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America Settentrionale: Geografia, Clima e Paesaggi

AMERICA SETTENTRIONALE
Il Canada degli Stati Uniti occupano gran parte dell'America settentrionale, un territorio bagnato a nord
dal mare glaciale Artico, a ovest dall'oceano Pacifico, a est dall'oceano Atlantico. E non estensione dei
due paesi è all'origine della grande varietà di climi, ambienti e paesaggi che li caratterizza. Agli Stati
Uniti appartengono le Hawaii, un arcipelago di isole vulcaniche situate nell'oceano Pacifico a 5000 km
dalle coste americane.
Climi
In Canada predomina un clima continentale freddo, con inverni molto lunghi e rigidi ed estati brevi e
afose. La generale rigidità del clima è dovuta anche l'influsso esercitato dalle gelide acque della baia di
Hudson, che penetra fin nel cuore del continente, e alle masse d'aria fredde provenienti dalle regioni
polari. A parità di latitudine, le coste orientali della Canada hanno temperature medie nettamente
inferiori rispetto all'Europa. Anche la costa atlantica degli Stati Uniti fino all'fiume Hudson risente
dell'influsso della corrente del Labrador. In florida e nella fascia costiera del golfo del Messico il clima
è invece il tipo subtropicale, con temperature elevate e abbondanti piovosità. In Alaska il clima è molto
rigido con temperature medie si mantengono per otto mesi all'anno inferiori a 0 gradi. Condizioni
climatiche sempre più miti caratterizzano invece la costa canadese del Pacifico a mano a mano che si
scende verso sud, grazie alla corrente calda e del Kuro Shio. Le coste pacifiche degli Stati Uniti sono
influenzate dalla corrente fredda della California, che rinfresca la regione settentrionale caratterizzata
da un clima di tipo mediterraneo; più arida invece è la California meridionale. Nella regione delle
grandi pianure interne il clima è fortemente continentale( inverni rigidi, estati calde e secche), con
piovosità decrescente da est a ovest; le regioni occidentali (Nevada, Utah, Colorado ), riparate dalle
catene costiere che bloccano le masse d'aria umida provenienti dal Pacifico sono caratterizzate da un
clima caldo e arido di tipo desertico.
Ambienti climatici
L'intenso sviluppo economico e tecnologico della seconda metà del secolo ha comportato seri problemi
ambientali. Negli anni 80 sono state varate leggi più severe contro l'inquinamento e sono stati
approntati programmi di risanamento e recupero del territorio, spesso ostacolati, però, dalle grandi
compagnie industriali. Negli USA vaste aree sono protette attraverso un sistema di 355 parchi
nazionali, tra cui il più noto è quello di Yellowstone. Anche in Canada l'immenso patrimonio
naturalistico è tutelato da numerosi parchi nazionali; il maggiore è il Wood Baffalo Park, nella regione
nord occidentale del paese.
Idrografia
Il maggior fiume dell'America settentrionale è il Mississippi(3778 Km), che nasce dal lago Itasca, in
Minnesota, e attraverso la pianura statunitense sfocia con un grande delta nel golfo del Messico. I suoi
principali affluenti sono il Missouri, l'Ohio, l'Arkansas e il Red River. I fiumi che scendono dagli
Appalachi e sfociano nell'oceano Atlantico hanno un corso relativamente breve. I più importanti sono
lo Hudson, Potomac e il Delawere; prima di gettarsi nell'oceano, essi formano impetuose cascate che
vengono sfruttate per la produzione di energia idroelettrica. Il maggiore tra i fiumi che nascono dalle
Montagne Rocciose e si gettano nel Pacifico è il Colorado(2900 Km), che sfocia in territorio
messicano. Il Rio Grande(2896 Km) scende dal versante occidentale delle Montagne Rocciose e, dopo
aver segnato per lungo tratto il confine tra USA e Messico, sfocia nel golfo del Messico.
I fiumi più importanti del Canada sono il Mackenzie e il San Lorenzo. Il primo sfocia nel mare glaciale
Artico dopo un lungo percorso ( oltre 4000 Km), ma è di scarsa importanza economica perché è gelato
per quasi otto mesi all'anno. Il San Lorenzo nasce dal lago Ontario e, dopo 1350 Km, si getta
nell'Atlantico con un ampio estuario. Benché sia gelato per circa 140 giorni all'anno. Il San Lorenzo è
un'importantissima via di comunicazione perché collega il sistema dei Grandi Laghi con l'Atlantico.
Situati al confine tra Canada e Stati Uniti, i Grandi Laghi( Superiore, Michigan, Huron, Erie, Ontario)
sono il più grande complesso d'acqua dolce del mondo. Essi occupano vaste depressioni scavate dai
grandi ghiacciai continentali durante le glaciazioni. Altri laghi importanti sono, in Canada, il Gran
Lago degli Schiavi e in Lago Winnipeg; negli USA il Gran Lago Salato.
