La presente raccolta di elaborati, segnalazioni ed immagini è una newsletter realizzata con il
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mantenere vivo lo spirito di gruppo e l’interesse per la musica e l’arte in genere. La newsletter è
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EJ PROT. N. 12_2023 – PAG. 1 di 14
NOTIZIE IN QUESTA NEWSLETTER:
Album in vetrina:
-Quasi niente di bianco e qualcosa di nero (F. Galateo) con
allegati i micro-racconti e le illustrazioni di S. Glavina
-Reunion (Frank & Harley’s Spirits)
-Jukebox (The Glagal)
-Qualcuno in qualche posto (L’Uomo e L’Ombra)
-Trio Mio (Sandro Glavina)
-Northern Empires (Seraphin)
Fiction of Visual Art:
-Giansiro Siran: Arte contemporanea in un sistema complesso
Passatempo : Cruciverba 6 by D. Kundera e S. Glavina
Informazioni: Attenzione, questa è l’ultima Newsletter
Storia: La prima newsletter di EJ
With Punto.Spazio Sandro Glavina
was inspired by the music of Franco
Galateo to write the first part of the
trilogy which narrates the events of
Altro Pianeta. The positive «musicstory-illustrations»
experience
is
repeated with the album «Quasi
niente di bianco e qualcosa di nero».
Work done in January 2021, only now
published. Each song is accompanied
by a postcard containing an
illustration (digital collage by Sandro
Glavina) and a microstory by the
same author. Therefore, once again
the creative approach is of the
auditory-visual type.
https://www.magix.info/it/users/profilo/francogalateo/file-multimediali/
Con Punto.Spazio Sandro Glavina si era
ispirato alla musica di Franco Galateo per
scrivere la prima parte della trilogia che narra le
vicende di Altro Pianeta. La positiva esperienza
«musica-racconto-illustrazioni» si ripete con
l’album «Quasi niente di bianco e qualcosa di
nero». Lavoro svolto nel gennaio del 2021, solo
ora pubblicato. Ogni brano è accompagnato da
una cartolina che contiene una illustrazione
(collage digitale di Sandro Glavina) ed un
micro-racconto dello stesso autore. Dunque,
ancora una volta l’approccio creativo è del tipo
uditivo-visivo.
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 2 di 14
https://www.magix.info/it/users/profilo
/franco-galateo/file-multimediali/
Ritorna il magix-rock dei Frank &
Harley’s Spirits per la gioia dei fan di
questo intramontabile gruppo virtuale i
cui componenti vengono «scolpiti»
nella roccia delle Dolomiti per
scherzare con il ricordo della copertina
di un famoso album, pietra miliare
dell’hard rock del mondo reale. Ma la
musica dei F&HS non è quella dei
Deep Purple e di nessuna altra band
perché è original magix-rock. E le
Dolomiti non sono il monte Rushmore.
Sia poi ben chiaro, per tranquillità delle
femministe, che il volto della tastierista
Shirley Scott è posto più in basso
perché lei suona da seduta.
The magix-rock of Frank & Harley's
Spirits returns to the delight of the
fans of this timeless virtual group
whose members are "sculpted" in
the rock of the Dolomites to joke
with the memory of the cover of a
famous album, a milestone of the
hard rock of real world. But F&HS's
music is not that of Deep Purple or
any other band because it is original
magix-rock. And the Dolomites are
not Mount Rushmore. Let it also be
clear, for the sake of feminists'
peace of mind, that keyboardist
Shirley Scott's face is placed lower
because she plays while sitting.
