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In cosa consiste lo studio della storia
del pensiero politico:
- Lo studio del pensiero sui fini e
l’organizzazione della comunità politica
organizzata, ossia
- A partire dal XVI sec., questo vuol dire studio
della riflessione sullo Stato sovrano e sul suo
sviluppo, dalla sua nascita come Stato assoluto
alla sua costituzionalizzazione
• Lo Stato nasce e si sviluppa come risposta a
precise condizioni e crisi storiche
• È ancora il principale attore politico? È ancora
la categoria analitica fondamentale per
spiegare l’evoluzione presente?
• L’importanza dell’Unione europea come
organizzazione politica (e non come idea
culturale o religiosa)
• L’Unione europea come nuovo soggetto
politico internazionale e sovranazionale
• È composta da Stati, non è uno Stato ma dello
Stato ha alcune caratteristiche (moneta,
cittadinanza, parlamento, competenze…)
• Per comprendere la sua natura, è necessario
partire dallo Stato moderno e dalla sua
formazione, a fine ‘400 – inizio ‘500, in
contrapposizione al caos dei poteri medievali
e della frammentazione religiosa
• Punti di riferimento teorici: Machiavelli, Bodin
Hobbes
Niccolò Machiavelli
• Discorsi sopra la Prima deca di Tito Livio
(1516-1518)
• Il Principe (1516-1518)
• Padre della scienza politica moderna come
studio della «realtà effettuale delle cose» →
separazione della politica dalla religione e
dalla morale
• «Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio»:
Machiavelli repubblicano
• Le virtù dei capi e le passioni della plebe come
base per una repubblica basata sulla
partecipazione e sulle milizie popolari
• «Il Principe»: Machiavelli assolutista
• Il principe come unico centro del potere
politico
• Il criterio di efficienza «il fine giustifica i
mezzi» come unico criterio per la condotta del
principe
• La virtù e la fortuna
• Lo studio delle relazioni internazionali:
• Europa come luogo di «molte repubbliche»
contrapposta all’uniformità asiatica
• Lo studio delle relazioni diplomatiche fra gli
Stati: Europa come luogo delle dinamiche
della convivenza (F. Chabod)
Jean Bodin
• «I sei libri della repubblica» (1576)
• La sovranità come risposta all’anarchia delle
guerre di religione in Francia
• Repubblica come «giusto governo su più
famiglie e ciò che è loro comune»
• Sovranità come potere di fare le leggi e farle
rispettare
• La legge come comando del sovrano
• Caratteristiche della sovranità: originaria,
assoluta, perpetua, laica
• La questione dei limiti al potere sovrano: leggi
di Dio, leggi naturali del regno, proprietà della
famiglia
• Non ci sono rimedi nel caso in cui il sovrano li
infranga
Thomas Hobbes
• «De Cive» (1642), «Il Leviatano» (1651)
• La prima rivoluzione inglese: il conflitto fra re
e parlamento
• Il Leviatano come risposta al caos
• L’approccio giusnaturalista di Hobbes: lo stato
di natura e lo stato civile
• Il patto di associazione e di sottomissione che
gli uomini stipulano volontariamente come
base del Leviatano → non è di origine divina
• Il Leviatano come potere irresistibile
• Fa le leggi e punisce chi le viola → obbedienza
come frutto del timore della punizione
• Le leggi sono l’unico criterio di giustizia
• Il potere spirituale nelle sue mani e il controllo
delle dottrine
• Inammissibilità della rivolta dei sudditi:
• Nel patto, non conservano diritti da
contrapporre al Leviatano
• La rivolta significa ricadere nello stato di
natura
• La presenza di più Leviatani sul piano
internazionale comporta l’impossibilità di un
patto fra di loro: anarchia internazionale e legge
del più forte
• In senso contrario, Ugo Grozio, «De jure bellis ac
pacis» (1625): diritto internazionale basato sul
rispetto dei trattati (pacta sunt servanda)
• La pace di Westphalia (1648) e il riconoscimento
degli Stati come autorità «superiorem non
recognoscens» e «cuius regio, eius religio»
Il processo di costituzionalizzazione
• A partire dalla fine del ‘600, l’esigenza di:
• porre limiti al potere assoluto del monarca
• accrescere la legittimazione democratica del potere
attraverso una maggiore partecipazione e la tutela dei diritti
dei cittadini
• Le tre rivoluzioni attraverso le quali il processo
si sviluppa:
• La “gloriosa rivoluzione” inglese, la rivoluzione
americana, la rivoluzione francese
John Locke
• “Due trattati sul governo civile” (1690), “De
tolerantia” (1690)
• La restaurazione e il conflitto fra re e
parlamento sull’estensione della prerogativa
regia e i diritti del parlamento
• Lo stato di natura pacifico, i diritti naturali
dell’individuo: vita, sicurezza, proprietà di
quanto ricavato con il proprio lavoro
• L’assenza di un potere terzo in caso di
contrasti: il contratto sociale
• Contratto di associazione che sancisce la nascita della società
civile, titolare della sovranità
• Contratto fiduciario con il quale la società delega l’esercizio
del potere a condizione che vengano rispettati i suoi diritti
naturali
• La centralità del potere legislativo, espressione
della sovranità popolare, rispetto ad esecutivo
e federativo
• L’appello al cielo
• La tolleranza come diritto alla libertà di
coscienza ed i suoi limiti
HOBBES
• Patto di sottomissione al
Leviatano, titolare della
sovranità in ambito politico
e religioso
• Patto di associazione, con il
quale gli uomini mettono
insieme la loro forza e la
loro libertà naturale
• Stato di natura
LOCKE
• Contratto fiduciario con il
quale il popolo delega parte
della sua sovranità al re, a
condizione che la usi per
tutelare i diritti e la libertà dei
cittadini
• Società civile, sede della
sovranità
• Contratto di associazione fra
gli uomini
Montesquieu
• “Lettere persiane” (1721), “Lo spirito delle
leggi” (1748)
• La critica della politica di accentramento
assolutista dello Stato di Luigi XIV
• La ricerca delle cause della diversità delle