Orografia
COSTE ED ISOLE
Le coste artiche sono molto frastagliate e presentano una serie di penisole e di grandi isole( arcipelago
artico) fra cui il mare si insinua del luogo stretti, canali e grande baie (come la baia di Hudson). Le
coste atlantiche e sono caratterizzate, a nord, da profonde insenature fronteggiate da grandi isole(fra cui
Terranova); scendendo verso sud diventando piuttosto basse e uniformi, a eccezione del tratto
compreso tra Boston e Washington, dove stretta insenature si alternano a penisole e isole costiere. A
sud i litorali sono basse e sabbiose; si notano alla penisola della Florida e, sul golfo del Messico,
l'acquitrinoso delta del Mississippi. Le coste del Pacifico sono frastagliate e incise da fiordi a nord; alte,
rocciose e piuttosto uniformi a sud.
RILIEVO
Lungo il versante atlantico corrono, da nord a sud, gli Appalachi, una catena di origine geologica antica
e ormai in gran parte spianata dall'erosione( la cima più alta, il Monte Mitchell, raggiunge i 2037
metri). Più a nord, intorno alla baia di Hudson, si estende lo scudo canadese, una delle più antiche
formazioni rocciose del pianeta( risale a circa 4 miliardi di anni fa): modellato durante le glaciazioni
del Quaternario, quando i ghiacci ricopriva tutta la regione, si presenta come una successione di colline
arrotondate, separate da ampie valli occupate spesso da laghi e acquitrini. L'area centrale della regione
è occupata dalle grandi pianure canadesi e statunitensi, delimitata a ovest dal sistema montuoso
formato da due catene longitudinali: le Montagne Rocciose, all'interno e le catene costiere, sul Pacifico.
Procedendo da nord verso sud, troviamo i monti d'Alaska, con vette che superano i 6000 metri, e i
monti Sant'Elia; quindi la catena costiera e, più all'interno, la catena delle cascate e la Sierra Nevada.
Tra queste catene e le Montagne Rocciose si estende la regione dei grandi baccini interne, coperta da
deserti e laghi salati e limitata da due altipiani: quello della Columbia, a nord, e quello della Colorado,
a sud. Quest'ultimo è un tavolato roccioso inciso da profonde gole con pareti a picco(canyon) scavate
dai fiumi; la più famosa di queste gole è il Gran Canyon, sul cui fondo scorre il fiume Colorado.
L'area più ricca e potente del mondo
Alla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti erano la prima potenza del mondo occidentale,
in netta e dura controntrapposizione con l'altro colosso planetario, l'Unione Sovietica, centro del mondo
comunista. Dopo la disgregazione dell'URSS e del sistema comunista sovietico(1989-91), gli USA
sono diventati l'unica superpotenza mondiale, al centro di una rete di alleanze economiche e politicomilitari estesa su tutte le aree del pianeta. La loro moneta, il dollaro, viene usata negli scambi
internazionali e nei mercati finanziari di tutti i paesi, alcuni loro prodotti sono venduti anche nei più
sperduti villaggi della terra e tutte le televisioni del mondo trasmettono programmi e film creati negli
Stati Uniti. Anche le loro forze armate sono presenti nei principali punti strategici del globo, pronte a
intervenire quando siano in gioco gli interessi americani e dell'occidente.
L'America anglosassone
Uno degli elementi che hanno caratterizzato a lungo il Nordamerica(a esclusione dell'area messicana) è
stata l'omogeneità culturale e la politica dei due stati che lo compongono: la loro popolazione, in
grande maggioranza, è infatti bianca, di religione protestante e lingua inglese. Con una sigla, questa
cultura si definisce WASP: white anglosaxon protestant. Per questo l'area è stata chiamata
anglosassone per distinguerla dal resto del continente americano di coltura ancora bianca, ma cattolica
e di lingua spagnola e portoghese: in una parola latina, che viene appunto chiamata l'America dal
Messico alla terra del fuoco. Nei confronti dell'America latina di Stati Uniti hanno sempre avuto una
posizione di superiorità, non solo culturale e sociale, ma anche e soprattutto economica e politica. La
cortesia è del resto ricambiata dai latinoamericani che chiamano gringos( cioè gente che parla una
lingua incomprensibile) i vicini tanto più ricchi e potenti di loro. In realtà gli Stati Uniti hanno svolto
sempre un ruolo di guida e di controllo nei confronti dei paesi latinoamericani intervenendo anche con
le armi quando i loro interessi economici e politici erano, e sono, in pericolo: negli ultimi anni si
ricordano le spedizioni militari a Granada, in Nicaragua e Panamà, ma innumerevoli sono stati gli
interventi politici per bloccare i tentativi di formare governi socialisti( per esempio in Cile) o per
appoggiare regimi anche dittatoriali, ma anticomunisti( come in Brasile). Negli anni 90, con il NAFTA,
gli USA e il Canada hanno allargato al Messico il sistema di libero scambio che già li univa. Ma il
paese latinoamericano è entrato nell'unione come parente povero: con l'integrazione economica, sono
aumentati infatti gli investimenti nordamericani in Messico, ma solo perché i lavoratori messicani
accettano un salario di molto inferiore a quello dei loro colleghi gringos.