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 3 di 14
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 4 di 14
https://www.jamendo.com/album/545067/jukebox
Album numero 46 dei Frasan Galaglav la cui nuova più efficace
denominazione (da tre album) è “The Glagal”. Jukebox, in
quanto oggetto, ci riporta indietro nel tempo. Il Jukebox è
scomparso quasi dappertutto negli anni 2000, ma nel Bar Mits è
rimasto fedelmente al suo posto. Certo, la clientela del bar Mits è
molto eterogenea e allora si possono accontentare i gusti
musicali di tutti perché i… “dischi” che i The Glagal fanno
suonare si diversificano nei generi. Brani corti, brani lunghi,
alcuni ballabili, alcuni da… ascolto. Le composizioni di Glavina e
Galateo si susseguono alternandosi con regolarità in questo
album.
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 5 di 14
Album number 46 by Frasan Galaglav whose new most effective
name (from three albums) is “The Glagal”. Jukebox, as an
object, takes us back in time. The Jukebox disappeared almost
everywhere in the 2000s, but in Bar Mits it remained faithfully in
place. Of course, the clientele of the Mits bar is very
heterogeneous and therefore everyone's musical tastes can be
satisfied because the... "records" that The Glagal play differ in
genres. Short songs, long songs, some danceable, some to…
listen to. The compositions of Glavina and Galateo follow one
another alternating regularly in this album.
https://www.reverbnation.com/406606/album/310744
Mentre su Jamendo il precedente album «Lasetah» sta avendo un successo
clamoroso, L’Uomo e L’Ombra ha pubblicato su Reverbnation «Qualcuno in qualche
posto». Essendo l’album ispirato dall’ipotesi di forme di vita extraumane nell’universo,
visto l’argomento verrebbe da pensare ad un background musicale orientato alla
musica cosmica, elettronica. Invece la direzione intrapresa è in molti passaggi quella
del jazz informale, addirittura la musica contemporanea (In Tempo informe ed in
Energemonia). Il tempo però non va troppo speso a domandarci se quello che L’Uomo
e L’Ombra fa sia prog o meno. Credo che la risposta più conveniente sia rappresentata
dalla certezza che L’Uomo e L’Ombra non smette mai di ricercare, sperimentare,
realizzare fusioni di più generi, ma in sostanza mantenere una propria identità che in
ogni album è ben individuabile. Sono quaranta minuti piacevoli da spendere
nell’ascolto dei 14 brani dell’album, strutturalmente molto diversi tra loro, alcuni anche
minimalisti e di breve durata. A parer nostro «Eufinarius», «Genetica etica» «Karyon»,
«Le cellule» e «Mental device out of order» son i brani di maggior spicco.
While the previous album «Lasetah» is having a resounding success on Jamendo,
L’Uomo e L’Ombra has released «Qualcuno in qualche posto» on Reverbnation. Since
the album is inspired by the hypothesis of extrahuman life forms in the universe, given
the topic one would think of a musical background oriented towards cosmic, electronic
music. Instead the direction taken is in many passages that of informal jazz, even
contemporary music (in Tempo informe and in Energemonia). However, time shouldn't
be spent too much wondering whether what L'Uomo e L'Ombra does is prog or not. I
believe that the most convenient answer is represented by the certainty that L'Uomo e
L'Ombra never stops researching, experimenting, creating fusions of multiple genres
but essentially maintaining its own identity which is clearly identifiable in each album.
They are forty pleasant minutes to spend listening to the 14 tracks on the album, which
are structurally very different from each other, some even minimalist and short in
length. In our opinion «Eufinarius», «Genetica etica» «Karyon», «Le Cellule» and
«Mental device out of order» are the most prominent pieces.
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 6 di 14
https://www.reverbnation.com/6857997/album/310748
«Trio Mio» è un album realizzato nel mese di Luglio 2022, ma pubblicato ora su
Reverbnation nel Club The Muktagons House. Per la precisione non tutti i 13
brani dell’album (vedi track list) sono stati pubblicati. Sono 6 i pezzi ascoltabili e
scaricabili utilizzando il link sopra stante. «Andremo verso il luogo» è il primo
orecchiabile e sem plice pezzo in cui prevalgono le sonorità del synth.