leggi:
• Clima, tradizioni, religione, usi dei popoli, grado di libertà che
possono tollerare → spirito delle leggi
• Nuova classificazione delle forme di governo
(natura e principio)
• Repubblica, democratica (virtù) o aristocratica (moderazione)
• Monarchia (leggi fisse, corpi intermedi, onore)
• Dispotismo (paura)
• La costituzione inglese come unica
costituzione che garantisce la libertà politica
del popolo
• La separazione dei poteri legislativo, esecutivo
e giudiziario e il loro equilibrio (il potere
blocca il potere)
• Separazione dei poteri e articolazione della
società inglese che in essa si riflette
• Le relazioni internazionali: il dilemma fra
libertà delle piccole repubbliche e forza dei
grandi Stati che «periscono per i vizi interni»
→ la repubblica federativa come insieme di
società che ne creano una nuova
• Stessa forma di governo, principio di lealtà reciproca, la pace
• Il “doux commerce”
La rivoluzione americana e i “Federalist
papers” (1786-1787)
• La guerra di indipendenza e la confederazione
• La convenzione di Philadelphia e la
costituzione federale come forma di sovranità
condivisa
Governo
centrale
Stato
federato
Stato
federato
• A. Hamilton e la necessità di un potere
centrale forte → difesa dalle fazioni interne e
controllo di costituzionalità delle leggi
• J. Madison e la necessità di limiti al potere
federale rispetto agli Stati federati → la
separazione dei poteri orizzontale e verticale
L’Illuminismo
• La lotta contro le tenebre della tradizione,
della religione e dell’assolutismo di diritto
divino (Voltaire, Diderot, D’Alembert,…)
• L’Encyclopédie
• Il cosmopolitismo
Jean Jacques Rousseau
• «Discorso sulle cause dell’ineguaglianza fra gli
uomini» (1755)
• «Il Contratto sociale» (1762)
•
•
•
•
Lo stato di natura pacifico
La natura corruttrice del progresso
Il falso contratto come patto di sottomissione
Il vero contratto come rinuncia alla libertà
naturale in cambio della libertà ed uguaglianza
giuridica → la volontà generale come volontà
del nuovo «io comune»
La volontà generale è:
- non delegabile: democrazia diretta contro
forme di rappresentanza
- Indivisibile: no separazione dei poteri,
centralità del legislativo, natura tecnica degli
altri poteri
- Infallibile: l’obbligo ad essere libero
Il sistema inglese non è il migliore
• Le relazioni internazionali fra chiusura
patriottica (autarchia, religione civile) e
aspirazione alla pace
• La guerra come guerra di potenza fra sovrani
assoluti
• La federazione europea come conseguenza
dell’instaurazione del vero contratto sociale →
non è realizzabile
Immanuel Kant
•
•
•
•
«Critica della ragion pura» (1781)
«Critica della ragion pratica» (1788)
«Critica del giudizio» (1790)
«Per la pace perpetua» (1795)
• L’uomo come misto di istinto e razionalità → la
libertà come scelta
• La razionalità come dovere morale → uscita dallo
stato di natura come dovere morale
• La libertà interna come morale
• La libertà esterna come diritto → diritto come
limitazione della libertà individuale per
consentirne la convivenza con le altre → lo Stato
che nasce dal contratto è Stato di diritto, che
garantisce libertà, uguaglianza, indipendenza dei
cittadini
• Le tre condizioni (articoli definitivi) per la pace
perpetua come definizione delle forme del
diritto che consentono l’uscita dell’uomo da
tutte le relazioni anarchiche nelle quali può
trovarsi:
• Con altri uomini entro una stessa comunità → diritto
civile
• Con altri uomini in quanto Stati → diritto internazionale
• Con altri uomini in quanto straniero → diritto
cosmopolitico
• Primo articolo: «la costituzione degli Stati
deve essere repubblicana»
• Legislativo eletto e separazione dei poteri
• Rappresentatività e monarchia costituzionale
• In linea con Rousseau, non tutte le forme di
governo contribuiscono alla pace
• Terzo articolo definitivo: «Il diritto
cosmopolitico deve limitarsi alle condizioni
dell’ospitalità universale»
• Diritti umani universali e non discriminazione
• Libertà di commercio ma non di colonizzare
• Secondo articolo definitivo: «Il diritto
internazionale deve basarsi su un libero
federalismo degli Stati»
• Il timore della monarchia universale
• Le oscillazioni kantiane fra federazione
auspicata e confederazione storicamente
raggiungibile
• La lettura di G. Marini alla luce de «La religione
nei limiti della sola ragione» (1793)
• Il parallelismo fra libertà interna (morale, chiese) e
libertà esterna (diritto, Stati) → il chiliasmo teologico
come prospettiva di una chiesa universale
• Dal chiliasmo teologico al chiliasmo filosofico → la
repubblica di liberi popoli confederati come forma
politica sui generis
La religione nei limiti della sola ragione nella lettura di
G. Marini
Rispetto alle sue pulsioni
→morale
la libertà dell’uomo
• La Chiesa amministra la
morale
• La diversità fra le chiese
come conseguenza di
superstizione e potere
umano
• Il chiliasmo teologico e la
prospettiva di una chiesa
universale
Rispetto alle sue azioni → diritto
• Lo Stato amministra il diritto
• [ I diversi Stati e le loro
relazioni]
• [Il chiliasmo filosofico e la
repubblica di libere
repubbliche]
• Le garanzie alla pace perpetua: la natura come
Provvidenza, lo spirito del commercio, la libertà
della penna
• Ciò che oggi noi vediamo in Kant e che ci fa
pensare all’Unione europea:
• Il principio di sovranazionalità come forma politica sui
generis
• Il diritto cosmopolitico e la cittadinanza europea, la
libera circolazione delle persone
• Le condizioni per aderire all’UE: democrazia e rispetto
dei diritti umani
• La rivoluzione francese e la nozione di popolo
come individui legati da sangue e tradizioni
comuni (Siéyés, Fichte) → lo Stato come
espressione di un popolo e della sua sovranità
Georg Wilhelm Friedrich Hegel
• «Filosofia del diritto» (1821) e la critica alla