L'influenza americana in Europa e nell'area del Pacifico
Negli anni dell'immediato dopoguerra l'Europa occidentale era economicamente prostrata e
militarmente indifesa di fronte alla potenza sovietica. Gli Stati Uniti fornirono loro massicci aiuti
economici ai paesi europei per facilitare la ricostruzione e la ripresa industriale( attraverso il piano
Marshall) e dislocarono in Europa basi e forze militari sotto il comando della NATO, un'alleanza
difensiva molto solida alla quale aderirono oltre ai principali paesi dell'Europa occidentale anche il
Canada e la Turchia. Già negli anni 60 l'Europa occidentale era in grado di fronteggiare la concorrenza
americana in diversi settori industriali, ma sul piano politico-militare la supremazia statunitense è
sempre rimasta incontrastata. Solo negli anni più recenti il potere finanziario USA ha mostrato qualche
segno di debolezza e il marco tedesco contende al dollaro il ruolo di moneta forte del sistema
economico mondiale. Importanti accordi bilaterali e multilaterali legano il Nordamerica ai paesi
dell'area del Pacifico. Australia, nuova Zelanda e USA sono uniti da alcuni decenni dall'alleanza
militare(ANZUS). Con il Giappone esiste un forte legame strategico e militare, mentre il confronto sul
piano economico è serrato e spesso conflittuale: a partire dagli anni 80, le compagnie giapponesi
riescono a vendere nel Nordamerica molti prodotti industriali avanzati e lo yen è diventato una moneta
forte al pari del marco tedesco e del dollaro. Va ricordato inoltre l'accordo, concluso nel 1994, sul
progetto APEC, che prevede la costituzione, entro il 2020, di un'area di libero scambio fra i 18 stati
situati sulle due coste del Pacifico, quella asiatica e quella americana
(compresi il Giappone, la Cina e gli Stati Uniti): la popolazione dell'area interessata è di circa 2, 2
miliardi di abitanti, le potenzialità del progetto sono dunque enormi.
Storia
Le prime popolazioni che si stabilirono in America passarono attraverso lo stretto di Bering, che nei
periodi in cui il livello del mare era più basso costituiva un ponte naturale tra l'America e l'Asia. Non
sappiamo con sicurezza quando ebbero inizio queste migrazioni: sicuramente oltre che 30.000 anni fa,
ma alcuni sostengono i che i primi uomini si stabilirono in America forse già 50 o 60.000 anni fa.
Nuove emigrazioni si susseguirono nel corso del tempo e gli Inuit(Esquimesi), che vivono lungo la
costa settentrionale, furono gli ultimi a stabilirsi in questo continente. Le popolazioni dell'America
settentrionale vissero a lungo di caccia, raccolta e, lungo la costa, di pesca. Più tardi in questa regione si
diffuse l'agricoltura, introdotta dall'America centrale, ma nelle regioni più settentrionali, dove le
condizioni climatiche erano meno favorevoli, la caccia, la raccolta e la pesca continuarono ad essere le
attività più praticate e la popolazione rimasero semi nomadi. I diversi popoli dell'America
settentrionale non formarono mai veri e propri stati, anche se tra il XII e XIII secolo d.C. alcune tribù
della parte sudoccidentale della regione vivevano in insediamenti stabili, costruiti in pietra e mattoni, e
sei tribù irochesi nella regione del fiume San Lorenzo formarono una confederazione nel XVI secolo. I
primi insediamenti coloniali europei nell'America settentrionale avvennero più tardi rispetto
all'America centrale, perché la regione pareva meno ricca. Nella parte meridionale degli attuali Stati
Uniti, dove il clima è più caldo, i primi coloni inglesi si stabilirono nel 1607 e vi crearono piantagioni
di tabacco e poi di cotone, dove, a partire dal 1619, furono portati numerosi schiavi neri; più a nord
invece si stabilirono coloni alla ricerca di una nuova patria o condizioni di vita migliori, come i padri
pellegrini, un gruppo di puritani( minoranza religiosa protestante) inglesi ed olandesi che dopo avere
attraversato l'oceano sulla nave Mayflower sbarcarono vicino a Plymouth nel 1620, sfuggendo alle
persecuzioni religiose in corso in Europa. Intanto gli spagnoli stendevano i loro domini lungo la costa
occidentale( e spagnoli sono i nomi attuali delle città, San Diego, Los Angeles, San Francisco, e degli
Stati come California, Nevada o Arizona) ed in Florida, mentre i francesi si insediavano nella regione
del fiume San Lorenzo, nell'attuale Canada, e lungo il Mississippi, chiamando questo territorio
Louisiana in onore dell'erede di Francia, Luigi, le tribù indiane si videro costrette a ritirarsi, non senza
lotte sanguinose. La continua immigrazione portò ad un aumento soprattutto dalla popolazione di
origine inglese lungo la costa atlantica ed alla formazione di 13 colonie. Nel 1763 l'Inghilterra si
impossessò anche dei domini francesi in Canada, ma i contrasti tra il governo inglese e gli abitanti delle
13 colonie costrinsero questi ultimi a dichiarare l'indipendenza delle 13 colonie, che si unirono in una
federazione di stati( Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America, 1776). Dopo avere
costretto con la guerra(1775-1783) l'Inghilterra ad accettare alla loro indipendenza ed avere ottenuto un
vasto territorio a ovest delle colonie(1783), gli abitanti degli Stati Uniti d'America si diedero una
