Come vivere sentendosi bene; Il nostro cibo, se usato correttamente, può diventare la più potente medicina per prevenire e curare le malattie. Quale stile di vita associare all’alimentazione Lo stile di vita è quel modo di vivere salutare che è rappresentato (OMS) dal: 1. 2. 3. 4. 5. 6. non fumare, non bere abitualmente alcolici non fare uso di droghe e/o abuso di farmaci non avere problemi di sovrappeso non essere sedentario avere un’alimentazione varia ed equilibrata non essere stressato, ansioso, depresso L’attività fisica: il Nordic Walking Non è solo un passatempo ma un elemento necessario per il mantenimento e il miglioramento del benessere psicofisico. Bastano anche 30-45 minuti giornalieri di camminata per avere benefici. Tra le attività fisiche più efficaci vorrei segnalarvi il Nordic Walking che grazie all’uso dei bastoncini coinvolge il 90% di tutta la muscolatura tonificandola Caratteristiche: Si effettua all’aperto con l’ausilio dei bastoncini Si sfrutta meglio l’attività propulsiva di braccia e gambe Migliora la postura Per chi è indicato Ideale per migliorare l’attività cardiaca Indicato nei diabetici, ipertesi, a chi è sovrappeso E’ socializzante e migliora il benessere mentale. Stress È una sindrome di adattamento dell’organismo verso eventi esterni stressogeni. Si parla di eustress e distress. L’eustress è un evento stressogeno che l’individuo accetta con entusiasmo sentendosi più vivo e impegnato nel raggiungere l’obbiettivo. Esempio il tuo capo che ti dà un compito da eseguire. Nel distress, sempre lo stesso esempio, viene visto subito come molto impegnativo, difficile da raggiungere, sicuri di non farcela. Questo disadattamento mette in modo delle reazioni ormonali (adrenalina, cortisolo) responsabile di disturbi funzionali come cefalea, insonnia, colite, dolori. Sia l’eustress sia il distress hanno in comune la visione della realtà che nel secondo caso è vista distorta. Questa percezione errata va risolta con delle terapie comportamentali che aiutino a liberarsi dei pensieri persistenti negativi eseguendo: Yoga e Mindfulness. Sono tecniche orientali di meditazione e rilassamento con associata una visione nuova dell’approccio dei problemi della vita per: rilassare la mente concentrarsi sui piccoli miglioramenti che migliorano la vita di tutti i giorni impegnarsi per raggiungere e mantenere l’obbiettivo benessere Una sana e corretta alimentazione; Il segreto della buona alimentazione è quello di “Mangiare di tutto un pò” cioè introducendo in modo equilibrato: Carboidrati Proteine Grassi Vitamine Minerali Acqua Non è il cibo che ci fa ammalare ma: la frequenza con cui è assunto la dose giornaliera la qualità del cibo scelto La dieta mediterranea; Gli italiani non seguono più la Dieta Mediterranea, Si introducono poche proteine (meno del 15%) perché si legge che fanno male ma si ignora che: solo dosi elevate di proteine sono dannose le proteine sono necessarie ai tessuti per rigenerarsi (muscoli, cartilagini, tessuto osseo, pelle, ormoni sessuali) le proteine sono fonte di energia Si introducono pochi contorni e frutta ai pasti ricchi di vitamine e antiossidanti Conseguenza : Aumento del consumo dei carboidrati 65% delle calorie Aumento dei cibi grassi 30% Alle origini del piacere alimentare; Benefici e danni derivati dall’alimentazione Oggi l’alimentazione ipercalorica ha fatto sì che il 60% degli italiani ha problemi di peso con aumento delle malattie del benessere: obesità diabete ipertensione osteoporosi infarto del miocardio, ictus tumori I bambini italiani in una recente statistica europea sono al primo posto per incidenza di obesità infantile e diabete obeso. Cosa mettere nel nostro piatto Io consiglio di seguire le linee guida internazionali espresse da organizzazione sanitarie internazionali come: la Harvard Medial School il Centro Joslin di Boston il dr B. Sears, presidente della Società delle malattie infiammatorie I nostri pasti devono contenere in parti uguali proteine, carboidrati (sempre con frutta e verdure), grassi. Conosciamo meglio Carboidrati, Proteine e Grassi Carboidrati I carboidrati si differenziano per il