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LOCKE
E’ il fondatore del cosiddetto Empirismo inglese, ossia di quella corrente della filosofia moderna,
proseguita da Berkeley e Hume, che si sviluppa a cavallo fra 600 e 700 e che in parte si inscrive già
nell’atmosfera illuministica, di cui risulta una delle componenti di fondo.
Sul piano storico- genetico l’empirismo
si innesta sulla tradizione del pensiero inglese (da Ruggero a Ockham a Francesco Bacone)
e rappresenta un punto di incontro di essa con il cartesianesimo (da cui desume i concetti di
terminologia) e con la Rivoluzione scientifica (da cui l’appello all’esperienza ed una nuova
metodologia del sapere)
Filosoficamente parlando, nei confronti del razionalismo, l’empirismo risulta caratterizzato dalla
teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall’esperienza, intesa, quest’ultima:
come fonte ed origine del processo conoscitivo
come criterio di verità o strumento di certificazione delle tesi dell’intelletto, che risultano
valide solo se suscettibili di controllo empirico
Il richiamo costante all’esperienza fa si che l’empirismo, in antitesi al razionalismo, tenda ad
assumere un atteggiamento limitativo o critico nei confrontidelle possibilità conoscitivee dell’uomo
e a seguire unindirizzo antimetafisico che respinge fuori dalla filosofia e da ogni ricerca
legittima i problemi riguardanti realtà che non sono accessibili agli strumenti mentali di cui
l’uomo dispone.
1. VITA E SCRITTI
Nato il 29 agosto 1632 a Wrington, visse la sua giovinezza nel periodo turbinoso della storia inglese
nel quale cadde cadde la prima rivoluzione e la decapitazione di Carlo I.
Studia ad Oxford, il cui John Owen era sostenitore di una politica di tolleranza verso le differenti
religioni => influenze su Locke
1658 consegue il grado di maestro delle arti e fu chiamato a insegnare nella stessa università di
Oxford
Maggiori influenze: Hobbes e Gassendi
Si occupa di mediina e di politica
Diviene segretario di Lord Ashley
1675 Lord Ashley cadde in disgrazia del re Carlo II e Locke si ritirò in Francia dove visse dove
visse 4 anni.
Torna a Londra per ritornare vicino a Lord A. che era tornato al potere.
Lord A. incolpato di tradimento deve fuggire in Olanda dove muore.
Nonostante il suo contegno prudente, Locke cadde in sospetto e nel 1683 si recava in volontario
esilio in Olanda dove rimase per più di 5 anni. => Prende parte ai preparativi della spedizione di
Guglielmo d’Orange che venne effettuata nel novembre 1688. Torna in Inghilterra dove la sua
autorità diviene grandissima: egli era il rappresentante intellettuale e il difensore filosofico del
nuovo regime liberale.
1691 Locke aveva accettato l’ospitatilà di sir Francis Masham a circa venti miglia da Londra, dove
fu circondato da amorose cure da Lady Masham che era figlia del filosofo Cudworth.
28 ottobre 1704 muore
OPERE:
“Epistola sulla tolleranza”
“Due trattati sul governo”
“Saggio sull’intelletto umano” 1690 che ha grande successo.
“Condotta dell’intelletto”, “L’esame di Malebrache”, “Pensieri sull’educazione”
2. RAGIONE ED ESPERIENZA
La ragione, secondo Locke, non possiede nessuno di quei caratteri che Cartesio le aveva attribuito.
non è unica o uguale in tutti gli uomini perché essi ne partecipano in misura diversa
non è infallibile perchè spesso le idee di cui dispone sono in numero troppo lomitato o
sono oscure o non si lasciano concatenare tra loro nella forma di ragionamenti e perché può
essere tratta in inganno da falsi principi o dal linguaggio
la ragione non può ricavare da sé idee e principi: deve ricavarli dall’esperienza che ha
sempre limiti e condizioni
Ma debole e imperfetta com’è, la ragione è l’unica guida efficace di cui l’uomo dispone e tutta
l’opera di Locke è diretta a estendere il campo della sua azione a tutto ciò che interessa l’uomo,
quindi alla morale, alla politica e alla religione.
Nel “Saggio sull’intelletto umano” Locke dichiara che la questione è sorta da problemi non proprio
filosofici:
In una riunione con 5 o 6 amici si discuteva di argomenti che non avevano nulla a
che fare con quello che poi fu l’oggetto dell’opera. Nella discussione si incontravano
difficoltà da ogni parte e non si riusciva a trovare una soluzione dei dubbi.
=> Locke pensa che prima di incamminarsi verso indagini di quel tipo era
necessario esaminare le capacità proprie dell’uomo e vedere quali oggetti il suo
intelletto fosse in grado di considerare
=> nasce la prima indagine critica della filosofia moderna diretta a stabilire le effettive
possibilità umane con il riconoscimento dei limiti che sono propri dell’uomo.
Qusti limtiti sono propri dell’uomo perchè propri della ragione
Ma sono propri della ragione perché essa deve fare i conti con l’esperienza
E’ l’esperienza infatti che fornisce alla ragione il materiale che essa adopera.