costituzione(1786-1787) e nel 1803 acquistarono da Napoleone i territori francesi della Louisiana. Tutti
questi territori che però, per quanto sotto dominio inglese o francese, erano abitati da tribù indiane che
si opponevano ai sempre più numerosi insediamenti di coloni statunitensi. Per tutto l'800 i coloni
statunitensi si spinsero verso l'interno, spostando continuamente verso ovest la frontiera tra i territori
già colonizzatI e le terre indiane: il Far West fu progressivamente popolato dai bianchi, mentre gli
indiani vennero sistematicamente terminati( guerre indiane). Il governo degli Stati Uniti impose alle
tribù indiane numerosi trattati con cui otteneva nuove terre, garantendo in cambio agli indiani il
possesso di una parte del loro territorio. In realtà il governo statunitense non rispettò mai i trattati e gli
indiani vennero presi dai coloni, fino a che quelli sopravvissuti non furono rinchiusi in riserve nelle
regioni più rare del paese. Anche il Messico fece le spese dell'espansione statunitense e dovette cedere
alcune fra le terre oggi più ricche degli Stati Uniti: il Texas nel 1845 e la California( Nevada, Arizona,
Utah) nel 1848. Nell'800 vi fu un forte sviluppo industriale negli stati del nord e gli stati del sud, in
prevalenza agricoli e basati sullo sfruttamento degli schiavi neri, cominciarono a trovarsi in una
posizione di inferiorità perchè meno popolosi e meno ricca. Essi deciso distaccarsi dagli Stati
Uniti(Secessione), ma la loro decisione non venne accettata: scoppiò così una guerra( guerra di
successione, 1861-1865) che si concluse con la vittoria degli stati del nord. Venne allora abolita la
schiavitù dei neri, anche se in molti Stati i neri non ottennero un'effettiva parità davanti alla legge per
oltre un secolo. Per tutto l'800 e l'inizio del 900 agli Stati Uniti accorsero milioni di immigrati
provenienti da ogni parte l'Europa( ed in misura minore dalla Cina e dal Giappone) attratti dalle
possibilità di lavoro che offriva un'economia in continua crescita: alla fine dell'800 gli Stati Uniti erano
ormai la prima potenza industriale mondiale e la crescita continuò nel 900, nonostante i periodi di crisi,
tra cui quello, particolarmente grave, che ebbe inizio nel 1929. Nel 900 gli Stati Uniti divennero una
grande potenza anche sul piano militare e politico esercitando una supremazia sull'America dove
intervennero più volte anche militarmente e fondando, dopo la seconda guerra mondiale, un'alleanza
militare in funzione anticomunista, la NATO(1949). Il Canada fu anch'esso meta di immigrazione ma
rimase sempre assai meno popolato perché situato più a nord e perciò con un clima assai più freddo.
Esso divenne uno stato federale autonomo nel 1867 e nel 1982 si dotò di una propria costituzione.
Popolazione
La società statunitense e quella canadese sono molto complesse, perché comprendono cittadini di tutte
le razze e di tutte le principali religioni: non a caso gli USA sono stati definiti uno crogiolo(melting
pot), in cui una fusione ha dato vita ad una realtà del tutto nuova.
La popolazione originaria dell'America settentrionale è costituita dagli indiani d'America e dagli
Inuit(Eschimesi): oggi essi costituiscono una percentuale ridottissima della popolazione( poco più
dell'1% gli amerindi in Canada, assai meno negli USA; 0,1% gli Eschimesi in Canada). La
maggioranza della popolazione è costituita dai discendenti dei coloni europei, comunemente indicati
come bianchi, che negli USA sono oggi 200 milioni su un totale di 250. Tra di essi quelli di origine
inglese e di religione protestante, i WASP(Whita Anglosaxon Protestans: bianchi anglosassoni
protestanti), costituiscono, assieme ai francesi di religione cattolica nel Canada, la classe sociale
superiore, spesso nettamente separata dalle altre comunità bianche e soprattutto dalla comunità di
origine non europea. I bianchi di origine non anglosassone oggi sono di solito abbastanza integrati nella
società: i discendenti degli immigrati provenienti dai paesi più poveri, in particolare italiani ed
irlandesi, sono però stati a lungo oggetto di discriminazione e questa situazione ha favorito negli USA
la nascita e lo sviluppo di organizzazioni criminali tra cui le grandi famiglie mafiose che offrivano ai
figli degli immigrati la possibilità di raggiungere una condizione di benessere attraverso le attività
illegali. Negli USA sono molto numerosi i neri, discendenti degli schiavi portati dai coloni europei, che
vennero liberati solo dopo la guerra civile (guerra di successione, 1861-1865). Essi sono stati a lungo
oggetto di disprezzo da parte dei bianchi e fino agli anni 60 nella parte meridionale degli USA, dove si
trovavano le piantagioni e dove i neri erano più numerosi, esisteva la segregazione razziale: molte
scuole e locali pubblici erano chiusi ai neri. Questa situazione favorì l'esodo dagli stati meridionali
verso le grandi città del nord e gli stati dell'ovest, dove i pregiudizi erano minori, e da oggi i neri sono
numerosi in tutti gli USA. Una situazione a parte è quella degli immigrati latino-americani(chicanos)
che si sono diretti negli USA nella speranza di trovare condizioni di vita migliori. Si tratta soprattutto di
