caricato da zoepatrucco

I vulcani

I vulcani
Il vulcano è una spaccatura della crosta terrestre attraverso la quale vengono emessi, in
modo continuo o discontinuo, materiali solidi e fluidi ad elevata temperatura.
Le cause del vulcanesimo si possono ricondurre ai movimenti delle placche litosferiche.
I vulcani attivi manifestano la loro attività in modo continuo o ad intervalli brevi o lunghi
anche centinaia di anni.
Sono invece vulcani quiescenti i vulcani che hanno avuto un'attività eruttiva negli ultimi
secoli ed emettono ancora gas e vapore acqueo.
Quando un vulcano non erutta da qualche millennio, si può considerare estinto.
Il magma e la lava
Un vulcano è alimentato dal magma, un fuso di silicati ad alta temperatura che, risalendo
dalle zone superiori del mantello o dalla crosta profonda, assume il nome di lava.
I magmi possono essere ricondotti sostanzialmente a due tipologie: acidi e basici, in base
alla percentuale di silice; tra i due estremi si possono avere tutte le composizioni intermedie.
La lava ha una composizione diversa rispetto a quella del magma di partenza, perché durante
la risalita perde parte dei componenti volatili e ingloba materiale proveniente dal camino
vulcanico.
Il tipo di lava influenza tutte le caratteristiche del vulcano, come è riassunto nella tabella
seguente.
Struttura del vulcano
Un tipico vulcano presenta una camera magmatica, dove si
accumula la lava risalita dalle zone profonde. La camera è collegata
con l'esterno tramite un camino vulcanico, che si apre in
corrispondenza di una bocca centrale e, a volte di bocche laterali.
Quando la bocca è di grandi dimensioni si chiama cratere. La
forma specifica del vulcano, cioè l'edificio vulcanico, dipende dal
tipo di lava.
I vulcani non sono soltanto subaerei, ma esistono anche
quelli sottomarini, dove è più difficile seguirne l'evoluzione. I
vulcani sottomarini possono far gorgogliare e intorbidare l'acqua,
produrre onde sismiche e, in qualche caso, generare nuove isole.
Meccanismo e fasi di eruzione
L'eruzione si manifesta con l'emissione di materiali solidi o fluidi, di cui possiamo ricostruire
le diverse fasi.
Risalita del magma e ristagno del deposito
Il magma, una volta che si è originato, può rimanere per
lungo tempo nel luogo dove si è formato, finché non
intervengono alcuni fattori a modificare l'equilibrio. Ad
esempio, a causa di un aumento di temperatura o di una
diminuzione della pressione litostatica, il fuso si sposta in
superficie. Si può spostare anche per una diminuzione di
densità provocata dall'infiltrazione di acqua o di altri
componenti
volatili,
oppure
con
il
fenomeno
della cristallizzazione frazionata, quando la solidificazioni
dei minerali basici a maggiore densità, produce un
alleggerimento della massa fusa.
Il magma in risalita crea dei corpi a forma di goccia
chiamati diapiri magmatici, che si intrudono sfruttando
fratture preesistenti o creandone di nuove; vanno poi a
fermarsi, per un periodo di tempo più o meno lungo, nella
camera magmatica, dove trovano condizioni di equilibrio.
Durante il periodo di ristagno nella camera magmatica inizia la cristallizzazione del magma
con conseguente modificazione della sua composizione.
Prodotti dell’attività vulcanica
Prodotti soliti
I prodotti solidi dell'attività vulcanica si chiamano materiali
piroclastici.
Sono i frammenti di lava scagliati in aria dall'eruzione che,
generalmente, si raffreddano prima di toccare il suolo.
I frammenti più grandi, da un decimetro a qualche metro, sono
le bombe vulcaniche, strutture di forma arrotondata che,
raffreddandosi in superficie mentre roteano velocemente in
aria, esplodono a causa della pressione interna dei gas rimasti
intrappolati.
I lapilli hanno una dimensione di qualche centimetro mentre,
in ordine decrescente, abbiamo le ceneri (grandi come un granello di sabbia) e le polveri.
Quando le ceneri si depositano formano i tufi, mentre le rocce costituite da lapilli e bombe
sono dette brecce.
Prodotti liquidi
I prodotti liquidi sono le lave.
Le lave basiche, relativamente povere di
silice e gas, sono molto calde (10001200°C) e fluide, per cui si espandono
facilmente formando estese colate.
Le lave acide, ricche di silice e di
componenti
volatili,
hanno
una
temperatura
di
800-1000°C,
relativamente più fredda rispetto alle
precedenti. L'elevato contenuto in silice le rende molto viscose e per questo scorrono con
difficoltà, ristagnando nei pressi dell'edificio vulcanico.
La lava si sposta con una velocità che dipende dalla quantità, dal tipo e dall'inclinazione
del pendio.
Prodotti aeriformi
I prodotti aeriformi sono i gas emessi dai
vulcani a causa della degassazione della
lava.
Il componente volatile più comune è il
vapore acqueo, seguito da anidride
carbonica, anidride solforosa, monossido
di carbonio, composti di azoto, cloro e
fluoro.
Queste sostanze sono prodotte da vulcani
attivi, ma anche da quelli quiescenti o in
fase di estinzione. Si veda in proposito la pagina sul vulcanesimo secondario.
Tipi di depositi piroclastici
I piroclasti, frammenti solidi o semisolidi lanciati nell'atmosfera e provenienti dalle eruzioni
prevalentemente di tipo esplosivo, si depositano al suolo con tre modalità, formando
imponenti strati di materiale piroclastico.