contenuto di Zucchero (Indice Glicemico) Alto Indice glicemico: pane, pasta, riso, zucchero. Medio Indice glicemico: cereali integrali, legumi Basso Indice glicemico: verdura e frutta (attenzione a quelli zuccherini) Proteine La proteine si differenziano in : Animali Vegetali Le proteine di origine animale Sono complete perché contengono tutti i 20 aminoacidi essenziali. Limitare salumi lavorati, formaggi, carni grasse ricchi di grassi saturi Preferenze: Il pesce ricco di acidi grassi polinsaturi come gli omega3 Le proteine di origine vegetale Differiscono dalle proteine animali perchè: Contengono anche carboidrati L’assorbimento intestinale è ridotto del 20% Perché dobbiamo assumere le proteine animali. Sono necessarie per ricostruire muscoli, tendini, cartilagini, tessuto osseo aumentare l’apporto di ossigeno alle cellule regolare il ritmo sonno – veglia sintetizzare ormoni Uovo Può essere assunto dalle 4 alle 6 volte la settimana e non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. E’ ricco di sostanze di cui non possiamo farne a meno come : Acidi grassi polinsaturi Acidi grassi monoinsaturi Proteine Vitamina A, Vitamina C, Vitamina D, Vitamina B12 Calcio,Ferro Colina (necessaria per memoria) Luteina per gli occhi Carne Rossa Per la carne rossa si è dimostrato che, se non si superano i 400 g la settimana, non aumenta l’incidenza del cancro del colon. Importante è il taglio di carne (preferibilmente magro) e la cottura che non deve bruciare la carne (come capita al barbecue) Grassi Sono importanti per l’assorbimento della Vitamina D, favoriscono la sazietà. Si dividono due categorie: saturi insaturi I grassi saturi Presenti nel mondo animale e vegetale (olio di palma e di cocco, margarina, burro di cacao) e vanno limitati. I grassi insaturi sono presenti nell’olio extravergine di oliva, le olive, l’avocado, la frutta secca. Contengono gli acidi grassi omega3 che vanno integrati col pesce e con gli integratori ove necessario. Si trovano nell’olio di fegato di merluzzo e Olio di Krill, derivato dal plancton delle alghe. ATTENZIONE ALL’OLIO DI PALMA Cos’è? L’olio di palma è ricco di grassi saturi. Nel marzo del 2016 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato uno studio sui rischi per la salute umana legati ai derivati dell’olio di palma. Le tre sostanze esaminate (2-MCPD, 3-MCPD e glicidil esteri degli acidi grassi) si sviluppano durante i processi di lavorazione quando gli olii siano trattati a temperature superiori ai 200 °C. Queste tre sostanze sono note per essere cancerogene . I cibi alcalini Vs l’acidosi (il PH dello stomaco); VEDI PDF ALLEGATO. + Il corpo umano potrebbe tranquillamente arrivare a 120 anni, eppure quasi nessuno riesce a raggiungere questa veneranda età. Perché? Le cause di questo, se escludiamo alcune gravi patologie, possono essere collegate al pH. L’equilibrio del pH è la chiave per vivere una vita sana e piena di energia. I concetti di salute e guarigione si basano sulla nozione di equilibrio. Equilibrio tra acidità e alcalinità. Tale equilibrio, è il più cruciale dell’organismo ed è essenziale per garantire salute, energia e vitalità. Tutte le reazioni che definiscono le condizioni essenziali di un ambiente in cui la ‘vita’ sia possibile, si svolgono nell’ambito di determinati valori: tra questi il più importante è il rapporto acido/basico. All’interno del nostro organismo quindi questo rapporto dovrebbe sempre rimanere costante. Tuttavia, si possono creare delle condizioni di troppa acidità o di troppa basicità. Per misurare il rapporto acido/basico viene utilizzato un termine di paragone chiamato pH. Nel campo medico, il pH viene utilizzato per misurare i liquidi organici e in particolare il sangue, la saliva e l’urina. Il pH misura l’acidità o l’alcalinità di una soluzione liquida. La scala acido-alcalina va dallo 0 (estremamente acido) al 14 (estremamente alcalino), col neutro al punto 7. Ogni punto in più o in meno equivale a un incremento di 10 volte, per cui l’acidità di un pH a livello 5, è 10 volte più alta dell’acidità di un pH a livello 6. Per una buona salute questo rapporto tra acidità e