I paramorfismi e i dismorfismi I paramorfismi sono atteggiamenti posturali non corretti, cioè posizioni assunte dal nostro corpo che a distanza di tempo possono essere causa di "dolore", esempio il classico atteggiamento sul banco di scuola, il peso dello zaino che i scolari fin dall'età di 6 anni sono costretti a sopportare, i semplici atteggiamenti che assumiamo a casa, in ufficio, in macchina, e nella quotidianità. I dismorfismi sono invece "modificazioni anatomiche permanenti" di una struttura ossea. Differenza tra le due patologie. I paramorfismi possono essere corretti volontariamente dal soggetto, modificando la posizione del corpo, a volte con l'aiuto dei correttori; i dismorfismi diversamente, per essere corretti, devono essere oggetto di "interventi mirati" (ginnastica correttiva, busti correttivi anche per diversi anni, o nei casi più gravi interventi chirurgici specifici). Paramorfismi, le cause possono essere: 1. 2. 3. 4. persona che non fa movimento, eccesso di peso, errata percezione del proprio corpo, posizioni scorrette: computer, banco di scuola, ufficio, televisione, a tavola, o altro. Un aspetto importante che incide sopratutto in età evolutiva, cioè in qul periodo che va dalla nascita all'adolescenza, è l'alterazione tra momenti di crescita ossea e crescita delle masse muscolari. In tali momenti si creano degli squilibri tra crescita scheletrica e masse muscolari, una "debolezza scheletrica" in rapporto alla forza muscolare, può favorire l'isorgenza di paramorfismi. Appare chiaro, quindi, come la possibilità di avere una buona "tonicità muscolare" possa essere da freno alla nascita di atteggiamenti paramorfici. Quali possono essere i cosidetti "vizi da portamento"? 1. portamento rilassato, dovuto ad eccessiva lassità legamentosa e ipotonia muscolare. Per tono muscolare si intende l'attività muscolare riflessa (cioè senza controllo volontario) e costante che mantiene l'assetto posturale del corpo opponendosi alla forza di gravità, 2. atteggiamento lordotico (lordos = curvo) dovuto ad una accentuazione della fisiologica (funzionale, naturale) curva lombare, 3. atteggiamento cifotico (cifosi = curvare, piegare) dovuto ad una accentuazione della fisiologica (funzionale naturale) curva dorsale, 4. atteggiamento scoliotico (obliquo, torto) dovuto ad una accentuazione della fisiologica (funzionale naturale) curva, in senso laterale, della colonna vertebrale (più frequentemente a livello dorsale e/o cervicale), 5. scapole alate, le scapole non aderiscono perfettamente alla parete toracica, anzi appaiono sollevate e orientate verso l'esterno, spesso sono associate ad atteggiamento cifotico. Dismorfismi, patologie evolutive. Fanno parte di questa categoria: l'ipercifosi o dorso curvo l'iperlordosi la scoliosi - gibbo costale L' "ipercifosi o dorso curvo" è una accentuata curvatura della colonna vertebrale nel tratto dorsale. Una delle cause potrebbe essere l'osteocondrosi o malattia di Scheuermann, malattia che colpisce i corpi vertebrali dorsali, altra causa, solitamente, sono legati ai vizi di postura. L'"iperlordosi" è una accentuata curvatura in avanti del tratto della colonna vertebrale nel trallo lombare. In questo caso il bacino presenta una antiversione, cioè una rotazione in avanti con la conseguenza che la pancia risulta sporgente. Le cause possono essere: di tipo congenito (presenti già alla nascita), eccessiva rigidità dei muscoli dorsali con conseguente debolezza dei muscoli addominali che a loro volta non riescono a stabilizzare il bacino. La "scoliosi" è causata da una deviazione in senso laterale della colonna vertebrale o rachide. Questa patologia molte volte si associa alla torsione dei corpi vertebrali dando origine al "gibbo costale". La scoliosi può manifestarsi su tutto il tratto della colonna vertebrale. La "causa" può essere origina da un fattore "congenito", ma molto spesso non se ne consoce la causa (scoliosi idiopatiche). In ogni caso è sempre consigliabile farsi vedere dal proprio specialista di fiducia, anche per definire se si tratta solo di un atteggiamento o una degenerazione strutturale vera e propria. Come riconoscere una scoliosi? 1. soggetto in piedi, possibilmente di fronte ad uno specchio quadrettato in modo tale che prenda coscienza del suo corpo, gli arti superiori a penzoloni e rilassati.; da questa posizione controlleremo gli "angoli delle taglie" cioè gli spazi tra i fianchi e gli arti superiori, 2. controllare se la linea, che unisce le spalle e quella dei fianchi, sia parallela al terreno, 3. far calare un filo a piombo dal centro della testa fino a terra, esattamente tra i talloni, 4. per capire se si tratti di una scoliosi vera o di un atteggiamento si utilizza il "bending test" far flettere il soggetto in avanti con gambe tese e mani unite e controllare l'andamento della colonna vertebrale, se si nota una sorta di gibbosità o dal lato dx o dal lato sx, sicuramente ci troviamo di fronte ad un soggetto con "scoliosi". L'educazione fisica come aiuto alla prevenzione. Sicuramente una attività motoria razionale può essere d'aiuto sia per prevenire che per evitare peggioramenti, in particolar modo quando si tratta di "paramorfismi". La prima cosa in cui mirano le varie tecniche in uso è la "presa di coscienza del problema". Occorre cioè "migliorare la percezione dell'assetto della propria colonna vertebrale". E' necessario far si che, attraverso la continua presa di coscienza delle proprie tensioni muscolari a livello della colonna vertebrale, si possano "potenziare i meccanismi riflessi di correzione" sino al punto che, recuperare la porzione corretta durante le varie attività giornaliere, diventi un vero e proprio automatismo; la "ginnastica posturale" può essere un valido aiuto. In caso di dismorfismi non gravi possono essere d'aiuto le cosidette "ginnastiche correttive"; queste attività cercano di raggiungere i migliori risultati attraverso tre fasi: 1. presa di coscienza della corretta postura, ri-educazione neuro-motoria, 2. mobilizzazione delle articolazioni, cioè migliorare l'escursione articolare, 3. migliorare la funzione muscolare anche attraverso l'esercizio di respirazione. Dismorfismi degli arti inferiori Possiamo distinguere le "ginocchia valghe" e le "ginocchia vare", il "piede piatto" e il "piede cavo". Ginocchia valghe, quando si hanno le cosidette "gambe a X". Ginocchia vare, quando le gambe assumono una forma a "parentesi tonda". Piede normale e piede piatto, Il "piede piatto" è contraddistinto dalla "riduzione dell'arco plantare" la cui funzione è quella di "ammortizzare il peso corporeo" sopratutto durante la deambulazione. All'opposto, anche il "piede cavo" non consente un buo appoggio del piede sovraccaricando sia la parte anteriore che posteriore. Queste alterazioni del piede provocano problemi su tutta la postura del nostro corpo,