METABOLISMO:
Nel nostro organismo avvengono reazioni chimiche con lo scopo di ricavare energia. Infatti,
il metabolismo è l’insieme di reazioni per produrre energia e usarla per mantenerci vivi. Per
far si che queste reazioni avvengano hanno bisogno di ENZIMI (= “facilitatori”).
Gli ENZIMI sono delle proteine specializzate per far avvenire determinate reazioni chimiche
e per accorciare il loto tempo di avvenuta, per questo vengono definiti anche “catalizzatori”.
ES. pepsina = nello stomaco, facilita la digestione delle proteine.
Le reazioni del metabolismo sono di 2 tipi, quelle che:
1. Consumano energia (per avvenire) → reazioni endoergoniche;
2. Liberano energia (per avvenire) → reazioni esoergoniche*.
*Molto spesso anche le reazioni esoergoniche hanno bisogno di enzimi per avvenire perché
non sono spontanee. Ogni reazione chimica, infatti, per avvenire, deve superare una
energia di attivazione, che serve per far reagire i substrati. Il ruolo degli enzimi è facilitare la
reazione dei substrati e abbassare l’energia di attivazione = l’azione degli enzimi si chiama
CATALISI.
L'attività degli enzimi è determinata dalla struttura terziaria (ovvero la conformazione
tridimensionale) degli enzimi stessi. Gli enizimi per funzionare hanno bisogno di legarsi a
molecole non proteiche = coenzimi = vitamine: molecole non proteiche che si associano a
particolari enzimi e li fanno funzionare, ma che noi non possiamo produrre.
Tutti gli enzimi possiedono un sito attivo, cioè uno spazio / area all’interno della struttura
proteica dove possono entrare i reagenti = substrati (che è specifico / complementare al suo
sito attivo), e in cui avviene la reazione chimica, che una volta avvenuta, si ha la formazione
dei prodotti che verranno liberati all’esterno, il sito attivo torna libero. È possibile interferire
con la reazione enzimatica, cioè trovare delle molecole che si legano al sito attivo senza
essere il substrato = inibitori (es. aspirina*) che impediscono al substrato di entrare e la
reazione enzimatica non può avvenire. Molti farmaci si comportano da inibitori, per esempio
quelli che vengono denominati *FANS = antiinfiammatori non steroidei.
MA, alcuni batteri, per sopravvivere hanno evoluto un enzima, la CATALASI che è in grado
di neutralizzare il perossido di idrogeno, e esistono dei test per determinare la presenza di
catalasi nei batteri, che si basa sulla liberazione di molecole di ossigeno (sottoforma di bolle
di gas).
REAZIONI METABOLICHE:
L’insieme delle reazioni degli enzimi che avvengono
all’interno della cellula = metabolismo cellulare. Al suo interno
si distinguono l’insieme delle reazioni che producono energia
(esoergoniche) che costituiscono il catabolismo, e l’insieme
di reazioni che richiedono energia che prende il nome di
anabolismo.
Le reazione avvengono e sono organizzate in maniera ordinata e sequenziale, in modo da
formare le vie metaboliche costituite da una serie di reazioni (chimiche) enzimatiche
sequenziali.
I processi costituiti da molte reazioni enzimatiche in
sequenza possono essere vie lineari (se si elimina
una parte intermedia si elimina la via metabolica)
oppure vie cicliche / circolari (il substrato dell’inizio
è anche il prodotto finale).
Le vie del catabolismo trasformano i nutrienti, molecole complesse e ricche di energia, a
molecole semplici = libera energia. L’energia che viene liberata da queste reazioni, viene
utilizzata per fare avvenire quelle anaboliche, che costruiscono molecole complesse a
partire da quelle semplici. Poiché le reazioni cataboliche ed anaboliche avvengono in luoghi
e momenti diversi, la cellula trasferisce l’energia dalle prime alle seconde sottoforma di
molecole tra cui l’ATP (adenosina tri-fosfato). Altrimenti l’energia prodotta dalle reazioni
cataboliche andrebbe dispersa.
L’ATP è un derivato dei nucleotidi a cui sono legati 3 gruppi fosfato. In particolare l’energia
viene utilizzata, in quanto per ottenerla: l’ATP conserva l’energia tra il secondo e terzo
gruppo fosfato e per produrla / sintetizzarla si parte dall’ADP (1 gruppo fosfato in meno
dell’ATP) e si aggiunge 1 gruppo fosfato. Se si rompe il legame dell’ATP viene liberata
energia che verrà usata nelle reazioni anaboliche = IDROLISI.