messicani e portoricani, meticci e bianchi, domenicani, neri, a cui vanno aggiunti i rifugiati politici da
Cuba, bianchi. Essi hanno in comune soprattutto l'uso della lingua spagnola che sta imponendosi in
vaste aree urbane della California, la pratica delle religione cristiano-cattolica. Molti di questi
immigrati sono clandestini e sono perciò duramente sfruttati dai datori di lavoro che in caso di
rivendicazioni e proteste minacciano di denunciarli alla polizia. Gli immigrati vivono di solito nei
ghetti urbani delle metropoli e le loro condizioni sociali non sono migliori di quelle dei neri. Il loro
numero è in continuo aumento a causa dell'immigrazione, spesso clandestina, dal Messico e dagli altri
stati dell'America latina. Negli USA ed in Canada vi sono anche alcuni asiatici, soprattutto cinesi e
giapponesi, in prevalenza discendenti di immigrati di antica origine, anche sono avute in tempi recenti
nuove immigrazioni, in particolare dal Vietnam dopo il ritiro dell'esercito statunitense(1973). Proprio
perché presenti da tempo negli USA, questi immigrati sono relativamente ben integrati nella società e,
pur conservando spesso la propria lingua e formando quartieri a parte(le Chinatown di cui abbiamo già
parlato) hanno un livello di vita abbastanza alto. Anche per quanto riguarda le lingue e religioni la
popolazione dell'America settentrionale appare alquanto eterogenea. Lingua ufficiale è l'inglese, che è
di gran lunga la lingua più diffusa, affiancato in Canada dal francese( lingua maggioritaria in Quebec).
Non tutti gli abitanti però lo parlano come lingua madre: oltre agli Eschimesi ed a quegli indiani che
continuano ad esprimersi nelle lingue amerinde, gli immigrati dall'America latina, numerosi negli USA,
parlano prevalentemente lo spagnolo ed alcuni gruppi di immigrati hanno conservato la loro lingua
originaria: è il caso, ad esempio, di molte comunità cinesi, tedeschi, ucraine. La religione cristianoprotestante è maggioritaria, i protestanti sono divisi tra numerose chiese e vi sono anche molti
cattolici(oltre 60.000.000), in prevalenza di origine italiana, irlandese, francese, polacca o latinoamericana, diversi ortodossi (5.000.000), tra i discendenti degli immigrati dell'Europa orientale. Gli
USA sono lo stato che ospita un maggior numero di ebrei(7.000.000) e vi sono anche buddisti(100.000)
e seguaci di diverse altre religioni. Negli USA, dove molti si rifugiarono proprio per sfuggire alle
persecuzioni religiose, sono nate nuove correnti religiose e nuove chiese, come quelle dei discepoli di
Cristo(1811), dei Mormoni(1830), degli Aventisti(1831-1832), dei Cristadelfiani(1848), dei testimoni
di Geova(1878), dei bambini Dio(1969) e, tra i neri, il movimento dei musulmani neri(1932).
La presenza contemporanea di tante etnie diverse, molte delle quali hanno alle spalle una storia di
ingiustizie e sopraffazione, come gli indiani e di neri, non può non creare tensione. Come avviene in
tutto il mondo sono aggravate dalla situazione di povertà in cui vivono alcune minoranze, a contatto
con la ricchezza di alcune comunità. Questa situazione favorisce le manifestazioni di razzismo, nei
confronti di indiani, neri, latino-americani, e la violenza, che esplode frequentemente soprattutto nei
ghetti neri delle grandi città, rende più difficile l'integrazione. Tale violenza non è diretta solo contro
l'etnia dominante: sono frequenti anche gli sconti tra comunità ugualmente emarginate, come
portaricani e neri.
La popolazione dell'America settentrionale, è prevalentemente urbana, è distribuita in modo molto
irregolare, perché tutta la parte più settentrionale è spopolata, per il clima molto rigido: nei territori
canadesi del nord ovest, sulla superficie che è 11 volte quella dell'Italia, gli abitanti sono appena
57.000, con una densità di 0,02 abitanti per chilometro quadrato. Anche le regioni interne nella parte
centro-occidentale degli USA, dove il territorio è montuoso ed il clima più arido, sono poco popolate,
con densità di 2 abitanti per chilometro quadrato negli stati del Montana e del Wyoming. Tutta la zona
sudorientale, dai grandi laghi al golfo del Messico, e la costa orientale sono invece più densamente
popolate: qui si trovano le grandi città, alcune delle quali sono tra le più popolose del continente e del
pianeta. La principale metropoli è New York, ma le conurbazioni di Chicago e Los Angeles superano
gli otto milioni di abitanti e Philadelphia e Detroit si avvicinano ai 5. Le città nordamericane sono
caratterizzate dalla presenza di un centro di uffici, amatissimo di giorno e popolato la notte, con
numerosi grattacieli insorti per sfruttare al massimo lo spazio disponibile. Intorno al centro sorgono i
quartieri molto degradati dove vivono le minoranze, i cosiddetti distretti popolati da neri o
latinoamericani ed il quartiere residenziale per famiglie ad alto reddito, spesso costituiti da case
unifamiliari e ville. Le grandi dimensioni delle città ed i loro affollamento comportano gravi problemi
di traffico e spesso, per la presenza di molte industrie e mezzi di trasporto, i fenomeni di inquinamento
sono molto gravi. A questi problemi si aggiunge quello della violenza, legato alle differenti condizioni
sociali.
