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Relazione Calore specifico Costanza Antonino ID INF

Laboratorio di Fisica
Antonino Costanza – I D INF
Il calore specifico di una sostanza
Obiettivo: Misurare il calore specifico di alcuni oggetti per determinarne la natura
del materiale costituente.
Materiali e strumenti utilizzati :
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calorimetro delle mescolanze;
acqua;
pentolino;
termometro (al grado Celsius);
un fornello;
becher
oggetti di metallo: alluminio, ferro, ottone, zinco, rame;
bilancia.
Schema tecnico :
Cenni teorici :
La quantità di energia che un corpo caldo trasferisce a uno più freddo non dipende
soltanto dalla differenza tra le due temperature, ma anche dalla massa del corpo più
caldo.
Il calore è la grandezza fisica che misura la quantità di energia che può essere
aggiunta o sottratta ad un sistema termodinamico, la quale può provocare la
variazione dello stato termico, oppure un cambiamento di stato.
Si misura in Joule o Calorie ed è una grandezza con segno, ossia si assume positiva se
l'energia viene comunicata al sistema e negativa se quest'ultima viene sottratta al
sistema stesso.
La quantità di calore di un corpo è direttamente proporzionale alla sua massa e alla
variazione della temperatura.
Laboratorio di Fisica
Antonino Costanza – I D INF
Il calore specifico di una sostanza
Il calore specifico di una sostanza è l'energia necessaria per aumentare di 1°C la
temperatura di 1 Kg di tale sostanza; si misura in J/(Kg*°C).
Sperimentalmente si verifica che la capacità termica di un corpo è direttamente
proporzionale alla sua massa:
Maggiore è c, più energia serve per aumentare la temperatura della sostanza di un
dato DT.
Dalla definizione di capacità termica e dalla legge sperimentale
C = cm otteniamo:
ovvero
La quantità di energia scambiata è direttamente proporzionale alla variazione di
temperatura.
 Se l'energia è un flusso di calore, allora
Il calorimetro è un dispositivo usato per misurare il flusso di calore durante una
trasformazione. È costituito da un recipiente che contiene acqua e ha le seguenti
caratteristiche: ha una capacità termica piccola, in modo da assorbire poco calore
quando la sua temperatura cambia; è ben isolato termicamente, e quindi impedisce
gli scambi di calore tra il suo interno e l’ambiente; è dotato di un termometro, che
misura la temperatura dell’acqua, e di un agitatore, che aiuta a rendere uniforme la
temperatura.
Altre formule per ricavare il calore specifico di una sostanza tenendo conto di tutte le
masse coinvolte (m1 , m2) delle le temperature iniziali dell’acqua e della sostanza, T1
– T2 e della la loro temperatura finale, Te e T2 , che è intermedia tra T1 e T2.
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Antonino Costanza – I D INF
Il calore specifico di una sostanza
Descrizione della prova :
Con il becher versiamo nel calorimetro una massa (mH₂O) di acqua tale da riempire
circa metà della sua capacità. Aspettiamo un paio di minuti e leggiamo la
temperatura dell’acqua t1. Mettiamo acqua nel pentolino a metà della sua capacità e
scaldiamola sul fornello fino alla temperatura di ebollizione. Immergiamo nell’acqua
del pentolino il corpo metallico la cui massa mᴄ è stata precedentemente misurata
con la bilancia. Aspettiamo qualche minuto per permettere al corpo di portarsi
all’equilibrio termico con l’acqua.
Leggiamo la temperatura dell’acqua bollente t2 nel pentolino e rapidamente
spostiamo il corpo metallico nel calorimetro servendosi di una pinza metallica,
evitando di versare acqua calda nel calorimetro. Con l’agitatore mescoliamo finché
viene raggiunto l’equilibrio termico e leggiamo la temperatura di equilibrio te, che
viene raggiunta rapidamente. Noto l’equivalente in acqua del calorimetro, calcoliamo
il valore del calore specifico C2 del metallo.
Tabella di riferimento per il calcolo dell’errore percentuale:
Conclusioni: Nonostante gli errori riscontrati durante l'esperienza, i valori di calore specifico calcolati sono
accettabili, quello dell'alluminio presenta uno scarto percentuale (2,12%), mentre quello dello zinco risulta
(0,007%). L'esperienza dunque si può dire in parte riuscita poiché i risultati trovati sono accettabili anche se vi sono
stati errori.