teoria kantiana sulla pace
• La dialettica come motore del pensiero e della storia
• Lo stato come sintesi della famiglia e della società civile
→ è incarnazione dello spirito del popolo e della sua
libertà
• È «organizzazione del tutto» → no contratto sociale
• La guerra come motore della dialettica della storia → la
pace non è un valore
L’Ottocento e la crisi del progetto
kantiano
- Il concetto di popolo e il nazionalismo
- La questione operaia
- L’equilibrio di potenza in Europa →
multilateralismo economico e gold standard
- Il colonialismo europeo e i limiti del
cosmopolitismo
L’Europa e la pace restano come
aspirazioni minoritarie
• Il liberoscambismo di R. Cobden e la critica di F. List
• L’idea socialista dall’internazionalismo di Marx alle
vie nazionali al socialismo
• L’idea democratica di nazione
• G. Mazzini: sovranità popolare e unità nazionale → la
“Giovine Europa” come progetto confederale
• Gli Stati uniti d’Europa di C. Cattaneo come garanzia
di libertà e risposta al problema di legittimità posto
dall’unità
• La duplice evoluzione dell’idea di nazione:
fonte di legittimità o ideologia della chiusura
aggressiva → né la pace né l’Europa
costituiscono un ideale da raggiungere
• Il silenzio della chiesa cattolica: la resistenza a
qualunque riforma (Syllabo, 1864), al
comunismo e all’americanismo dopo il 1945
→ “Pacem in terris”, 1963
La prima guerra mondiale
• L’esplosione del conflitto Francia - Germania
ma la soluzione viene dall’intervento USA
• Il trattato di pace di Versailles e le sue
conseguenze sull’ordine europeo; la SdN
• R. Coudenhove Kalergi e la Paneuropa (1923)
• Restituire all’Europa la centralità perduta → Europa come
risposta a minacce esterne
• Unione doganale e riconoscimento delle frontiere in chiave
confederale
• La diffusione dell’idea paneuropea fra
importanti intellettuali → il memorandum
Briand (1929) come “vincolo federale che non
tocchi le sovranità nazionali”
• Il suo abbandono con la crisi del 1929 →
politiche di chiusura, nazismo e fascismo in
Germania e Italia → la seconda guerra
mondiale come trionfo dello “scatenarsi” delle
sovranità nazionali
Le correnti dell’europeismo durante la
guerra
• A. Spinelli, E. Colorni, E. Rossi, Il manifesto di
Ventotene (1941)
• La guerra come risultato dello scontro fra forze
del capitale
• Lo stato federale europeo come strumento
per centralizzare politiche sensibili
(commercio, difesa) e per realizzare riforme
sociali su larga scala → il federalismo diventa
un progetto politico per le masse
• D. Mitrany, “A working peace system”, (1943)
• Le sole organizzazioni che funzionano sono
quelle tecniche (unione postale, unione
telegrafica)
• Il metodo funzionalista: cedere funzioni
attraverso le quali passano porzioni di
sovranità + gestione affidata a tecnici
Dopo la seconda guerra mondiale
• Il ruolo degli USA in Europa per la
cooperazione fra Stati europei in chiave
antisovietica e commerciale (Piano Marshall e
OECE, 1947; NATO, 1948)
• La guerra fredda con l’URSS
• La ricerca francese di garanzie contro la
Germania
• La conferenza de l’Aja del 1948 e lo scontro fra
federalisti, funzionalisti e confederalisti
• La dichiarazione Schuman, 1950 e il metodo
federal-funzionalista di J. Monnet → il trattato
CECA (Comunità europea del carbone e
dell’acciaio), 1951
• L’integrazione europea nasce sovranazionale e
senza il Regno Unito
• Il fallimento CED, 1952 – 1954
• La conferenza di Messina (1955) e la firma dei
trattati di Roma: CEEA e CEE (1957)
• CEE: unione doganale in 12 anni, libera
circolazione per servizi, capitali e lavoratori,
politica agricola comune (PAC), politica dei
trasporti, cooperazione allo sviluppo con le
colonie belghe e francesi in Africa → i margini
ampi per lo spill over funzionale
• L’European Free Trade Area (EFTA) nel 1960
La CEE come compromesso fra:
• Gli interessi degli Stati membri (lavoratori,
beni, PAC)
• Sovranazionalità (Commissione e voto a
maggioranza qualificata in Consiglio dopo 5
anni) e sovranità (potere decisionale nel
Consiglio dei Ministri)
• La sua evoluzione è il risultato non scontato
delle spinte e dei compromessi fra questi
fattori
La presidenza De Gaulle in Francia
(1958 – 1969)
• L’Europa delle patrie come riaffermazione della
potenza francese rispetto a USA e URSS
attraverso la CEE
• L’opposizione a passi in avanti della
sovranazionalità
• I due veti all’adesione inglese (1963, 1967)
• La proposta di finanziamento della PAC nel 1965:
sedia vuota e compromesso di Lussemburgo
• La politica di De Gaulle manifesta il ritrovato
ruolo degli Stati ma anche la forza del
processo di integrazione
• Dopo la sua uscita di scena, l’accordo fra il suo
successore Pompidou (reinserire la Francia nei
negoziati europei) e il cancelliere tedesco
Brandt (europeizzare la Ost-politik)
Il vertice de l’Aja, 1969
• Completare:
• Realizzazione dell’unione doganale con 1 anno di anticipo,
adozione del regolamento sulla PAC → elezione a suffragio
universale del PE
• Allargare:
• Adesione nel 1973 di Regno Unito, Irlanda e Danimarca
• Approfondire:
• Realizzare un’unione sociale, monetaria e politica
• Unione sociale: adozione delle prime direttive
sulla sicurezza sul luogo di lavoro
• Unione monetaria: il «rapporto Werner»
(1970), la crisi del gold exchange standard
(1971) → serpente monetario (1972) e Sme
(1978)
• Unione politica: il «rapporto Davignon» e la
cooperazione politica europea (cpe)
• Il Consiglio europeo dal 1974
• Il blocco fra fine anni ’70 e inizio anni ‘80: i
costi crescenti della PAC e le «maratone
agricole», l’elezione di M. Thatcher a Primo
Ministro nel Regno Unito
• Il PE, eletto a suffragio universale, prende
l’iniziativa: il Progetto di trattato sull’Unione
europea di A. Spinelli, 1984 → evoluzione in
senso federale della CEE
