LA CURIOSITA’ UMANA Platone e Aristotele, detti tuttologi poiché hanno parlato di tutta la filosofia, hanno affermato che l’elemento fondamentale era la MERAVIGLIA, cioè lo stupore che porta alla curiosità di capire il come e il perché. Platone, nel testo “Teeteto”, ci dice che la meraviglia è la base del filosofare e che lo stupirsi è la base di una riflessione. Lo stupore deve essere perenne e non bisogna mai accontentarsi delle conoscenze che già si hanno perché la verità è infinita. Aristotele, nel testo “Metafisica”, ci dice che la meraviglia è l’origine della filosofia intesa come 1. Ricerca di soluzioni ai problemi della vita 2. Indagine sui fenomeni naturali 3. Ricerca libera e disinteressata fine a sé stessa, quindi uno studio TEORETICO, privo di scopi pratici Il meravigliarsi porta all’indagare. Chi prova meraviglia riconosce di non sapere e questa ignoranza darà uno stimolo per fare ricerche e andare oltre. (Socrate viene definito il più sapiente proprio perché si reputava il più ignorante). Ci si meraviglia di fronte a piccole difficoltà che man mano si fanno più complesse. Sia la filosofia che il mito nascono dallo stupore di ciò che non si conosce, ma la differenza si trova negli strumenti utilizzati per l’indagine: la fantasia nel mito e la ragione nella filosofia. Aristotele affermò che si inizia a filosofare quando sono stati soddisfatti i bisogni primari della vita, poiché la filosofia non ha scopi pratici se non quello di realizzare pienamente la natura razionale umana. Lo scopo dell’uomo è quello di ragionare e studiare per realizzarsi in maniera completa. La filosofia è quindi una disciplina libera perché fine a sé stessa. *HERMES era una scultura greca alla quale si portava un sacrificio, si pregava e si vedeva cosa succedeva dopo; si interpretavano quindi i segni fausti e infausti *RETORICA era il discorso convincente che andava a creare la VERITÀ