«Libellule» è un brano leggero in cui dialogano piano elettrico e pianoforte. Il
terzo brano pubblicato nel sito (quinto dell’album) è «Attimi meccanici», la
variante per pianoforte della versione per chitarra e di quella per synth. Il quarto
pezzo (che nell’album è il decimo) si intitola «Piccolo picco» e riemerge la voce
del sintetizzatore in una specie di inno. «Suonatina mattutina» è un pezzo
divertente, giocoso, in cui si animano pianoforte, synth, basso e percussioni.
L’assaggio su Reverbnation si conclude con il pezzo «Quasi a cavallo» vicino al
jazz moderno. Tutto molto divertente.
«Trio Mio» is an album made in July 2022, but now released on Reverbnation
in The Muktagons House Club. To be precise, not all 13 songs on the album
(see track list) have been published. There are 6 pieces that can be listened to
and downloaded using the link above. «Andremo verso il luogo» is the first
catchy and simple piece in which synth sounds prevail. «Libellule» is a light
piece in which electric piano and piano interact. The third song published on
the site (fifth of the album) is «Attimi meccanici», the piano variant of the guitar
version and the synth version. The fourth piece (which is the tenth on the
album) is entitled «Piccolo picco» and the synthesizer voice re-emerges in a
sort of hymn. «Suonatina mattutina» is a fun, playful piece, in which piano,
synth, bass and percussion come alive. The "tasting" on Reverbnation ends
with the piece «Quasi a cavallo» close to modern jazz. All very funny.
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 7 di 14
https://www.youtube.com/user
/Seraphinworld/videos
https://www.magix.info/it/users/profilo/seraphin
/file-multimediali/
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 8 di 14
«Hawaian Legends» era stato l’ultimo album di Baptiste Guerry aka Seraphin
che avevamo recensito nel m aggio del 2022. Ed ecco che arriva la nuova
collezione Autunno 2023. Northern Empires, c ome dice Seraphin si accosta
ad un nuovo tipo di composizione (rispetto ai prec edenti album). Alcuni pezzi
sono stati interamente creati da Baptiste, altri sono il risultato di progetti
musicali per un videogioco, mai realizzati. Riguardo questi lavori Seraphin ha
preferito m igliorarli e finalizzarli piuttosto che buttarli nella spazzatura. Cos ì
troviamo una miscela di musica ambient/elettronica con musica classica. Inoltre
i lavori sono ispirati a musiche vere che sono diventate di pubblico dominio. I
brani dell’album vengono progressivamente pubblicati sia su YouTube, sia nella
Magix Info Comm unity (link a fianco). Com e sempre Seraphin illustra i generi
musicali presenti nell’album: Synthwave, Trip Hop, Downtem po, Classica,
Colonna sonora, Breakbeat, Nu Skool Breaks, Minimal House, Drum And Bass,
Liquid Funk, Christmas Ambiant, Expérimental, New Age, Electro Rock, Big
Beat.
«Hawaian Legends» was the last album by Baptiste Guerry aka Seraphin that we
reviewed in May 2022. And here comes the new Autumn 2023 collection. Northern
Empires, as Seraphin says, approaches a new type of composition (compared to
previous albums). Some songs were entirely created by Baptiste, others are the
result of musical projects for a video game, which were never realised. Regarding
these works, Seraphin preferred to improve and finalize them rather than throw
them in the garbage. We thus find a mixture of ambient/electronic music with
classical music. Furthermore, the works are inspired by real music that has
become public domain. The songs from the album are progressively published
both on YouTube and in the Magix Info Community (link alongside). As always,
Seraphin illustrates the musical genres present in the album: Synthwave, Trip Hop,
Downtempo, Classical, Soundtrack, Breakbeat, Nu Skool Breaks, Minimal House,
Drum And Bass, Liquid Funk, Christmas Ambiant, Expérimental, New Age, Electro
Rock , BigBeat.
