OLIGOPOLIO L’oligopolio è un mercato costituito da poche imprese, di grandi dimensioni, che offrono un prodotto simile. Ad esempio il mercato dell’auto, delle moto, dei telefonini etc. Caratteristiche: grande concentrazione industriale (poche imprese) grande potere finanziario delle imprese (molte risorse disponibili per le imprese) forte innovazione tecnologica nelle imprese (?) forti economie di scala La Domanda è rappresentata da un’infinità di consumatori (come in tutte le forme di mercato) ad eccezione del monopsonio, particolare forma di mercato caratterizzata dalla presenza di un solo acquirente a fronte di una pluralità di venditori, come ad esempio nel mercato del lavoro quando vi è un unico datore a fronte di molti lavoratori. Nelle aziende oligopoliste vi è, molto spesso, separazione fra la gestione (management) e la proprietà. Nei mercati oligopolisti esiste libertà formale, ma non sostanziale, all’entrata di nuove imprese nel mercato. - imprese di grandi dimensioni (talvolta enormi) - imprese con grande forza finanziaria - imprese con elevato livello tecnologico = alte barriere all’entrata nel mercato di nuove imprese In regime di oligopolio i beni prodotti sono simili ma non identici. Strategie aziendali In oligopolio esiste una stretta interazione fra le (poche) imprese che operano sul mercato, ciò implica la grande importanza data alle previsioni sul comportamento della concorrenza. Per tale motivo è citata ad esempio la cosiddetta “Teoria dei giochi” ovvero il giocatore d’azzardo (in questo caso l’impresa) non agisce solo in base alle carte che ha in mano, ma valuta anche l’atteggiamento che possono tenere i suoi avversari di gioco. Dilemma del prigioniero (esempio di paradosso) Dimostra che si otterrebbero dei risultati migliori accordandosi e fidandosi a vicenda, ma ciò in regime di oligopolio spesso non avviene. Di fatto oggi le aziende oligopoliste cercano di fare accordi, attività proibita da apposite leggi dette "antitrust". 1 La Domanda dell’impresa oligopolistica è una curva fondata su indizi o supposizioni probabili, perché non si basa su effettive reazioni del mercato, ma dipende dalle aspettative dell’oligopolista sul comportamento dei suoi concorrenti. NON IN PROGRAMMA La curva di Domanda dell’impresa oligopolistica è a gomito, perché nasce dalla combinazione di due rette di differente inclinazione: la curva è elastica (grande reattività della quantità al variare del prezzo) per prezzi superiori a quello di mercato (nell’esempio P1> P*) e rigida (bassa reattività della quantità al variare del prezzo) per prezzi inferiori (nell’esempio P2 < P*). L’oligopolista resta fermo nel punto A perché non ha alcun interesse a variare il prezzo a causa delle reazioni che scaturirebbero sul mercato (se aumenta il prezzo, cala in maniera più che proporzionale la quantità mentre se cala il prezzo, aumenta la quantità meno che proporzionalmente), quindi muoversi non è conveniente. La determinazione del prezzo. In oligopolio la detenzione di rilevante quota dell’Offerta crea la condizione per la determinazione del prezzo di vendita L’impresa oligopolistica ha bisogno di impianti di grandi dimensioni, e deve quindi sopportare notevoli costi fissi (affitto di terreni e costruzioni, quote di ammortamento dei macchinari). Su questa affermazione, presupponendo una certa quantità venduta, l’oligopolista determina il prezzo di vendita sulla base della teoria del costo pieno, che si svolge in tre fasi: l’oligopolista calcola l’ammontare dei costi variabili, che stima di sostenere per produrre ogni singola unità del bene (si tratta del costo diretto) l’oligopolista aggiunge al costo diretto una percentuale, destinata a coprire i costi fissi su ogni singola unità di bene prodotta l’oligopolista aggiunge un’ulteriore percentuale, per assicurarsi un certo margine di profitto su ogni unità di prodotto venduta P = costo diretto + % per coprire i costi fissi + % per coprire il profitto L’abilità dell’imprenditore sta nel quantificare esattamente la percentuale destinata a coprire i costi fissi, e nel preventivare un profitto unitario (chiamato mark up). In particolare, è possibile stabilire un mark up (e, di conseguenza, un prezzo) tanto più alto, quanto minore è l’elasticità della Domanda del bene prodotto: l’aumento del prezzo di un bene a Domanda rigida provoca una ridotta contrazione delle vendite, e viceversa. Essendo: c = costi variabili (diretti) q1c = incidenza unitaria dei costi fissi (dove q1 = percentuale destinata a coprire i costi fissi) q2c = markup (dove q2 = percentuale destinata a coprire il margine di profitto) P = prezzo di vendita avremo: P = c + q1c + q2c (determinazione del prezzo dell’impresa oligopolistica) 2 Per esempio se la Fiat, per produrre un’automobile: deve affrontare un costo variabile (diretto) di 10.000 euro; stima che i costi fissi siano pari al 40% del costo diretto; intende assicurarsi un margine di profitto pari al 30% del costo diretto; avremo: c = 10.000 euro q1 = 40% di c q2 = 30% di c P = 10.000 euro + 4000 euro (corrispondenti al 40% di 10.000 euro) + 3000 euro (corrispondenti al 30% di 10.000 euro) = 17.000 euro Invece di cercare la massimizzazione del profitto totale, l’impresa oligopolistica predetermina il profitto che vuole realizzare su ogni unità di prodotto venduta. L’oligopolista ha come obiettivo l’espansione dell’impresa A differenza di quanto avviene in concorrenza perfetta, l’oligopolista non guarda solo al profitto immediato, ma valuta anche le prospettive di sviluppo in un esteso arco di tempo. L’impresa oligopolistica deve pianificare l’ampliamento delle sue dimensioni e valutare l’opportunità di affrontare (o meno) i costi relativi. L’espansione dell’impresa può avvenire per: - Integrazione verticale = inglobazione di altre fasi della lavorazione del prodotto (impresa di prodotti alimentari che acquista un’azienda agricola incrementando la catena di procedimenti che permettono di ottenere il prodotto finito a partire dalle materie prime). - Integrazione orizzontale = acquisto di altre aziende che producono lo stesso bene - Diversificazione produttiva = fabbricazione di altri tipi di prodotti merceologici 3