In cosa consiste lo studio della storia del pensiero politico: - Lo studio del pensiero sui fini e l’organizzazione della comunità politica organizzata, ossia - A partire dal XVI sec., questo vuol dire studio della riflessione sullo Stato sovrano e sul suo sviluppo, dalla sua nascita come Stato assoluto alla sua costituzionalizzazione • Lo Stato nasce e si sviluppa come risposta a precise condizioni e crisi storiche • È ancora il principale attore politico? È ancora la categoria analitica fondamentale per spiegare l’evoluzione presente? • L’importanza dell’Unione europea come organizzazione politica (e non come idea culturale o religiosa) • L’Unione europea come nuovo soggetto politico internazionale e sovranazionale • È composta da Stati, non è uno Stato ma dello Stato ha alcune caratteristiche (moneta, cittadinanza, parlamento, competenze…) • Per comprendere la sua natura, è necessario partire dallo Stato moderno e dalla sua formazione, a fine ‘400 – inizio ‘500, in contrapposizione al caos dei poteri medievali e della frammentazione religiosa • Punti di riferimento teorici: Machiavelli, Bodin Hobbes Niccolò Machiavelli • Discorsi sopra la Prima deca di Tito Livio (1516-1518) • Il Principe (1516-1518) • Padre della scienza politica moderna come studio della «realtà effettuale delle cose» → separazione della politica dalla religione e dalla morale • «Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio»: Machiavelli repubblicano • Le virtù dei capi e le passioni della plebe come base per una repubblica basata sulla partecipazione e sulle milizie popolari • «Il Principe»: Machiavelli assolutista • Il principe come unico centro del potere politico • Il criterio di efficienza «il fine giustifica i mezzi» come unico criterio per la condotta del principe • La virtù e la fortuna • Lo studio delle relazioni internazionali: • Europa come luogo di «molte repubbliche» contrapposta all’uniformità asiatica • Lo studio delle relazioni diplomatiche fra gli Stati: Europa come luogo delle dinamiche della convivenza (F. Chabod) Jean Bodin • «I sei libri della repubblica» (1576) • La sovranità come risposta all’anarchia delle guerre di religione in Francia • Repubblica come «giusto governo su più famiglie e ciò che è loro comune» • Sovranità come potere di fare le leggi e farle rispettare • La legge come comando del sovrano • Caratteristiche della sovranità: originaria, assoluta, perpetua, laica • La questione dei limiti al potere sovrano: leggi di Dio, leggi naturali del regno, proprietà della famiglia • Non ci sono rimedi nel caso in cui il sovrano li infranga Thomas Hobbes • «De Cive» (1642), «Il Leviatano» (1651) • La prima rivoluzione inglese: il conflitto fra re e parlamento • Il Leviatano come risposta al caos • L’approccio giusnaturalista di Hobbes: lo stato di natura e lo stato civile • Il patto di associazione e di sottomissione che gli uomini stipulano volontariamente come base del Leviatano → non è di origine divina • Il Leviatano come potere irresistibile • Fa le leggi e punisce chi le viola → obbedienza come frutto del timore della punizione • Le leggi sono l’unico criterio di giustizia • Il potere spirituale nelle sue mani e il controllo delle dottrine • Inammissibilità della rivolta dei sudditi: • Nel patto, non conservano diritti da contrapporre al Leviatano • La rivolta significa ricadere nello stato di natura • La presenza di più Leviatani sul piano internazionale comporta l’impossibilità di un patto fra di loro: anarchia internazionale e legge del più forte • In senso contrario, Ugo Grozio, «De jure bellis ac pacis» (1625): diritto internazionale basato sul rispetto dei trattati (pacta sunt servanda) • La pace di Westphalia (1648) e il riconoscimento degli Stati come autorità «superiorem non recognoscens» e «cuius regio, eius religio» Il processo di costituzionalizzazione • A partire dalla fine del ‘600, l’esigenza di: • porre limiti al potere assoluto del monarca • accrescere la legittimazione democratica del potere attraverso una maggiore partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini • Le tre rivoluzioni attraverso le quali il processo si sviluppa: • La “gloriosa rivoluzione” inglese, la rivoluzione americana, la rivoluzione francese John Locke • “Due trattati sul governo civile” (1690), “De tolerantia” (1690) • La restaurazione e il conflitto fra re e parlamento sull’estensione della prerogativa regia e i diritti del parlamento • Lo stato di natura pacifico, i diritti naturali dell’individuo: vita, sicurezza, proprietà di quanto ricavato con il proprio lavoro • L’assenza di un potere terzo in caso di contrasti: il contratto sociale • Contratto di associazione che sancisce la nascita della società civile, titolare della sovranità • Contratto fiduciario con il quale la società delega l’esercizio del potere a condizione che vengano rispettati i suoi diritti naturali • La centralità del potere legislativo, espressione della sovranità popolare, rispetto ad esecutivo e federativo • L’appello al cielo • La tolleranza come diritto alla libertà di coscienza ed i suoi limiti HOBBES • Patto di sottomissione al Leviatano, titolare della sovranità in ambito politico e religioso • Patto di associazione, con il quale gli uomini mettono insieme la loro forza e la loro libertà naturale • Stato di natura LOCKE • Contratto fiduciario con il quale il popolo delega parte della sua sovranità al re, a condizione che la usi per tutelare i diritti e la libertà dei cittadini • Società civile, sede della sovranità • Contratto di associazione fra gli uomini Montesquieu • “Lettere persiane” (1721), “Lo spirito delle leggi” (1748) • La critica della politica di accentramento assolutista dello Stato di Luigi XIV • La ricerca delle cause della diversità delle leggi: • Clima, tradizioni, religione, usi dei popoli, grado