Caduta gravitativa
Se il magma è ricco di gas,
l'eruzione solleva i piroclasti a
grande
altezza,
i
quali
si
depositano con una copertura
uniforme per caduta gravitativa.
Quelli più leggeri possono salire
così in alto da incontrare venti che li disperdono in diverse regioni della Terra.
I depositi piroclastici sono ben stratificati e ricoprono le asperità del terreno con uno spessore
piuttosto costante.
Colata piroclastica
I flussi piroclastici si originano
dal movimento verso valle di
materiale piroclastico mescolato
con gas ad alta temperatura che
funziona da lubrificante.
Quando il materiale si deposita,
genera una roccia particolare,
l'ignimbrite, una specie di tufo i
cui materiali piroclastici sono
fortemente
saldati
da
vetro
vulcanico. Le colate piroclastiche sono prive di stratificazione e si accumulano nelle
depressioni, pareggiando i dislivelli del terreno.
Nube ardente
È il caso tipico di colata piroclastica,
dove i piroclasti, mescolati ad una
grande quantità di gas, non vengono
gettati in alto, ma ricadono rapidamente
lungo i fianchi dell'edificio rotolando a
grandissima velocità.
Ondata basale
Il base surge, simile all'ondata di base
che si genera durante le esplosioni
atomiche, distribuisce i gas e i piroclasti in
mondo radiale, per cerchi concentrici suborizzontali, lungo il pendio del vulcano
colmando le depressioni. Si forma quando
acque sotterranee entrano nel camino
vulcanico vaporizzandosi, per cui la
pressione del vapore provoca l'esplosione
dell'edificio vulcanico. Questo fenomeno prende il nome di eruzione idromagmatica.
I depositi piroclastici sono ben stratificati, a stratificazione incrociata, e ricoprono
uniformemente il rilievo, ma il loro spessore è maggiore nelle depressioni.
Attività vulcanica
Attività effusiva
È tipica dei vulcani che emettono lave
basiche. In genere i prodotti piroclastici
sono scarsi, mentre c'è un'intensa
produzione di lava fluida che scende
velocemente dai pendii poco inclinati,
espandendosi a grandi distanze. I gas si
liberano facilmente in modo graduale.
Le lave basiche spesso fuoriescono in superficie non attraverso un camino posto
centralmente, ma attraverso una spaccatura lineare della crosta, dando luogo a eruzioni
lineari.
Attività esplosiva
I vulcani acidi liberano poca lava
che
si
accumula
nei
pressi
dell'edificio, mentre sono abbondanti
i prodotti piroclastici. L'attività è
accompagnata
da
violente
esplosioni.
Tipi di eruzione
La forma del vulcano e il tipo di attività dipendono dalle caratteristiche della lava, ma anche
dalla temperatura di emissione e dalla presenza dei componenti volatili. Abbiamo
perciò otto tipi principali di eruzioni vulcaniche. Ricordiamo che non è semplice far rientrare
un vulcano in una precisa categoria, anche perché può avere eruzioni differenti in diversi
momenti della sua storia.
Eruzioni di tipo islandese
L'effusione avviene da fratture
della crosta, con emissione di
abbondante lava basaltica, le cui
eruzioni ripetute possono originare
i plateau basaltici.
Eruzioni di tipo hawaiano
La lava è basica ed esce da vulcani a scudo,
accompagnata da tranquille emissioni di gas
senza esplosioni. Sul fondo del cratere si
possono formare laghi di lava dai quali a
volte sgorgano fontane di lava.
Eruzioni di tipo stromboliano
La lava è abbastanza fluida ma tende
a
ristagnare
nel
cratere,
provocando modeste
esplosioni ogni qualche decina di
minuti, sotto forma di zampilli di
lava, a causa dell'accumulo dei gas.
Eruzioni di tipo vulcanico
La lava è abbastanza viscosa e tende a
formare un tappo solido che intrappola i
gas. Quando si liberano c'è una forte
esplosione con fuoriuscita di molto
materiale
piroclastico.
In
seguito
vengono emesse abbondanti colate di
lava viscosa, per cui i versanti
presentano strati alternati di piroclasti e
lava, dando origine a strato-vulcani.
Eruzioni di tipo vesuviano
Simile al precedente, ma più violento, con
polverizzazione della lava a causa
dell'esplosione e conseguente formazione
di una grande nuvola di polveri e ceneri.
Eruzioni di tipo pliniano
Il
nome
deriva
dalla
descrizione
dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. che ha
fatto Plinio il Giovane. La lava mediamente
acida forma un tappo che esplode dopo un
lungo periodo di quiescenza, emettendo
una nuvola di ceneri e lapilli che assume la
forma di un pino rovesciato. Molti frammenti cadono in forma di pomici.
Eruzioni di tipo peleeano
Il nome deriva dal monte Pelée, in
Martinica, quando la lava acida, viscosa
e non molto calda si è solidificata nel
condotto per essere poi stata spinta
fuori dalla pressione dei gas sottostanti
nella forma di spina, accompagnata
da nubi ardenti.
Eruzioni di tipo idromagmatico
Quando l'acqua di una falda viene a contatto con
il magma o con le rocce riscaldate da esso,
viene rapidamente vaporizzata, aumentando
enormemente di volume. La pressione fortissima
che ne deriva, produce una violenta esplosione
che fa saltare la roccia sovrastante, aprendo un
varco verso l'esterno. Dal condotto esce una
colonna di vapore insieme a frammenti di rocce
e, eventualmente, lava finemente polverizzata.
Dal cratere esploso si genera un’onda di gas e
frammenti di lava che si espande radialmente e
rasoterra (base-surge), disperdendo i piroclasti
ad anello intorno al cratere.