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23.1 PTOF

Materiale prodotto da Elena Garlanda
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA – PTOF
Con il comma 14 art. 1, la legge 107/2015 ha sostituito l’art. 3 del D.P.R. 275/1999, istitutivo del POF (Piano
dell’offerta formativa), passando così dal POF al PTOF, ossia Piano triennale dell’offerta formativa.
Il PTOF è un documento fondamentale, aperto, operativo e costitutivo dell’identità culturale e progettuale
della singola istituzione scolastica. Esso va inteso come strumento di programmazione e gestione interna
alla scuola, in quanto contiene nel dettaglio: la programmazione curricolare (per la quota definita a livello
nazionale e per quella definita dalla scuola), extracurricolare, educativa e organizzativa, la programmazione
delle attività formative rivolte al personale docente e non docente (ATA).
I contenuti del PTOF devono essere coerenti con gli obiettivi generali determinati a livello nazionale e deve
riflettere le esigenze del contesto sociale, culturale ed economico del territorio in cui opera l’istituto
scolastico. In definitiva, il PTOF contraddistingue e diversifica ciascuna realtà scolastica: è la carta d’identità
della scuola nei confronti dell’utenza, gli studenti, le loro famiglie, le imprese e le istituzioni territoriali.
Nel Piano le scuole determinano dunque il curricolo, ossia il piano di studi, composto da una quota
obbligatoria di discipline e attività stabilita a livello nazionale e una quota definita autonomamente da ogni
istituto come ampliamento dell’offerta formativa (realizzare compensazioni tra le discipline e le attività di
insegnamento previste dal curricolo obbligatorio e attivare ulteriori insegnamenti finalizzati al
raggiungimento degli obiettivi previsti dal PTOF). Alla prima quota citata viene assegnato l’80% del monteore di ciascuna disciplina e all’altra il 20%.
Obiettivo principale del PTOF è quello di innescare processi di continuo miglioramento che mirino a
potenziare i processi formativi degli studenti e il loro successo formativo.
Le istituzioni scolastiche devono predisporre il PTOF entro il mese di ottobre dell’anno scolastico
precedente al triennio di riferimento. Il Piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre.
L’Ufficio scolastico regionale (USR) ha il compito di verificare le proposte specificate nel Piano e di
trasmettere al Ministero dell’istruzione gli esiti della verifica.
Il PTOF è elaborato dal Collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e
amministrazione definiti dal dirigente scolastico, che tiene anche conto: delle proposte formulate dalle
associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti; delle risultanze del
RAV (Rapporto di autovalutazione, si veda DPR 80/2013), così da individuare le aree dove intervenire per
migliorare il servizio offerto dalla scuola; delle esigenze provenienti dal territorio e dall’utenza; delle risorse
dell’organico dell’autonomia.
Il Piano è approvato dal Consiglio d’istituto e pubblicato sul sito internet della scuola e sul Portale unico dei
dati della scuola.
Il PTOF deve risultare nel complesso un insieme omogeneo e non frammentario.
Al Piano sono allegati:
- La carta dei servizi: documento con il quale ogni istituzione dà la conoscenza all’utenza delle regole
che la governano, favorendo una chiara comunicazione interna ed esterna;
- Il Regolamento d’istituto: insieme delle norme che regolano i comportamenti più idonei alla
corretta e serena convivenza nell’ambito della comunità scolastica, stabilendo i diritti e i doveri dei
singoli. Il Regolamento è deliberato dal Consiglio d’istituto.
- Il Piano di miglioramento: documento elaborato sulla base delle priorità emerse nella sezione 5 del
RAV (priorità e traguardi, obiettivi di processo). Si veda il DPR 80/2013, relativo all’SNV (Sistema
nazionale di valutazione);
- Il protocollo per i DSA (Disturbi specifici di apprendimento): documento che predispone e
organizza le modalità che l’istituto intende seguire relativamente all’iscrizione e all’inclusione degli
Materiale prodotto da Elena Garlanda
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studenti con DSA. Esso è redatto in ottemperanza alla normativa sui DSA, con particolare
riferimento alle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA (allegate al DM
12/07/2011. Si veda la normativa sui DSA).
Il protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri: documento redatto in coerenza con le Linee
guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (2014);
Il protocollo di accoglienza per i minori adottati: documento redatto in coerenza con le Linee di
indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati (2014);
Il Patto di corresponsabilità educativa: documento sottoscritto dai genitori e dal dirigente
scolastico, al fine di rafforzare il rapporto scuola-famiglia. Esso nasce da una comune assunzione di
responsabilità e impegna entrambe le componenti a condividerne i contenuti e a rispettarne gli
impegni. Il Patto è stato introdotto con il DPR 349/1998, come modificato dal DPR 235/2007;
Il PAI (Piano annuale di inclusività, divenuto, con il dlgs 66/2017, Piano per l’inclusività – PI):
documento elaborato dal Collegio dei docenti con il supporto del GLI (Gruppo di lavoro per
l’inclusione), finalizzato a individuare i punti di forza e di debolezza dell’istituto in merito
all’importante tematica dell’inclusione e a definire gli interventi volti al suo miglioramento;
Il Piano di formazione e aggiornamento del personale docente: documento elaborato dal Collegio
dei docenti, coerentemente con gli obiettivi del PTOF e del Piano triennale di formazione definito
dal MIUR;
Le azioni intraprese dall’istituto per l’attuazione del Piano nazionale scuola digitale (PNSD):
documento elaborato dall’animatore digitale in collaborazione con il dirigente scolastico e il DSGA
(Direttore dei servizi generali e amministrativi). Si veda il file sul PNSD.