di libertà che possono tollerare → spirito delle leggi • Nuova classificazione delle forme di governo (natura e principio) • Repubblica, democratica (virtù) o aristocratica (moderazione) • Monarchia (leggi fisse, corpi intermedi, onore) • Dispotismo (paura) • La costituzione inglese come unica costituzione che garantisce la libertà politica del popolo • La separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario e il loro equilibrio (il potere blocca il potere) • Separazione dei poteri e articolazione della società inglese che in essa si riflette • Le relazioni internazionali: il dilemma fra libertà delle piccole repubbliche e forza dei grandi Stati che «periscono per i vizi interni» → la repubblica federativa come insieme di società che ne creano una nuova • Stessa forma di governo, principio di lealtà reciproca, la pace • Il “doux commerce” La rivoluzione americana e i “Federalist papers” (1786-1787) • La guerra di indipendenza e la confederazione • La convenzione di Philadelphia e la costituzione federale come forma di sovranità condivisa Governo centrale Stato federato Stato federato • A. Hamilton e la necessità di un potere centrale forte → difesa dalle fazioni interne e controllo di costituzionalità delle leggi • J. Madison e la necessità di limiti al potere federale rispetto agli Stati federati → la separazione dei poteri orizzontale e verticale L’Illuminismo • La lotta contro le tenebre della tradizione, della religione e dell’assolutismo di diritto divino (Voltaire, Diderot, D’Alembert,…) • L’Encyclopédie • Il cosmopolitismo Jean Jacques Rousseau • «Discorso sulle cause dell’ineguaglianza fra gli uomini» (1755) • «Il Contratto sociale» (1762) • • • • Lo stato di natura pacifico La natura corruttrice del progresso Il falso contratto come patto di sottomissione Il vero contratto come rinuncia alla libertà naturale in cambio della libertà ed uguaglianza giuridica → la volontà generale come volontà del nuovo «io comune» La volontà generale è: - non delegabile: democrazia diretta contro forme di rappresentanza - Indivisibile: no separazione dei poteri, centralità del legislativo, natura tecnica degli altri poteri - Infallibile: l’obbligo ad essere libero Il sistema inglese non è il migliore • Le relazioni internazionali fra chiusura patriottica (autarchia, religione civile) e aspirazione alla pace • La guerra come guerra di potenza fra sovrani assoluti • La federazione europea come conseguenza dell’instaurazione del vero contratto sociale → non è realizzabile Immanuel Kant • • • • «Critica della ragion pura» (1781) «Critica della ragion pratica» (1788) «Critica del giudizio» (1790) «Per la pace perpetua» (1795) • L’uomo come misto di istinto e razionalità → la libertà come scelta • La razionalità come dovere morale → uscita dallo stato di natura come dovere morale • La libertà interna come morale • La libertà esterna come diritto → diritto come limitazione della libertà individuale per consentirne la convivenza con le altre → lo Stato che nasce dal contratto è Stato di diritto, che garantisce libertà, uguaglianza, indipendenza dei cittadini • Le tre condizioni (articoli definitivi) per la pace perpetua come definizione delle forme del diritto che consentono l’uscita dell’uomo da tutte le relazioni anarchiche nelle quali può trovarsi: • Con altri uomini entro una stessa comunità → diritto civile • Con altri uomini in quanto Stati → diritto internazionale • Con altri uomini in quanto straniero → diritto cosmopolitico • Primo articolo: «la costituzione degli Stati deve essere repubblicana» • Legislativo eletto e separazione dei poteri • Rappresentatività e monarchia costituzionale • In linea con Rousseau, non tutte le forme di governo contribuiscono alla pace • Terzo articolo definitivo: «Il diritto cosmopolitico deve limitarsi alle condizioni dell’ospitalità universale» • Diritti umani universali e non discriminazione • Libertà di commercio ma non di colonizzare • Secondo articolo definitivo: «Il diritto internazionale deve basarsi su un libero federalismo degli Stati» • Il timore della monarchia universale • Le oscillazioni kantiane fra federazione auspicata e confederazione storicamente raggiungibile • La lettura di G. Marini alla luce de «La religione nei limiti della sola ragione» (1793) • Il parallelismo fra libertà interna (morale, chiese) e libertà esterna (diritto, Stati) → il chiliasmo teologico come prospettiva di una chiesa universale • Dal chiliasmo teologico al chiliasmo filosofico → la repubblica di liberi popoli confederati come forma politica sui generis La religione nei limiti della sola ragione nella lettura di G. Marini Rispetto alle sue pulsioni →morale la libertà dell’uomo • La Chiesa amministra la morale • La diversità fra le chiese come conseguenza di superstizione e potere umano • Il chiliasmo teologico e la prospettiva di una chiesa universale Rispetto alle sue azioni → diritto • Lo Stato amministra il diritto • [ I diversi Stati e le loro relazioni] • [Il chiliasmo filosofico e la repubblica di libere repubbliche] • Le garanzie alla pace perpetua: la natura come Provvidenza, lo spirito del commercio, la libertà della penna • Ciò che oggi noi vediamo in Kant e che ci fa pensare all’Unione europea: • Il principio di sovranazionalità come forma politica sui generis • Il diritto cosmopolitico e la cittadinanza europea, la libera circolazione delle persone • Le condizioni per aderire all’UE: democrazia e rispetto dei diritti umani • La rivoluzione francese e la nozione di popolo come individui legati da sangue e tradizioni comuni (Siéyés, Fichte) → lo Stato come espressione di un popolo e della sua sovranità Georg Wilhelm Friedrich Hegel • «Filosofia del diritto» (1821) e la critica alla teoria kantiana sulla pace • La dialettica come motore del pensiero e della storia • Lo stato come