alcalinità dovrebbe sempre rimanere costante, sebbene possano verificarsi condizioni troppo acide (situazione assai frequente) o troppo basiche (condizione abbastanza rara). Il sangue umano è leggermente alcalino, compreso tra il 7.30 e il 7.45 e il nostro organismo deve mantenerlo tale per permettere la vita e la salute del corpo. I liquidi organici sono quasi tutti leggermente alcalini; i loro valori vanno da pH 7,1 (la saliva di un uomo sano) a 8,8 (i succhi pancreatici). Nell’intestino tenue, andiamo su posizioni più alcaline, col pH a 8.00. Per lo stomaco, invece, si va su livelli molto acidi, con pH 2.00-3.50, dove più basso è il pH, e più acido e siliceo è l’ambiente, per cui ad un livello di pH 1.00-2.00, lo strato mucoso e il tessuto stesso si corrodono, determinando situazioni di ulcera gastrica. Sangue alcalino e stomaco acido, costituiscono la formula standard di un corpo umano funzionante. Esiste inoltre un meccanismo che regola l’equilibrio degli acidi e delle basi (sostanze alcaline) contenuti nel sangue, chiamato sistema tampone. Quando l’equilibrio degli acidi e delle basi si sbilancia, il sistema tampone, con una serie di processi chimici, riporta tutto in equilibrio. Una variazione del pH, sia in basso che in alto, causerebbe infatti, gravi squilibri ai processi biochimici in tutto l’organismo. La scoperta della Dott.ssa Lynda Frassetto Nel 1996, la Dott.ssa Lynda Frassetto, dell’Università della California, in San Francisco, ha scoperto che con l’avanzare dell’età, e soprattutto dopo circa i 45 anni, perdiamo gradualmente i tamponi alcalini – i bicarbonati – nel nostro sangue. Intorno ai 90 anni abbiamo perso il 18% di bicarbonati nel nostro sangue. E un quantitativo insufficiente di bicarbonati nel sangue, riduce la capacità di gestire (neutralizzare e scaricare) gli acidi, che il nostro organismo produce. Questa è la causa dell’invecchiamento. 45 anni è l’età media in cui gli esseri umani iniziano a mostrare sintomi quali diabete, ipertensione, osteoporosi e molte altre malattie degenerative. Non possiamo più gestire gli acidi, così li accumuliamo nel nostro corpo, sotto forma di colesterolo, acido grasso, acido urico, urato, solfato, fosfato, calcoli renali, ecc. Troppa Acidità = Problemi Se esiste un problema di salute, si è quasi sempre in presenza di troppa acidità. Le ricerche indicano che se il livello di pH del corpo non è leggermente alcalino, il corpo non riuscirà a guarire. Per cui indipendentemente dal tipo di modalità scelta per guarire un problema di salute, la cura incomincerà ad avere effetto soltanto in un ambiente alcalino, dato che è l’ambiente alcalino che favorisce la guarigione. Se il livello del pH nel corpo non è in uno stato di equilibrio, non è possibile assimilare efficacemente le vitamine, i minerali o altre sostanze supplementari. “Gli infiniti nomi che diamo alle malattie non hanno alcun valore. Ciò che davvero conta è che derivano tutte dalla stessa causa… troppe scorie acide nel corpo”. (Dott. Theodore A. Baroody) “Esiste solo una malattia, e questa malattia è l’acidosi del corpo causata principalmente da un modo sbagliato di vivere, di pensare e di mangiare… quindi può esserci soltanto un rimedio e un trattamento: alcalinizzare il corpo e ripristinare l’equilibrio, ritornando in questo modo ad avere l’energia, la vitalità e quella vera salute che noi tutti abbiamo il diritto di avere”. (Dott. Robert O. Young) La troppa acidità inibisce l’assimilazione di sostanze nutritive, la capacità di produrre nuove cellule, di depurare e riparare i tessuti danneggiati; per giunta un ambiente acido favorisce lo sviluppo di cellule tumorali e aumenta il livello di suscettibilità all’affaticamento e alle malattie. Le intolleranze; Le intolleranze alimentari L’intolleranza alimentare è una infiammazione dell’intestino che il sistema immunitario intestinale mette in atto per difendersi in seguito ad abuso di: Carboidrati raffinati (pane, pasta, zucchero) Grassi saturi (burro, carni e salumi grassi, panna, mascarpone) Cibi industriali con coloranti e conservanti Farmaci (Fans, antibiotici, ormoni) Cosa succede all’intestino