• Il Consiglio europeo di Milano non approva il
Progetto Spinelli ma lancia i negoziati per l’Atto
Unico Europeo (1986):
• Realizzazione entro il 1992 di tutte le quattro
libertà di movimento, previste dal Trattato di
Roma → il ruolo forte della Commissione
nell’adozione nelle normative di
armonizzazione → la valenza fortemente
politica del progetto economico dell’AUE
• Le elezioni in Polonia (1988) e il crollo del
muro di Berlino (11.1989) → il problema delle
riunificazione tedesca e del ruolo della
Germania riunita in Europa
• La lettera Kohl – Mitterand del 2.1991 e i
negoziati per un’unione politica accanto a
quella monetaria
Il trattato di Maastricht (12.1991)
• L’Unione Europea come cornice istituzionale per tre
settori di attività (pilastri):
• Trattato CE, modificato per includere le norme
sull’UEM e sulla cittadinanza europea
• PESC (Politica estera e di sicurezza comune)
• GAI (Cooperazione in materia di Giustizia e Affari
interni → immigrazione, cooperazione contro i grandi
crimini internazionali, riconoscimento delle sentenze)
• Solo il primo pilastro è comunitario, gli altri sono
intergovernativi
• Le difficoltà nella ratifica del trattato: il voto
contrario nel referendum danese e il “petit
oui” francese → le clausole di opting out per
Danimarca (difesa e moneta unica) e Regno
unito (moneta unica)
• Maastricht è un successo dell’integrazione
funzionale ma segna la nascita di
differenziazioni crescenti nel processo di
integrazione
• Il trattato di Amsterdam (07.1997):
• Previsto dal trattato di Maastricht, include una politica
sull’occupazione e modifiche alla PESC, cooperazioni
rafforzate, criteri per l’adesione di nuovi Stati
• Il trattato di Nizza (12.2000):
• Le modifiche istituzionali necessarie in vista dell’allargamento
ad Est; la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
• Il Consiglio europeo di Laeken (12.2001):
• Affrontare le questioni lasciate aperte a Nizza, dare all’Unione
un assetto stabile
La dichiarazione di Laeken
(12.2001)
• Affrontare le questioni lasciate aperte a Nizza
(dichiarazione 23): ruolo dei parlamenti
nazionali, ripartizione delle competenze,
semplificazione, statuto della Carta dei diritti
• Ruolo dell’Unione nel mondo
• Definire un migliore equilibrio fra le istituzioni
• Come: la Convenzione europea, composta da
membri del PE, dei parlamenti nazionali e dei
governi, con mandato di un anno
• Il progetto adottato dalla Convenzione è un
progetto di trattato costituzionale (07.2003)
• Le difficoltà della sua firma (veto polacco e
spagnolo) → firma nel marzo 2004 Roma
• La bocciatura nei referendum di ratifica in
Olanda e in Francia (giugno – luglio 2004)
• Nel 2007, il «maquillage» del trattato
costituzionale → il trattato di Lisbona
• L’evoluzione del processo di integrazione non
è il risultato di un’evoluzione «a disegno» o
regolata da dinamiche prestabilite
• Piuttosto, è il risultato sempre instabile dei
compromessi via via raggiunti fra i principi di
sovranità e sovranazionalità, fra le spinte ad
una maggiore integrazione e le resistenze
degli Stati membri → non c’è nulla di scontato.
Il sistema istituzionale dell’UE
• Dal triangolo del trattato di Roma…
• Corte di Giustizia
» Consiglio dei Ministri
• Commissione
Parlamento europeo
…al sistema odierno
• Corte di Giustizia
• Consiglio europeo
Consiglio dei ministri
Ministro degli esteri
BCE
Commissione
Parlamento europeo
Comitato Eco Soc, Comitato delle Regioni, Mediatore europeo, lobbies
• Ogni istituzione incarna un principio:
• Consiglio europeo e dei Ministri → sovranità
nazionale
• Commissione → sovranazionalità, competenza
tecnica
• PE → principio democratico
• L’UE come nuova forma di governo misto
Consiglio europeo
• Formato da capi di Stato e di governo e dal
presidente della Commissione
• Funzioni di guida politica e decisore di ultima
istanza; organo decisionale in ambito PESC
• Dalla presidenza a rotazione alla presidenza
stabile (2 anni e mezzo rinnovabili una volta)
• Voto per consenso
Consiglio dei Ministri
• Le formazioni specializzate (CAG, EcoFin,
Eurogruppo,…) e il loro coordinamento
• Potere legislativo ed esecutivo
• Vota all’unanimità o a maggioranza qualificata
• Con il trattato di Lisbona, 55% degli Stati + 65% della
popolazione UE
• Prima di Lisbona, procedura di voto ponderato: (½ +1
Stati) + 2/3 del totale dei pacchetti di voto + 62%
popolazione UE →la minoranza di blocco
La Commissione
• Membri nominati per 5 anni con divieto di ricevere
istruzioni dallo Stato di provenienza
• Erano 2 membri per i grandi Stati, 1 per i piccoli; con
Nizza, 1 per Stato. Il trattato di Lisbona prevedeva la
loro riduzione a 2/3 del numero degli Stati membri
ma è stato cancellato in corso d’opera
• La centralità del Presidente della Commissione
• Il ministro degli esteri come vicepresidente della
Commissione e portavoce della PESC
La Commissione
• La procedura di nomina: elezione del
Presidente dal PE e gradimento sui candidati
commissari, presentati dagli Stati
• La riorganizzazione della Commissione Juncker
• I poteri: monopolio dell’iniziativa, guardiana
dei trattati, potere esecutivo su delega del
Consiglio, negoziati internazionali, gestione
del bilancio e dei fondi
Il Parlamento europeo
• Il graduale accrescimento dei suoi poteri:
• Potere decisionale: codecisione, cooperazione,
parere conforme
• Nomina e revoca della Commissione (mozione
di censura)
• Richiesta alla Commissione di avanzare
proposte
• Consultivo nelle procedure intergovernative
Il Parlamento europeo
• I partiti politici europei come aggregazione
degli eurodeputati per affinità ideologiche →
• Ppe, Alleanza progressista di Socialisti e
Democratici, ALDE, Verdi, Conservatori e
Riformisti, Europa della libertà e della
democrazia diretta, Sinistra unitaria →
contenitori «pigliatutto» o coalizioni fragili?