sintesi della famiglia e della società civile → è incarnazione dello spirito del popolo e della sua libertà • È «organizzazione del tutto» → no contratto sociale • La guerra come motore della dialettica della storia → la pace non è un valore L’Ottocento e la crisi del progetto kantiano - Il concetto di popolo e il nazionalismo - La questione operaia - L’equilibrio di potenza in Europa → multilateralismo economico e gold standard - Il colonialismo europeo e i limiti del cosmopolitismo L’Europa e la pace restano come aspirazioni minoritarie • Il liberoscambismo di R. Cobden e la critica di F. List • L’idea socialista dall’internazionalismo di Marx alle vie nazionali al socialismo • L’idea democratica di nazione • G. Mazzini: sovranità popolare e unità nazionale → la “Giovine Europa” come progetto confederale • Gli Stati uniti d’Europa di C. Cattaneo come garanzia di libertà e risposta al problema di legittimità posto dall’unità • La duplice evoluzione dell’idea di nazione: fonte di legittimità o ideologia della chiusura aggressiva → né la pace né l’Europa costituiscono un ideale da raggiungere • Il silenzio della chiesa cattolica: la resistenza a qualunque riforma (Syllabo, 1864), al comunismo e all’americanismo dopo il 1945 → “Pacem in terris”, 1963 La prima guerra mondiale • L’esplosione del conflitto Francia - Germania ma la soluzione viene dall’intervento USA • Il trattato di pace di Versailles e le sue conseguenze sull’ordine europeo; la SdN • R. Coudenhove Kalergi e la Paneuropa (1923) • Restituire all’Europa la centralità perduta → Europa come risposta a minacce esterne • Unione doganale e riconoscimento delle frontiere in chiave confederale • La diffusione dell’idea paneuropea fra importanti intellettuali → il memorandum Briand (1929) come “vincolo federale che non tocchi le sovranità nazionali” • Il suo abbandono con la crisi del 1929 → politiche di chiusura, nazismo e fascismo in Germania e Italia → la seconda guerra mondiale come trionfo dello “scatenarsi” delle sovranità nazionali Le correnti dell’europeismo durante la guerra • A. Spinelli, E. Colorni, E. Rossi, Il manifesto di Ventotene (1941) • La guerra come risultato dello scontro fra forze del capitale • Lo stato federale europeo come strumento per centralizzare politiche sensibili (commercio, difesa) e per realizzare riforme sociali su larga scala → il federalismo diventa un progetto politico per le masse • D. Mitrany, “A working peace system”, (1943) • Le sole organizzazioni che funzionano sono quelle tecniche (unione postale, unione telegrafica) • Il metodo funzionalista: cedere funzioni attraverso le quali passano porzioni di sovranità + gestione affidata a tecnici Dopo la seconda guerra mondiale • Il ruolo degli USA in Europa per la cooperazione fra Stati europei in chiave antisovietica e commerciale (Piano Marshall e OECE, 1947; NATO, 1948) • La guerra fredda con l’URSS • La ricerca francese di garanzie contro la Germania • La conferenza de l’Aja del 1948 e lo scontro fra federalisti, funzionalisti e confederalisti • La dichiarazione Schuman, 1950 e il metodo federal-funzionalista di J. Monnet → il trattato CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), 1951 • L’integrazione europea nasce sovranazionale e senza il Regno Unito • Il fallimento CED, 1952 – 1954 • La conferenza di Messina (1955) e la firma dei trattati di Roma: CEEA e CEE (1957) • CEE: unione doganale in 12 anni, libera circolazione per servizi, capitali e lavoratori, politica agricola comune (PAC), politica dei trasporti, cooperazione allo sviluppo con le colonie belghe e francesi in Africa → i margini ampi per lo spill over funzionale • L’European Free Trade Area (EFTA) nel 1960 La CEE come compromesso fra: • Gli interessi degli Stati membri (lavoratori, beni, PAC) • Sovranazionalità (Commissione e voto a maggioranza qualificata in Consiglio dopo 5 anni) e sovranità (potere decisionale nel Consiglio dei Ministri) • La sua evoluzione è il risultato non scontato delle spinte e dei compromessi fra questi fattori La presidenza De Gaulle in Francia (1958 – 1969) • L’Europa delle patrie come riaffermazione della potenza francese rispetto a USA e URSS attraverso la CEE • L’opposizione a passi in avanti della sovranazionalità • I due veti all’adesione inglese (1963, 1967) • La proposta di finanziamento della PAC nel 1965: sedia vuota e compromesso di Lussemburgo • La politica di De Gaulle manifesta il ritrovato ruolo degli Stati ma anche la forza del processo di integrazione • Dopo la sua uscita di scena, l’accordo fra il suo successore Pompidou (reinserire la Francia nei negoziati europei) e il cancelliere tedesco Brandt (europeizzare la Ost-politik) Il vertice de l’Aja, 1969 • Completare: • Realizzazione dell’unione doganale con 1 anno di anticipo, adozione del regolamento sulla PAC → elezione a suffragio universale del PE • Allargare: • Adesione nel 1973 di Regno Unito, Irlanda e Danimarca • Approfondire: • Realizzare un’unione sociale, monetaria e politica • Unione sociale: adozione delle prime direttive sulla sicurezza sul luogo di lavoro • Unione monetaria: il «rapporto Werner» (1970), la crisi del gold exchange standard (1971) → serpente monetario (1972) e Sme (1978) • Unione politica: il «rapporto Davignon» e la cooperazione politica europea (cpe) • Il Consiglio europeo dal 1974 • Il blocco fra fine anni ’70 e inizio anni ‘80: i costi crescenti della PAC e le «maratone agricole», l’elezione di M. Thatcher a Primo Ministro nel Regno Unito • Il PE, eletto a suffragio universale, prende l’iniziativa: il Progetto di trattato sull’Unione europea di A. Spinelli, 1984 → evoluzione in senso federale della CEE • Il Consiglio europeo di Milano non approva il Progetto Spinelli ma lancia i negoziati per l’Atto Unico Europeo (1986): • Realizzazione entro il 1992 di tutte le