Arte in un sistema che già per sua natura è multiplo
L’espressione "opera d’arte complessa" rivela già
compiutamente l’ampio spettro delle problematiche da
trattare, a livello tematico, etico, estetico, teorico e
pratico, quando si parla di opere d’arte contemporanea.
In un "sistema complesso" l’opera non s’identifica più con
un oggetto che, sebbene possa essere visto da molteplici
prospettive, rimane unico, ma con un sistema che già per
sua natura è multiplo, a livello sia di autorialità sia di
autenticità. Un sistema di oggetti, di soggetti, di
comportamenti, di relazioni, installati o performati in un
dato spazio e tempo. I cambiamenti coinvolgono sia
l’identità dell’opera, che dipende dall’osservatore e dalle
pratiche e dalle azioni che l’hanno, prodotta e presentata,
sia il ruolo dell’artista fa crescere azioni, relazioni,
significati, oggetti (Piatti, 2015). Giansiro Siran
ha
realizzato la figura che ha battezzato “Homostatico”
volendo giocare con il termine di “Uomo statico” (in
quanto la figura antropomorfa è di pe sé inanimata) e di
“omeostatico”, relativo all’omeostasi (capacità di
autoregolazione degli esseri viventi, importantissima per
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 9 di 14
mantenere costante l'ambiente interno nonostante le variazioni
dell'ambiente esterno quale concetto di equilibrio dinamico).
L’Homostatico di Siran non soffre freddo, fame, deterioramento
se non in un lungo tem po. non vuole, non pretende, non
protesta, si adatta di continuo al variare dell’ambiente-scena
per come il suo creatore intende farlo, se e quando intende
farlo. Un chiaro manifesto accusatorio di Santin sul controllo da
parte del potere sull’uomo, al contem po una rappresentazione
di resilienza. L’Homostatico è m atrice che si m oltiplica nelle
opere di Siran, nell’opera continua perché tutto è mutamento,
provocazione, m a anche ricerca di un equilibrio. E il
fruitore/osservatore è parte integrante del sistema che diviene
al tem po stesso artista-creatore laddove Giansiro Siran nelle
sue performance chiede una presenza attiva, collaborativa
nell’atto costruttivo dell’installazione. Tutto deve essere
costruito per modificare o comunque sollecitare la percezione di
ulteriori spettatori che divengono parte integrante del lavoro.
Alla fine Siran immortala l’installazione con una fotografia quale
atto testimoniale di un evento concluso e irripetibile in quanto
subito pronto a ricostruire, a cambiare, a modificare l’assetto
delle sue opere. Dice il Siran “il mio suggerimento è che
ciascuno crei da sé le figure a proprio piacimento e gestisca le
stesse assieme alla collocazione di oggetti in un determinato
spazio, così come si farebbe con un giardinetto zen da tavolo”.
Si passa così in questo “progetto multidimensionale” alla ricerca
della pace, della riflessione.
Art in a system that is already multiple by its very nature
The expression "complex work of art" already fully
reveals the wide spectrum of problems to be dealt with,
at a thematic, ethical, aesthetic, theoretical and
practical level, when speaking of contemporary works
of art. In a "complex system" the work no longer
identifies with an object which, although it can be seen
from multiple perspectives, remains unique, but with a
system which by its very nature is multiple, both in
terms of authorship and authenticity. A system of
objects, subjects, behaviors, relationships, installed or
performed in a given space and time. The changes
involve both the identity of the work, which depends on
the observer and the practices and actions that have
produced and presented it, and the role of the artist
which causes actions, relationships, meanings, objects
to grow (Piatti, 2015).Giansiro Siran created the figure
that he called "Homostatic" wanting to play with the
term "static man" (since the anthropomorphic figure is
in itself inanimate) and "homeostatic", relating to
homeostasis ( capacity for self-regulation of beings
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 10 di 14
living, very important for keep the internal environment constant
despite the variations of the external environment as a concept
of dynamic equilibrium).