• L’impatto sulla vita politica nazionale
• Il problema del deficit democratico
• Come decide:
• Metodo comunitario:
•
•
•
•
Proposta della Commissione,
Codecisione Consiglio/PE
Voto del Consiglio a maggioranza qualificata
Giustiziabilità della Corte di Giustizia
• Metodo intergovernativo: proposta e decisione in Consiglio
europeo e dei Ministri all’unanimità, PE solo informato, no
intervento Corte di Giustizia
La doppia legittimità dell’UE come unione di Stati e di
popoli
Quali atti vengono adottati nel
metodo comunitario
• Regolamenti: portata generale, obbligatori in
tutti i loro elementi, direttamente applicabili
• Direttive: obbligo di risultato, libertà di scelta
sui mezzi
• Decisioni: come i regolamenti ma hanno un
destinatario preciso
• Quali sono i loro effetti?
La sovranazionalità giuridica
• Il diritto comunitario nasce come diritto fra Stati ma
si sviluppa in diritto vincolante per Stati e cittadini →
è il risultato della giurisprudenza della Corte di
Giustizia
• CGE: un giudice per Stato membro, affiancati da 8
avvocati generali, con mandato di 6 anni. Con AUE, è
affiancata da un Tribunale di Prima Istanza (da1
giudice per Stato ad aumento di 12 membri nel 2015,
7 nel 2016, 9 nel 2019 per un totale di 21 membri);
con Nizza, creazione di camere specializzate
• La Corte assicura il «rispetto del diritto
nell’interpretazione e nell’applicazione» del
trattato
• In pratica, ricorsi per inadempimento del
diritto comunitario da parte degli Stati, ricorsi
per controllo della legalità degli atti, ricorsi da
giudici nazionali per l’interpretazione del
diritto comunitario
• Applicabilità diretta del diritto comunitario
(sentenza Van Gend en Loos, 1963): a partire
dalle caratteristiche del diritto comunitario, la
Corte afferma che questo crea diritti e obblighi
per gli Stati e i loro cittadini, tutelabili dai
giudici nazionali
• La sua estensione agli atti delle istituzioni → la
responsabilità dello Stato per mancata
applicazione delle direttive (sent. Francovich,
1991)
• Primato del diritto comunitario su diritto
nazionale contrario (sent. Costa c. ENEL,
1964): in caso di contrasto fra una norma
nazionale di qualunque grado e una norma
comunitaria, il giudice deve applicare la norma
comunitaria → il problema della tutela dei
diritti umani
• la rivoluzione negli ordinamenti nazionali
• Le competenze esclusive dell’Unione: negli
ambiti nei quali l’Unione esercita una
competenza esclusiva, gli Stati perdono il
potere di legiferare e di concludere accordi
con altri Stati contrari al diritto comunitario
• In base al trattato di Lisbona, politica di
concorrenza, politica monetaria per Stati che
hanno l’euro, politica commerciale comune,
unione doganale, conservazione risorse
biologiche del mare
Le conseguenze della
sovranazionalità giuridica
• I cittadini diventano controllori dell’applicazione del
diritto comunitario da parte dei loro Stati
• Sono titolari di diritti che possono opporre al proprio
Stato
• Gli Stati perdono ogni possibilità di controllo
sull’esecuzione del diritto comunitario approvato
• Il diritto comunitario come strumento di integrazione
forte
Dalla CEE dei 6 all’UE dei 28
• La CEE nasce come comunità aperta: «Ogni
Stato europeo può domandare di diventare
membro della Comunità» (art. 237)
• La domanda viene presentata al Consiglio dei ministri
che, sulla base dell’opinione della Commissione e del
parere conforme del PE, decide all’unanimità
l’apertura dei negoziati sui modi e tempi della
recezione da parte dei candidati del diritto
comunitario. I trattati di adesione vengono approvati
all’unanimità dal Consiglio e ratificati dagli Stati
membri
• Ogni allargamento comporta tensioni sul
principio di sovranazionalità → mantenere le
istituzioni in grado di decidere, gestire
l’aumento delle diversità
• Ogni allargamento arricchisce l’Unione con
nuove sensibilità e con nuovi interessi
strategici degli aderenti
• Allargamento a Regno Unito, Irlanda e
Danimarca (1973): il rafforzamento strategico
della CEE, le spinte per la tutela delle sovranità
nazionali, la Convenzione di Lomè (1975)
come sistema avanzato per la cooperazione
allo sviluppo dei PVS
• L’allargamento a Grecia (1981), Spagna e
Portogallo (1986) → il requisito democratico
• L’adesione greca richiede meno tempo.
Portogallo e soprattutto Spagna pongono più
problemi (agricoltura e tessile) → modifiche
alla PAC per coprire i prodotti mediterranei,
PIM, AUE per aumentare il ricorso al voto a
MQ e includere le politiche regionali.
• L’espansione dell’influenza CEE in America
latina.