L'incremento demografico è, come in tutti i paesi ricchi, basso, ma nettamente differenziato: alla bassa
natalità delle classi sociali superiori, corrisponde un'alta natalità delle minoranze più povere, in
particolare i neri ed i latino-americani.
New York
New York, con i suoi oltre 7 milioni di abitanti, è una delle città più popolose del mondo ed è il primo
centro economico e culturale degli Stati Uniti, pur non essendo la capitale politica nella federazione,
che è Washington, né dello stato di New York, che è Albany. New York fu fondata nel 1613-1614, alla
foce del fiume Hudson, da un gruppo di coloni olandesi che la chiamarono nuova Amsterdam, ed
ancora nel 1700 aveva solo 6.000 abitanti, saliti a 60.000 nel 1800 ed a 600.000 nel 1850. La grande
crescita delle città avvenne soprattutto tra la seconda metà del XIX e del XX secolo, quando essa si
estese, riunendo in un'unica città i cinque quartieri di Manhattan, Bronx, Brooklyn, Queens e
Richmond e fondendosi con le città vicine in un'area metropolitana di oltre 18 milioni di abitanti. La
crescita di New York dipese dal grande sviluppo commerciale, finanziario e industriale della città. New
York possiede uno dei più grandi parte del mondo da cui passa gran parte del commercio estero
statunitense. Oltre 100 delle 500 principali imprese americane hanno a New York la loro sede centrale:
società finanziare, banche, compagnie di assicurazioni, società di investimenti fanno della città un
centro finanziario mondiale e qui si trova la principale borsa, quella di Wall Street. New York è anche
un centro industriale di primo piano, benché negli ultimi anni molte delle 42 .000 piccole e medie
imprese si siano trasferite altrove. L'importanza culturale di New York e la cultura statunitense è
enorme: qui vi sono alcune tra le più prestigiose università statunitensi( tra cui la Columbia University),
i principali musei di arte moderna( Guggheneim e Museum of Art), il maggiore teatro
lirico(Metropolitan Opera), le grandi compagnie televisive(ABC, CBS, NBC), i teatri( lungo la strada
che si chiama Broadway). La grande crescita della città ha prodotto un vertiginoso aumento dei costi
del terreno, favorendo la costruzione dei grattacieli e spingendo verso i quartieri periferici sia le classi
sociali inferiori ed in particolare i neri e portoricani, concentrati nei ghetti urbani, sia le classi sociali
superiori che si sono in parte trasferite nei quartieri di Richmond(Staten Island). L'emigrazione ha fatto
di New York una città stranamente con cosmopolita, in cui le diverse minoranze non si sono però
integrate, ma convivono fianco a fianco, spesso in contrasto: portoricani, neri, italiani, russi, ucraini,
tedeschi, austriaci, polacchi, scandinavi, cinesi, greci, irlandesi hanno almeno una strada o alcuni isolati
in cui sono la maggioranza.
Economia e società
Gli Stati Uniti e il Canada sono due stati industrializzati ad alto reddito. Come in tutti gli stati ricchi il
settore primario occupa una percentuale minima della popolazione( meno del 5%), ma grazie all'uso di
macchinari e alla disponibilità di grandi distese di terre fertili ed estesi pascoli la produzione agricola e
zootecnica è abbondante: gli USA sono il maggior produttore mondiale di granoturco ed al terzo posto
per il grano e come in Canada sono largamente in grado di esportare questi prodotti e insieme a
cotone(USA secondo produttore mondiale), tabacco, soia, frutta e vegetali. Anche la produzione di
legname è molto abbondante(USA primo produttore mondiale, Canada sesto), anch'esse soprattutto
negli Stati Uniti il disboscamento rappresenta un serio problema e non sono mancati i contrasti tra i
difensori dell'ambiente le compagnie che gestiscono il taglio del legname. Il settore primario è anche
molto importante per la ricchezza del sottosuolo: la regione ha giacimenti di petrolio e carbone, gas
naturali e uranio, ferro e rame, platino e oro. Richieste di materie prime e le disponibilità di fonti di
energia ha favorito lo sviluppo di un'industria che come abbiamo visto è tra le più sviluppate del
mondo: oggi gli USA sono di gran lunga la prima potenza industriale sia per valore dei beni prodotti,
sia per il controllo dei settori di punta della produzione industriale. Il Canada è anch'esso un paese
industrializzato, anche se ad un livello assai inferiore agli USA: d'altronde la sua popolazione è poco
più di un decimo di quella degli Stati Uniti. Anche il settore terziario è particolarmente sviluppato:
sappiamo già che la sua valuta, il dollaro statunitense, costituisce la moneta più usata negli scambi
commerciali. Gli Stati Uniti sono la prima potenza finanziaria e la borsa di New York, Wall Street, è la
più importante del pianeta. L'elemento di debolezza dell'economia degli USA è una bilancia
commerciale fortemente negativa che dipende da investimenti stranieri per poter sostenere lo sviluppo
del paese. Gli Stati Uniti, in Canada e Messico hanno recentemente stabilito un accordo per favorire il
libero commercio chiamato a NAFTA.