Una volta che il gruppo fosfato viene staccato, l’ATP si trasforma in ADP e viene poi utilizzato
per riprodurre ATP utilizzando l’energia proveniente dalle reazioni cataboliche.
NAD e FAD sono coenzimi delle deidrogenasi, famiglia di enzimi che hanno il compito di
catalizzare le ossidoriduzioni del metabolismo cellulare. Queste reazioni avvengono tramite
l'acquisto e la perdita di atomi di idrogeno, ciascuno dei quali è formato da un protone e un
elettrone. In particolare NAD e FAD svolgono il ruolo di trasportatori di elettroni: rimuovono
da un substrato donatore due atomi di idrogeno e li trasferiscono a un'altra molecola.
Quando i due coenzimi acquistano (2) atomi di idrogeno passano: dalle forme ossidate
(senza elettroni) di NAD e FAD a quelle ridotte NADH e FADH2.
Il GLUCOSIO è una delle principali molecole che servono per liberare energia e da cui si
produce ATP. La prima via metabolica che inizia a scindere il glucosio per produrre ATP è la
GLICOLISI = è un processo che, attraverso dieci reazioni trasforma il glucosio, molecola a
6 atomi di carbonio, in due molecole di piruvato, molecola a 3 atomi di carbonio.
È divisa in 2 fasi,
1. La prima è composta da 5 reazioni enzimatiche successive, in cui viene consumata
energia (2 molecole di ATP spese per ogni molecola di glucosio) per produrre 2 molecole
di gliceraldeide 3-fosfato ad alta energia.
2. La seconda in cui viene prodotta energia (4 molecole di ATP prodotte) dove le molecole
di gliceraldeide 3-fosfato vengono trasformate in 2 molecole di piruvato, molecola a
decisamente più basso contenuto energetico.
Cosa avviene al piruvato e al NADH, dopo la 2a fase, se siamo in assenza di osigeno?
In assenza di ossigeno la cellula intraprende la via metabolica della FERMENTAZIONE,
dove il NADH ottenuto viene riossidato, trasferendo i suoi elettroni al piruvato e si trasforma
in NAD+ (forma ossidata) che fa riavvenire e portare avanti il processo della glicolisi.
Perciò, la fermentazione è un processo alla fine della glicolisi, che avviene quando c’è
assenza di ossigeno, in maniera di liberare NADH dagli elettroni ( = riossidare) e in modo
che possa essere riutilizzato nella glicolisi.
Il piruvato, invece, da qui dopo aver ricevuto elettroni, può subire 3 processi diversi di
fermentazione e quindi di trasformazione:
− Etanolo ( + CO2) → viene chiamata “fermentazione alcolica”, dove viene utilizzato l’alcol
deidrogenasi;
− Acido lattico → “fermentazione lattica”, dove viene utilizzato l’enzima, che si trova nei
muscoli e globuli rossi, chiamato acido lattico deidrogenasi = LDH;
− Acido acetico → cioè quando il vino va a male, i batteri lo trasformano grazie all’enzima
chiamato acetato deidrogenasi.
In altre parole, la fermentazione è un meccanismo di salvataggio per riutilizzare NADH e far
mandare avanti la glicolisi, nonostante la mancanza di ossigeno nella cellula.
Cosa succede all’alcol / etanolo una volta ingerito nel nostro organismo?
Innanzittutto è una molecola estranea al nostro corpo ed è considerata tossica che deve
essere eliminata dal nostro organismo. Quando l’etanolo arriva al fegato, succede il
processo opposto alla fermentazione; cioè l’alcol deidrogenasi elimina l’etanolo
trasformandolo in acido acetico → prodotto finale della fermantazione.
Ma la molecola intermedia della trasformazione da etanolo ad acido acetico viene chiamato
= ACETALDEIDE. Questa viene prodotta nel fegato dall'ossidazione parziale dell'etanolo da
parte dell'enzima alcol deidrogenasi ed è una delle cause che provoca il malessere dei
postumi dopo il consumo di alcol (nasuea – girmaneti di testa…) ed è una molecola
anch’essa tossica e cancerogena = molto pericolosa.
Invece, se l’ossigeno è presente, il piruvato avrà un altro processo chiamato respirazione
cellulare.