quattro libertà di movimento, previste dal Trattato di Roma → il ruolo forte della Commissione nell’adozione nelle normative di armonizzazione → la valenza fortemente politica del progetto economico dell’AUE • Le elezioni in Polonia (1988) e il crollo del muro di Berlino (11.1989) → il problema delle riunificazione tedesca e del ruolo della Germania riunita in Europa • La lettera Kohl – Mitterand del 2.1991 e i negoziati per un’unione politica accanto a quella monetaria Il trattato di Maastricht (12.1991) • L’Unione Europea come cornice istituzionale per tre settori di attività (pilastri): • Trattato CE, modificato per includere le norme sull’UEM e sulla cittadinanza europea • PESC (Politica estera e di sicurezza comune) • GAI (Cooperazione in materia di Giustizia e Affari interni → immigrazione, cooperazione contro i grandi crimini internazionali, riconoscimento delle sentenze) • Solo il primo pilastro è comunitario, gli altri sono intergovernativi • Le difficoltà nella ratifica del trattato: il voto contrario nel referendum danese e il “petit oui” francese → le clausole di opting out per Danimarca (difesa e moneta unica) e Regno unito (moneta unica) • Maastricht è un successo dell’integrazione funzionale ma segna la nascita di differenziazioni crescenti nel processo di integrazione • Il trattato di Amsterdam (07.1997): • Previsto dal trattato di Maastricht, include una politica sull’occupazione e modifiche alla PESC, cooperazioni rafforzate, criteri per l’adesione di nuovi Stati • Il trattato di Nizza (12.2000): • Le modifiche istituzionali necessarie in vista dell’allargamento ad Est; la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione • Il Consiglio europeo di Laeken (12.2001): • Affrontare le questioni lasciate aperte a Nizza, dare all’Unione un assetto stabile La dichiarazione di Laeken (12.2001) • Affrontare le questioni lasciate aperte a Nizza (dichiarazione 23): ruolo dei parlamenti nazionali, ripartizione delle competenze, semplificazione, statuto della Carta dei diritti • Ruolo dell’Unione nel mondo • Definire un migliore equilibrio fra le istituzioni • Come: la Convenzione europea, composta da membri del PE, dei parlamenti nazionali e dei governi, con mandato di un anno • Il progetto adottato dalla Convenzione è un progetto di trattato costituzionale (07.2003) • Le difficoltà della sua firma (veto polacco e spagnolo) → firma nel marzo 2004 Roma • La bocciatura nei referendum di ratifica in Olanda e in Francia (giugno – luglio 2004) • Nel 2007, il «maquillage» del trattato costituzionale → il trattato di Lisbona • L’evoluzione del processo di integrazione non è il risultato di un’evoluzione «a disegno» o regolata da dinamiche prestabilite • Piuttosto, è il risultato sempre instabile dei compromessi via via raggiunti fra i principi di sovranità e sovranazionalità, fra le spinte ad una maggiore integrazione e le resistenze degli Stati membri → non c’è nulla di scontato. Il sistema istituzionale dell’UE • Dal triangolo del trattato di Roma… • Corte di Giustizia » Consiglio dei Ministri • Commissione Parlamento europeo …al sistema odierno • Corte di Giustizia • Consiglio europeo Consiglio dei ministri Ministro degli esteri BCE Commissione Parlamento europeo Comitato Eco Soc, Comitato delle Regioni, Mediatore europeo, lobbies • Ogni istituzione incarna un principio: • Consiglio europeo e dei Ministri → sovranità nazionale • Commissione → sovranazionalità, competenza tecnica • PE → principio democratico • L’UE come nuova forma di governo misto Consiglio europeo • Formato da capi di Stato e di governo e dal presidente della Commissione • Funzioni di guida politica e decisore di ultima istanza; organo decisionale in ambito PESC • Dalla presidenza a rotazione alla presidenza stabile (2 anni e mezzo rinnovabili una volta) • Voto per consenso Consiglio dei Ministri • Le formazioni specializzate (CAG, EcoFin, Eurogruppo,…) e il loro coordinamento • Potere legislativo ed esecutivo • Vota all’unanimità o a maggioranza qualificata • Con il trattato di Lisbona, 55% degli Stati + 65% della popolazione UE • Prima di Lisbona, procedura di voto ponderato: (½ +1 Stati) + 2/3 del totale dei pacchetti di voto + 62% popolazione UE →la minoranza di blocco La Commissione • Membri nominati per 5 anni con divieto di ricevere istruzioni dallo Stato di provenienza • Erano 2 membri per i grandi Stati, 1 per i piccoli; con Nizza, 1 per Stato. Il trattato di Lisbona prevedeva la loro riduzione a 2/3 del numero degli Stati membri ma è stato cancellato in corso d’opera • La centralità del Presidente della Commissione • Il ministro degli esteri come vicepresidente della Commissione e portavoce della PESC La Commissione • La procedura di nomina: elezione del Presidente dal PE e gradimento sui candidati commissari, presentati dagli Stati • La riorganizzazione della Commissione Juncker • I poteri: monopolio dell’iniziativa, guardiana dei trattati, potere esecutivo su delega del Consiglio, negoziati internazionali, gestione del bilancio e dei fondi Il Parlamento europeo • Il graduale accrescimento dei suoi poteri: • Potere decisionale: codecisione, cooperazione, parere conforme • Nomina e revoca della Commissione (mozione di censura) • Richiesta alla Commissione di avanzare proposte • Consultivo nelle procedure intergovernative Il Parlamento europeo • I partiti politici europei come aggregazione degli eurodeputati per affinità ideologiche → • Ppe, Alleanza progressista di Socialisti e Democratici, ALDE, Verdi, Conservatori e Riformisti, Europa della libertà e della democrazia diretta, Sinistra unitaria → contenitori «pigliatutto» o coalizioni fragili? • L’impatto sulla vita politica nazionale • Il problema del deficit democratico • Come decide: • Metodo comunitario: • • • • Proposta della Commissione, Codecisione Consiglio/PE Voto del