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Appunti Carotene e vitamina A caso golden rice

Alimenti più ricchi di betacarotene
mg/100 g
Acetosa
11
Rapa
7
Cerfoglio
6,2
Carota
6
Tarassaco
6
Spinaci
5,5
Prezzemolo
5
Albicocca
4
Pesca noce
2
Tuorlo d’uovo
2
Scarola
2
Cicoria
1,8
Cavolo rosso
1,5
Pesca secca
1,2
Lattuga
1
Uovo intero
0,6
Burro
0,5
Fonte: Ciqual
La vitamina A è indispensabile a tutte le età! Il suo apporto deve essere
quotidiano sotto forma di vitamina A attiva (il retinolo), che si trova negli
alimenti di origine animale (carne, pesce, prodotti caseari…), e di betacarotene o provitamina A, di origine vegetale.
Il beta-carotene viene trasformato in vitamina A dal fegato quando serve. È il più
potente precursore della vitamina A, insieme ad altri carotenoidi quali l’alfacarotene e la beta-criptoxantina.
A COSA SERVONO?
La vitamina A è la “vitamina della vista” per eccellenza, specialmente della
vista notturna, ma influisce anche su molte altre funzioni dell’organismo, come
la crescita, il rinnovamento dei tessuti (pelle, mucosa intestinale) o il sistema
immunitario. Interviene inoltre nel processo di cicatrizzazione delle ferite e
protegge la pelle dalle aggressioni esterne, ad esempio dal sole.
Oltre alle proprietà della vitamina A, il β-carotene possiede importanti
proprietà antiossidanti associate alla riduzione del rischio di cancro a vescica,
bocca, laringe, vie respiratorie, seno, esofago e probabilmente anche al colon.
beta-carotene
Il beta-carotene è un precursore della vitamina A, una
vitamina molto importante a tutte le età, in particolare per la
salute delle cellule e della vista. È anche un potente
antiossidante che potrebbe ridurre il rischio di cancro.
•Il beta-carotene è un precursore della vitamina A
•Si trasforma in vitamina A all’occorrenza
•È presente esclusivamente nel regno vegetale
•La vitamina A è molto importante per la visione notturna
•Il beta-carotene è un potente antiossidante
•Si assimila meglio dopo la cottura nei grassi
E SE NON NE CONSUMO
ABBASTANZA O NE CONSUMO TROPPI?
Il calo dell’acuità visiva, soprattutto nella visione notturna, è uno dei primi sintomi evidenti di
carenza di vitamina A nell’uomo. Una carenza grave può sfociare in una cecità irreversibile.
Se la carenza si prolunga nel tempo può anche diventare mortale. In generale, la carenza di
vitamina A si manifesta anche tramite pelle pallida e secca, comparsa di congiuntivite,
ipersensibilità alle infezioni, rallentamento della crescita e problemi riproduttivi.
Alcuni soggetti possono essere più predisposti alla carenza di provitamina A, in particolare: le
gestanti, i fumatori, gli anziani, i diabetici, gli alcolisti cronici, i malati di tumore, i sieropositivi, le
persone esposte al sole, le persone affette da problemi alla pelle o allergie.
A differenza della vitamina A, un eccesso di precursore non genera tossicità, ma solamente
una colorazione gialla della pelle che è reversibile e non comporta pericoli. La provitamina A
non si trasforma in vitamina A, se non in funzione delle necessità dell’organismo. Inoltre,
poiché il suo assorbimento da parte dell’organismo è scarso, non sussistono rischi effettivi di
sovradosaggio.
Un eccesso di vitamina A può invece risultare tossico, anche se in rari casi. Tuttavia la
prudenza è d’obbligo durante la gravidanza, dato che un eccesso di vitamina A può portare a
malformazioni congenite. Proprio per questo si sconsiglia alle donne incinte di mangiare fegato
(l’alimento più ricco di vitamina A). Al contrario, gli apporti alimentari di beta-carotene non
presentano pericoli.
golden rice
Nasce giallo proprio sulla pianta e, in effetti, è stato chiamato "golden rice", riso dorato. A dargli il colore dell'oro è l'aggiunta
della provitamina A, che poi il nostro organismo trasforma in vitamina A, un elemento nutritivo fondamentale che è carente
in gran parte del mondo. Solo in Europa e Stati Uniti il fabbisogno di vitamina A della popolazione è soddisfatto.
Ma non averla, o non averne a sufficienza - cosa che accade in 156 paesi - che cosa comporta? Ingo Potrykus, il "padre" del
riso dorato, professore emerito di Scienze delle piante all'Istituto svizzero federale di Tecnologia, sollecita l'attenzione della
sala, gremitissima, con queste dure "diagnosi: morte, cecità, inibita crescita dello scheletro, ridotto sviluppo cerebrale. E
annichilisce l'uditorio dando le cifre di questa sciagura da malnutrizione: colpisce 200 milioni di bambini e 20 milioni di donne
in gravidanza.
Ed ecco l'obiettivo che il professor Potrykus si è dato, con altri, alcuni decenni fa: arricchire di provitamina A un cibo molto
diffuso e a basso prezzo che le popolazioni meno fortunate consumano abitualmente. Logica la scelta del riso, specie avendo
presente il Sud-Est asiatico.
SOLO TRANSGENICO
Si trattava di "biofortificare" un alimento naturale, procedimento in uso per esempio col sale da cucina "fortificato" con iodio,
ma nel caso del riso il processo si è rivelato più complicato. è stato possibile arrivarci, ha spiegato lo scienziato svizzero, solo
per via transgenica. Soltanto con l'ingegneria genetica, attraverso l'introduzione di un gene del mais e un batterio, la pianta
originaria ha dato chicchi gialli e ricchi di provitamina A. E così è entrata nella schiera degli Ogm, organismi geneticamente
modificati, che molti avversari.
DORATO E GRATUITO
«Ma questo non è il caso del "riso dorato"», ha detto con passione Ingo Potrykus, «il suo impiego è assolutamente
gratuito, gli agricoltori dei paesi con carenza da vitamina A potrebbero disporre gratuitamente dei semi per sé e per i
loro figli e per i loro nipoti?. Anzi: il "golden rice" potrà essere usato unicamente a scopo umanitario.
Ci sarà infatti una sola proibizione: vietato esportarlo. Non deve arrivare nei piatti delle classi medie delle zone ben
nutrite del pianeta».
E pensare - aggiunge - che appena 40 grammi di questo riso al giorno, una ciotoletta come mostra la
diapositiva, basterebbero a riattivare il sistema immunitario di una persona.
La carenza di micronutrienti importanti, Potrykus la chiama "la fame nascosta". Crea malattie e morti ben più di
malaria, tubercolosi, Hiv, eppure di questi problemi si parla e si cerca di provvedere, della malnutrizione "tossica" no.
La relazione finisce con immagini di attivisti di Greenpeace che distruggono una coltivazione sperimentale nelle
Filippine. «Temono», conclude, «che se "approvano" un ogm come questo, di aiuto a popolazioni tanto vaste e gratuito,
poi debbano accettare anche tutti gli altri».