La ragione può ordinare a suo modo questo materiale, formando idee complesse e ragionamenti;
ma anche in questa sua attività deve essere controllata dall’esperienza perché altrimenti le sue
costruzioni sono arbitrarie o fantastiche
3. LE IDEE SEMPLICI E LA PASSIVITA’ DELLA MENTE
Le idee derivano esclusivamente dall’esperienza: sono il frutto non di una spontaneità creatrice
dell’intelletto umano, ma piuttosto della sua passività di fornte alla realtà
lE IDEE SEMPLICI SONO IL MATERIALE DI BASE DELLA CONOSCENZA E SI
DIVIDONO IN IDEE
di sensazione
di riflessione
ricevute passivamente dall’esperienza
ricevute passivamente dall’esperienza
esterna => cose naturali
interna => lo spirito
risultano prodotte da qualità di cose (principi
già galileiani e cartesiani e da Boyle)
primarie (oggettive)
secondarie (soggettive)
Es. giallo, caldo, freddo, duro ,amaro
Es. percezione, pensiero, dubbio,
Avere idee = esserne coscienti. => Le idee innate non esistono, altrimenti le avrebbero tutti
Riprende Cartesio
(compresi i bambini, gli idioti e i selvaggi)
Locke adduce alcuni es. di idee pretese innate i principi logici di identità e contraddizione =
“Tutto ciò che è è , è impossibile che la stessa cosa sia e non sia” e ripete la stessa critica per i
principi morali che egli ritiene abbiano tutti bisogno di una dimostrazione.
L’analisi delle capacità conoscitive deve fornire in primo luogo una classificazione di tutte
le idee che l’esperienza ci fornisce.
idee semplici: fornite dall’esperienza
idee complesse: prodotte dal nostro spirito mediante la riunione di varie idee semplici
L’esperienza rappresenta la fonte primaria della conoscenza
4. L’ATTIVITA’ DELLA MENTE E LE IDEE
Nel ricevere le idee semplici lo spirito è passivo
Diventa attivo nel servirsi di tali idee come di un materiali per le sue costruzioni, cioè nel riunire e
organizzare in vario modo le idee semplici
Le idee complesse = combinazione attiva di idee semplici
Per quanto infinite di numero, si lasciano ricondurre a tre categorie fondamentali:
Modi
Sostanze
Relazioni
idee non considerate
sono le idee complesse che è il confronto di un’idea con
sussistenti di per sé ma solo vengono consdierate coe
un’altra: lo spirito procede al
come manifestazioni di una
esistenti di per sé stesse:
di là della sola
sostanza (triangolo, delitto)
(uomo piombo)
considerazione per
riconoscere i rapporti di una
idea con le altre
qualità o affezioni delle
sostrati delle qualità
rapporti (causa- effetto,
sostanze
identità ecc.)
Idee generali: sono il segno di un gruppo di cose particolari tra loro affini e vengono prodotte per
astrazione
Tali idee non indicano nesuna realtà ma sono solo segni di cose particolari. I nomi
generali sono segni delle idee generali; e le idee generali sono segni di un gruppo di cose
particolari, fra le quali è possibile riconoscere una certa somiglianza
Considerando che varie idee semplici sono costantemente unite fra loro, la nostra mente è portata a
considerarle come un’unica idea semplice e poiché non arriva a immaginare come un’idea semplice
possa sussistere di per sé, si abitua a supporre un quanche substratum che ne sia la base.
Il presunto substratum
è una X sconosciuta
Questo vale sia per la
sostanza corporea: il subsrtato sconosciuto delle qualità sensibili
sostanza spirituale: il substrato sconosciuto delle operazioni dello spirito
Unità della persona: l’uomo non solo percepisce, ma percepisce di percepire: a tutte le sue
sensazioni e percezioni si accompagnala coscienza che è il suo io a sentirle o a percepirle.
Questa coscienza fa in modo che le varie sensazioni o percezioni costituiscano un unico io,
ed è perciò il fondamento dell’unità della persona
5. LA CONOSCENZA
L’esperienza fornisce il materiale della conoscenza ma non è la conoscenza stessa. Questa ha
sempre a che fare con idee, ma non si riduce alle idee perchè consiste nella percezione di un
accordo o di un disaccordo delle idee tra di loro.
la percezione immediata di un
Intuitiva
accordo o dissaccordo fra idee,
senza l’intervento di altre idee
Questa conoscenza è la più chiara
e la più certa che l’uomo possa
raggiungere => fondamento di
certezza ed evidenza di ogni
conoscenza
L’accordo o disaccordo fra idee
Dimostrativa
non è percepito immediatamente
ma viene reso evidente mediante
l’uso di idee intermedie che si
chiamano prove: ogni passo di
ragionamento dimostrativo è fatto
mettendo
in
rapporto
idee
intermedie che a loro volta sono
tra loro in rapporto intuitivo. =>
l’errore diventa possibile
l’io (per intuizione)
Delle cose esistenti fuori di
noicose esistenti al di fuori
Dio (per dimostrazione)
delle idee.