Il 1989 e le «rifoluzioni» ad Est
• Elezioni in Polonia (12.1988), apertura del
confine Ungheria-Germania Ovest (luglio
1989), caduta del muro di Berlino (11.1989),
rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia (1112.1989) → il «ritorno all’Europa» dei Paesi
dell’Est → adozione di riforme interne verso
l’economia di mercato e la democrazia politica
• I timori per il ruolo dell’URSS
• Il programma PHARE della CEE: aiuti per lo
sviluppo del settore privato, sottoposti a
condizionalità economica e politica
• La questione del futuro della CEE e dei suoi
rapporti con gli Stati dell’Est
• La teoria dei cerchi concentrici di Delors come
realizzazione del metodo federal-funzionale di
Monnet
• La CEE deve realizzare la sua vocazione
federale e stabilire rapporti più o meno intensi
con gli altri Paesi europei in base al loro grado
di ricchezza e democrazia
CSCE
PECO
EFTA-SEE
UE
• Le realizzazioni della teoria: TUE; Accordi Europei
(1992) → unione doganale, cooperazione economica
e politica, nessun cenno ad adesione; Accordo SEE
(1991)
• La sua crisi: richiesta adesione di Austria, Svezia,
Finlandia e Norvegia; le difficoltà di ratifica del TUE →
adesione dei candidati come parte del «pacchetto»
per convincere la Danimarca alla ratifica
• Conseguenze dell’allargamento: attenzione alle
politiche sociali, alla trasparenza, al carattere non
militare delle azioni esterne dell’UE
I criteri di Copenaghen (06.1993)
• Le condizioni per l’adesione dei Paesi dell’Est:
• Democrazia, Stato di diritto, rispetto dei diritti umani
e delle minoranze
• Sviluppo di economie di mercato che reggano la
concorrenza nel mercato unico comunitario
• Adesione agli obiettivi del processo di integrazione
• Mantenere lo slancio del processo di integrazione
• La strategia di preadesione
• I problemi dell’allargamento orientale
• La definizione dei candidati: Baltici nel 1995,
Romania e Bulgaria nel 1994, Cipro e Malta
• Le conseguenze sul bilancio (sono studiate da
ricercatori indipendenti prima che dalla
Commissione)
• Le conseguenze sulle istituzioni
• La crisi del modello federal-funzionale e la necessità
di elaborarne uno nuovo
• Le risposte deboli dell’UE:
• Trattati di Amsterdam e Nizza sulle istituzioni
• Agenda 2000 sul bilancio: si rendono più
stringenti i criteri esistenti e si nazionalizzano
in parte le risorse per la PAC
• L’apertura dei negoziati con Polonia, Ungheria,
Repubblica ceca, Slovenia, Estonia, Cipro nel
marzo 1998
• La durezza dei negoziati
• Il salto nel 1999: lancio del progetto «Carta dei
Diritti» e negoziati con tutti i candidati
• Adesione nel 2004 ad eccezione di Romania e
Bulgaria (2 anni di più per recepire il diritto
dell’Unione) → le clausole di salvaguardia per
gli Stati già membri e il blocco per 7 anni della
libera circolazione dei lavoratori
• Attualmente sono in corso negoziati con Turchia
(problemi per rispetto dei diritti umani e delle
minoranze, ruolo delle donne, militari), con la Serbia
e con il Montenegro. I negoziato con l’Islanda sono
stati bloccati
• Sono candidati Albania e Macedonia; sono candidati
potenziali Bosnia e Kosovo
• Fino a quando l’UE può allargarsi?
Relazione della Commissione del
11.2006
• I criteri di Copenaghen per definire lo status di
candidato sulla base di criteri quantitativi + la
capacità dell’UE di accettare nuovi membri senza
perdere lo slancio del processo di integrazione
• In pratica, centralità degli interessi strategici
dell’Unione, definizione dei costi prima dei negoziati
e loro monitoraggio costante; i tempi del negoziato li
detta l’UE → le prossime adesioni si preannunciano
difficili…
• Il mercato comune come progetto politico fin dal
trattato di Roma: obiettivo dell’integrazione è
«promuovere lo sviluppo armonioso delle attività
economiche nell'insieme della Comunità,
un'espansione continua ed equilibrata, una stabilità
accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del
tenore di vita»
• Come: l’intreccio fra integrazione negativa e
integrazione positiva come riflesso del compromesso
fra le due principali teorie economiche del
dopoguerra
• Il liberalismo classico (A. Smith): microeconomia,
equilibrio fra domanda e offerta, nessun intervento
pubblico → la variante monetarista, anni ‘80 → il
governo controlla solo la domanda di moneta →
riduzione della spesa pubblica
• La crisi del 1929 e l’approccio di J.M. Keynes:
• Macroeconomia, domanda effettiva (consumo +
risparmio), offerta effettiva (risparmio + investimento)
→ le politiche di sostegno della domanda, anche in
deficit spending
Come questo si riflette nelle principali
politiche dell’UE?
• La PAC: intervento delle istituzioni comunitarie a
sostegno del reddito agricolo + protezione rispetto
alla concorrenza internazionale
• È un successo perché ha consentito un processo di
modernizzazione e razionalizzazione dell’agricoltura
europea, specie nelle regioni del Sud
• Il problema del protezionismo e della gestione degli
eccedenti → a partire dalla riforma del 2013,
sostegno in cofinanziamento Ue-Stati per ettaro e per
tipo di coltura, per agricoltori attivi e che rispettano
le norme sulla salute umana, animale e vegetale +
sostegni mirati per giovani o colture tipiche
• La politica di coesione regionale per uno sviluppo
armonioso dell’economia europea
• Nella programmazione attuale:
• Obiettivo convergenza (regioni con PIL ˂ 75% media
UE)
• Regioni in transizione (90%˂Pil ˂75% media UE)
• Competitività regionale e occupazione per
adattabilità dei lavoratori e innovazione
• Cooperazione territoriale europea per cooperazione
transfrontaliera, interregionale e transnazionale
• Problemi: cofinanziamento e gestione dei fondi
L’unione economica e monetaria
• Il Piano Werner (1970)
• Il trattato di Maastricht e i criteri di
convergenza:
• Deficit/pil ˂ 3%
• Debito/Pil ˂ 60%
• Tassi di interesse e inflazione nella norma
(rispettivamente 2% e 1,5%)
• Partecipazione allo SME per 2 anni consecutivi
• La BCE e la stabilità dei prezzi
• Trattato di Amsterdam: patto di stabilità e
crescita → i parametri di Maastricht valgono
anche per la permanenza nell’euro
• Si proteggono i redditi dall’inflazione ma si
riducono le possibilità di spesa pubblica
• Nessuna norma per il caso di shock
asimmetrici reali → la crisi greca
• Ottobre 2009: debito greco fuori controllo, esplosione
della bolla immobiliare in Irlanda → aumento dei tassi
sul debito anche in Spagna (bolla immobiliare) e
Portogallo (debito alto)
• Primi interventi UE nel marzo 2010: prestiti alla Grecia
(110 bln), all’Irlanda (85 bln), creazione EFSF da 500
bln → i prestiti sono subordinati all’adozione di
politiche di risanamento
• Effetto recessivo delle politiche, interventi speculativi
sui mercati → crisi dello spread in Italia e Spagna