Politica
Gli Stati Uniti sono una federazione che comprende attualmente 50 stati e che potrebbe presto
includere anche come 51° stato l'isola di Puerto Rico. In origine gli stati erano 13, ma man mano che
nuovi territori venivano popolati essi diventavano stati a parità di diritti con gli altri. In ogni stato i
cittadini eleggono un governatore, dotato di poteri molto ampi e, un parlamento, che emana leggi valide
per tutto lo stato. Le leggi non possono essere in contrasto con leggi federali e in caso di controversia la
corte suprema formata da nove giudici nominati a vita dal presidente stabilisce se una legge locale è
compatibile con le leggi federali. Ogni stato ha una propria polizia e per le indagini che riguardano più
stati interviene il Federal Bureau of Investigation(FBI) è la polizia federale. Il parlamento, chiamato
congresso, è formato da 2 camere: il Senato dove ogni stato ha due rappresentanti qualunque sia il
numero degli elettori, e la camera dei rappresentanti dove ogni stato a un numero di rappresentanti
proporzionale ai propri lettori. In questo modo gli stati più popolosi hanno maggior potere ma anche gli
stati più piccoli possono far sentire la propria voce. Il presidente è eletto da tutti i cittadini, con un
meccanismo alquanto complesso. Egli è a capo delle forze armate e dell'esecutivo, può proporre leggi
al Congresso e nomina i giudici della corte suprema. Tutta la vita politica americana è dominata da due
partiti, quello repubblicano e quello democratico, che non sono molto diversi per le idee che
sostengono anche se i repubblicani sono più conservatori. I repubblicani hanno maggiori appoggi dal
mondo degli affari e dalla finanza mentre i democratici sono tradizionalmente il partito dei lavoratori e
della classe media. Anche il Canada è una federazione, composta da dieci province e due territorio. Il
Canada rientra nel Commonwealth, per cui il capo dello stato è il sovrano inglese, ma di fatto è il primo
ministro canadese a scegliere il governatore, la cui nomina viene solo ratificata dal re di Inghilterra.
All'interno del Canada il Quebec, la cui popolazione è in maggioranza di lingua francese, rivendica una
maggiore autonomia e perciò il parlamento del Quebec la cui popolazione è in maggioranza di lingua
francese rivendica una maggiore autonomia e perciò il parlamento del Quebec non ha ratificato la
nuova costituzione canadese; una parte della popolazione chiede che il Quebec si distacchi dal Canada
formando uno stato a sé. La Groenlandia che rientra nell’America settentrionale ed è quasi
completamente disabitata(0,025 ab./Kmq) è un dominio danese. Gli Stati Uniti sono oggi la principale
potenza mondiale ed essi sono spesso intervenuti, inviando armi, consiglieri militari e anche l'esercito,
soprattutto in America( Guatemala, Cile, Nicaragua, Granada, Panamà) a sostegno di alcuni governi o
per rovesciarne altri che consideravano ostili.
Qualità della vita
La società statunitense è una delle più ricche del mondo ed il reddito delle classi sociali superiori è in
continua ascesa. In generale il livello di vita è molto alto e la maggioranza degli statunitensi può
acquistare molti più beni di consumo degli abitanti di quasi tutti gli altri paesi: ad esempio il numero di
apparecchi televisivi è il più alto del mondo(811 ogni 1000 abitanti, 577 in Canada). Inoltre le
differenze tra i sessi sono meno forti di quanto non siano in molti altri stati industrializzati, anche se
neppure negli Stati Uniti vi è una reale uguaglianza. Negli Stati Uniti esistono però numerosi cittadini
che vivono in condizioni di povertà: moltissimi anziani, donne sole e giovani senza lavoro che
costituiscono il 25% dei più poveri, e soprattutto coloro che appartengono alle principali minoranze
etniche, indiani, neri e portoricani. Nonostante la lotta per la parità dei diritti, condotto da diverse
associazioni nere, le condizioni sociali della popolazione di colore rimangono nettamente inferiori a
quelle dei bianchi, come dimostrano tutti gli indicatori sociali: il reddito medio, il livello di istruzione,
le condizioni abitative, la mortalità infantile. Ancora peggiore la situazione degli indiani d'America che
sono il gruppo più discriminato: private della possibilità di vivere secondo le loro tradizioni molte tribù
indiane si sono disgregate perdendo completamente la loro identità culturale ed il loro membri vivono
oggi ai margini delle città in condizioni spesso vicina a quelle dei paesi del terzo mondo: tra di essi
l'alcolismo è molto diffuso. Solo alcune tribù, le più numerose, meglio organizzate e con un territorio
meno povero di risorse hanno saputo conservare almeno in parte le proprie tradizioni e a conservare la
propria lingua. Inoltre il reddito delle classi sociali inferiori tende a diminuire: dal 1977 al 1988 esso è