Consiglio a maggioranza qualificata Giustiziabilità della Corte di Giustizia • Metodo intergovernativo: proposta e decisione in Consiglio europeo e dei Ministri all’unanimità, PE solo informato, no intervento Corte di Giustizia La doppia legittimità dell’UE come unione di Stati e di popoli Quali atti vengono adottati nel metodo comunitario • Regolamenti: portata generale, obbligatori in tutti i loro elementi, direttamente applicabili • Direttive: obbligo di risultato, libertà di scelta sui mezzi • Decisioni: come i regolamenti ma hanno un destinatario preciso • Quali sono i loro effetti? La sovranazionalità giuridica • Il diritto comunitario nasce come diritto fra Stati ma si sviluppa in diritto vincolante per Stati e cittadini → è il risultato della giurisprudenza della Corte di Giustizia • CGE: un giudice per Stato membro, affiancati da 8 avvocati generali, con mandato di 6 anni. Con AUE, è affiancata da un Tribunale di Prima Istanza (da1 giudice per Stato ad aumento di 12 membri nel 2015, 7 nel 2016, 9 nel 2019 per un totale di 21 membri); con Nizza, creazione di camere specializzate • La Corte assicura il «rispetto del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione» del trattato • In pratica, ricorsi per inadempimento del diritto comunitario da parte degli Stati, ricorsi per controllo della legalità degli atti, ricorsi da giudici nazionali per l’interpretazione del diritto comunitario • Applicabilità diretta del diritto comunitario (sentenza Van Gend en Loos, 1963): a partire dalle caratteristiche del diritto comunitario, la Corte afferma che questo crea diritti e obblighi per gli Stati e i loro cittadini, tutelabili dai giudici nazionali • La sua estensione agli atti delle istituzioni → la responsabilità dello Stato per mancata applicazione delle direttive (sent. Francovich, 1991) • Primato del diritto comunitario su diritto nazionale contrario (sent. Costa c. ENEL, 1964): in caso di contrasto fra una norma nazionale di qualunque grado e una norma comunitaria, il giudice deve applicare la norma comunitaria → il problema della tutela dei diritti umani • la rivoluzione negli ordinamenti nazionali • Le competenze esclusive dell’Unione: negli ambiti nei quali l’Unione esercita una competenza esclusiva, gli Stati perdono il potere di legiferare e di concludere accordi con altri Stati contrari al diritto comunitario • In base al trattato di Lisbona, politica di concorrenza, politica monetaria per Stati che hanno l’euro, politica commerciale comune, unione doganale, conservazione risorse biologiche del mare Le conseguenze della sovranazionalità giuridica • I cittadini diventano controllori dell’applicazione del diritto comunitario da parte dei loro Stati • Sono titolari di diritti che possono opporre al proprio Stato • Gli Stati perdono ogni possibilità di controllo sull’esecuzione del diritto comunitario approvato • Il diritto comunitario come strumento di integrazione forte Dalla CEE dei 6 all’UE dei 28 • La CEE nasce come comunità aperta: «Ogni Stato europeo può domandare di diventare membro della Comunità» (art. 237) • La domanda viene presentata al Consiglio dei ministri che, sulla base dell’opinione della Commissione e del parere conforme del PE, decide all’unanimità l’apertura dei negoziati sui modi e tempi della recezione da parte dei candidati del diritto comunitario. I trattati di adesione vengono approvati all’unanimità dal Consiglio e ratificati dagli Stati membri • Ogni allargamento comporta tensioni sul principio di sovranazionalità → mantenere le istituzioni in grado di decidere, gestire l’aumento delle diversità • Ogni allargamento arricchisce l’Unione con nuove sensibilità e con nuovi interessi strategici degli aderenti • Allargamento a Regno Unito, Irlanda e Danimarca (1973): il rafforzamento strategico della CEE, le spinte per la tutela delle sovranità nazionali, la Convenzione di Lomè (1975) come sistema avanzato per la cooperazione allo sviluppo dei PVS • L’allargamento a Grecia (1981), Spagna e Portogallo (1986) → il requisito democratico • L’adesione greca richiede meno tempo. Portogallo e soprattutto Spagna pongono più problemi (agricoltura e tessile) → modifiche alla PAC per coprire i prodotti mediterranei, PIM, AUE per aumentare il ricorso al voto a MQ e includere le politiche regionali. • L’espansione dell’influenza CEE in America latina. Il 1989 e le «rifoluzioni» ad Est • Elezioni in Polonia (12.1988), apertura del confine Ungheria-Germania Ovest (luglio 1989), caduta del muro di Berlino (11.1989), rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia (1112.1989) → il «ritorno all’Europa» dei Paesi dell’Est → adozione di riforme interne verso l’economia di mercato e la democrazia politica • I timori per il ruolo dell’URSS • Il programma PHARE della CEE: aiuti per lo sviluppo del settore privato, sottoposti a condizionalità economica e politica • La questione del futuro della CEE e dei suoi rapporti con gli Stati dell’Est • La teoria dei cerchi concentrici di Delors come realizzazione del metodo federal-funzionale di Monnet • La CEE deve realizzare la sua vocazione federale e stabilire rapporti più o meno intensi con gli altri Paesi europei in base al loro grado di ricchezza e democrazia CSCE PECO EFTA-SEE UE • Le realizzazioni della teoria: TUE; Accordi Europei (1992) → unione doganale, cooperazione economica e politica, nessun cenno ad adesione; Accordo SEE (1991) • La sua crisi: richiesta adesione di Austria, Svezia, Finlandia e Norvegia; le difficoltà di ratifica del TUE → adesione dei candidati come parte del «pacchetto» per convincere la Danimarca alla ratifica • Conseguenze dell’allargamento: attenzione alle politiche sociali, alla trasparenza, al carattere non militare delle azioni esterne dell’UE I criteri di Copenaghen (06.1993) • Le condizioni per l’adesione dei