• Estate 2011: acquisto titoli italiani e spagnoli da BCE
• Estate 2011: secondo prestito alla Grecia (175 bln) ed
«haircut» degli interessi delle banche private
• Ottobre 2011: piano europeo per la ricapitalizzazione
delle banche europee → il rischio del «credit crunch»
+ si parla del coinvolgimento dei privati nei salvataggi
→ inizio degli attacchi ai debiti nazionali
• Novembre 2011: adozione del «six pack»
• Rientro obbligatorio da sforamenti su debito o deficit
con obiettivi di bilancio quantificati come rapporto
spesa/crescita
• Riduzione del debito per 1/20 annuo + in caso di
sforamento deficit, deposito infruttifero e
maggioranza inversa per le sanzioni
• «Six pack»: coordinamento fra le leggi di bilancio
nazionali, maggiore sorveglianza delle politiche
economiche nazionali → allerta precoce per posizioni
di squilibrio → pani correttivi nazionali con multe per
non ottemperanza
• Dicembre 2011: «Fiscal compact» come trattato che
modifica il trattato di Lisbona
• Obbligo di bilancio in pareggio o in attivo inserito
nelle costituzioni nazionali
• In caso di scostamento, l’aggiustamento è
automatico, in base a proposte della Commissione
• «Fiscal compact»: per deficit eccessivo, piani
nazionali approvati e monitorati da Consiglio e
Commissione → perdita di sovranità secca
• In caso di non rispetto del piano nazionale, denuncia
alla CGE → multa in percentuale del PIL
• Coordinamento fra Stati sulle riforme da adottare
• Eurogruppo responsabile della gestione dell’euro
• Obiettivo è «sostenere la competitività, promuovere
l’occupazione, la sostenibilità delle finanze pubbliche
e il rafforzamento della stabilità finanziaria»
• La critica di P. Krugman: «Pain without gain»
• Giugno 2012: avvio del meccanismo di supervisione
bancaria unica alla BCE
• Maggio 2013: «Two pack» a completamento del «Six
pack»
• Regole più severe per il controllo e valutazione dei
bilanci dei Paesi in sforamento deficit → lettera di
raccomandazione della Commissione per non
adeguatezza della legge di bilancio con sanzioni in
caso di non ottemperanza
• Sorveglianza rafforzata per Stati euro minacciati da
serie difficoltà finanziarie o che richiedano
l’assistenza economica dell’UE
• Fra il 2013 e il 2014, sull’onda del Rapporto dei quattro
presidenti (giugno 2012)
• Realizzazione dell’unione bancaria attraverso
• Single Supervisory Mechanism: riguarda solo le banche
sistemiche, le non sistemiche solo se lo Stato non riesce a
svolgere le sue funzioni di sorveglianza
• Single Resolution Mechanism: dotato di istituzioni proprie, no
solidarietà fra Stati → Single Resolution Fund: fuori trattato
per aggirare veto UK e Sv, graduale messa in comune fondi
risoluzione nazionali per garantire continuità nel
funzionamento delle banche
• Obiettivo è spezzare il legame banche – debiti pubblici
nazionali
• Da gennaio, è in funzione il Single Resolution Board:
risoluzione di crisi bancarie in 3 giorni a mercati chiusi…
• Febbraio 2015, Quantitative easing: BCE si impegna
ad acquistare titoli di Stato (ora anche regionali e
locali) sul mercato secondario per 60 mld al mese
fino al 2016 (ora 2017) → obiettivo è immettere
liquidità sul mercato per riportare l’inflazione verso la
soglia prevista dal TUE
Come è cambiata l’UEM?
• È molto più intergovernativa: il Consiglio si conferma attore
principale, la Commissione si limita a mettere in pratica i suoi
input → gestione amministrativa del ciclo economico e da
questo indipendente
• Il problema della legittimità democratica di decisioni
intergovernative che hanno conseguenze pesanti sulla vita dei
cittadini
• Negli Stati dell’eurozona, sia i governi di centro-destra che
quelli di centro-sinistra sono d’accordo sulle misure adottate
→ lo spazio per movimenti anti-integrazione
L’Europa sociale
• Il Fondo sociale europeo (FSE) nel trattato di Roma
per la mobilità dei lavoratori e la loro libera
circolazione
• Vertice de l’Aja e le prime direttive sociali negli anni
‘70: parità uomo-donna, sicurezza sul luogo di lavoro
e tutela in caso di fallimento
• Anni ‘80: il dialogo sociale (1984) e la Carta
comunitaria dei diritti dei lavoratori, senza il Regno
Unito → il Protocollo sociale, allegato al trattato di
Maastricht
• Trattato di Amsterdam: il coordinamento della lotta
alla disoccupazione → Consiglio europeo di
Lussemburgo (12.1997) specifica gli obiettivi:
occupabilità, imprenditorialità, adattabilità, pari
opportunità
• Consiglio europeo di Lisbona (03.2000): la strategia
per trasformare l’Europa nell’economia della
conoscenza più dinamica e più competitiva al mondo
con più e migliori posti di lavoro → adozione e
diffusione delle TIC, riforma del modello sociale
europeo e lotta all’esclusione sociale
• Come: il metodo aperto di coordinamento (mac)
• Il Consiglio europeo di primavera stabilisce obiettivi
per ciascuno Stato, che li attua attraverso piani
nazionali
• Verifica della Commissione e del Consiglio, che fanno
rapporto al Consiglio europeo di primavera dell’anno
successivo ma non sono previste sanzioni
• Il mac consente di affrontare in modo coordinato il
problema della modernizzazione, rispetta le diversità
nazionali ma forse è troppo soft
La strategia Europa 2020
• Promuovere una crescita intelligente (società della
conoscenza), sostenibile (riduzione delle emissioni di
carbonio), inclusiva (maggiore occupazione e
coesione sociale e territoriale)
• In pratica: il 75% delle persone fra 20 e 64 anni deve
avere un lavoro, 3% Pil in R&D, 20/20/20 in materia di
energia-clima, riduzione del 10% dell’abbandono
scolastico e 40% giovani con laurea o diploma,
riduzione della povertà per 20 mln di persone
• Uso strategico dei fondi strutturali e valutazioni
sincrone per UE 2020 e Patto di stabilità e crescita
Le relazioni esterne dell’UE
• Come l’UE si relaziona al mondo esterno:
• - le teorie assolutiste delle relazioni
internazionali → il regime interno non influisce
sulle relazioni fra Stati
• - le teorie costituzionaliste delle relazioni
internazionali → il regime interno condiziona il
tipo di relazioni fra Stati
• Le peculiarità dell’UE in quanto associazione di
Stati
• Il ruolo dell’UE nella governance mondiale,
ossia nel sistema di regole informali e civili fra
soggetti internazionali e transnazionali
• Le relazioni esterne della CEE fino al 1991: la
«politica estera interna» come stabilizzazione
della pace e della democrazia nell’Europa
occidentale
• Le sue tracce nell’allargamento della CEE/UE,
specie quello ai Paesi dell’Europa centroorientale → l’allargamento è la politica esterna
più efficace dell’UE
Le relazioni esterne nel primo
pilastro
• Le implicazioni esterne del mercato unico e
delle politiche comuni:
• - PAC, politica di concorrenza, tutela dell’ambiente e
dei consumatori, ecc.
