Materiale prodotto da Elena Garlanda PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA – PTOF Con il comma 14 art. 1, la legge 107/2015 ha sostituito l’art. 3 del D.P.R. 275/1999, istitutivo del POF (Piano dell’offerta formativa), passando così dal POF al PTOF, ossia Piano triennale dell’offerta formativa. Il PTOF è un documento fondamentale, aperto, operativo e costitutivo dell’identità culturale e progettuale della singola istituzione scolastica. Esso va inteso come strumento di programmazione e gestione interna alla scuola, in quanto contiene nel dettaglio: la programmazione curricolare (per la quota definita a livello nazionale e per quella definita dalla scuola), extracurricolare, educativa e organizzativa, la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e non docente (ATA). I contenuti del PTOF devono essere coerenti con gli obiettivi generali determinati a livello nazionale e deve riflettere le esigenze del contesto sociale, culturale ed economico del territorio in cui opera l’istituto scolastico. In definitiva, il PTOF contraddistingue e diversifica ciascuna realtà scolastica: è la carta d’identità della scuola nei confronti dell’utenza, gli studenti, le loro famiglie, le imprese e le istituzioni territoriali. Nel Piano le scuole determinano dunque il curricolo, ossia il piano di studi, composto da una quota obbligatoria di discipline e attività stabilita a livello nazionale e una quota definita autonomamente da ogni istituto come ampliamento dell’offerta formativa (realizzare compensazioni tra le discipline e le attività di insegnamento previste dal curricolo obbligatorio e attivare ulteriori insegnamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PTOF). Alla prima quota citata viene assegnato l’80% del monteore di ciascuna disciplina e all’altra il 20%. Obiettivo principale del PTOF è quello di innescare processi di continuo miglioramento che mirino a potenziare i processi formativi degli studenti e il loro successo formativo. Le istituzioni scolastiche devono predisporre il PTOF entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento. Il Piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre. L’Ufficio scolastico regionale (USR) ha il compito di verificare le proposte specificate nel Piano e di trasmettere al Ministero dell’istruzione gli esiti della verifica. Il PTOF è elaborato dal Collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal dirigente scolastico, che tiene anche conto: delle proposte formulate dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti; delle risultanze del RAV (Rapporto di autovalutazione, si veda DPR 80/2013), così da individuare le aree dove intervenire per migliorare il servizio offerto dalla scuola; delle esigenze provenienti dal territorio e dall’utenza; delle risorse dell’organico dell’autonomia. Il Piano è approvato dal Consiglio d’istituto e pubblicato sul sito internet della scuola e sul Portale unico dei dati della scuola. Il PTOF deve risultare nel complesso un insieme omogeneo e non frammentario. Al Piano sono allegati: - La carta dei servizi: documento con il quale ogni istituzione dà la conoscenza all’utenza delle regole che la governano, favorendo una chiara comunicazione interna ed esterna; - Il Regolamento d’istituto: insieme delle norme che regolano i comportamenti più idonei alla corretta e serena convivenza nell’ambito della comunità scolastica, stabilendo i diritti e i doveri dei singoli. Il Regolamento è deliberato dal Consiglio d’istituto. - Il Piano di miglioramento: documento elaborato sulla base delle priorità emerse nella sezione 5 del RAV (priorità e traguardi, obiettivi di processo). Si veda il DPR 80/2013, relativo all’SNV (Sistema nazionale di valutazione); - Il protocollo per i DSA (Disturbi specifici di apprendimento): documento che predispone e organizza le modalità che l’istituto intende seguire relativamente all’iscrizione e all’inclusione degli Materiale prodotto da Elena Garlanda - - - - studenti con DSA. Esso è redatto in ottemperanza alla normativa sui DSA, con particolare riferimento alle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA (allegate al DM 12/07/2011. Si veda la normativa sui DSA). Il protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri: documento redatto in coerenza con le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (2014); Il protocollo di accoglienza per i minori adottati: documento redatto in coerenza con le Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati (2014); Il Patto di corresponsabilità educativa: documento sottoscritto dai genitori e dal dirigente scolastico, al fine di rafforzare il rapporto scuola-famiglia. Esso nasce da una comune assunzione di responsabilità e impegna entrambe le componenti a condividerne i contenuti e a rispettarne gli impegni. Il Patto è stato introdotto con il DPR 349/1998, come modificato dal DPR 235/2007; Il PAI (Piano annuale di inclusività, divenuto, con il dlgs 66/2017, Piano per l’inclusività – PI): documento elaborato dal Collegio dei docenti con il supporto del GLI (Gruppo di lavoro per l’inclusione), finalizzato a individuare i punti di forza e di debolezza dell’istituto in merito all’importante tematica dell’inclusione e a definire gli interventi volti al suo miglioramento; Il Piano di formazione e aggiornamento del personale docente: documento elaborato dal Collegio dei docenti, coerentemente con gli obiettivi del PTOF e del Piano triennale di formazione definito dal MIUR; Le azioni intraprese dall’istituto per l’attuazione del Piano nazionale scuola digitale (PNSD): documento elaborato dall’animatore digitale in collaborazione con il dirigente scolastico e il DSGA (Direttore dei servizi generali e amministrativi). Si veda il file sul PNSD.