Siran's Homostatic does not suffer from cold, hunger,
deterioration except in a long time. it doesn't want, it doesn't
pretend, it doesn't protest, it continuously adapts to the variation
of the environment-scene as its creator intends to do it, if and
when he intends to do it. A clear accusatory manifesto by Santin
on the control of power over man, at the same time a
representation of resilience. The homostatic is the matrix that
multiplies in Siran's works, in the continuous work because
everything is change, provocation, but also the search for
balance. And the user / observer is an integral part of the system
who becomes artist-creator at the same time where Giansiro
Siran in his performances asks for an active, collaborative
presence in the constructive act of the installation. Everything
must be built to modify or in any case solicit the perception of
further spectators who become an integral part of the work. In
the end Siran immortalizes the installation with a photograph as
a testimonial act of a concluded and unrepeatable event as it is
immediately ready to rebuild, to change, to modify the structure
of his works. Siran says "my suggestion is that everyone creates
the figures themselves to their own liking and manages them
together with the placement of objects in a given space, as one
would do with a tabletop Zen garden". Thus we move in this
"multidimensional project" in search of peace, of reflection.
EJ PROT. N. 12_2023
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Anche in questa newsletter proponiamo come passatempo un nostro cruciverba. E’ il Cruciverba.6 del 2023
(b y Diana Kundera e Sandro Glavina)
ORIZZONTALI:
2B: Il ciclope omerico- 3B: Lubrificare - 4B: Elenco
compilato - 4H: Amnesty International - 5B: La cantante
Zanicchi - 5F: Timologia senza vocali 6B: Le ultime in
piazza - 6E: Riscalda l'ambiente - 7D: Forma di
architettura spontanea tradizionale del Marocco - 8B: La
provincia dell'Irpinia - 9E: Ammirare senza consonanti.
VERTICALI:
B2: C'è quella stradale, c'è quella ferroviaria - C2:
Quella ascolana è ripiena - C8: In fondo al Piave - D2:
Monna celebre - D7: Sovrano - E2: Informazioni e
accoglienza turistica - E6: Altopiano nel cuore della
Calabria - F2: Oggetti geometrici dotati di omotetia
interna - G2: In fondo alle platee - G5: Museo
diocesano di Agrigento - H4: Il Sjoberg regista svedese
- H8: cuore di cinese - I2: si mette a volte sulla pizza.
EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 12 di 14
Cari Amici di Jazz Project,
Questa Newsletter di Eventi Jazz è l’ultima che leggerete.
Vogliamo ringraziare non solo chi ha seguito il progetto da lettore
in questi anni, ma anche chi ha contribuito attivamente a
sostenere la produzione e la divulgazione della newsletter.
Jazz Project Eventi Jazz continuerà a mantenere attivo il sito su
Jimdofree ed a mantenere attiva la pagina di Facebook.
Dear Friends of Jazz Project,
This Eventi Jazz Newsletter is the ultimate one you will read. We
want to thank not only those who have followed the project as
readers in recent years, but also those who have actively
contributed to supporting the production and dissemination of the
newsletter.
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EJ PROT. N. 12_2023 – PAG 13 di 14
Qui a fianco c’è l’immagine della prima pagina della prima
newsletter di Eventi Jazz, all’epoca denominata «foglio
informativo di Jazz Project». Venne redatta esattamente il
9 febbraio 2009. Alla newsletter era abbinato l’inserto
speciale «Breve storia del jazz dalle origini ai tempi nostri»
realizzato da Sandro
Glavina in collaborazione
con Massimo «Coltrane»
Scrigni.
Here is the image of the first
page of the first Eventi Jazz
newsletter, at the time called
the "Foglio informativo di
Jazz Project". It was written
exactly on 9 February 2009.
The
newsletter
was
accompanied by the special
insert «Brief history of jazz
from its origins to the present
day» created by Sandro
Glavina in collaboration with
Massimo «Coltrane» Scrigni.
IL SITO DI EVENTI JAZZ
IL SITO DI EVENTI MITS
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