Paesi dell’Est: • Democrazia, Stato di diritto, rispetto dei diritti umani e delle minoranze • Sviluppo di economie di mercato che reggano la concorrenza nel mercato unico comunitario • Adesione agli obiettivi del processo di integrazione • Mantenere lo slancio del processo di integrazione • La strategia di preadesione • I problemi dell’allargamento orientale • La definizione dei candidati: Baltici nel 1995, Romania e Bulgaria nel 1994, Cipro e Malta • Le conseguenze sul bilancio (sono studiate da ricercatori indipendenti prima che dalla Commissione) • Le conseguenze sulle istituzioni • La crisi del modello federal-funzionale e la necessità di elaborarne uno nuovo • Le risposte deboli dell’UE: • Trattati di Amsterdam e Nizza sulle istituzioni • Agenda 2000 sul bilancio: si rendono più stringenti i criteri esistenti e si nazionalizzano in parte le risorse per la PAC • L’apertura dei negoziati con Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovenia, Estonia, Cipro nel marzo 1998 • La durezza dei negoziati • Il salto nel 1999: lancio del progetto «Carta dei Diritti» e negoziati con tutti i candidati • Adesione nel 2004 ad eccezione di Romania e Bulgaria (2 anni di più per recepire il diritto dell’Unione) → le clausole di salvaguardia per gli Stati già membri e il blocco per 7 anni della libera circolazione dei lavoratori • Attualmente sono in corso negoziati con Turchia (problemi per rispetto dei diritti umani e delle minoranze, ruolo delle donne, militari), con la Serbia e con il Montenegro. I negoziato con l’Islanda sono stati bloccati • Sono candidati Albania e Macedonia; sono candidati potenziali Bosnia e Kosovo • Fino a quando l’UE può allargarsi? Relazione della Commissione del 11.2006 • I criteri di Copenaghen per definire lo status di candidato sulla base di criteri quantitativi + la capacità dell’UE di accettare nuovi membri senza perdere lo slancio del processo di integrazione • In pratica, centralità degli interessi strategici dell’Unione, definizione dei costi prima dei negoziati e loro monitoraggio costante; i tempi del negoziato li detta l’UE → le prossime adesioni si preannunciano difficili… • Il mercato comune come progetto politico fin dal trattato di Roma: obiettivo dell’integrazione è «promuovere lo sviluppo armonioso delle attività economiche nell'insieme della Comunità, un'espansione continua ed equilibrata, una stabilità accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita» • Come: l’intreccio fra integrazione negativa e integrazione positiva come riflesso del compromesso fra le due principali teorie economiche del dopoguerra • Il liberalismo classico (A. Smith): microeconomia, equilibrio fra domanda e offerta, nessun intervento pubblico → la variante monetarista, anni ‘80 → il governo controlla solo la domanda di moneta → riduzione della spesa pubblica • La crisi del 1929 e l’approccio di J.M. Keynes: • Macroeconomia, domanda effettiva (consumo + risparmio), offerta effettiva (risparmio + investimento) → le politiche di sostegno della domanda, anche in deficit spending Come questo si riflette nelle principali politiche dell’UE? • La PAC: intervento delle istituzioni comunitarie a sostegno del reddito agricolo + protezione rispetto alla concorrenza internazionale • È un successo perché ha consentito un processo di modernizzazione e razionalizzazione dell’agricoltura europea, specie nelle regioni del Sud • Il problema del protezionismo e della gestione degli eccedenti → a partire dalla riforma del 2013, sostegno in cofinanziamento Ue-Stati per ettaro e per tipo di coltura, per agricoltori attivi e che rispettano le norme sulla salute umana, animale e vegetale + sostegni mirati per giovani o colture tipiche • La politica di coesione regionale per uno sviluppo armonioso dell’economia europea • Nella programmazione attuale: • Obiettivo convergenza (regioni con PIL ˂ 75% media UE) • Regioni in transizione (90%˂Pil ˂75% media UE) • Competitività regionale e occupazione per adattabilità dei lavoratori e innovazione • Cooperazione territoriale europea per cooperazione transfrontaliera, interregionale e transnazionale • Problemi: cofinanziamento e gestione dei fondi L’unione economica e monetaria • Il Piano Werner (1970) • Il trattato di Maastricht e i criteri di convergenza: • Deficit/pil ˂ 3% • Debito/Pil ˂ 60% • Tassi di interesse e inflazione nella norma (rispettivamente 2% e 1,5%) • Partecipazione allo SME per 2 anni consecutivi • La BCE e la stabilità dei prezzi • Trattato di Amsterdam: patto di stabilità e crescita → i parametri di Maastricht valgono anche per la permanenza nell’euro • Si proteggono i redditi dall’inflazione ma si riducono le possibilità di spesa pubblica • Nessuna norma per il caso di shock asimmetrici reali → la crisi greca • Ottobre 2009: debito greco fuori controllo, esplosione della bolla immobiliare in Irlanda → aumento dei tassi sul debito anche in Spagna (bolla immobiliare) e Portogallo (debito alto) • Primi interventi UE nel marzo 2010: prestiti alla Grecia (110 bln), all’Irlanda (85 bln), creazione EFSF da 500 bln → i prestiti sono subordinati all’adozione di politiche di risanamento • Effetto recessivo delle politiche, interventi speculativi sui mercati → crisi dello spread in Italia e Spagna • Estate 2011: acquisto titoli italiani e spagnoli da BCE • Estate 2011: secondo prestito alla Grecia (175 bln) ed «haircut» degli interessi delle banche private • Ottobre 2011: piano europeo per la ricapitalizzazione delle banche europee → il rischio del «credit crunch» + si parla del coinvolgimento dei privati nei salvataggi → inizio degli attacchi ai debiti nazionali • Novembre 2011: adozione del «six pack» • Rientro obbligatorio da sforamenti su debito o deficit con obiettivi di bilancio quantificati come rapporto spesa/crescita • Riduzione del debito per 1/20 