cose (per sensazione)
Vari modi di giungere alla certezza
di queste tre realtà
Accanto alla conoscenza certa (io, Dio, Cose) esiste la conoscenza probabile, basata sulla
conformità con l’esperienza o con la testimonianza altrui (o sull’analogia)
La verità c’è solo con la conformità tra idee e cose reali
Esistenza dell’io: Locke si avvale del procedimento cartesiano: io penso, ragiono, dubito e con ciò
intuisco la mia propria esistenza e non posso dubitare di essa
Esistenza di Dio: Locke elabora la prova causale della tradizione: il nulla non può produrre nulla;
se c’è qualcosa, vuol dire che è stata prodotta da un’altra cosa e potendo risalire all’infinito
si deve ammettere un essere che ha prodotto ogni cosa. Poiché questo essere rappresenta la
fonte di ogni potenza e di ogni intelligenza, sarà onnipotente ed onniscente.=> Dio
Esistenza delle cose: l’uomo ha solo la sensazione attuale per conoscerla. Non c’è rapporto
necessario tra l’idea e la cosa a cui essa si riferisce: l’idea potrebbe esserci anche se non ci
fosse la cosa a cui si riferisce.
Il fatto che noi riceviamo attualmente l’idea dall’esterno ci fa conoscere che qualcosa esiste in
questo momento fuori i noi e produce in noi l’idea. Nel momento in cui noi riceviamo una
sensazione, siamo certi che esiste la cosa che la produce in noi. => Garanzia di verità
=> Fiducia nelle nostre facoltà
Quando la Sensazione sparisce, la certezza della sua esistenza sparisce ed è sostituita da una
semplice probabilità. E’ ragionevole = probabile => CONOSCENZA PROBABILE
E’ la conoscenza nella quale si afferma la verità o la falsità di una proposizione, non già per la sua
evidenza ma per la sua conformità con l’esperienza o con la testimonianza di altri uomini.
FEDE: è fondata sulla rivelazione. La ragione rimane tuttavia il criterio della fede stessa perchè
solo essa può decidere sull’attendibilità e sul valore della rivelazione.
=> La fede non può nè turbare né negare la ragione ma solo condurla là dove non potrebbe arrivare
da sola
6. POLITICA
“Epistola sulla tolleranza”
“Due trattati sul governo civile”
“Ragionevolezza del cristianesimo”
E’ uno dei più efficaci difensori delle libertà dei cittadini, della tolleranza religiosa e della libertà
delle chhiese: ideali che a lui paiono teoremi, dimostrati e dimostrabili ad opera di quella ragione
finita di cui il saggio ha chiarito la natura e le regole d’uso.
Esiste una legge di natura che è la ragione stessa in quanto ha per oggetto i rapporti tra gli
uomini e che prescrive la reciprocità perfetta di tali rapporti
Locke come Hobbes, connette strettamente questa regola di reciprocità con quella dell’uguaglianza
originaria degli uomini:
Ma a differenza di Hobbes, ritiente che questa regola limitiil diritto naturale di ciascuno col pari
diritto degli altri
Il diritto naturale dell’uomo è limitato alla propria persona ed è quindi diritto alla vita, alla libertà e
alla proprietà in quanto prodotta dal proprio lavoro.
Stato e libertà
Lo stato di natura non è uno stato di guerra ma può diventarlo quando una o più persone ricorrono
alla forza per ottenere ciò che la norma naturale vieterebbe: il controllo sugli altri.
=> Gli uomini per evitare questo stato di guerra si pongono in società abbandonando lo stato di
natura.
La costituzione di un potere civile non toglie agli uomini i diritti di cui godevano nello stato di
natura tranne quello di farsi giustizia da sé; la giustificazione del potere civile consiste nella sua
efficiacia a garantire agli uomini questi diritti.
Il consenso dei cittadini da cui si origina il potere civile fa di questo potere un potere scelto dagli
stessi citadini e quindi nello stesso tempo un atto e una garanzia di libertà dei cittadini medesimi.
=> La legge di natura non implica ma esclude che il contratto che dà origine a una comunità civile
formi un potere assoluto o illimitato
L’uomo che non possiede alcun potere sulla propria vita, non può, con un contratto, rendersi
schiavo di un altro e porre se stesso sotto un potere assoluto che disponga della vita di lui come gli
piace.
7. TOLLERANZA E RELIGIONE
Locke afferma da un lato che lo stato è una società umana costituita unicamente al fine della
conservazione e della promozione dei beni civili => la cura delle anime non è affidata allo stato
COMPELLE INTRARI = costringere a entrare
Dall’altro lato sostiene che la chiesa è una società libera e volontaria che non può far ricorso alla
forza per nessun motivo. LA forza anche se esercitata dalla Chiesa, è inutile e dannosa a
promuovere la salvezza
La salvezza dipende dalla fede e la fede non può essere indotta negli animi con la forza.