S’infiamma La parete non è più impermeabile Tossine, virus, batteri passano nel sangue Il sistema immunitario produce sostanze infiammatorie di difesa (citochine) L’infiammazione si diffonde a tutto l’organismo L’intestino e le sue funzioni Regola l’umore: produce il 90% della serotonina, ormone dell’umore Assorbimento: acqua, vitamine, ferro, farmaci. Sistema immunitario: produce anticorpi contro virus, batteri, tumori I sintomi fase acuta gonfiori addominali con diarrea o coliche addominali vuoto allo stomaco con bisogno di mangiare spesso stanchezza ricorrente e sonnolenza dopo i pasti con ipoglicemia umore tendenzialmente nervoso o depresso difficoltà a dimagrire cellulite acne vaginiti Sintomi fase cronica L’aumento nel sangue delle proteine dell’infiammazione (citochine) comporterà la comparsa di infiammazione a distanza con comparsa di: artrite infarto, ictus eczemi tumori infiammazioni croniche del colon e dell’intestino cefalea cistite e vaginite croniche Classificazione delle intolleranze: Intolleranze da Cibo Intolleranze da Tossici Intolleranze da Cibo Le più diffuse: latte glutine lieviti nichel Le uniche due intolleranze accettate dalla scienza sono l’intolleranza al glutine (di tipo celiaco) e l’intolleranza enzimatica e biochimica al lattosio. Latte Differenze tra: intolleranza al lattosio intolleranza al latte L’intolleranza al lattosio – Non si digerisce il latte per carenza dell’enzima lattasi. Diagnosi: Test del respiro dopo ingestino di latte (Breath test). Intolleranza alle proteine del latte – E’ una ipersensibilità alle proteine del latte (caseina, sieroalbumina). Diagnosi: test specifici come il Recaller Sintomi: gonfiore, coliche, diarrea quando si assume latte o lattoderivati L’alimentazione in caso di mancata assunzione del latte Le fonti alternative al latte contenenti il Calcio sono rappresentate dagli: Ortaggi (130 mg/100 g): Radicchio Verde, Spinaci Legumi secchi (140-200 mg/100 mg): Ceci, Fagioli, Soia Pesce (da 140 a 200 mg): Gambero, Calamaro, Acciuga, Polpo, Sgombro Frutta secca (240 mg/100 mg): mandorle, pistacchi, nocciole Glutine: celiachia e intolleranza Il glutine è una proteina presente nel frumento ma anche, pur se a basse dosi, nel farro, kamut, orzo, segale, avena, spelta e triticale. Differenze tra: Celiachia Intolleranza al glutine La celiachia – Grave reazione infiammatoria intestinale, genetica, con assotigliamento della mucosa intestinale, emorragie, perforazione, malassorbimento. Colpisce i bambini, con problemi di accrescimento e associazione con malattie autoimmunitarie. L’intolleranza al glutine – è una reazione infiammatoria da abuso di glutine con associata disbiosi intestinale. stress, cure antibiotiche. L’età di esordio è variabile. Perché sono aumentate le intolleranze al Glutine? L’Italia importa dal Canada, Slovenia, Romania, più del 50% del grano necessario per coprire il suo fabbisogno. L’anno scorso ha aumentato del 17% l’importazione dei semilavorati (intendendo pane congelato per poi essere cucinato nei supermercati). Sono grani spesso consenenti erbicidi e conservati destinati a far durare il “pane fresco” almeno per 2 anni. A questo si aggiunge la contaminazione dei camion da trasporto e i silos che contengono il grano. Nel 2017 in Veneto (ed in Italia) è letteralmente esploso l’import di prodotti da forno e farinacei dall’Est Europa (Ungheria, Slovenia, Polonia Repubblica Ceca Slovacchia e Romania). Si è passati dai 9 milioni di euro del 2016 agli oltre 16 milioni del 2017. Da dicembre 2018 è stata approvata una nuova normativa che differenzia il pane fresco dal “pane conservato”, mantenuto col congelamento o la surgelazione, e che contiene conservanti. Intolleranza al Glutine da Glifosfato Il glifosato è un diserbante, probabile cancerogeno per gli esseri umani, assorbito dal cereale, danneggia le proteine del frumento che si alterano. Il S.I. non le riconosce e ha inizialmente una reazione infiammatoria di difesa (infiammazione silente) se se poi continua nel tempo cronicizza il processo infiammatorio che diventerà generale interessando altri organi. L’ intestino riduce di