annuo + in caso di sforamento deficit, deposito infruttifero e maggioranza inversa per le sanzioni • «Six pack»: coordinamento fra le leggi di bilancio nazionali, maggiore sorveglianza delle politiche economiche nazionali → allerta precoce per posizioni di squilibrio → pani correttivi nazionali con multe per non ottemperanza • Dicembre 2011: «Fiscal compact» come trattato che modifica il trattato di Lisbona • Obbligo di bilancio in pareggio o in attivo inserito nelle costituzioni nazionali • In caso di scostamento, l’aggiustamento è automatico, in base a proposte della Commissione • «Fiscal compact»: per deficit eccessivo, piani nazionali approvati e monitorati da Consiglio e Commissione → perdita di sovranità secca • In caso di non rispetto del piano nazionale, denuncia alla CGE → multa in percentuale del PIL • Coordinamento fra Stati sulle riforme da adottare • Eurogruppo responsabile della gestione dell’euro • Obiettivo è «sostenere la competitività, promuovere l’occupazione, la sostenibilità delle finanze pubbliche e il rafforzamento della stabilità finanziaria» • La critica di P. Krugman: «Pain without gain» • Giugno 2012: avvio del meccanismo di supervisione bancaria unica alla BCE • Maggio 2013: «Two pack» a completamento del «Six pack» • Regole più severe per il controllo e valutazione dei bilanci dei Paesi in sforamento deficit → lettera di raccomandazione della Commissione per non adeguatezza della legge di bilancio con sanzioni in caso di non ottemperanza • Sorveglianza rafforzata per Stati euro minacciati da serie difficoltà finanziarie o che richiedano l’assistenza economica dell’UE • Fra il 2013 e il 2014, sull’onda del Rapporto dei quattro presidenti (giugno 2012) • Realizzazione dell’unione bancaria attraverso • Single Supervisory Mechanism: riguarda solo le banche sistemiche, le non sistemiche solo se lo Stato non riesce a svolgere le sue funzioni di sorveglianza • Single Resolution Mechanism: dotato di istituzioni proprie, no solidarietà fra Stati → Single Resolution Fund: fuori trattato per aggirare veto UK e Sv, graduale messa in comune fondi risoluzione nazionali per garantire continuità nel funzionamento delle banche • Obiettivo è spezzare il legame banche – debiti pubblici nazionali • Da gennaio, è in funzione il Single Resolution Board: risoluzione di crisi bancarie in 3 giorni a mercati chiusi… • Febbraio 2015, Quantitative easing: BCE si impegna ad acquistare titoli di Stato (ora anche regionali e locali) sul mercato secondario per 60 mld al mese fino al 2016 (ora 2017) → obiettivo è immettere liquidità sul mercato per riportare l’inflazione verso la soglia prevista dal TUE Come è cambiata l’UEM? • È molto più intergovernativa: il Consiglio si conferma attore principale, la Commissione si limita a mettere in pratica i suoi input → gestione amministrativa del ciclo economico e da questo indipendente • Il problema della legittimità democratica di decisioni intergovernative che hanno conseguenze pesanti sulla vita dei cittadini • Negli Stati dell’eurozona, sia i governi di centro-destra che quelli di centro-sinistra sono d’accordo sulle misure adottate → lo spazio per movimenti anti-integrazione L’Europa sociale • Il Fondo sociale europeo (FSE) nel trattato di Roma per la mobilità dei lavoratori e la loro libera circolazione • Vertice de l’Aja e le prime direttive sociali negli anni ‘70: parità uomo-donna, sicurezza sul luogo di lavoro e tutela in caso di fallimento • Anni ‘80: il dialogo sociale (1984) e la Carta comunitaria dei diritti dei lavoratori, senza il Regno Unito → il Protocollo sociale, allegato al trattato di Maastricht • Trattato di Amsterdam: il coordinamento della lotta alla disoccupazione → Consiglio europeo di Lussemburgo (12.1997) specifica gli obiettivi: occupabilità, imprenditorialità, adattabilità, pari opportunità • Consiglio europeo di Lisbona (03.2000): la strategia per trasformare l’Europa nell’economia della conoscenza più dinamica e più competitiva al mondo con più e migliori posti di lavoro → adozione e diffusione delle TIC, riforma del modello sociale europeo e lotta all’esclusione sociale • Come: il metodo aperto di coordinamento (mac) • Il Consiglio europeo di primavera stabilisce obiettivi per ciascuno Stato, che li attua attraverso piani nazionali • Verifica della Commissione e del Consiglio, che fanno rapporto al Consiglio europeo di primavera dell’anno successivo ma non sono previste sanzioni • Il mac consente di affrontare in modo coordinato il problema della modernizzazione, rispetta le diversità nazionali ma forse è troppo soft La strategia Europa 2020 • Promuovere una crescita intelligente (società della conoscenza), sostenibile (riduzione delle emissioni di carbonio), inclusiva (maggiore occupazione e coesione sociale e territoriale) • In pratica: il 75% delle persone fra 20 e 64 anni deve avere un lavoro, 3% Pil in R&D, 20/20/20 in materia di energia-clima, riduzione del 10% dell’abbandono scolastico e 40% giovani con laurea o diploma, riduzione della povertà per 20 mln di persone • Uso strategico dei fondi strutturali e valutazioni sincrone per UE 2020 e Patto di stabilità e crescita Le relazioni esterne dell’UE • Come l’UE si relaziona al mondo esterno: • - le teorie assolutiste delle relazioni internazionali → il regime interno non influisce sulle relazioni fra Stati • - le teorie costituzionaliste delle relazioni internazionali → il regime interno condiziona il tipo di relazioni fra Stati • Le peculiarità dell’UE in quanto associazione di Stati • Il ruolo dell’UE nella governance mondiale, ossia nel sistema di regole informali e civili fra soggetti internazionali e transnazionali • Le relazioni esterne della CEE fino al 1991: la «politica estera interna» come stabilizzazione della pace e della democrazia nell’Europa occidentale • Le sue tracce