegliere la prima cifra ho tutte le dieci cifre a disposizione, per scegliere la seconda cifra, se non devo ripetere le cifre, ho solo nove cifre , per scegliere la terza cifra ho otto cifre possibili e così via ottengo 10⋅9⋅8⋅7⋅6 possibili codici diversi! L’insegnante può a questo punto far notare che per trovare il numero delle possibili scelte diverse si tratta di moltiplicare il numero delle possibilità che abbiamo ad ogni passo e questo è detto principio fondamentale del calcolo combinatorio In conclusione, in questo caso, la probabilità di indovinare il codice al primo colpo è di 1 1 P( INDOVINARE IL CODICE )= = ≃0, 000033 10⋅9⋅8⋅7⋅6 30240 Cioè una probabilità dello 0,0033% ! Caso in cui le cifre si possono ripetere Se gli studenti hanno capito il principio fondamentale del calcolo combinatorio a questo punto non sarà difficile risolvere questo caso. Per la prima cifra ho 10 possibilità, ma avrò 10 possibilità anche per la seconda cifra visto che posso ripetere le cifre e così via fino alla quinta cifra e quindi 5 10⋅10⋅10⋅10⋅10=10 diversi possibili codici! In questo caso la probabilità di indovinare un codice al primo colpo sarà ancora più bassa: P( INDOVINARE IL CODICE )= e quindi una probabilità dello 0,001% ! 1 =0,00001 105 Qual è la probabilità di essere interrogato? L’insegnante pone agli studenti, divisi in gruppi di lavoro,il seguente problema: “L’insegnante di matematica deve interrogare ancora tutti gli studenti della IIB e decide di chiamarne 5. Se gli studenti della IIB sono 27 qual è la probabilità che ha un dato studente, per esempio Tommaso, di essere interrogato?” In quanti modi diversi l’insegnante può scegliere i 5 studenti da interrogare? In questo caso l’ordine non è importante poiché permutando cinque dati studenti ottengo sempre lo stesso gruppo di interrogati. Quindi per trovare quanti gruppi di cinque studenti si possono formare devo ,5 dividere il 27⋅26⋅25⋅24⋅23 numero (che viene indicato con ilD27simbolo e chiamato numero delle disposizioni senza ripetizione di 5 elementi scelti tra 27 5⋅4⋅3⋅2⋅1 elementi distinti) per (che viene indicato con Pil5 simbolo e chiamato numero delle permutazioni di 5 elementi distinti). Il numero dei gruppi (o sottoinsiemi) di 5 elementi di insieme di 27 elementi viene indicato con C 27 ,5 e chiamato “numero delle combinazioni di 5 elementi scelti tra 27 elementi distinti”. D27 ,5 27⋅26⋅25⋅24⋅23 C 27 ,5= = P5 5⋅4⋅3⋅2⋅1 Ma quali sono i sottoinsiemi che contengono Tommaso? Saranno quelli formati da Tommaso e da 4 altri studenti scelti tra i rimanenti 26 studenti della classe e quindi saranno i sottoinsiemi di 4 elementi scelti in un insieme di 26 elementi : avremo quindi C 26 ,4 casi favorevoli. In conclusione la probabilità dell’evento E = “Tommaso viene interrogato” risulta: C 26,4 5⋅4⋅3⋅2⋅1 5 26⋅25⋅24⋅23 p ( E )= = ⋅ = C 27,5 4⋅3⋅2⋅1 27⋅26⋅25⋅24⋅23 27 Qual è la probabilità di vincere al lotto? E’ molto importante presentare agli studenti situazioni diverse che possono essere ricondotte allo stesso modello : capire che il modello risolutivo è lo stesso anche se i problemi sembrano molto diversi è un passo fondamentale e permette di apprezzare la potenza del ragionamento matematico. Per questo può essere stimolante, subito dopo l’attività precedente, proporre il seguente problema: “Se gioco un numero al LOTTO (su una determinata ruota) qual è la probabilità di vincere? (si parla di probabilità di vincere un “estratto semplice”) Ricordiamo che nel gioco del LOTTO vengono estratti (su ciascuna Ruota) 5 numeri tra 90 numeri (da 1 a 90). E’ importante che gli studenti si rendano conto che per risolvere questo problema possono applicare lo stesso “modello” utilizzato nel problema delle interrogazioni….è come se la classe fosse di 90 alunni da cui sceglierne cinque per essere interrogati! Quindi abbiamo p (estratto semplice)= C 89 ,4 C 90 ,5 = 5 1 = 90 18 E se gioco due numeri? In questo caso per calcolare la probabilità di vincere (cioè la probabilità che tra i cinque estratti ci siano i due numeri che ho giocato) dobbiamo determinare quanti sono i casi favorevoli: devo contare quante cinquine possono contenere i miei due numeri e quindi è come cercare il numero dei sottoinsiemi di 3 elementi scelti in un insieme di 88 elementi . Quindi i casi favorevoli saranno C88,3 e quindi C 88,3 4⋅5 2 1 p (ambo secco )= = = = ≃0,0025 C 90,5 89⋅90 801 400 ,5 Naturalmente a questo punto non è difficile determinare anche la probabilità di vincere giocando tre numeri (probabilità di fare un ternosecco) ecc. Si può trarre spunto da questa attività per parlare del concetto di gioco equo. Un gioco tra due giocatori A e B (oppure un giocatore e il banco) che scommettono su un evento E (A scommette su E , B scommette sul non verificarsi di E cioè sull’evento contrario che viene indicato con E ), si dice equo quando la somma rischiata da A e la somma rischiata da B sono nello stesso rapporto delle rispettive probabilità di vincere di A e di B cioè r A : r B= p (E ): p( E ) Si può scoprire così che il gioco del LOTTO non è un gioco equo! Per esempio quanto dovrebbe essere pagato l’estratto semplice? Poiché la probabilità di vincere è 1/18 e quindi la probabilità di perdere è 17/18 dovrei guadagnare 17 volte quello che ho rischiato (la “posta”) e quindi dovrebbe essere pagato 18 volte la posta . Invece l’estratto-semplice viene pagato solo 11,232 volte la posta! Nello stesso modo anche l’ambo, il terno, la quaterna e la cinquina vengono pagati molto meno di quello che dovrebbero perché il gioco fosse equo. Nota storica E’ interessante far ricercare agli studenti la storia del LOTTO… Le origini risalgono al XVI secolo quando a Genova venivano estratti a sorte, tra 90 candidati, i cinque “Reggitori” che dovevano governare la Repubblica. Poiché su questa estrazione la popolazione effettuava scommesse il gioco fu regolamentato. Contatti: Luana Bacci per la Scuola dell'infanzia [email protected] Loretta Sestini per la Scuola primaria [email protected] Mario Petrillo per la Scuola secondaria I grado [email protected] Cecilia Magni per la Scuola secondaria II grado [email protected]