conseguenza di Vit D, Vit B 12, Ferro, Triptofano. Ne consegue alterazione della flora batterica intestinale con Disbiosi (diarrea, gonfiore, Coliche). Un recente studio in Germania ha evidenziato che il 99,6 per cento dei tedeschi presenta residui di glifosato nelle urine, in particolare i mangiatori di carne, per via dei mangimi degli animali contenenti soia e mais ogm. Lieviti Dà sintomi legati al gonfiore addominale con emissione di aria dopo aver ingerito alimenti contenenti lieviti presenti nei prodotti da panetteria, pizza, formaggi freschi, yogurt, birra. Spesso nelle donne con frequenti vaginiti o cistite è presente l’intolleranza ai lieviti. Nichel E’ spesso responsabile di dermatiti, eczemi, coliti. Si trova prevalentemente: Ortaggi: spinaci, asparagi, pomodori, fagiolini, piselli Legumi: lenticchie, fagioli Frutta fresca: kiwi, pere, prugne Frutta secca: noci, mandorle, nocciole Cacao, cioccolato Diagnosi Oggi è possibile con un semplice test ematico, prelevando sangue capillare dal dito, fare diagnosi di infiammazione da cibo individuando i cibi responsabili. Il test è necessario per individuare i cibi responsabili e prescrivere la dieta per poter recuperare “l’amicizia” verso i cibi risultati positivi. La cura Con le cure convenzionali i risultati sono deludenti perché mirano alla risoluzione del sintomo senza la guarigione. Benefici si sono ottenuti ricorrendo all’omeopatia o alla fitoterapia. L’approccio deve essere olistico e dovrà mirare a risolvere l’infiammazione l’intossicazione Quale strategia Depurare fegato, pelle, rene, intestino Ricostruire la flora batterica intestinale con i probiotici Eliminare le cause ove possibile Dieta personalizzata C’è una dieta per le malattie reumatiche? Molte malattie reumatiche possono essere prevenute lo stile di vita e con la buona nutrizione. I dolori: come riconoscerli Dolore meccanico (artrosi): dolore che compare alzandosi dopo essere rimasti fermi a lungo. Tipico nell’artrosi del ginocchio o della schiena e si aggrava col movimento. Dolore infiammatorio (artrite): può comparire di notte svegliando il paziente o essere presente al mattino, alle mani, polsi, con gonfiore e difficoltà a muovere le mani. Il miglioramento avviene col movimento dopo 2-3 dal risveglio. Quale alimentazione nel paziente reumatico Il paziente reumatico, spesso anziano, ha bisogno di una corretta alimentazione che apporti tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Calcio Oltre che nel latte, il calcio è presente in alte concentrazioni negli: Ortaggi Legumi Formaggi stagionati Frutta secca, semi di lino, di chia, sesamo Pesce Vitamina D Riscoperta in questi ultimi 10 anni per la sua attività: Aumento dell’assorbimento del Calcio introdotto col cibo La sua carenza predispone a malattie reumatiche Rinforza il sistema immunitario È presente sulla pelle in forma inattiva. L’esposizione al sole l’attiva. La dose giornaliera sufficiente è di 400-600 UI al giorno. Integratori Aumentare l’introduzione degli omega3, antinfiammatori naturali, con integratori del commercio certificati che siano privi di tossici (mercurio, Diossina). Altri benefici dall’assunzione di Omega3: Riduzione del rischio d’infarto del cuore Riduzione della concentrazione di colesterolo e trigliceridi Miglioramento dell’umore e nella prevenzione dell’Alzheimer Ferro Controllare periodicamente l’emocromo e il Ferro per escludere la presenza anemia da: Perdite ematiche da farmaci antinfiammatori Scarso appetito Assorbimento ridotto Infiammazione articolare Gli alimenti di origine animale che contengono ferro sono: fegato e le frattaglie carni, in particolare quella di tacchino pesce tuorlo d’uovo Gli alimenti di origine vegetale ferro sono: legumi funghi secchi frutta secca (ad es. le albicocche secche) cereali integrali (ad es. il riso) farina di soia verdure a foglia verde scuro (ad es. il crescione e il cavolo riccio) Nota Il Ferro vegetale è assorbito un 20% in meno rispetto quello di origine animale. È consigliabile aumentare il consumo di cibo contenenti Vit C (arance, limone, kiwi) che aumentano l’assorbimento e la disponibilità del Ferro.