• La politica commerciale comune:
• - la gestione dei negoziati alla Commissione, la
partecipazione all’OMC, misure antidumping e
sanzioni
• Le implicazioni internazionali dell’euro:
• - rilevanza internazionale dell’euro; il problema della
sua rappresentanza esterna
• La politica di cooperazione allo sviluppo:
• - dalle relazioni con le ex-colonie francesi e belghe
alle convenzioni di Lomè e Cotonou → la
condizionalità degli aiuti
• La politica di aiuto umanitario in caso di
catastrofi naturali → la DG ECHO
• Il coordinamento degli Stati membri nelle
conferenze e organizzazioni internazionali
• Gli accordi di associazione e la conclusione di
trattati internazionali → gli accordi come
strumento per influenzare l’azione dei partners
internazionali
• I tipi di accordi dell’UE: con Paesi vicini in vista
dell’adesione, con Paesi lontani, con gruppi di
Paesi
• L’interregionalismo come accordi che l’UE
conclude con altre associazioni regionali nel
mondo: il «processo di Barcellona» con la riva
nord del Mediterraneo; gli accordi ACP; il
«processo di Rio» con MERCOSUR, Comunità
andina, CARICOM; l’ASEM con l’ASEAN e i Paesi
del sud-est asiatico →ASEAN + 3
• La concorrenza con gli USA in America latina
(FTAA) e nel Pacifico (APEC)
• L’interregionalismo USA mira a creare aree di
libero scambio mentre l’interregionalismo UE
mira a creare nuovi attori politici e
contribuisce a ridurre l’anarchia internazionale
e a favorire la liberalizzazione graduale degli
scambi → la valenza politica delle relazioni
civili dell’UE.
La politica estera e di sicurezza
comune (PESC)
• Il fallimento della CED, 1954
• La cooperazione politica europea (cpe), a
partire dal 1970 → l’inserimento nell’AUE
• Trattato di Maastricht e fine della guerra
fredda: la PESC come pilastro intergovernativo
• I suoi strumenti: strategie comuni, posizioni
comuni, azioni comuni → si decide tutto
all’unanimità.
• Le riforme del trattato di Amsterdam (1997):
• La nomina di un portavoce della PESC,
segretario del Consiglio CAG
• La semplificazione delle procedura decisionali:
nel quadro di strategie all’unanimità, azioni e
posizioni a MQ
• Le missioni di Petersberg: aiuto umanitario,
peace keeping e peace enforcing
• Le cooperazioni rafforzate in materia di difesa,
a partire dal trattato di Nizza
• La Forza di reazione rapida, a partire dal
12.1999 → 60.000 uomini, dispiegabili in 2
mesi ai confini dell’UE
• Le novità del Trattato costituzionale,
confermate da quello di Lisbona:
• La personalità giuridica unica per primo e
secondo pilastro
• Alto rappresentante come portavoce PESC e
vice-presidente della Commissione con delega
alle relazioni esterne.
I problemi di una difesa comune
europea
• La mancata coordinazione dei bilanci nazionali
e la scarsa cooperazione in materia di
armamenti
• La preferenza dei cittadini europei per le spese
sociali rispetto a quelle militari
• Il problema del gap tecnologico con gli USA
• L’UE si configura come una potenza civile
Cosa vuol dire potenza civile
• Cosa è la «potenza»:
• Per i realisti, è potenza militare detenuta dallo
Stato → è il principale attore internazionale →
UE come strumento USA durante la guerra
fredda → destinata a perdere rilevanza
• Per istituzionalisti, capacità di influenzare il
comportamento o le opzioni di altri attori in
direzioni che da soli non avrebbero preso,
attraverso strumenti civili e commerciali
• La politica estera dell’UE come politica
strutturale:
• Agisce sul lungo periodo
• Mira a cambiare il contesto nel quale gli attori operano
• Strumenti civili: commercio, dialogo politico,
condizionalità
• Successi: allargamento orientale e diffusione
del regionalismo
• Problemi: funziona solo quando la
contropartita è l’adesione e corrisponde a
spinte interne nei Paesi partner.
• S. Strange e la nozione di potere strutturale →
centralità della strategia di Lisbona e di Europa
2020
Le definizioni nella storia della
potenza dell’UE
• Anni ‘70 – ’80: dalla «superpotenza in
divenire» di Galtung (1973) alla potenza civile
di Duchêne (1973) → diffusione di standard
democratici e di politiche contrattuali
• Anni ’89 – ’90: la sicurezza perde centralità →
minor peso del realismo
• Keohane e la nascita di nuovi attori
internazionali → diffusione dei regimi per
ridurre l’anarchia
Cosa cambia dopo 11.09.2001
• Ritorno della sicurezza al centro dell’agenda, la
minaccia del terrorismo, malattie
pandemiche, immigrazione
• Le condizioni per l’azione della potenza civile:
• Il rapporto con gli USA
• Le prospettive del regionalismo → UE deve
rafforzarsi ma come?
Lo stato non scompare nell’UE
• I motivi della sua resistenza:
• La conciliazione fra sapere e produzione →
globalizzazione e “stato competitore”
• La tenuta del welfare state e del suo
finanziamento
• Il monopolio della sicurezza all’interno e
all’esterno dei confini
La sfida di una democrazia
sovranazionale
• I suoi requisiti:
• Cittadinanza europea
• Identità europea: il dibattito su Europa come stati
in guerra ed Europa come reti sovranazionali
(università, comunità monastiche); la difficile
definizione di una cultura comune → le radici
cristiane ne l preambolo del trattato costituzionale;
l’identità come identità politica → democrazia,
trattati, stato sociale, “unità nella diversità”
• La creazione di uno spazio pubblico
sovranazionale: il problema linguistico, le reti della
partecipazione civile e politica dei cittadini →
l’iniziativa popolare nel trattato di Lisbona
• L’UE è e resta un’organizzazione ibrida e in
continua evoluzione…
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