nell’allargamento della CEE/UE, specie quello ai Paesi dell’Europa centroorientale → l’allargamento è la politica esterna più efficace dell’UE Le relazioni esterne nel primo pilastro • Le implicazioni esterne del mercato unico e delle politiche comuni: • - PAC, politica di concorrenza, tutela dell’ambiente e dei consumatori, ecc. • La politica commerciale comune: • - la gestione dei negoziati alla Commissione, la partecipazione all’OMC, misure antidumping e sanzioni • Le implicazioni internazionali dell’euro: • - rilevanza internazionale dell’euro; il problema della sua rappresentanza esterna • La politica di cooperazione allo sviluppo: • - dalle relazioni con le ex-colonie francesi e belghe alle convenzioni di Lomè e Cotonou → la condizionalità degli aiuti • La politica di aiuto umanitario in caso di catastrofi naturali → la DG ECHO • Il coordinamento degli Stati membri nelle conferenze e organizzazioni internazionali • Gli accordi di associazione e la conclusione di trattati internazionali → gli accordi come strumento per influenzare l’azione dei partners internazionali • I tipi di accordi dell’UE: con Paesi vicini in vista dell’adesione, con Paesi lontani, con gruppi di Paesi • L’interregionalismo come accordi che l’UE conclude con altre associazioni regionali nel mondo: il «processo di Barcellona» con la riva nord del Mediterraneo; gli accordi ACP; il «processo di Rio» con MERCOSUR, Comunità andina, CARICOM; l’ASEM con l’ASEAN e i Paesi del sud-est asiatico →ASEAN + 3 • La concorrenza con gli USA in America latina (FTAA) e nel Pacifico (APEC) • L’interregionalismo USA mira a creare aree di libero scambio mentre l’interregionalismo UE mira a creare nuovi attori politici e contribuisce a ridurre l’anarchia internazionale e a favorire la liberalizzazione graduale degli scambi → la valenza politica delle relazioni civili dell’UE. La politica estera e di sicurezza comune (PESC) • Il fallimento della CED, 1954 • La cooperazione politica europea (cpe), a partire dal 1970 → l’inserimento nell’AUE • Trattato di Maastricht e fine della guerra fredda: la PESC come pilastro intergovernativo • I suoi strumenti: strategie comuni, posizioni comuni, azioni comuni → si decide tutto all’unanimità. • Le riforme del trattato di Amsterdam (1997): • La nomina di un portavoce della PESC, segretario del Consiglio CAG • La semplificazione delle procedura decisionali: nel quadro di strategie all’unanimità, azioni e posizioni a MQ • Le missioni di Petersberg: aiuto umanitario, peace keeping e peace enforcing • Le cooperazioni rafforzate in materia di difesa, a partire dal trattato di Nizza • La Forza di reazione rapida, a partire dal 12.1999 → 60.000 uomini, dispiegabili in 2 mesi ai confini dell’UE • Le novità del Trattato costituzionale, confermate da quello di Lisbona: • La personalità giuridica unica per primo e secondo pilastro • Alto rappresentante come portavoce PESC e vice-presidente della Commissione con delega alle relazioni esterne. I problemi di una difesa comune europea • La mancata coordinazione dei bilanci nazionali e la scarsa cooperazione in materia di armamenti • La preferenza dei cittadini europei per le spese sociali rispetto a quelle militari • Il problema del gap tecnologico con gli USA • L’UE si configura come una potenza civile Cosa vuol dire potenza civile • Cosa è la «potenza»: • Per i realisti, è potenza militare detenuta dallo Stato → è il principale attore internazionale → UE come strumento USA durante la guerra fredda → destinata a perdere rilevanza • Per istituzionalisti, capacità di influenzare il comportamento o le opzioni di altri attori in direzioni che da soli non avrebbero preso, attraverso strumenti civili e commerciali • La politica estera dell’UE come politica strutturale: • Agisce sul lungo periodo • Mira a cambiare il contesto nel quale gli attori operano • Strumenti civili: commercio, dialogo politico, condizionalità • Successi: allargamento orientale e diffusione del regionalismo • Problemi: funziona solo quando la contropartita è l’adesione e corrisponde a spinte interne nei Paesi partner. • S. Strange e la nozione di potere strutturale → centralità della strategia di Lisbona e di Europa 2020 Le definizioni nella storia della potenza dell’UE • Anni ‘70 – ’80: dalla «superpotenza in divenire» di Galtung (1973) alla potenza civile di Duchêne (1973) → diffusione di standard democratici e di politiche contrattuali • Anni ’89 – ’90: la sicurezza perde centralità → minor peso del realismo • Keohane e la nascita di nuovi attori internazionali → diffusione dei regimi per ridurre l’anarchia Cosa cambia dopo 11.09.2001 • Ritorno della sicurezza al centro dell’agenda, la minaccia del terrorismo, malattie pandemiche, immigrazione • Le condizioni per l’azione della potenza civile: • Il rapporto con gli USA • Le prospettive del regionalismo → UE deve rafforzarsi ma come? Lo stato non scompare nell’UE • I motivi della sua resistenza: • La conciliazione fra sapere e produzione → globalizzazione e “stato competitore” • La tenuta del welfare state e del suo finanziamento • Il monopolio della sicurezza all’interno e all’esterno dei confini La sfida di una democrazia sovranazionale • I suoi requisiti: • Cittadinanza europea • Identità europea: il dibattito su Europa come stati in guerra ed Europa come reti sovranazionali (università, comunità monastiche); la difficile definizione di una cultura comune → le radici cristiane ne l preambolo del trattato costituzionale; l’identità come identità politica → democrazia, trattati, stato sociale, “unità nella diversità” • La creazione di uno spazio pubblico sovranazionale: il problema linguistico, le reti della partecipazione civile e politica dei cittadini → l’iniziativa popolare nel trattato di Lisbona • L’UE è e resta un’organizzazione ibrida e in continua evoluzione…