sceso del 10% aumentando il divario che separa i più ricchi dai più poveri; questi ultimi infatti hanno
visto nello stesso periodo il proprio reddito salire del 34%. Il sistema assistenziale pubblico negli Stati
Uniti è largamente insufficiente e coloro che hanno reddito particolarmente basso sono spesso privi
dell'aiuto di cui avrebbero bisogno. In questa situazione in cui l’estrema ricchezza vive a fianco
dell'estrema povertà la delinquenza organizzata recluta facilmente la manodopera per lo spaccio di
droga o per altre attività illegali e la violenza esplode nelle grandi città: a New York nel 1990 sono
state assassinate 2.000 persone, a Los Angeles oltre 2.500, il numero degli omicidi è il più alto dei
paesi industrializzati (12,4 ogni 100.000 abitanti, contro 0,9 del Giappone, 1,4 dell'Australia, 2,5
dell'Italia e 1,4 della Francia). ai problemi sociali vanno aggiunti quelli ambientali: l'inquinamento è
molto grave; la quantità di rifiuti è in continuo aumento, nonostante i programmi di recupero siano tra i
più avanzati del mondo; il consumo delle risorse del territorio, dall'acqua delle falde acquifere ai
giacimenti minerari, dalle fonti di energia al legname, tende a far aumentare i costi della produzione
man mano che le risorse diventano più difficilmente reperibili. Lo sfruttamento eccessivo del suolo ha
provocato in passato gravi fenomeni di erosione. In Canada dove le differenze di ricchezza sono minori
ed il popolamento umano meno denso questi problemi sono molto meno gravi.
Yellowstone: la natura brucia
Nel 1988, in un'estate di particolare siccità, divampò un incendio nel parco nazionale di Yellowstone.
Le fiamme di divorarono tra luglio e agosto una buona metà dell'immenso parco; le ultime lingue di
fuoco si spensero sotto la neve a novembre inoltrato. Trattandosi di un incendio di origine naturale, gli
ecologisti e i biologi erano convinti che non fosse giusto cercare di spegnerlo; la natura, si sa, può
produrre incendi e anche attraverso il fuoco i boschi si rinnovano: dopo aver distrutto gli alberi morti e
secchi, il fuoco si sarebbe esaurito a contatto con la vegetazione verde. Quell'estate le cose non
andarono così: la siccità e il vento ebbero ragione degli alberi verdi e l'incendio assunse proporzioni tali
che a fine luglio le autorità diedero ordine ai vigili del fuoco di intervenire. Il parco nazionale di
Yellowstone( circa 90 mila chilometri quadrati tra il Montana e il Wyoming) è il più antico del mondo,
istituito nel 1872 dal presidente Grant con l'intento di preservare le sue eccezionali caratteristiche dallo
sfruttamento commerciale, ma anche di fornire al pubblico uno svago nel vivo della natura. Su un
altopiano di origine vulcanica, tra panorami di maestosa e selvaggia bellezza, si trovano un grande
lago, il cui emissario forma una cascata alta quasi due volte quella di Niagara, una foresta pietrificata,
antica 50 milioni di anni e circa 400 gaiser, di cui il più noto è l'Old Faithful( Vecchio Fedele), che
entra in azione ogni 78 minuti. Tra gli animali più tipici vi sono orsi grizzly, bisonti, alci, mufloni,
cigni trombettieri e la famosa aquila calva, emblema degli Stati Uniti. Nei primi anni di gestione, più
che alla conservazione della natura si pensava al divertimento del pubblico: furono costruiti alberghi e
si attirarono gli orsi a mangiare i rifiuti, vennero incanalate sorgenti calde per riempire piscine, mentre
di notte fasci di luce illuminavano i gaiser; si costruirono 600 Km di strada asfaltata. Si volle difendere
gli animali buoni, come i cervi, gli alci e mufloni, da quelli cattivi lupi, giaguari e coyote; i primi
furono forniti di foraggi nell'inverno, i secondi vennero decimati dai cacciatori. Gli incendi, anche
spontanei, venivano spenti. Tra gli anni 60 la politica del parco cambiò: occorreva mantenere le
caratteristiche naturali intatte e lasciare che piante e animali, abbandonati a se stessi ritrovassero
naturalmente in equilibrio; il gelo, la siccità, la fame e anche il fuoco li avrebbero selezionati e
rinnovati, come appunto avviene in natura. Ora la teoria del non intervento combattuta però da chi
sosteneva che i parchi sono ormai troppo trasformati dall'intervento umano e non abbastanza estesi da
formare un'unità ecologica autonoma, circondati come sono da un ambiente che di naturale non ha più
nulla. Dopo il grande incendio tuttora è stato rimesso in discussione. Nelle zone devastate del parco è
tornata la vita: i semi sepolti sono germogliati e sono spuntate le piantielle che un giorno saranno
imponenti conifere; ma in molti punti il terreno è stato bruciato in profondità e occorrerà forse un
secolo prima che esso germini di nuovo e il parco possa così riacquistare il suo aspetto di sempre.